23 December, 2024
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Pronostico ampiamente rispettato, domenica, alla 27ª edizione della Downhill Monte Leone di Carbonia. La kermesse, organizzata dal Team Spakkaruote Sud West Sardinia, ha visto al via una trentina di corridori pronti a darsi battaglia nella più spettacolare delle discipline in bicicletta. Nell’unica manche della gara, resa necessaria dalle proibitive condizioni meteo, ad avere la meglio è stato il Campione Italiano 2020 Davide Palazzari. Nato a Carbonia e unico azzurro presente all’ultimo mondiale e alla Coppa del Mondo, dopo aver consumato il tracciato adrenalinico di appena 1.300 metri ricavato all’interno del bosco, con passaggi tecnici, salti su rocce e sassi, Davide Palazzari ha fermato il cronometro col tempo di 2’39’’86’’. Dietro il campione di Carbonia, portacolori della ASD After School ma cresciuto nelle fila del team Spakkaruote già dall’età di 14 anni, i compagni di squadra Davide Cappello, secondo in 2’44’’16’’ e Gianluca Vernassa, terzo in in 2’49’’55’’’. Prestazione di tutto rispetto anche per Marco Aurelio Fontana, medaglia olimpica alle Olimpiadi di Atlanta, giunto quinto assoluto.
I primi 5 agonisti: 1. Davide Palazzari (ASD After School) in 2’39’’86’’’; 2. Davide Cappello (ASD After School) in 2’44’’16’’’; 3. Gianluca Vernassa (ASD After School) in 2’49’’55’’’; 4. Simone Medici (Team Kona Bike Center) in 2’51’’08’’’; 5. Marco Aurelio Fontana (Focus Scuderia Fontana) in 3’00’86’’’.
I primi 5 amatori: 1. Gianmarco Pinna (Team Spakkaruote) in 3’19’’44’’’; 2. Davide Contini (Arkitano MTB) in 3’2’’’29’’’; Giacomo Spanu (Crossbike ASD) in 3’24’’56’’’; 4. Luciano Meloni (Arkitano MTB) in 3’41’’00’’’; 5. Luca La Capria (Team Spakkaruote) in 4’01’’13’’’.

Cross Country. La miniera di Montevecchio ha fatto da cornice alla gara organizzata dalla Unione Ciclistica Guspini. Il percorso di 5200 metri (per singolo giro) si è sviluppato nell’agglomerato dei cantieri della Miniera di Montevecchio, completamente su sterrato con tratti in single trak in salita e discesa completamente naturali, che si sono alternati a brevi sezioni su carrareccia.

Ecco i vincitori.

Esordienti uomini. 1° anno: Enrico Andrea Balliana (Arkitano MTB). 2° anno: Stefano Dessì (Veloclub Sarroch).

Esordienti donne. 1° anno: Martina Canargiu (Techno Bike). 2° anno: Sara Murgia (Veloclub Sarroch).

Allievi uomini. 1° anno: Pier Andrea Carta (UC Guspini). 2° anno: Alessio Fois (Techno Bike).

Allievi donne: Chiara Porta (Villacidro Triathlon).

Juniores: Mirko Pani (MTB Piscina Irgas).

ELMT: Federico Angioni (Bike World Team).

M1: Nicola Saba (UC Guspini).

M2: Enrico Onidi (Piccalinna MTB Club).

M3: Andrea Lovicu (Bike Team Demurtas Nuoro).

M4: Alessandro Saddi (Acquascan Bike).

M5: Giorgio Atzeni (Sa Vida Noa 2008).

M6: Sandro Medda (Ossidiana Bike).

M7: Bruno Mario Farina (SC Pattada).

M8: Salvatore D’Urso (SC Cagliari).

EWS: Sofia Bonfanti (Ajo Ergen Team).

U23: Gabriele Porta (Gallina Ecotex Colosio).

