23 November, 2024
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Iglesias piange Giorgio Cuccu, vecchia gloria del calcio rossoblù, morto oggi all’età di 81 anni (era nato il 17 settembre 1940).

Lo ricordiamo con la scheda pubblicata nel libro “80 anni di calcio rossoblù Monteponi Iglesias 1925 – 2005” di Franco Reina, Giampaolo Cirronis Editore.

Giorgio Cuccu, elemento locale di Iglesias, ritornò a giocare nella squadra della sua città nel campionato dilettanti 1966/1967, proveniente dal Decimoputzu. Aveva iniziato a giocare nelle giovanili della Monteponi, fertile vivaio allenato dal maestro di calcio Angelino Salis. Nella squadra rossoblù debuttò in prima squadra nel campionato di IV serie 1958/1959, nell’ultima stagione della Monteponi prima del suo scioglimento. Ala di ruolo, le sue doti migliori erano il dribbling, il palleggio ed una buona velocità, tanto che nelle giornate di grazia diventava un giocatore difficile da marcare, lasciando spesso impalati i difensori che lo marcavano.

Dopo lo scioglimento della Monteponi, con altri compagni di squadra, giocò a Sant’Antioco, nei dilettanti, con Angelino Salis allenatore. La sua carriera proseguì a Quartu, Carbonia, contribuendo a riportarlo in serie D, Benevento in serie D e Decimoputzu, squadra dalla quale ritornò a vestire i colori rossoblù dell’Iglesias. Con i minerari giocò 4 campionati consecutivi, 1 dei quali in serie D, che sommato al campionato disputato con la Monteponi, fanno un totale di 5, con 88 presenze e 33 reti.

Alla fine del campionato di serie D 1969/1970, con la retrocessione della squadra in Promozione regionale, lasciò il sodalizio rossoblù, continuando a giocare per divertimento con la Juventus Club di Iglesias.

Conclusa la carriera agonistica, iniziò ad allenare a livello giovanile per qualche anno a Iglesias.

A Portoscuso, per la prima volta, dopo alcune settimane, si registra un leggero calo dei casi positivi al Covid-19 che passano da 84 a 74 casi.

«A seguito del cambio delle norme, sia in tema di obbligo di isolamento in funzione della situazione vaccinale di ciascuno, sia in tema di tracciamenti di Ats che non prevedono più l’obbligo del tampone molecolare a cura della stessoha detto il sindaco Giorgio Alimonda -, è estremamente più difficoltoso ricostruire il dato complessivo dei positivi in essere. Come detto, il dato su riportato è stato integrato dalle notizie in nostro possesso e rettificato con le guarigioni o fine periodo di quarantena (che massimo é di 14 giorni per i non vaccinati).»

Per le scuole, è confermata in condivisione con la direzione scolastica, la sospensione del servizio mensa sino al 11 febbraio compreso. Se tra una settimana si confermerà il calo di nuovi positivi si darà graduale apertura del servizio.

 

Ieri i carabinieri di Giba segnalato al competente Ufficio Territoriale di Governo della Prefettura di Cagliari per la violazione amministrativa prevista dal decreto legge n. 52/2021 un 49enne di Piscinas, titolare di un esercizio pubblico. L’uomo, a seguito di un controllo, ad esplicita richiesta, non ha potuto esibire la certificazione verde prevista dalla normativa vigente, violando le disposizioni sulle misure urgenti per la prevenzione del contagio da Covid-19.

La Sezione disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha irrogato una nuova sanzione di tre mesi di inibizione al presidente del Carbonia Calcio Stefano Canu e un’ammenda di 1.000 euro con diffida alla società, così come deciso ieri nella Camera di Consiglio tenuta in modalità videoconferenza, come da decreto del presidente del Tribunale Federale Nazionale n° 1 del 1° luglio 2021.

Si tratta di un provvedimento legato alla procedura di iscrizione della squadra al campionato di serie D, della scorsa estate.

Sono 1.347 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 22.390 test eseguiti (4.385 molecolari, 18.005 antigenici), il 6,02%.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 31 (1 in più di ieri).

