Ignazio Locci: «Appalti pubblici, la Regione Sardegna non modifichi l’attuale prezziario»
«La richiesta dell’Ance Sardegna (Associazione nazionale costruttori edili) rivolta alle amministrazioni comunali di modificare i progetti in essere e di adeguare i costi in base all’articolo 106 del Codice degli appalti per sopravvenuta ed eccessiva onerosità in riferimento all’aumento dei prezzi delle materie prime, è improvvida, sbagliata nei termini e fuori luogo. Il momento è delicato anche per i Comuni, ovvero per le Stazioni appaltanti, e noi non abbiamo alcuna intenzione di sottostare al ricatto di quelle imprese che provano a divincolarsi dagli impegni contrattuali assunti in base alle loro offerte economiche perché nel frattempo sono cambiate le condizioni del mercato.»
Lo ha detto Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.
«Il rischio vero, alla luce di certe posizioni di categoria, è che si fermi l’edilizia pubblica, che i Comuni rinunciano a fare le opere se queste non convengono più – ha aggiunto Ignazio Locci -. Mi appello alla Regione Sardegna, dunque, affinché presti molta attenzione evitando di intervenire in questo momento. Occorre aspettare invocando, semmai, il rispetto delle regole e delle norme da parte di tutti. Qualora la Regione decidesse di intervenire in questa materia, allora sarebbe doveroso prevedere anche l’istituzione di un fondo di compensazione destinato ai Comuni, al fine di soddisfare tutti gli interessi in campo – ha concluso il sindaco di Sant’Antioco -. Non solo quelli delle imprese, appunto.»
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