Giovanissimi. Successo di partecipanti, oltre 80 in rappresentanza di ben 8 società, alla 21ª edizione del Trofeo Alice Surgelati Coppa Città di Iglesias organizzata dalla SC Monteponi. La classifica ha visto chiudere al primo posto la Velo Club di Sarroch che si è aggiudicata sia la competizione a punti che la Coppa come Società, grazie al maggior numero di partecipanti. Al secondo posto la Gialeto Serramanna 1909 e sul terzo gradino del podio la Società Pool Bike Serramanna.

 

Il presidente del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha rassegnato le dimissioni.  Le ha ufficializzate oggi, 5 novembre, anticipando l’arrivo del commissario, con una nota inviata al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alla direzione generale della presidenza della Regione Sardegna e, per conoscenza, alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Regione Sardegna.

Il testo integrale delle dimissioni.

Ill.mi,
a seguito dell’iter procedurale avviato dal MITE per il commissariamento del Parco Geominerario della Sardegna con nota del 22.07.2021 prot. 0080628 – “Criticità gestionali – Comunicazione di avvio del procedimento di revoca della nomina degli Organi”, sembrava che la determinazione e la volontà ministeriale fosse quella di dare un indirizzo diverso alla gestione del Parco Geominerario della Sardegna, affetto addirittura da mala gestio della quale è stata attribuita l’intera responsabilità al Consiglio Direttivo ed al Presidente, in carica dal maggio 2018.
Ebbene, a ben tre mesi di distanza dall’avvio del procedimento di revoca degli organi di questo ente, definito e concluso in data 3/9/2021, nulla ancora è avvenuto. Eppure, dal susseguirsi degli atti e dal loro tenore, ero convinto che il ministero, d’intesa con la regione Sardegna, avesse già individuato il commissario ad acta chiamato a risolvere le criticità decennali emerse con l’ispezione MEF del 2018 e riprese nella relazione della Corte dei Conti ai presidenti dei due rami del parlamento.
A ben vedere l’unico risultato conseguito con la procedura di revoca è stato quello di aggravare la situazione, paralizzando del tutto l’attività del Parco privato de facto dei suoi organi decisionali.
Tre mesi di stasi, quindi, in quanto il Consiglio Direttivo, dopo le dimissioni di alcuni componenti a seguito della procedura di revoca, non ha i numeri statutariamente previsti per riunirsi validamente ed il presidente non ha alcun potere in quanto l’assunzione degli ADU, (vedi quello sul Bilancio 2021), è di fatto opera morta perché la sua efficacia avverrà solo con la ratifica del prossimo Commissario.
Per quanto detto la mia presenza non ha più alcun senso, tenuto anche conto che l’adozione di un nuovo ADU per il rendiconto 2020 o per il Bilancio di previsione 2022 sarebbe perfettamente inutile.
In questi tre mesi inoltre non mi risulta sia stato dato corso al richiamo della Corte, perché si intervenga legislativamente a definire lo stato giuridico dell’Ente, causa esso stesso di danni amministrativi.
Vige ancora l’insensibilità e la disattenzione verso un Ente Statale a cui si è dato un carico di competenze e responsabilità senza un adeguato supporto. Ormai da vent’anni, (quest’anno ricade proprio il ventennale della sua istituzione), l’importante Ente svolge solo ed esclusivamente funzioni di promozione dei siti accessibili e con gestioni comunali, nonché iniziative di carattere sportivo e culturale. Per poter spendere l’avanzo di amministrazione il Parco è costretto a chiedere i beni ex minerari in comodato d’uso per almeno trenta anni alla regione Sardegna o ai Comuni, perché non dispone di beni propri. In questa situazione è anche difficile attuare una vera e propria programmazione perché soggetta al nulla osta di altri Enti nonché alle interferenze degli 86 comuni, propensi a non cedere potere al Parco sui propri beni, ma inclini a vederlo come potenziale erogatore di risorse economiche.
La situazione non è semplice e questo ulteriore stallo non aiuta certo nella risoluzione dei problemi emersi. Il patrimonio minerario della Sardegna, considerato fra i più interessanti a livello internazionale, custodisce
numerosi agglomerati ex minerari che potrebbero esser recuperati per nuovi utilizzi salvandone il contesto paesaggistico ed architettonico di notevole pregio unico nel suo genere e nel panorama industriale sardo e non solo.
Ancor di più il Parco avrebbe bisogno di una forte riorganizzazione, o meglio rifondazione, nell’ottica delle importanti attenzioni internazionali dovute ad un nuovo interesse esterno al nostro patrimonio, come il Progetto delle Onde Gravitazionali nella miniera di Sos Henattos a Lula o i progetti Aria, CO2 e Spirulina nelle miniere di Nuraxi Figus e Seruci a Gonnesa.
Per tutte queste ragioni perché si acceleri il processo di risanamento e di una nuova programmazione scevra da tutti i limiti attuali che non permettono al Parco una propria autonomia, dopo i lavori del Comitato Tecnico Scientifico, fissato per il 4 novembre, necessario a dare risposte a centinaia di cittadini, a far data al 5 novembre 2021, dopo quattro mesi dall’avvio del procedimento, rimetto il mio mandato da Presidente.

