Michele Ennas (Lega): «Approvato un ordine del giorno per chiedere al Governo di accelerare l’iter inerente i decreti attuativi sull’energy release»
Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno per chiedere al Governo nazionale di accelerare l’iter inerente i decreti attuativi sull’energy release.
«Siamo consapevoli che la Regione Sardegna non può intervenire direttamente sulla questione – commenta il consigliere regionale della Lega Sardegna Michele Ennas, primo firmatario dell’ordine del giorno – ma riteniamo necessario richiedere un intervento immediato al Mite affinché si porti a compimento il percorso avviato per l’attivazione delle norme sull’Energy Release. Si tratta di ben 1.500 lavoratori che rischiano di tornare a casa a causa degli alti costi dell’energia. Una situazione insostenibile che ci spinge a riflettere sul fatto che se la medesima azienda fosse ubicata in un’altra parte della penisola avrebbe avuto accesso a strumenti che alle aziende sarde sono preclusi. Non è possibile andare avanti in questo modo – prosegue Michele Ennas – le nostre imprese devono essere competitive esattamente come tutte le altre del resto d’Italia. In questo momento l’unico strumento in grado di garantire questo è quello dell’Energy Release, la cui fruibilità ed efficacia è legata al contenuto dei provvedimenti di attuazione. L’ordine del giorno – conclude Michele Ennas – impegna anche ad aprire un tavolo di confronto con il governo per studiare soluzioni per compensare il divario energetico tra la Sardegna ed il resto di Italia e a convocare l’azienda affinché congiuntamente si possano valutare le azioni a tutela dell’occupazione.»
«Siamo consapevoli che la Regione Sardegna non può intervenire direttamente sulla questione – commenta il consigliere regionale della Lega Sardegna Michele Ennas, primo firmatario dell’ordine del giorno – ma riteniamo necessario richiedere un intervento immediato al Mite affinché si porti a compimento il percorso avviato per l’attivazione delle norme sull’Energy Release. Si tratta di ben 1.500 lavoratori che rischiano di tornare a casa a causa degli alti costi dell’energia. Una situazione insostenibile che ci spinge a riflettere sul fatto che se la medesima azienda fosse ubicata in un’altra parte della penisola avrebbe avuto accesso a strumenti che alle aziende sarde sono preclusi. Non è possibile andare avanti in questo modo – prosegue Michele Ennas – le nostre imprese devono essere competitive esattamente come tutte le altre del resto d’Italia. In questo momento l’unico strumento in grado di garantire questo è quello dell’Energy Release, la cui fruibilità ed efficacia è legata al contenuto dei provvedimenti di attuazione. L’ordine del giorno – conclude Michele Ennas – impegna anche ad aprire un tavolo di confronto con il governo per studiare soluzioni per compensare il divario energetico tra la Sardegna ed il resto di Italia e a convocare l’azienda affinché congiuntamente si possano valutare le azioni a tutela dell’occupazione.»
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