«Apprendiamo dai social dell’ennesima iniziativa, solitaria, personale, propagandistica e strumentale del Sindaco che ha occupato con una tenda canadese i locali del pre triage del CTO di Iglesias, per denunciare la sospensione dell’attività chirurgica. Il Sindaco, esponente del Pd, ovvero del partito responsabile dei tagli alla sanità di cui, purtroppo, oggi raccogliamo i frutti e che durante tutta la legislatura Pigliaru è rimasto chiuso nel suo assordante silenzio, ha riscoperto durante il suo mandato il vecchio sistema delle “occupazioni lampo” che per definizione durano poco ed hanno immediata risonanza mediatica.»
Gli otto consiglieri di minoranza Simone Saiu, Luigi Biggio, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Bruna Moi, Francesca Tronci, Valentina Pistis ed Arianna Cortese, commentano così la protesta messa in atto dal sindaco di Iglesias Mauro Usai, con l’attivazione di un presidio con una tenda all’ingresso del CTO, dopo la sospensione di tutte le sedute chirurgiche in elezione e dell’assistenza anestesiologica.
«Ribadiamo con forza quello che urlavamo ieri esattamente come oggi, ovvero che i servizi sanitari del nostro territorio non devono esser toccati ma respingiamo con altrettanto vigore metodi che appartengono alla vecchia politica e che portano benefici soltanto ai politici che li pongono in essere – aggiungono gli otto consiglieri di minoranza -. Lo stesso comunicato del Sindaco, nel quale ringrazia l’assessore regionale per l’impegno profuso, rende ancor più confusa l’iniziativa ed il reale obiettivo. Lo stesso Assessore ha peraltro già dichiarato che non succederà nulla di quanto paventato, riconducibile esclusivamente a carenze di organico.»
«Come ribadito anche ieri in Consiglio comunale, l’opposizione è disponibile ad iniziative congiunte, serie e concrete – concludono Simone Saiu, Luigi Biggio, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Bruna Moi, Francesca Tronci, Valentina Pistis ed Arianna Cortese -. Il problema esiste, lo denunciamo dalla scorsa consiliatura regionale, e deve essere affrontato nelle opportune sedi istituzionali non con iniziative folkloristiche ed inutili.»