19 November, 2024
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Ieri, giovedì 3 marzo, Porto Flavia ha ospitato la biologa e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti.

Storica autrice di trasmissioni come “Super Quark”, Barbara Gallavotti ha scelto Porto Flavia per una delle puntate del suo nuovo programma, “Quinta dimensione”, che andrà in onda il prossimo mese di aprile, nella prima serata del sabato su Rai 3.
Al centro della puntata le sfide rappresentate dalla riconversione delle aree minerarie, dei poli industriali ed i nuovi ambiti di intervento relativi alla transizione ecologica.
«Un’importante occasione per fare conoscere le meraviglie del nostro territorio e per mettere in evidenza l’importanza degli interventi effettuati per la promozione e la valorizzazione dei siti minerariha sottolineato il sindaco Mauro Usaiuna scelta che rivendichiamo ogni giorno, perché la transizione ecologica, la riconversione turistica e la salvaguardia ambientale sono una sfida che siamo pronti a raccogliere.»

Il conflitto in atto in Ucraina rappresenta un grande pericolo per la Pace in Europa ed un rischio concreto di aggravio ulteriore degli altri conflitti in atto nel resto del mondo.

Ci troviamo dinanzi ad una grave escalation bellica che mostra grandi difficoltà ad interrompersi.

Diversi governi europei, inoltre, hanno deciso di inviare forniture di armi all’Ucraina, una risposta profondamente inadeguata alla risoluzione della crisi in atto.

Anche l’Italia vede un allineamento del Governo ad una linea politica europea che fatica a tenere aperte le porte del dialogo, nonostante l’art. 11 della Costituzione sottolinea che l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

In questo contesto è sempre viva la preoccupazione di come la NATO rappresenti un’alleanza militare in qualche modo coinvolta direttamente o indirettamente in innumerevoli conflitti bellici, passati e presenti.

Davanti a questa situazione non possiamo che ribadire con forza l’esigenza del trionfo della diplomazia e della Pace, di un convinto impegno da parte dei paesi europei a favorire le condizioni per la fine della guerra, anche promuovendo la centralità dell’ONU nella gestione delle crisi economiche, politiche, diplomatiche e militari. Occorre promuovere uno sforzo per favorire il dialogo tra Russia e Ucraina, perché la diplomazia e la Pace devono prevalere sulla guerra!

In gioco, oltre alle vite di civili innocenti dell’Ucraina e del Donbass, i primi da difendere e tutelare dalla guerra, ci sono anche le ripercussioni che potrebbero generarsi dalle sanzioni decise verso la Russia, a cui l’Italia non sarà immune.

In una situazione del genere, non si può negare come si aggiungano ulteriori preoccupazioni per il riavvio di importanti settori produttivi dell’economia del Sulcis Iglesiente, dall’industria fino al turismo.

In Sardegna è di qualche giorno fa l’allarme di Confartigianato, che ha sottolineato le forti preoccupazioni per l’export di prodotti sardi verso la Russia e per i contraccolpi sul turismo: in questi giorni, le testate giornalistiche parlano di decine di licenziamenti in atto nel settore turistico in Costa Smeralda, che a catena rischia di coinvolgere altri settori.

Preoccupa inoltre il rischio del coinvolgimento diretto del nostro territorio nella guerra, sia per via della vicinanza delle basi militari sia per via della presenza di siti produttivi legati all’industria bellica.

L’Italia, la Sardegna ed il nostro territorio rischiano di non riuscire a difendersi dalla grave crisi economica che può scatenarsi, in una situazione di per sé già drammatica.

Tutte le forze democratiche e progressiste, anche quelle che tardano a sostenere con pi  decisione il ritorno all’uso della diplomazia, dovrebbero fermarsi e mobilitarsi per chiedere al Governo di fare la sua parte per disinnescare la spirale di guerra, perché proprio l’Italia può rappresentare uno dei soggetti pi  importanti nel dialogo per la Pace.

Facciamo quindi appello alle forze sociali, politiche e culturali tutte, perché dicano no alla guerra, perché si assuma come primario il percorso diplomatico e la ricostruzione di un clima di Pace.

PCI Sulcis Iglesiente

Ieri sera, nel centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, sono stati eletti i presidenti e i vice presidenti dei comitati dei sindaci dei distretti della ASL di Carbonia.

Per il distretto di Carbonia è stato eletto presidente Gianluigi Loru, sindaco del comune di Perdaxius, vice presidente Gian Luca Pittoni, sindaco del comune di Masainas.

Il presidente eletto del distretto di Iglesias è il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, vice la sindaca di Villamassargia, Debora Porrà.

Il presidente del comitato dei sindaci del distretto delle isole è Salvatore Puggioni, sindaco del comune di Carloforte, vice Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco.

