Graziano Lebiu (OPI Carbonia Iglesias): «Nella gestione dell’emergenza pandemica, il Sulcis Iglesiente meritava ben altro dell’attuale modello organizzativo assistenziale»
Il presidente dell’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, interviene sull’emergenza Covid-19 nel Sulcis Iglesiente, soprattutto per la mancanza nel territorio di un ospedale dedicato al trattamento dei CoViD+ e di uno CoViD Free e la continua difficoltà dei cittadini all’accesso alle cure.
«Dal piano regionale di emergenza per l’attivazione progressiva di strutture di area critica, nella fase 2 l’Ospedale CoViD in ASL Carbonia era stato individuato inizialmente al CTO di Iglesias con ben 33 posti letto dedicabili a potenziare terapia intensiva, pneumologia, infettivi. Ma per una serie sinergica e trasversale di altre determinazioni politiche, è stato invece ed immediatamente variato l’atto strategico per il governo della prima ondata pandemica, annunciando lo scostamento della struttura sanitaria individuata dal CTO all’ex Ospedale Civile Santa Barbara – scrive in una nota Graziano Lebiu -. E’ sotto gli occhi di tutti come sia stata una previsione fallita sotto tutti i punti di vista, e le responsabilità sono diffuse. Il Sulcis Iglesiente meritava ben altro dell’attuale modello organizzativo assistenziale, che si sta dimostrando incapace di affrontare anche l’emergenza sanitaria di questi giorni come se due anni non avessero insegnato che la parola d’ordine è programmazione e non improvvisazione.»
«La politica del territorio ha solo rimodulato il piano di emergenza dal CTO al Santa Barbara senza seguirne ed essere capace di pretenderne l’effettiva realizzazione – aggiunge Graziano Lebiu –. Nei fatti, il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera durante l’emergenza Covid-19 ha visto escluso il Sulcis Iglesiente dalla fruizione per cittadini di un reparto Covid-19 dedicato, favorendo i viaggi della speranza di ammalati Covid-19 in altri centri della Sardegna.»
«Soprattutto, pensando alla popolazione più fragile, gli anziani, i cronici, i disabili, i meno abbienti, che continuano a correre il rischio di non poter ricevere cure e assistenza adeguate perché hanno già difficoltà a spostarsi anche nel breve raggio, ci sarebbero volute ben altre soluzioni che previsioni irrealizzate perché irrealizzabili – conclude il presidente dell’OPI Carbonia Iglesias -. Nonostante ciò, riteniamo possano esserci ancora margini di approfondimento e confronto tra le istituzioni e le rappresentanze del Sulcis Iglesiente per una prospettiva di Servizio Sanitario Pubblico che possa trarre insegnamenti anche dal passato.»
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