Da rifiuti a risorsa: Sotacarbo valorizza le trebbie di birra
Un metodo innovativo che consente di approfondire aspetti fondamentali della valorizzazione delle trebbie di birra. I sorprendenti risultati della ricerca sviluppata da Sotacarbo sono ora a disposizione dell’intera comunità scientifica, con la pubblicazione della prestigiosa rivista Renewable Energy dell’articolo “A comprehensive pathway on the determination of the kinetic triplet and the reaction mechanism of brewer’s spent grain and beech wood chips pyrolysis” (autori: Federica Dessì, Mauro Mureddu, Francesca Ferrara, Alberto Pettinau).
Nell’articolo si spiega come, grazie all’analisi termogravimetrica, sia stato sviluppato un modello cinetico in grado di descrivere il comportamento di pirolisi degli scarti di birrificazione provenienti da malti Pilsner e Weizen. Le trebbie di birra sono la parte insolubile non degradata dei chicchi d’orzo e rappresentano il principale sottoprodotto nell’industria birraria, con una produzione media di circa 20 kg per 100 litri di birra. Ricche di cellulosa, emicellulosa e lignina, le trebbie sono ideali per la conversione termochimica in biocombustibili e prodotti chimici ad alto valore aggiunto nei processi di pirolisi e gassificazione.
La valorizzazione delle trebbie di birra risponde alle indicazioni contenute nel piano d’azione “Una bioeconomia sostenibile per l’Europa: rafforzare il collegamento tra economia, società e ambiente”, pubblicato dalla Commissione europea nell’ottobre 2018, per stimolare lo sviluppo delle conoscenze, della ricerca e dell’innovazione sulla conversione delle risorse biologiche rinnovabili in prodotti ed energia. Un invito ad affrontare le tante sfide della transizione energetica: gestire le risorse naturali in modo sostenibile, ridurre la dipendenza dalle risorse non rinnovabili, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici e mantenere la competitività europea.
Il metodo messo a punto da Sotacarbo rappresenta il più recente contributo scientifico di rilievo nato dall’accordo di collaborazione tra l’organismo di ricerca isolano ed il Netl (il National Energy Technology Laboratory del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti). I risultati ottenuti dai ricercatori Sotacarbo, infatti, permettono di calibrare e validare il modello di fluidodinamica computazionale (Cfd) messo a punto dai colleghi americani per prevedere le prestazioni del gassificatore down-draft su scala pilota (40 kWth) in costruzione presso il Centro Ricerche Sotacarbo e progettato specificamente per la valorizzazione di biomasse lignocellulosiche, quali le trebbie di birra.
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