Fabio Usai (PSd’Az): «Perché la Asl Sulcis non ha ricevuto le risorse per l’abbattimento delle corpose liste d’attesa?»
«Perché la ASL del Sulcis Iglesiente non ha ricevuto le risorse che le sarebbero spettate per l’abbattimento delle corpose liste d’attesa accumulate a causa della pandemia nella branca specialistica RM-TC (Risonanza Magnetica Nucleare e Tomografia Computerizzata)?»
Lo chiede in un’interrogazione presentata all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, il consigliere regionale Fabio Usai.
La richiesta esplicita è quella di porre fine a quella che appare come un’evidente discriminazione delle prerogative dei cittadini del Sulcis Iglesiente, ripristinando la giusta proporzionalità nella distribuzione delle risorse aggiuntive pubbliche destinate alle aziende sanitarie dell’isola per l’abbattimento delle liste d’attesa, a partire proprio dalla ASL 7.
«Durante la pandemia, in conseguenza delle misure di contenimento e contrasto varate per fronteggiarla – spiega Fabio Usai -, le strutture sanitarie della nostra isola hanno accumulato ingenti ritardi nello svolgimento degli esami diagnostici specialistici, sortendo l’effetto di allungare a dismisura le liste d’attesa sia in ambito pubblico che nelle strutture private accreditate. Nondimeno, ingenerando gravi contraccolpi sulla qualità generale dell’assistenza sanitaria e obbligando un numero sempre maggiore di cittadini a rivolgersi a strutture extraterritoriali quando possibile, in molti casi a pagamento, o addirittura a rinunciare a effettuare i propri esami e dunque a essere visitati e curati.»
«Per risolvere questo problema – aggiunge Fabio Usai -, la Giunta regionale, con la deliberazione 3/4 del 27-01-2022 aveva rimodulato il piano di recupero per le liste d’attesa Covid-19, e deciso di stanziare (con la legge n. 234 del 30 dicembre 2021) 13.720.877 euro per addivenire a tale scopo. 2.078.070 dei quali da destinare alla spesa per recuperare l’arretrato negli esami da parte delle strutture private accreditate e 11.594.807 invece a quella per recuperarlo nelle strutture pubbliche. Di questi 2.078.070 euro circa 863.585 sono stati destinati specificamente all’abbattimento delle liste d’attesa afferenti alla branca specialistica RM-TC.»
«863.585 euro che avrebbero dovuto soddisfare i fabbisogni delle strutture accreditate di tutta l’isola, compreso il nostro territorio. Ma così non è avvenuto – denuncia il consigliere regionale sardista -. La ASL 7 (e conseguentemente le strutture private accreditate del nostro territorio per l’esecuzione di tali prestazioni specialistiche ambulatoriali) è l’unica azienda sanitaria tra le 8 in Sardegna a non aver ricevuto la parte, proporzionalmente spettante, di finanziamento per abbattere le liste d’attesa afferenti l’esecuzione di esami diagnostici nella branca RM/TC.»
«Secondo le giustificazioni addotte dall’ARES, prosegue l’esponente politico, perché non ci sarebbe stata la dovuta segnalazione sulle liste di attesa da parte dell’azienda sanitaria locale, e dunque per un semplice disguido burocratico. In realtà – si interroga Fabio Usai -, sarebbe bastato verificare la situazione delle stesse con un semplice controllo nel sistema gestito dal CUP per verificare quanto lunghe siano le attese anche per gli esami più ordinari, o più semplicemente porsi una banale domanda: è possibile che la ASL del Sulcis Iglesiente, al pari di tutte le altre sul suolo nazionale, non abbia accumulato lungaggini nelle liste d’attesa? Ma soprattutto: cosa è cambiato rispetto ai criteri utilizzati nell’anno precedente da modificare la ripartizione delle risorse oggi?»
«Una situazione complicata e pericolosa vista anche la tipologia di prestazioni specialistiche collegate il più delle volte a patologie gravi e invalidanti, che rischia di pregiudicare drammaticamente i livelli di assistenza sanitaria nel Sulcis Iglesiente e che continua a obbligare i cittadini (che hanno questa possibilità) a recarsi nelle strutture sanitarie di altri territori; a dover compiere ingenti esborsi in danaro per essere visitati o, in alternativa, come già sta purtroppo accadendo, a rinunciare direttamente a farsi visitare e curare – conclude Fabio Usai -. In Consiglio regionale abbiamo stanziato le risorse anche per il Sulcis Iglesiente, è assolutamente necessario ripristinare una condizione di equità.»
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