17 August, 2024
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Questa mattina il consigliere regionale Fabio Usai, accompagnato dal portavoce del gruppo politico “Carbonia Avanti” Manolo Mureddu e dai consiglieri comunali, Gianluca Arru e Giacomo Floris, ha fatto visita al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, e successivamente anche al CTO di Iglesias dove il Pronto Soccorso è ancora chiuso.

Nel corso della visita la delegazione capeggiata da Fabio Usai ha incontrato alcuni operatori sanitari presenti in loco, fra i quali, a Carbonia, la primaria del Pronto Soccorso Viviana Lantini e, a Iglesias, con i rappresentanti sindacali e politici presenti al presidio permanente del CTO.
«Nella visita di questa mattinaspiega Fabio Usai -, innanzitutto abbiamo voluto portare il nostro sostegno concreto a coloro che più di tutti stanno sacrificando per far sì che i già debilitati servizi sanitari delle strutture ospedaliere del nostro territorio non si depotenzino ulteriormente o addirittura interrompano: ovvero ai professionisti, medici, infermieri e oss, che stanno subendo, soprattutto in reparti come il PS di Carbonia (per ovvii motivi vista la chiusura di quello di Iglesias e l’impatto della stagione estiva negli accessi), carichi di lavoro non più tollerabili. Allo stesso modo dei pazienti che, giocoforza, vengono inevitabilmente sballottati od obbligati a subire attese lunghissime per essere visitati e curati.»
«Non ci si può certo nascondere dietro un dito, è una situazione insostenibile – aggiunge l’esponente politico -. Figlia di una mancata programmazione nel passato sul fronte della formazione e assunzione di nuovi medici specializzati nonché del mancato turnover tra chi è andato in pensione senza esser stato sostituito, e che oggi, a causa anche del particolare periodo pandemico, subiamo nella sua drammatica interezza. Allo stato attuale, le già reiterate soluzioni proposte per far fronte alla carenza di personale – ad esempio l’utilizzo di incentivi economici per le prestazioni aggiuntive – sebbene vadano percorse in ogni modo, rischiano di non essere più sufficienti. Dunque, prosegue l’esponente politico, arrivati a questo punto e considerati i processi sviluppatisi in ambito regionale per bandire concorsi per l’assunzione di nuovo personale e per cercare di modificare quelle normative che spesso non hanno permesso una proporzionale dislocazione di personale sanitario nei territori periferici come il nostro, è necessario un intervento di un livello più alto di quello finora invocato e avviato su scala regionale. Vista la condizione di drammatica emergenzialità della nostra sanità territoriale, così come invocato dai 23 sindaci del territorio, è ormai improcrastinabile riconoscere lo stato di emergenza sanitaria nel Sulcis Iglesiente. Ho chiesto la convocazione di un nuovo tavolo stavolta allargato su scala regionale che veda la
partecipazione oltre che dell’assessore Mario Nieddu, del management della Asl 7 e i dei Sindaci del territorio, anche della Direttrice generale di ARES Annamaria Tomasella, per discutere di come poter tamponare nel frattempo questa grave situazione e far sì che la funzionalità generale negli ospedali Sirai e CTO venga nuovamente ripristinata.»
«Nella fattispecie della chiusura Pronto Soccorso di Iglesias conclude Fabio Usai -, ancorché sempre in emergenza, si potrebbe già procedere alla sua riapertura: perché già oggi la dotazione di medici esistente tra i due Pronto Soccorso dei due ospedali di Iglesias è tornata ad essere la stessa di un mese e mezzo fa, prima della chiusura del reparto del CTO. Pertanto il servizio potrebbe immediatamente essere ripristinato, e allo stesso modo si sgraverebbe dall’eccessiva mole di accessi quello dell’ospedale Sirai.»

Oltre il depotenziamento dei servizi ospedalieri, rischia di saltare anche il sistema della medicina generale nel territorio e specificamente nella città di Carbonia.