Prossimamente verrà eletto il presidente della conferenza socio sanitaria dei sindaci della stessa Asl di Carbonia.

Poste Italiane riaprirà, anche a Cagliari e nel Sud Sardegna, a partire da lunedì 7 marzo, il servizio di cessione dei crediti di imposta per i lavori di natura edilizia, con il quale offre la possibilità a cittadini e imprese correntisti BancoPosta della provincia di ottenere liquidità a fronte della cessione all’Azienda dei crediti previsti dalla normativa incentivante. Il servizio, sia per le imprese che per i privati, sarà nuovamente disponibile attraverso il canale online e presso i 150 uffici postali delle due province.

«La nuova norma che regola la cessione dei crediti di natura edilizia ha dichiarato l’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante al TG Poste – ha avuto un nuovo passaggio che si è formalizzato la settimana scorsa. Nella mattinata di ieri 28 febbraio abbiamo avuto un consiglio di amministrazione straordinario e possiamo comunicare ufficialmente che da lunedì 7 marzo, dopo aver allineato i processi al nuovo quadro normativo, saremo nuovamente aperti per i nostri clienti per acquistare i crediti.»

Per poter accedere al servizio di cessione del credito di imposta di Poste italiane gli interessati non dovranno presentare alcuna documentazione per istruire la pratica. Una volta stipulato il contratto di cessione il correntista, che abbia maturato il credito fiscale, dovrà solo accedere alla piattaforma dell’Agenzia delle entrate e comunicare i dati della cessione, secondo le modalità previste dalla normativa di riferimento; a seguito del perfezionamento della cessione nei confronti dell’Agenzia delle entrate, riceverà la liquidità sul proprio conto BancoPosta.

Il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato 1,6 milioni di euro, cui si aggiunge un cofinanziamento comunale di circa 400mila euro, per mettere mano alla scuola secondaria di primo grado Antioco Mannai, in via Salvo D’Acquisto. Oltre 2 milioni di euro di investimento in gran parte frutto della partecipazione “all’Avviso Pubblico per la presentazione di proposte per la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, da finanziare nell’ambito del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza, Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione dagli asili nido alle Università, rivolto agli enti locali proprietari o gestori di edifici scolastici di proprietà pubblica”.

Obiettivo del progetto è l’adeguamento ed efficientamento energetico di un edificio scolastico realizzato intorno al 1960 e non pienamente in linea con le attuali norme: «Ci concentriamo essenzialmente sull’efficientamento energeticospiega l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau a partire dalla realizzazione del cappotto termico certificato, cui si aggiungeranno la rimozione dell’impianto fotovoltaico esistente e il successivo riposizionamento di un impianto potenziato e la realizzazione di una copertura ventilata. E ancora, procederemo con la sostituzione degli infissi, da metallo a pvc, e con una serie di interventi localizzati di rinforzo strutturale su murature e travi al piano primo e secondo, sulla base degli elementi di criticità derivati dall’analisi della vulnerabilità sismica. Un lavoro importante, per una scuola ampia realizzata su tre livelli. Sono grato al grande lavoro che sta conducendo l’ufficio comunale Lavori pubblici e Appalti, impegnato in un carico senza precedenti, che ci consente di sfruttare le opportunità offerte dal PNRR.»

«Portiamo avanti il nostro grande impegno promosso sulle scuole di Sant’Antioco: siamo intervenute su tutte e il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza ci consente di proseguire con forza nel nostro percorsoha aggiunto il sindaco, Ignazio Locci -. Ma non finisce qui: perché siamo attivi su  altre linee di finanziamento avviate nell’ambito del PNRR e, dopo i fondi portati a casa per l’adeguamento delle case a canone agevolato di via San Paolo e questi per la scuola Mannai, contiamo di aggiudicarci ulteriori somme a breve. Tutto questo è possibile grazie al grande lavoro di programmazione e progettazione svolto di concerto tra l’Amministrazione comunale e gli uffici comunali. Uffici che ringrazio a nome della collettività.»

Le problematiche legate al rilancio del Piano Sulcis e alla rimodulazione delle consistenti risorse ancora disponibili, sono state al centro dell’incontro convocato dall’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, nella sala anfiteatro della Regione, in via Roma 253, a Cagliari. Alla convocazione, con gli assessorati regionali dell’Industria, del Lavoro e della Difesa dell’Ambiente, hanno risposto 16 sindaci di altrettanti Comuni del Sulcis Iglesiente (Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Villamassargia) ed il sub commissario della provincia del Sud Sardegna. L’incontro si è concluso poco dopo le 13.00. 