Distintamente.

Tarcisio Agus

Diminuisce nuovamente il numero dei nuovi casi positivi al Covid-19, 37 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 8.507 test eseguiti (2.005 molecolari, 6.502 antigenici), lo 0,43%.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 6 (1 in meno rispetto a ieri).

I pazienti ricoverati in area medica sono 38 (2 in meno di ieri).

Sono 1.327 le persone in isolamento domiciliare (6 in più rispetto a ieri).

Si registra il decesso di un paziente di 99 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari.

Oggi, come ogni anno, rendiamo omaggio ai caduti per la Patria, a chi ha dato la propria vita per gli ideali di libertà, sacrificandosi senza egoismo e promulgando con il proprio coraggio valori come la democrazia, la pace e l’amore per la propria terra da tramandare come testamento alle generazioni future.

Ringrazio e saluto le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dell’arma e tutti i cittadini qui presenti in questa giornata nella quale, nel 1918, entrò in vigore l’armistizio, firmato a Padova a villa Giusti, che sancì la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia e fece concludere le campagne militari per l’unità nazionale, iniziate con la Prima guerra di Indipendenza nel 1848.

Con la celebrazione di oggi, onoriamo la memoria degli uomini e delle donne che hanno combattuto e sono stati uccisi per la Patria, andando oltre ogni forma di individualismo: dovremmo fare in modo che questo rituale non si esaurisca in una formalità, ma lasci in noi un insegnamento di vita e sentimenti di riconoscenza e gratitudine verso i caduti che hanno anteposto gli interessi della collettività ai propri. Il 4 novembre deve continuare a parlare alle nostre coscienze e deve contribuire a conservare in ciascuno di noi il significato della giustizia, della responsabilità civile e sociale, dello spirito di appartenenza, di attaccamento e affetto al nostro Paese.

Ricordiamo quindi con profonda partecipazione tutte le vittime della Grande Guerra, coloro i quali indossarono una divisa e imbracciarono un fucile per poi trovare la morte in trincea, vivendo gli stenti e la paura sul campo di battaglia, inseguendo la speranza di un mondo migliore.

Tutte queste persone hanno un nome impresso sulle lapidi commemorative che onoriamo. Lapidi che sono interpreti e custodi della nostra storia e sulle quali abbiamo deposto una corona come omaggio a coloro che hanno compiuto un sacrificio estremo, anche per noi. Sono persone dalle quali traiamo un insegnamento di coraggio civile, coerenza e dignità mai piegati al compromesso. Sono eroi che non hanno mai ceduto davanti a un regime di cui non potevano condividere i princìpi e non hanno esitato a contrastarlo percorrendo la via più difficile e pagando a carissimo prezzo quella scelta.