«Fra pochi giorniaffermano Manolo Mureddu, portavoce del gruppo politico Carbonia Avanti e Gianluca Arru e Giacomo Floris, consiglieri comunali del medesimo gruppo -, la nostra città perderà ulteriori 3 medici di base che dopo una vita di lavoro andranno legittimamente in quiescenza. Allo stato attuale non verranno sostituiti e dunque dal mese di agosto altre migliaia di persone, aggiungendosi a quelle già sprovviste di medico di famiglia, non sapranno a chi rivolgersi per poter essere assistite o anche solo per richiedere una semplice ricetta. Una situazione intollerabile possibile concausa, anche, dell’intasamento del Pronto Soccorso anche da parte di quei pazienti con codici bianchi che invece potrebbero essere agevolmente assistiti dal proprio medico di base. E’ auspicabile che la soluzione proposta di ampliare i massimali nel numero dei pazienti dei medici rimasti (da 1.500 a 1.800), allo scopo di coprire la domanda di assistenza dei cittadini rimasti scoperti dall’andata in quiescenza del proprio medico, diventi realtà al più presto. Superando le diffidenze dei professionisti sanitari che, legittimamente – proseguono Manolo Mureddu, Gianluca Arru e Giacomo Floris -, chiedono di ottenere adeguati corrispettivi economici per l’ulteriore lavoro svolto. In attesa che il bando regionale per la MMG arrivi a compimento, è necessario avviare ogni percorso possibile per scongiurare il tracollo della medicina generale nel territorio e nella nostra città: anche attuando soluzioni tampone come questa con interventi straordinari se servisse. In attesa, ovviamente, di soluzioni strutturali», concludono gli esponenti del gruppo Carbonia Avanti.

 

 

I carabinieri di Calasetta hanno denunciato a piede libero per tentato furto in abitazione in concorso due disoccupati di Calasetta, un trentenne ed un ventunenne. Le indagini condotte hanno consentito di identificare nei due gli autori del tentato furto perpetrato, il 23 maggio scorso, nell’abitazione di una 68enne vedova, barista. 

In particolare, i due giovani si erano introdotti nell’abitazione forzando la porta d’ingresso ma, disturbati da qualcosa o da qualcuno, si erano poi allontanati senza asportare nulla, dandosi a precipitosa fuga. È stato possibile identificarli in virtù delle immagini registrate da un sistema di videosorveglianza presente in loco.

Sono 2.294 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna, su 10.697 tamponi eseguiti (21,44%), 83 da molecolare, 2.211 da antigenico.

E’ rimasto invariato sia il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 13, sia quello dei pazienti ricoverati in area medica, 180.

Sono 39.060 le persone in isolamento domiciliare (-765).

Si registra il decesso di un uomo e di una donna, rispettivamente di 96 e 99 anni, residenti nella provincia di Sassari.

Prime conferme e primi arrivi nel nuovo Carbonia di Diego Mingioni. La società guidata dal presidente Stefano Canu alcuni minuti fa ha annunciato che, dopo aver salutato i ragazzi della scorsa stagione, quasi tutti accasatisi in serie D, è stata ricostruita la rosa per il prossimo campionato di Eccellenza regionale, partendo dalle conferme del capitano, il centrocampista Nicola Serra, il portiere Adam Idrissi, il difensore Andrea Mastino e l’attaccante Niccolò Agostinelli.
Sono rientrati al Carbonia Fabio Mastino (lo scorso anno all’Arezzo nel girone E di serie D, con Marco Mariotti), Fabio Biccheddu, Christian Muscas e Davide Piras.
In queste ore sono in via di definizione gli accordi con alcuni giocatori over, due difensori centrali, un centrocampista ed un attaccante.
Non è tramontata la possibilità di riconferma per altri due calciatori protagonisti della scorsa stagione.
A completare l’organico tutti i 2005 che la scorsa stagione hanno disputato brillantemente il campionato allievi.

La squadra inizierà la preparazione pre campionato lunedì 1 agosto, allo stadio Carlo Zoboli.
Il mister Diego Mingioni ed il suo staff avranno a disposizione 28 calciatori, tra i quali 3 portieri.

 

Il sindaco Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la Città, hanno diffuso una nota nella quale esprimono cordoglio per la scomparsa dell’on. Giorgio Oppi, consigliere regionale in carica e per tanti anni protagonista della vita politica, sia nell’Amministrazione cittadina che nelle Istituzioni regionali e nazionali.
«Con la scomparsa di Giorgio Oppi, Iglesias perde un politico ed una personalità di grande spessore, impegnata in questi anni nella risoluzione delle vertenze che hanno riguardato il nostro territorio scrivono -. Con spirito di collaborazione e con un impegno che ha messo al centro di tutto l’amore per la Città e per gli Iglesienti. Giorgio Oppi è parte della storia politica della nostra Città, un “leone” capace di dare ascolto alle persone più deboli e di contrastare le ingiustizie perpetrate dai potenti, ai quali non faceva sconti.»
«Lo ricordiamo con grande stima, come decano della politica regionale e come uomo delle Istituzioni – concludono -, per il suo impegno politico di oltre quarant’anni al servizio della Comunità.»