«E’ stata un’importante occasione di confronto per fare il punto della situazione insieme alle Amministrazioni comunali coinvolte nel Piano Sulcis, nato come strumento per lo sviluppo produttivo ed economico di quel territorio. E’ necessario un aggiornamento o un ripensamento dei progetti da realizzare, secondo le esigenze dei singoli Comuni che devono essere i veri protagonisti del Protocollo – ha detto Anita Pili al termine dell’incontro -. Dobbiamo rendere l’accordo più snello anche nelle procedure, affinché il Piano sia uno strumento utile e strategico per tutte le comunità coinvolte. La Giunta regionale è da sempre a disposizione del territorio e pronta a condividere le scelte che sono decisive per il futuro dell’Isola. Negli interventi degli amministratori ho riscontrato la voglia di ripartire insieme e i Comuni potranno contribuire a modificare i contenuti così da poter anche riformulare le risorse, tenendo conto delle mutate esigenze. A breve – ha aggiunto Anita Pili -, riceveremo le proposte dei Comuni, che poi verranno esaminate e valutate da un tavolo tecnico-politico istituito appositamente. Nel frattempo, dialogheremo con i Ministeri che nel 2012 avevano sottoscritto l’accordo, così da cominciare ad analizzare le possibilità di modifica e le risorse destinate.»

«Si tratta di un Piano che viene da lontano e che certamente merita un’accelerazione per dare risposte concrete ad un territorio che da tempo vive una difficile condizione socioeconomicaha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Per quanto riguarda l’assessorato dell’Ambiente, all’interno del Piano Sulcis ci stiamo occupando prevalentemente delle bonifiche ambientali dei siti ex minerari. Tutti i progetti che ci riguardano sono programmati, secondo le diverse fasi di progettazione e di esecuzione, alcuni sono già conclusi. Sono azioni importanti e prioritarie perché non può esserci sviluppo se in quelle aree non vengono ripristinate le giuste condizioni di salubrità. Purtroppo, non abbiamo ereditato solo i progetti, ma anche gli ostacoli e le difficoltà nell’attuazione degli interventi che sono assai complessi e intercettano competenze che si sovrappongono. I tempi della burocrazia, per esempio, non sempre dipendono dalla politica regionale, se consideriamo che il potere autorizzativo è spesso in capo al ministero della Transizione ecologica – ha concluso Gianni Lampis -. La Giunta regionale non ha mai fatto mancare la volontà di partecipare all’attuazione del Piano, in stretta collaborazione coi Comuni e l’incontro di oggi è l’ennesima conferma.»

 

Sono 1.305 i nuovi positivi al Covid-19 accertati in Sardegna su 10.143 tamponi eseguiti, 240 diagnosticati da molecolare, 1.065 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 26 (- 3).

I pazienti ricoverati in area medica sono 321 (- 4).

Sono 25.958 le persone in isolamento domiciliare (- 1.435).

Si registrano 9 decessi: 1 donna di 60 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari; 3 donne di 77, 86 e 91 anni e 1 uomo di 79, residenti nella provincia di Sassari; 1 donna di 89 anni e 3 uomini di 77, 78 e 84 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna.

Carbonia ospiterà per una settimana la mostra fotografica “Io apro all’Unesco”. L’associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, dopo 20 tappe in giro per tutta la Sardegna, approda nella città mineraria dal 5 al 10 marzo. L’evento è organizzato in collaborazione con il comune di Carbonia.

Alla conferenza stampa, sabato 5 marzo, alle 11.00, nella biblioteca comunale di viale Arsi, saranno presenti: l’archeologo Nicola Dessì il sindaco di Carbonia Pietro Morittu, il presidente del Consiglio comunale, la Giunta e per l’associazione La Sardegna verso l’Unesco, il presidente Pierpaolo Vargiu.

Nella stessa giornata, le classi del Liceo Classico “Amaldi Gramsci” e dell’Istituto indirizzo turistico “Beccaria”, dalle ore 9.30 potranno seguire una lezione dell’archeologo Nicola Dessi.

