RWM Italia annuncia ricorso contro il Governo per la revoca delle licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi
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RWM Italia annuncia ricorso contro il Governo per la revoca delle licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi.
«Siamo di fronte ad un provvedimento “ad aziendam”, che di fatto colpisce duramente solo RWM Italia – ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Fabio Sgarzi, dopo la notifica ricevuta da UAMA della revoca delle autorizzazioni all’esportazione di bombe d’aereo rilasciate tra il 2016 e il 2018 -. Pur riconoscendo la complessità della situazione yemenita, il periodo 2019-2020 ha registrato molti passi concreti nella direzione di una stabilizzazione e pacificazione dell’area, contrariamente a quanto accaduto negli anni precedenti. Troviamo, quindi, la decisione del Governo contraria alla verità dei fatti e a quanto stabilito nella mozione nr. 1-00204 approvata dalla Camera il 26 giugno 2019.»
«La decisione, arrivata sul filo di lana, in un momento delicato per l’economia del paese in piena pandemia e con un Governo dimissionario, risulta inaccettabile anche per la strumentalizzazione che se ne sta facendo a fini politici. È inoltre incomprensibile la disparità di trattamento rispetto alle altre aziende italiane del comparto Difesa. Per questo, non può essere scacciato, ad oggi, un cattivo pensiero: bisognava sacrificare RWM Italia per lasciare intoccate le esportazioni delle altre società? In ogni caso – ha aggiunto Fabio Sgarzi -, l’interruzione, per la prima volta, di contratti autorizzati da anni, fatta in maniera tale da colpire solo certi prodotti e solo certi Paesi, deve mettere in allarme tutta l’industria della Difesa e non solo: un precedente grave, sintomo di scarsa considerazione degli effetti generali delle decisioni prese, che perciò rischia di minare la credibilità dell’industria nazionale, a tutto vantaggio della concorrenza estera. Insomma, un colpo a un pezzo importante della nostra economia con sicuri riflessi negativi sul resto.»
«Ora, chi si trova a sopportare le conseguenze di tutto questo, insieme all’azienda, sono le centinaia di lavoratori del territorio e le loro famiglie. Lo Stato ha prima reso possibile la crescita, autorizzando contratti pluriennali, e poi ha annullato tutto, come se niente fosse. E nei diciotto mesi di sospensione il Governo è stato totalmente inerte, non avviando alcuna iniziativa per contenere i gravissimi danni economici e occupazionali derivanti dalle sue decisioni”. “Faremo, quindi, ricorso nelle sedi opportune, anche a tutela delle centinaia di lavoratori dell’azienda, molti dei quali già finiti in cassa integrazione – ha concluso Fabio Sgarzi -. Ai lavoratori e alle loro famiglie l’Azienda assicura che farà l’impossibile per ottenere l’annullamento di un provvedimento ingiusto e punitivo.»