Anita Pili: «Il presidente Solinas ha ragione, il decreto energia non rispetta la nostra autonomia, introduce un’intollerabile disparità»
«La configurazione energetica prevista nel Decreto, come bene evidenziato dal presidente Christian Solinas nel suo intervento sulla stampa, non rispetta la nostra autonomia, introduce un’intollerabile disparità e non risponde alle esigenze della Sardegna.»
È il commento dell’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al contenuto del documento sul sistema energetico sardo, firmato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.
«Lo evidenzia, soprattutto, la suddivisione a due velocità riservata ai Comuni – ha aggiunto l’assessore Anita Pili -. Infatti, si preclude, senza una motivazione, la possibilità a oltre 500.000 sardi di beneficiare del gnl e delle tariffe perequate. Non si capisce perché, nel momento in cui il Governo nazionale chiede all’Europa di applicare una perequazione del costo del gas per i cittadini italiani, alla Sardegna sia riservato un trattamento diverso, prevedendo il calmiere solamente per i cantieri conclusi e in fase di ultimazione. Come Regione Sardegna, ed il Presidente lo ha ricordato più volte, abbiamo ripetutamente rivendicato l’opportunità di discutere il Decreto nelle sedi competenti. Solitamente i decreti, anche riguardanti singole Regioni, vengono discussi nella Conferenza Stato-Regioni, in seguito si acquisisce l’intesa. Nel caso della Sardegna non è avvenuto così. Confidiamo nell’apertura di un confronto politico che rimetta le priorità ed i diritti dei sardi al centro del dibattito e delle azioni governative nazionali.»
«Inoltre, l’opposizione potrebbe rinunciare agli ipotetici vantaggi della polemica politica, soprattutto, quando si dovrebbe lavorare uniti per il bene della Sardegna. In particolare, andrebbe ricordato che la Giunta regionale ha agito in perfetta continuità con la visione dell’accordo siglato tra Renzi e Pigliaru, che, proprio per la sua debolezza formale, ha lasciato spazio alle novità penalizzanti per l’Isola, essendo carente nei contenuti in tema di energie rinnovabili e incapace di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Se la Sardegna sarà capace di difendere le sue ragioni dipenderà anche dal lavoro svolto da questa Giunta e dal ruolo che ha esercitato nella Conferenza delle Regioni. Affinché l’interesse comune dei sardi prevalga sarebbe certamente utile anche l’apporto dei colleghi di opposizione che sostengono il Governo Draghi, per esempio nel difendere le ragioni della Sardegna in materia di ‘energy release’, approvata in Conferenza delle Regioni e molto apprezzata sia in ambito accademico che industriale», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.
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