L’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias ha convintamente manifestato nei giorni scorsi presso il presidio CTO di Iglesias, condividendo la protesta del Sindaco di Iglesias contro la sospensione delle attività chirurgiche programmate, disposta dal direttore della Struttura complessa Anestesia e Rianimazione, per la rappresentata grave carenza di anestesisti.
Una decisione che, a nostro giudizio, per gli impatti negativi che con tutta evidenza si potevano prevedere sia sui cittadini che sugli operatori sanitari aventi causa, avrebbe dovuto essere adottata (quantomeno) in condivisione con le Direzioni apicali di Assl Carbonia.
Abbiamo ritenuto importante partecipare e lanciare senza indugio un forte messaggio di solidarietà e di unità di intenti tra Istituzioni, perché il bene salute è bene di tutti e la sua tutela necessita, specie nei momenti di criticità, di coesione e non di divisioni o ad excludendum.
La manifestazione tra le vie della città di Iglesias a sostegno della Sanità pubblica nel Sulcis Iglesiente doveva costituire il primo passo per una mobilitazione permanente, non più rinviabile, non solo per il CTO e non solo per la carenza di medici anestesisti, ma in tutto l’ambito che insiste in ASSL Carbonia ospedaliero e territoriale e per tutte le figure professionali.
Se anche il bicchiere è risultato mezzo vuoto, per la scarsa partecipazione alla manifestazione di tanti, un risultato politico è stato, infatti, ottenuto ed è quello di condividere una comune preoccupazione di fronte alle gravissime criticità della risposta assistenziale, criticità che non possono certo dirsi superate con la revoca di una disposizione di servizio che riteniamo di dubbia legittimità, per ragioni che a leggere il contenuto dello stesso atto di revoca appaiono evidenti.
Adesso misureremo nei fatti, nel tempo e nel breve periodo, i testi e gli impegni assunti, che ad una prima lettura paiono evanescenti e per niente convincenti, se non proprio irricevibili.
Sosteniamo una voce fuori dal coro: il coinvolgimento di tutti gli attori e i portatori di interessi nella sanità pubblica doveva proseguire, perché, di fronte al persistere di una marea di disservizi in tutta la Assl Carbonia, dei quali nessuno pare realmente interessarsi, ritenere di aver disinnescato con la sospensione del blocco dell’attività chirurgica (peraltro già da tempo fortemente limitata) tutta l’altra sequenza di contesti parimenti da portare a soluzione, sarebbe una mera illusione.
Insistere, e spingere la politica a porre in essere le azioni adeguate per superare la grave difficoltà di accesso alle cure di chi vive e lavora nel Sulcis Iglesiente e per la qualità del lavoro degli infermieri, che quest’Ordine rappresenta, e di tutti le professioni sanitarie e tecniche.
Le criticità restano infatti immutate: dai servizi denegati a Calasetta e a Buggerru, dalla Dialisi del Sirai e dal Laboratorio Analisi del CTO, ecc., per citare soltanto alcuni esempi della disastrosa programmazione in ambito ospedaliero e territoriale e della carenza di personale che si riflette inevitabilmente sulla qualità della risposta di cura, assistenza e prevenzione.
L’auspicio è che nel breve orizzonte temporale che ci separa dall’avvio dell’ennesima riforma sanitaria, si risolvano le criticità reiteratamente segnalate da più parti attraverso un incremento delle dotazioni organiche, unica strada perché la condizione di abbandono dei professionisti sanitari non scavi una distanza incolmabile tra l’assistenza che legittimamente i cittadini attendono e quella che è, invece, possibile garantire.
Il risultato politico comunque pervenuto, (ma non da chi aveva ricevuto domande e da cui si attendevano risposte ed è invece rimasto defilato), adesso lo misureremo nei fatti, nel tempo e nel breve periodo, ma restiamo prudenti rispetto al cantare “vittoria”, perché i testi e gli impegni assunti per niente convincenti.
La revoca della dubbia disposizione era comunque un atto dovuto e non una concessione.
È doveroso che l’Ordine continui a porre qualche domanda e che qualcuno dia qualche ulteriore risposta ai cittadini e ai sindaci del Sulcis Iglesiente, perché se con tutta evidenza da un giorno all’altro, da una disposizione di sospensione ad una revoca, è cambiato che si è fatto in seguito quello che è stato rinviato prima, utilizzare e coordinare meglio tutto il personale disponibile, qualche narrazione resa non torna.
L’Ordine si propone, quindi, di mantenere alta l’attenzione e la vigilanza sul futuro della Sanità nel Sulcis Iglesiente e di non arretrare di fronte a qualsiasi tentativo di compromettere il diritto alla salute pubblica o peggio di interrompere i servizi pubblici essenziali.
Graziano Lebiu
Presidente OPI Carbonia Iglesias