I pazienti ricoverati in area medica sono 379 (3 in più di ieri).

Sono 23.177 sono i casi di isolamento domiciliare (50 in più di ieri).

Si registrano 5 decessi: un uomo di 50 anni, residente nella provincia del Sud Sardegna; due donne di 86 e 90 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; un uomo di 95 anni, residente nella provincia di Sassari; un paziente, residente nella provincia di Nuoro.

A Sant’Antioco sono state installate tre colonnine “Stop&go” per la manutenzione della bici installate in altrettanti punti strategici: da oggi, chi arriva nell’isola in bicicletta potrà beneficiare di tre postazioni fisse che consentiranno la manutenzione del proprio mezzo a due ruote, dal gonfiaggio delle gomme (con pompa peraltro dotata di manometro) a ogni tipo di brugola ed attrezzo utile per risolvere i piccoli imprevisti che, si sa, sono sempre dietro l’angolo. Le strutture sono state posizionate in conclusione del percorso ciclabile sull’istmo, nella piazzola fronte faro, nel lungomare Silvio Olla e presso l’info point di piazza Repubblica, pieno centro cittadino.

«Apparentemente piccole azionicommenta l’assessore al Turismo Roberta Serrentila dotazione di servizi come questo rappresentano invece un ulteriore tassello nella creazione di un’offerta turistica che sia sempre più variegata, in questo caso specifico dedicata al cicloturista. Non a caso nei tre impianti abbiamo inserito ben visibile il logo del nostro marchio “Visit Sant’Antioco” con il quale cerchiamo di distinguerci sul mercato. Un mercato sempre più ampio e all’interno del quale, appunto, è presente anche la fetta dei cicloturisti, data in continua crescita. Proprio in questi giorni, a testimonianza della nostra sensibilità, stiamo creando un percorso ciclabile che collegherà in sicurezza la pista rossa sull’istmo al centro abitato di Sant’Antioco, evitando il transito sulla statale.»

Il funzionamento prevede che la bici venga appesa sull’apposita staffa rivestita in gomma e, una volta individuato l’attrezzo, si inizi a regolare o riparare in totale autonomia e sicurezza. Tutti gli attrezzi sono fissati alla colonnina con cavi di acciaio della giusta lunghezza per permettere una maneggevolezza durante l’intervento. Ogni tipo, modello e misura di bici è supportato dalla colonnina.

L’assessorato dei Servizi sociali del comune di Carbonia comunica che è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande e i relativi rinnovi per i nuovi piani a favore delle persone con handicap grave (legge 162/98). Potranno presentare domanda i cittadini in possesso della Certificazione medica, attestante l’accertamento della disabilità grave rilasciata entro il 31/03/2022, e la Certificazione ISEE per prestazioni sociosanitarie non residenziali aggiornata al 2022. La scadenza è fissata al 9 aprile 2022.

Quest’anno, per legge, si è resa necessaria l’attivazione della procedura in modalità telematica. La presentazione delle istanze dovrà essere inoltrata dagli utenti utilizzando esclusivamente lo Spid o la Carta di identità elettronica.

Tutte le informazioni relative al bando si trovano sulla home page del sito del comune di Carbonia e al seguente link https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/4444-legge-n-162-98-avviso-pubblico-per-la-presentazione-delle-richieste-di-predisposizione-dei-piani-personalizzati-nuovi-e-rinnovi-annualita-2022 .

Il nuovo procedimento telematico per beneficiare della legge 162/98 “è il primo passo verso la digitalizzazione complessiva delle pratiche in carico ai Servizi sociali del Comune», ha affermato l’assessore Roberto Gibillini che ha colto l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori che stanno operando sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, delega in capo all’assessora Katia Puddu.

Secondo l’assessore dei Servizi sociali, superato il primo momento di difficoltà di approccio alle nuove modalità, ci sono numerosi vantaggi per i cittadini: dopo l’invio telematico, ognuno può verificare la sua situazione collegandosi al sito del Comune e, nel caso la documentazione fornita fosse incompleta, l’utente riceverà via e-mail la richiesta di integrazione.

