Graziano Lebiu (Opi Carbonia Iglesias): «8 utenti su 8 ricoverati in Medicina al CTO sono CoViD+, sono le stesse criticità vissute al Sirai»
«Apprendiamo che anche al Cto di Iglesias Asl Sulcis si sia in presenza di una condizione di rischio e pericolo per i cittadini e gli infermieri del reparto di Medicina proprio nell’ala resa operativa per la gestione in tutta “sicurezza” degli assistiti provenienti dal servizio del Po Sirai e dei ricoveri ordinari, essendo diventata la Medicina reparto CoViD+. Sicurezza che evidentemente non è tale se viene confermato che 8 utenti su 8 ivi ricoverati siano CoViD+.»
Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche) Carbonia Iglesias.
«Gli infermieri devono prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro e quindi degli assistiti e sapranno certamente governare il momento, e con responsabilità portare le direzioni aventi causa ad assumersi esse le conseguenze del da farsi a tutela della salute collettiva e della migliore organizzazione del lavoro – aggiunge Graziano Lebiu -. Non devono mai più ricadere sui cittadini e sui professionisti sanitari le conseguenze del fallimento delle intenzioni di creare l’ospedale CoViD+ al Santa Barbara dove mai sarebbe potuto sorgere e che, infatti, non è e non sarà mai più fruibile nel Sulcis Iglesiente.»
«Riproporre al CTO le stesse criticità vissute al Sirai su quanto accaduto nei giorni scorsi – conclude Graziano Lebiu -, ha dell’incredibile, sia perché si stanno vanificando le buone intenzioni, sia perché si doveva prevedere il verificarsi di un’esigenza sanitaria in emergenza e si sarebbe quindi potuto e dovuto per tempo programmare meglio la risposta in totale sicurezza.»
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