Si è spento oggi, all’età di 82 anni, Giorgio Oppi, leader dell’UDC, consigliere regionale all’ottava legislatura (la sua presenza nell’aula di via Roma venne interrotta nella legislatura 1994-1999, quando il Partito Popolare gli negò la quarta candidatura consecutiva, in attuazione di una norma poi superata). E’ stato indiscutibilmente uno degli uomini più influenti della politica sarda per oltre mezzo secolo.

Giorgio Oppi era nato l’8 febbraio 1940, a Iglesias. Iniziò a fare politica da studente universitario, collega e grande amico di giovani che avrebbero “sposato” la carriera politica in altre formazioni: Emanuele Sanna, Luigi Cogodi ed Emidio Casula.

Conseguì la laurea in Geologia e le prime esperienze lavorative le maturò da docente nei corsi professionali nell’ente presieduto da Giovanni Maria Lai, a Carbonia.

E’ stato per diversi anni dirigente provinciale della Democrazia Cristiana e vicesindaco di Iglesias fino al 1993, quando non si ricandidò (l’anno che vide nascere la “stella” di Mauro Pili, eletto sindaco – con il compianto Roberto Frongia vice sindaco – con una coalizione civica, nella clamorosa rimonta al ballottaggio di inizio dicembre contro il candidato del centrosinistra Nico Grillo). Venne rieletto consigliere comunale nel 1997.

In Consiglio regionale Giorgio Oppi venne eletto la prima volta nel 1979 nel Collegio di Cagliari, confermato nel 1984 e nel 1989. Nel 1989 assunse prima la vicepresidenza del Consiglio regionale, due mesi dopo l’incarico di assessore regionale della Sanità, ricoperto nelle Giunte guidate da Mario Floris ed Antonello Cabras.

Nella legislatura 1994-1999, escluso forzatamente dall’assemblea perché non ricandidato, dopo brevi esperienze con PPI e MID, aderì al CCD, nelle cui liste venne rieletto consigliere regionale nel 1999 nel Collegio provinciale di Cagliari (dopo una breve esperienza da presidente del Consorzio Industriale di Portovesme, incarico che aveva già ricoperto diversi anni prima) e ricoprì l’incarico di capogruppo fino al 2002, quando nacque l’UDC, attraverso la fusione tra CCD, CDU e Movimento dei Democratici Cristiani della famiglia di Bruno Randazzo.

Giorgio Oppi venne rieletto per la quinta volta consigliere regionale nel 2004, da segretario regionale dell’UDC, partito che non ha più lasciato anche nei periodi più bui dello stesso a livello nazionale che hanno visto via via prendere altre strade i principali leader, ad iniziare da Marco Follini e Pierferdinando Casini. Ha avuto una breve esperienza da deputato ma ha poi preferito tornare in Sardegna, per continuare a recitare un ruolo centrale, sia quando si è trovato in maggioranza, sia quando è stato all’opposizione. Nel 2019 è stato rieletto per l’ottava volta consigliere regionale nella Circoscrizione di Cagliari e, nel corso della legislatura, ha lavorato per far crescere il gruppo e ha avuto un ruolo di primissimo piano nella coalizione di maggioranza di centrodestra, al punto che recentemente, ricoverato in gravi condizioni in ospedale mentre era in corso una serrata verifica di maggioranza in vista di un probabile rimpasto in Giunta, il presidente della Regione, Christian Solinas, ha affermato che la verifica sarebbe proseguita solo dopo la riabilitazione di Giorgio Oppi, La riabilitazione sperata, purtroppo, non c’è stata.

Giorgio Oppi ha avuto per oltre mezzo secolo un ruolo importantissimo anche nella politica locale e negli enti di sottogoverno. Ha tenuto quasi sempre ottimi rapporti con i partiti di opposizione, e con singoli loro rappresentanti, al punto da assegnare spesso – avendo un ruolo determinante nelle singole assemblee – incarichi di primissimo piano a esponenti della parte politica di minoranza.