«Ad oggiha spiegato l’assessore Roberto Gibillinile domande relative alla legge 162/98 sono circa 900; secondo alcuni conteggi fatti, con la nuova modalità si metteranno gli uffici in condizione di risparmiare 1.350 ore di lavoro e rendere i procedimenti più veloci anche a fornire risposte in merito.»

«Per aiutare i cittadini che riscontrassero difficoltà a procedereha concluso l’assessore dei Servizi sociali – stiamo creando una collaborazione con la Consulta in rappresentanza delle associazioni per i disabili per individuare luoghi e tempi nel fornire un servizio di assistenza gratuito.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato questa sera una nuova ordinanza, la n° 2 del 3 febbraio 2022, avente ad oggetto “Misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19 nel territorio regionale della Sardegna”.

Art. 1)

A far data dal giorno di entrata in vigore della presente Ordinanza e fino al 15 marzo 2022, fatte salve ulteriori e/o diverse valutazioni sulla base dei dati epidemiologici a disposizione, un test antigenico positivo è ritenuto sufficiente e non comporta un obbligo di conferma con test RT-PCR (molecolare) per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, per la definizione di caso confermato SARSCoV-2 e per le conseguenti disposizioni di isolamento o quarantena disposti dai Servizi di igiene e sanità pubblica.

Art. 2)

Le disposizioni di cui all’art. 1 si applicano unicamente ai test antigenici eseguiti dai soggetti autorizzati dalla Regione Sardegna, secondo le disposizioni regionali citate in premessa, non anche ai test antigenici autosomministrati.

Art. 3)

Al fine di assicurare la tempestiva presa in carico dei casi positivi, tutti i soggetti autorizzati all’esecuzione di test antigenici, secondo le disposizioni regionali citate in premessa, dovranno garantire l’inserimento dei dati nei sistemi informatici regionali già in uso e secondo le medesime modalità fino ad ora adottate, avendo cura di verificarne preventivamente l’identità personale.

Art 4)

La diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 in pazienti ospedalizzati, o per i quali deve essere disposta l’ospedalizzazione, deve essere confermata a mezzo di apposito test molecolare RT-PCR. 

Nel 1998 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riprendendo quando sviluppato da Nutbeam, nel Glossario di promozione della salute definisce l’health literacy come l’insieme delle capacità cognitive e sociali che determinano la motivazione e l’abilità degli individui per accedere, comprendere e utilizzare le informazioni, sì da promuovere e mantenere un buon livello di salute (World Health Organization. Health Promotion Glossary. WHO, Geneva, 1998).
La health literacy è legata al saper leggere e scrivere e riguarda le conoscenze, le motivazioni e le competenze delle persone ad accedere, comprendere, valutare e mettere in pratica le informazioni per esprimere giudizi e prendere delle decisioni nella vita di tutti i giorni, riguardanti l’assistenza sanitaria, la prevenzione e la promozione della salute per mantenere e migliorare la qualità della vita per tutto il corso della vita.
L’OMS inquadra, di fatto, il concetto nella dimensione delle life skills (Il termine di Life Skills viene generalmente riferito ad una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello sociale. In altre parole, sono abilità e capacità che ci permettono di acquisire un comportamento versatile e positivo, grazie al quale possiamo affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana), affermando che la health literacy implica il raggiungimento di un livello di conoscenza, abilità e consapevolezza utili a intraprendere azioni per migliorare la salute individuale e della comunità, promuovendo il cambiamento degli stili e delle condizioni di vita.
Il riferimento alla “salute della comunità” e alle “condizioni di vita” sottolinea quanto la health literacy sia rilevante non soltanto per la salute individuale, ma quanto eserciti un peso per la partecipazione della comunità a decisioni che hanno un impatto sulla salute della popolazione (la cosiddetta critical health literacy), aprendo definitivamente la strada allo sconfinamento di tale disciplina in ambito di prevenzione collettiva di promozione della salute (public health literacy).
Il primo articolo in cui si fa riferimento esplicito al concetto di public health literacy risale presumibilmente al 2005. In questo articolo Gazmarian e collaboratori si interrogano se sia etico che professionisti della salute forniscano informazioni troppo difficili o poco accessibili ai cittadini/clienti/pazienti, spesso incentrate sugli aspetti scientifici, comprensibili solo dagli esperti del settore (Gazmararian JA, Curran JW, Parker RM, Bernhardt JM, DeBuono BA. Public health literacy in America: an ethical imperative. Am J Prev Med 2005; 28 (3): 317-322)
Tale criticità, ripresa ed affrontata da numerosi altri autori, verrà descritta da Rowlands e Nutbeam come “the inverse information law” ossia come “la legge dell’informazione inversa” in base alla quale “quelli che hanno i più bassi livelli di health literacy hanno anche i più bassi livelli di informazione sanitaria” (Rowlands G., Nutbeam D. Health literacy and the “inverse information law”. Br J Gen Pract 2013; 63 (608): 120-121)
L’articolo di Gazmarian e dei suoi collaboratori prosegue affermando che, fino ad allora, l’attenzione alla health literacy era stata prevalentemente limitata all’ambito sanitario in senso stretto e, nello specifico, alla comunicazione tra i servizi sanitari e i pazienti, e proseguono lanciando una nuova sfida, quella della public health literacy, vista come un livello più elevato di alfabetizzazione sanitaria, nel quale gli individui siano in grado di comprendere non solo le informazioni sulla salute che li riguardano da vicino, ma anche quelle che interessano l’intera comunità.