La guerra è guerra, cioè una sciagura senza attenuanti, complicata di imbecillità senza limiti (pretende di conseguire il bene con il male, di curare un malato uccidendolo), ed è tale sia se combattuta dagli amici sia se combattuta dagli avversari. Questo perciò, è da stabilire: la guerra è un male: dunque non è lecito muoverla. (Igino Giordani, 1953)
Milioni di persone, di ogni popolo del mondo, questo lo sanno e hanno mostrato di averne chiara coscienza nelle manifestazioni dei giorni scorsi.
Lo sanno i cittadini russi che hanno manifestato per la pace, subendo arresti ed espulsioni dalle Università.
Lo sanno i sardi che, nelle piazze, hanno voluto urlare chiaramente quel no alla guerra che da tempo sono impegnati a concretizzare attraverso un lungo lavoro volto a costruire la pace, partendo dalla richiesta di riconversione e bonifica dei poligoni militari e delle fabbriche di armi, luoghi in cui si preparano tutte le guerre del mondo.
Lo sperimentano sulla propria pelle gli Ucraini e tutti i popoli sotto l’oppressione della guerra, al di là dei convincimenti politici.
Paiono invece non saperlo i Governi che continuano a interpretare la richiesta di pace con un inasprimento della contrapposizione tra le parti, un’ennesima corsa agli armamenti, che è una delle cause della guerra, non certamente una soluzione. Così come, non è una soluzione irrogare sanzioni che danneggiano unicamente i popoli e giustificano poi scelte energetiche sciagurate e non certo in linea con la transizione ecologica: si trovi
piuttosto il modo di bloccare le speculazioni dei grandi imprenditori che si nascondono dietro i contendenti! Si sanzioni chi alimenta la guerra, non il popolo!
Esprimiamo una forte contrarietà all’attuale intervento armato russo in Ucraina e chiediamo che ci si adoperi ad offrire gli aiuti umanitari, alimentari, organizzativi e di ospitalità e ogni altra iniziativa di solidarietà di carattere esclusivamente civile, escludendo qualsiasi iniziativa di esportazione di armi da parte della UE, senza dimenticare le altre 57 guerre sparse per il mondo.
Chiediamo che venga tenuta in considerazione la presa di distanza politica della Repubblica Italiana dalla NATO, in particolare in ottemperanza a quanto indicato nell’articolo 11 della Costituzione italiana: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».

Chiediamo di avviare subito un processo di de-escalation militare e contemporaneamente un incremento dei rapporti culturali, economici, di collaborazione scientifica, tra i paesi che ora si contrappongono, per portarli tutti dalla stessa parte: quella dell’umanità.
Chiediamo l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, più che mai urgente.
Inoltre, riteniamo improrogabile un processo di riforma dell’ONU che lo renda realmente la casa comune di tutti i popoli, dove sviluppare rapporti di reciproco sostegno e di controllo delle crisi locali, passando per una sempre maggiore democratizzazione dei suoi organismi decisori.
Occorre che la politica, quella vera, sia capace di prevalere sugli interessi economici di pochi e favorisca in tutti i modi il cessate il fuoco immediato, avviando un processo diplomatico che ascolti le complessità emergenti e rispetti i diritti di tutti i popoli
Chiediamo al governo regionale che la Sardegna possa porsi come isola di pace, dichiarando l’indisponibilità degli aeroporti civili e militari presenti nel territorio sardo per fini bellici diretti o indiretti, e proponendo un tavolo di apertura all’incontro tra le parti.
Coltiviamo inoltre ogni aspetto della pace: abbiamo una solida amicizia tra sardi, russi, bielorussi e ucraini. Che la Pace sia più forte e trionfi con la Pace!

I portavoce del Comitato riconversione RWM
Cinzia Guaita – Arnaldo Scarpa

Il comune di Sant’Antioco investe nell’alta formazione degli operatori turistici antiochensi: aperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al Corso di formazione della prestigiosa Università Milano-Bicocca, finalizzato alla formazione di operatori economici in Destination management e marketing turistico-riceƫtivo.

L’avviso è finalizzato a dare la massima informazione per l’individuazione di massimo 50 operatori turistici con sede operativa nel territorio del comune di Sant’Antioco, con priorità per gli aderenti alla Rete di Prodotto “Visit Sant’Antioco”, per la partecipazione al corso formativo previsto tra la fine di marzo e il mese di maggio 2022. Questa iniziativa, basata sulla qualità formativa, diviene fondamentale per migliorare le capacità degli operatori del settore e il raggiungimento di standard di più alto livello, al fine di implementare e qualificare la stessa Rete di prodotto e creare un’offerta turistica ampia e modellata sulle eccellenze della Destinazione Isola Sant’Antioco.

Le domande, secondo il modulo di richiesta partecipazione debitamente sottoscritto e compilato in ogni sua parte dal legale rappresentante dell’attività, nonché accompagnato da un documento d’identità in corso di validità, dovranno essere presentate entro 15 giorni dalla pubblicazione dell’avviso via pec all’indirizzo: protocollo@comune.santantioco.legalmail.it

I partecipanti dovranno versare una quota che, nell’ipotesi in cui si dovesse raggiungere il numero massimo previsto di 50 operatori, sarà di 180,00 euro ciascuno. Qualora non si dovesse raggiungere il numero massimo, il costo avrà una maggiorazione che verrà comunicata per accettazione agli operatori ammessi.