Pietro Morittu: «Col via libera al finanziamento per il progetto Recover, la Miniera di Serbariu diventerà centro di sistemi energetici ad emissioni zero»
«Con l’ufficializzazione di questo finanziamento, il terzo tra i 27 che hanno incassato l’approvazione dell’Agenzia di Coesione territoriale, si concretizza l’idea di realizzare un distretto energetico rendendo la Miniera di Serbariu un polo di eccellenza per l’utilizzo di fonti rinnovabili.»
Lo ha detto, con evidente soddisfazione, il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, dopo lo stanziamento di 12 milioni di euro per la realizzazione del progetto Recover. Risorse importanti, grazie alle quali l’edificio che prima ospitava l’ufficio tecnico della Miniera diventerà un laboratorio d’avanguardia sulle tecnologie ad emissioni zero.
«La finalità di ricerca e sviluppo è concepita nel progetto Recover come la naturale prosecuzione della ‘vocazione energetica’ della Miniera, già al centro delle strategie di tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio dell’Amministrazione comunale di Carbonia – ha aggiunto il sindaco Pietro Morittu -. In passato la miniera era una manifestazione di modernità, il progetto di recupero dei locali che abbiamo messo a disposizione integra la ricerca Sotacarbo per le nuove tecnologie ad alta efficienza, tutelando i caratteri identitari dell’edificio e del contesto minerario che lo contraddistingue.»
«L’obiettivo finale del progetto è accelerare lo sviluppo del territorio, favorendo la nascita di start up capaci di entrare nel processo innovativo legato alla transizione energetica e alla ricerca sull’idrogeno e sui combustibili rinnovabili – ha precisato il sindaco di Carbonia parlando dei benefici contenuti nella candidatura precedentemente avanzata all’Agenzia per la Coesione territoriale – un ottimo lavoro è stato svolto dalla Sotacarbo, guidata dal presidente Mario Porcu, e dai suoi ricercatori con una proposta progettuale di cui il Comune di Carbonia è partner.»
Un processo che verrà sviluppato nel Centro in stretta sinergia, funzionale e operativa, tra il mondo della ricerca (rappresentato da Sotacarbo, CRS4 e le università di Cagliari, Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli” ma anche da Enea, National Energy Technology Laboratory, Centro Nacional del Hidrógeno e Indian Institute of Technology Madras) e dell’industria (IMI Remosa ma anche Saipem e Nippon Gases).
«Domani – ha concluso il sindaco Pietro Morittu – ci sarà la firma della convenzione che farà partire ufficialmente il progetto, su base triennale, scandito da due fasi: la prima, con il recupero dei locali che abbiamo messo a disposizione a cui poi seguirà la seconda, caratterizzata dalla ricerca.»
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