In questo senso, le abilità di public health literacy sono essenziali e “spendibili” per comprendere, ad esempio, il ruolo di un fattore di rischio ambientale e per riconoscere le eventuali distorsioni nelle informazioni riportate dai media.
Affermando che «la qualità dell’informazione sanitaria che gli americani ricevono, la capacità di capire e usare quella informazione è la chiave per costruire un’America più sana e che colmare il gap in health literacy è una questione di etica e di equità, essenziale per ridurre le diseguaglianze nella salute», gli autori elencano sei passaggi per raggiungere l’obiettivo primario di una società maggiormente health literate:
– definire le caratteristiche di una popolazione health literate;
– sviluppare strumenti e indagini per misurare il livello di health literacy di una popolazione;
– valutare in modo critico gli sforzi comunicativi del personale sanitario;
– potenziare le capacità comunicative e di ascolto del personale sanitario;
– riconoscere che, a differenza della health literacy, possedere conoscenze teoriche su determinati argomenti di salute è condizione necessaria ma non sufficiente per impegnarsi a mantenere e promuovere comportamenti salutari;
– sviluppare collaborazioni estese tra sanità pubblica e altri professionisti per raggiungere l’obiettivo di mantenere e promuovere comportamenti.
Conoscenze, competenze e motivazioni costituiscono il cuore della definizione della health literacy, contraddistinguendola dalla singola acquisizione di conoscenze (aspetto meramente nozionistico) o di competenze (abilità raggiunte con l’addestramento), e sono finalizzate all’accesso, alla comprensione, alla valutazione e alla messa in pratica delle informazioni sulla salute durante tutto il corso della vita.
La health literacy influenza i comportamenti e l’uso dei servizi sanitari, con conseguenze in termini di outcome di salute e di costi per l’individuo e la collettività. Una bassa health literacy risulta associata a errori, esposizione a fattori di rischio, problemi di sicurezza del paziente, uso improprio dei servizi sanitari, mancata adesione a campagne di screening di popolazione, con conseguente peggioramento dello stato di salute, anche in termini di salute percepita.
In attesa di chiarire meglio i contenuti della riforma sanitaria e le funzioni di ARES e delle AASSLL, è bene ricordare a tutti gli operatori sanitari che è indispensabile garantire un aumento del livello di health literacy dei cittadini e della popolazione del Sulcis Iglesiente al fine di determinare un progressivo incremento dei livelli di autonomia e un empowerment maturo, fondato sulla conoscenza diretta dei fenomeni per realizzare l’autogestione della propria salute e la partecipazione attiva ai percorsi di cura.
A livello di ASL, le diverse strategie di coinvolgimento dei pazienti e di offerta di prestazioni e servizi devono essere appropriate in funzione del livello di alfabetizzazione sanitaria degli utenti. Affinché tale assunto si realizzi, è necessario che la direzione strategica includa la health literacy nelle politiche aziendali e che il personale sanitario sia formato sul ruolo della stessa come determinante di salute.