La giornata celebrativa del 4 novembre, in Italia, fu istituita nel 1919 per ricordare la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, un evento considerato un completamento del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise al nostro Paese l’annessione di Trento e Trieste. Lo ricordo perché il 4 novembre è infatti anche la festa dell’Unità nazionale e la giornata delle Forze armate. Quest’anno ricorrono inoltre i 100 anni dalla tumulazione della salma del Milite ignoto all’altare della Patria a Roma. I resti di quel combattente anonimo sono il simbolo dell’unità nazionale.

Ringrazio, quindi, a nome di tutta la comunità, le Forze dell’ordine e tutti gli attori che rendono sicuro il nostro territorio come i vigili del fuoco, gli operatori dei servizi di soccorso, la Protezione civile e i volontari delle associazioni impegnati a vario titolo per soddisfare le esigenze della cittadinanza.

Ricordiamo i nostri militari in servizio all’estero che conoscono gli orrori della guerra e sono impegnati nelle missioni internazionali. Uomini e donne che mettono quotidianamente a rischio la propria incolumità per aiutare i popoli che vivono il dramma dei conflitti a fuoco. A loro va la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra stima, unite al cordoglio verso coloro che sono morti mentre prestavano servizio nelle missioni di pace.

La ricorrenza odierna sia quindi occasione di studio, di riflessione e di confronto perché il passato e le lezioni che ci sono state date dalla storia ci aiutino a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di responsabili della nostra comunità con sentimenti di rinnovata vicinanza gli uni per gli altri.

Grazie.

VIVA L’ITALIA UNITA, DEMOCRATICA E LE SUE FORZE ARMATE COME STRUMENTO DI PACIFICAZIONE.

Pietro Morittu

Sindaco di Carbonia

L’incertezza ancora presente sul futuro del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina, preoccupa le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL.

Qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra le stesse organizzazioni sindacali e la società Eurallumina, conclusosi con un verbale di riunione.

«Esprimiamo forte preoccupazione per quanto comunicato dalla società in merito al futuro dei piani la cui attuazione è strettamente collegata al processo autorizzativo in corsoscrivono in una nota Francesco Garau ed Emanuele Madeddu della Filctem Cgil, Nino D’Orso e Vincenzo Lai della Femca Cisl e Pierluigi Loi della Uiltec Uil -. Processo che viaggia seguendo due strade: una regionale relativa alla procedura Paur e uno nazionale legato all’approvazione del Dpcm (previsto per lo scorso gennaio ed oggi quasi fuori tempo massimo). Il tempo dell’attesa, siamo convinti, è terminato. E’ necessario che tutti gli atti necessari per determinare e chiudere questa vertenza siano compiuti in tempi molto rapidi.»
«La Sardegna ha occupato un ruolo importante nello scenario industriale nazionale ed internazionaleaggiungono -. La filiera dell’alluminio è stata dichiarata strategica e c’è stato un impegno significativo per far sì che i vari passi fossero compiuti. Oggi però il primo anello di questa filiera rischia di rompersi, generando una reazione a catena. Chiediamo al presidente della Regione Christian Solinas un intervento immediato e significativo al fine di definire una volta per
tutte questa vertenza che dura ormai da troppi anni.»
«Appare incomprensibile il silenzio della sottosegretaria Alessandra Todde che oramai da tempo non dà risposte sulla vertenza dopo una fase iniziale di iperattivismo, impegni presi e non rispettaticoncludono i rappresentanti sindacali -. Sia chiaro, davanti a questa situazione le organizzazioni sindacali non resteranno a guardare. Già dai prossimi giorni attiveremo tutte le iniziative necessarie per sostenere questa vertenza e far sì che il primo anello della filiera dell’alluminio possa essere riattivato.»

Sono ore decisive per la formazione della nuova Giunta del comune di Carbonia. A meno di 48 ore dall’insediamento del Consiglio comunale eletto il 10 e 11 ottobre, convocato per le 17.00 di venerdì 5 novembre 2021, le delegazioni delle sei liste che hanno concorso all’elezione del sindaco Pietro Morittu, sono impegnate nella definizione degli accordi per la composizione del “mosaico” di 7 assessori della Giunta, alla quale è strettamente legata anche l’elezione del presidente dell’Assemblea civica.

