Sono sarde di Gonnosfanadiga le migliori olive verdi al naturale italiane. A deciderlo è stato il Premio Nazionale per le migliori olive da tavola “Monna Oliva” che ha premiato Luigi Deias nella categoria “olive verdi al naturale” per le sue olive nera di Gonnos. La stessa azienda ha conquistato anche il secondo posto nella categoria “Olive condite” con le olive verdi a scabecciu.
Per Luigi Deias, 75 anni di Gonnosfanadiga, una grande soddisfazione anche perché non è la prima volta che sale nel gradino più alto d’Italia con le sue olive. Era successo anche nel 2016, secondo posto nella categoria “Olive verdi al naturale” e nel 2020 secondo posto con “Olive condite” e menzione speciale per “Olive verdi al naturale”.
Nel 2011, 2015 e 2016 l’azienda ha vinto anche il Concorso regionale “Olio Nuovo” con l’olio extravergine monocultivar Nera di Gonnos.
L’azienda di Luigi Deias, cavaliere della Repubblica, ricevuto per il lavoro esemplare svolto in anni di funzionario Inps, nasce insieme alla moglie Renata Casti, anche lei funzionaria pubblica, nel 1996.
«Per noi sempre stato il nostro sogno per la grande passione per la terra che abbiamo sempre avuto in famiglia essendo entrambi figli di contadini – dice Luigi Deias -. Siamo partiti con 27 piante di olivo adesso ne abbiamo oltre 4mila in circa 13 ettari.»
Un’azienda modello divenuta negli anni multifunzionale con una estensione di poco meno di 30 ettari, di cui 14 ettari sono riservati alla produzione di biomassa da eucaliptus; inoltre produce autonomamente l’energia grazie ad un impianto fotovoltaico di 20 kw: «Una scelta lungimirante visti i costi altissimi raggiunti oggi dalla corrente elettrica».
Ma non solo. L’impianto olivicolo è completamente automatizzato, grazie ad un impianto di subirrigazione (uno dei primi in Sardegna) che può essere guidato anche a distanza consentendo un importante risparmio idrico e anche di concimi: «Da noi lo spreco è bandito – spiega orgoglioso Luigi Deias -, utilizziamo e diamo alle piante solo quella necessario sia acqua che concime, risparmiando da una parte e aumentando la resa perché le piante stanno bene.»
Le piante sono per quasi la metà ultracentenarie, quasi totalmente Nere di Gonnosfanadiga.