Nello specifico, soprattutto qualora non sia noto il livello di health literacy dei pazienti o della popolazione assistita, risulta indispensabile adottare alcune precauzioni universali (Agency for Healthcare Research and Quality, U.S. Department of Health and Human Services. Health Literacy Universal Precautions Toolkit. http://nchealthliteracy.org/toolkit/toolkit_w_appendix.pdf) per garantire che tutti i soggetti siano in grado di comprendere il messaggio di salute e di orientarsi all’interno del servizio sanitario.
Tra le precauzioni universali sono compresi gli interventi per migliorare la comunicazione orale o scritta, come la tecniche teach-back o brown bag medication review (Questo metodo consiste nel far ripetere al paziente, con parole proprie, quanto appena spiegato per testarne l’apprendimento, verificare l’efficacia della comunicazione e apportare le eventuali correzioni alle informazioni risultate inaccurate. La comprensione del paziente è confermata quando è in grado di ripetere correttamente quanto appena detto dal professionista), l’uso di materiale scritto semplice, con poche scritte e molte immagini, e incoraggiare i pazienti a fare domande.
Inoltre, considerando una prospettiva più ampia del sistema-salute, gli operatori sanitari devono tenere in considerazione il fatto che anche i caregivers dei pazienti, siano essi informali (familiari, amici) o formali (gli assistenti alla persona, ovvero i cosiddetti “badanti”), potrebbero presentare bassi livelli di health literacy.
L’alfabetizzazione sanitaria ci tocca tutti da vicino in maniera molto più concreta di quanto si possa pensare.
Ha a che fare con la nostra salute e con l’equità di accesso alle risorse, quindi con il perpetuarsi o l’aggravarsi delle disuguaglianze. Impatta non solo sulle possibilità di beneficiare pienamente delle risorse offerte dai diversi sistemi sanitari e dalla società in cui viviamo, ma compromette la capacità di reagire nelle situazioni di bisogno o di emergenza, coinvolgendo non solo i singoli interessati, ma le loro famiglie e le intere comunità.
Quest’ultimo aspetto risulta di particolare rilevanza alla luce dei cambiamenti dell’assetto del sistema sanitario regionale, che vede una sempre maggiore complessità e lontananza geografica di alcuni servizi e strutture di riferimento cagliaritane.

Bibliografia

Agency for Healthcare Research and Quality, U.S. Department of Health and Human Services. Health Literacy Universal Precautions Toolkit. http://nchealthliteracy.org/toolkit/toolkit_w_appendix.pdf

Health literacy e sanità pubblica https://www.saluteinternazionale.info/2018/02/health-literacy-e-sanita-pubblica

Freedman DA, Bess KD, Tucker HA, Boyd DL, Tuchman AM, Wallston KA. Public health literacy defined. Am J Prev Med 2009;36: 446-51.

Godlee F. Evidence based medicine: flawed system but still the best we’ve got. BMJ 2014;348:g440.

Hersh L, Salzman B, Snyderman D. Health Literacy in Primary Care Practice. American Family Physician 2015; 92(2): 118-24.

Ha Dinh TT, Bonner A, Clark R, Ramsbotham J, Hines S. The effectiveness of the teach-back method on adherence and self-management in health education for people with chronic disease: a systematic review. JBI Database System Reviews and Implementation Reports 2016; 14(1): 210-47.

3. Miller TA. Health literacy and adherence to medical treatment in chronic and acute illness: A meta- analysis. Patient Education and Counseling 2016; 99(7): 1079-1086.

Antonello Cuccuru