La lunga riunione tenutasi ieri, terminata intorno a mezzanotte, non ha portato sostanziali passi in avanti nel confronto, rivelatosi fin dall’inizio alquanto complicato, come non era stato difficile prevedere in presenza di una coalizione “molto ampia e variegata”, e le parti si sono aggiornate a questa sera, con l’impegno a “chiudere”, per evitare di tenere aperta la partita fino alle ultime ore di vigilia della seduta di insediamento.

I nodi da sciogliere sono diversi. Il primo, probabilmente, il più intricato, è quello legato all’indicazione delle tre donne che dovranno far parte della Giunta, in base alla legge sulla parità di genere che impone la rappresentanza di ciascun genere nella misura minima del 40%. Su due donne sarebbe stata raggiunta l’intesa, non sulla terza. E l’attribuzione di questa terza indicazione ad una o ad un’altra lista, potrebbe modificare gli equilibri complessivi.

C’è inoltre da tenere sempre nella dovuta considerazione, l’incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore, che impone le dimissioni dalla prima a coloro che accettano la delega da assessore. In una situazione ancora confusa, come quella che si è venuta a creare dopo la proclamazione degli eletti, molto probabilmente la Giunta avrà un numero cospicuo di assessori esterni, 4 0 5, a fronte di 2-3 consiglieri eletti, con conseguenti surroghe con i primi dei non eletti.

A 24 giorni dalla chiusura dei seggi e ormai alla scadenza dei 20 giorni dalla proclamazione, il tempo sta scadendo e nelle prossime ore le delegazioni delle sei liste di maggioranza dovranno obbligatoriamente partorire la Giunta che affiancherà il sindaco Pietro Morittu nell’Amministrazione del comune di Carbonia nei prossimi cinque anni.

Giampaolo Cirronis

Crescono i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna, 58 nelle ultime 24 ore su 8.116 test eseguiti (1.944 molecolari, 6.172 antigenici), lo 0,71%.

E’ invariato, 7, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

I pazienti ricoverati in area medica sono 40 (2 in meno di ieri).

Sono 1.321 le persone in isolamento domiciliare (23 in più rispetto a ieri).

Non si registrano decessi.

A dirlo è il presidente della Regione Christian Solinas.
«Chiediamo al Governo aggiunge il presidente della Regione -, l’immediata sospensione del numero chiuso in Medicina per poter programmare immediatamente l’incremento dei medici, che è estremamente urgente. Se oggi non abbiamo un numero sufficiente di sanitari, prosegue, è perché il sistema universitario non ne ha messo in campo quanto era necessario. E’ chiaro, prosegue il Presidente Solinas, che questa competenza è in capo allo Stato, e non delle Regioni, che poi sono chiamate a gestire i disagi e le giuste rivendicazioni dei cittadini in materia di salute. Per troppi anni si è tagliato sulla sanità, inseguendo traguardi di economicità che non si conciliano con una gestione efficiente del sistema e con servizi di alto livello offerti ai cittadini, men che meno in un periodo di emergenza quale quello attuale. Oggi paghiamo il conto.»
«La Regione è dalla stessa parte dei cittadini e dei territori, e con loro chiede a gran voce strumenti straordinari per l’emergenza. Sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formatirimarca Christian Solinas -. Abbiamo già previsto incentivi per il personale medico sanitario che lavora in sedi disagiate.»
«Occorre inoltreconclude il presidente Christian Solinas -, un bando internazionale per attrarre nel SSR professionalità che consentano di colmare le carenze organiche in via straordinaria, per combattere l’emergenza attuale e programmare il futuro garantendo ai cittadini un servizio sanitario pienamente efficiente e vicino alle loro esigenze e, soprattutto, ai loro diritti.»

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L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/unipol.html .