A Iglesias, la sua città, pur facendo parte della coalizione di centrodestra in Consiglio regionale, in diverse consiliature, compresa quella in corso, con la sua lista civica ha stretto alleanza con il centrosinistra, risultando determinante per il risultato elettorale. Analoga strategia ha seguito anche a Carbonia alle elezioni dello scorso anno che portarono alla vittoria il centrosinistra e all’elezione a sindaco di Pietro Morittu.

Come spesso accade ai politici, soprattutto a quelli molto influenti, Giorgio Oppi era “amato” dagli amici, tanti, e “odiato” dai nemici, sicuramente in numero molto inferiore a quello degli avversari politici, perché con molti di loro aveva un ottimo rapporto. 

Conoscendolo da moltissimi anni, perché pur avendo 20 anni in meno di lui ho iniziato la professione di giornalista nei primi anni della sua carriera politica, ritengo di poter dire che con la scomparsa di Giorgio Oppi la politica sarda perde oggi un tassello importante di un mosaico che da anni fa grande fatica a trovare ricambi all’altezza.

Ciao Giorgio

Giampaolo Cirronis

«A causa di un’infezione alle corde vocali, e al conseguente riposo vocale e astensione dal canto richiesto fino al 2 agosto, il concerto del Ghettolimpo Summer Tour di Mahmood previsto per il 26 luglio al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago (LU) è rinviato a domenica 7 agosto. Viene invece annullata la data del 29 luglio al Castel On Air di Bellinzona (Svizzera). Maggiori informazioni sul live previsto il 31 luglio allo Stadio Comunale Monteponi di Iglesias (SU) verranno comunicate a breve.»

Con questo breve comunicato pubblicato nel sito http://www.friendsandpartners.it/ l’organizzazione del grande evento in programma allo stadio Monteponi di Iglesias il prossimo 31 luglio, ha annunciato che il problema di salute impedirà al giovane artista di rispettare il programma dei concerti di fine luglio e quindi anche la tappa di Iglesias, ad ingresso gratuito, che tanta attesa ed interesse aveva scatenato anche in Sardegna e anche delle polemiche per l’investimento fatto dal comune di Iglesias.

 

Tre associazioni ambientaliste mobilitate, a Portoscuso, per dire no al “Rigassificatore dentro il porto di Portovesme”. Questa mattina le delegazioni delle tre associazioni, Sardegna Pulita, DonneAmbienteSardegna e Comitato No Rigassificatore, riunite sotto la Torre Aragonese, hanno dichiarato pieno sostegno al sindaco Ignazio Salvatore Atzori ed alla Giunta Comunale «che fino ad oggi, coraggiosamente, hanno dichiarato contrarietà ed opposizione all’ubicazione “sotto casa” della Gasiera Snam gas, sino a convocare la gente in piazza» ed hanno chiesto «di rafforzare l’impegno con atti ed azioni dirette, avvalendosi ancora del sostegno della popolazione. Popolazione, Associazioni e Comitati che chiedono su quali azioni future, si deve dare tale sostegno all’Amministrazione comunale».
Le delegazioni concludono sottolineando l’importanza di continuare la mobilitazione con «una manifestazione e ritrovo a Cagliari, davanti alle rappresentanze del Governo, sia della Prefettura in piazza Palazzo, sia del Consiglio dei ministri in piazza del Carmine, dove previa richiesta incontro, si potranno esporre e protocollare tutte le motivazioni atte a dimostrare l’incompatibilità di tale progetto, dove la stessa Prefettura e Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco, non hanno aggiornato il Piano di Emergenza Esterna alle industrie, addirittura fermo al 2018».

 

«L’Enel assume dagli appalti senza che nessuno sia al corrente di ciò che sta accadendo. Pretendiamo chiarezza!»

A dirlo sono le segreterie FIOM, FSM e UILM del Sulcis Iglesiente.

«Mentre i lavoratori metalmeccanici si apprestano a mettere in piedi una mobilitazione, che provi a dare loro prospettive in seguito alla annunciata chiusura della centrale Grazia Deledda di Portovesme, a far crescere i malumori tra i lavoratori degli appalti, arriva una notizia secondo la quale, l’Enel sarebbe pronta ad assumere dei lavoratori “senior” conoscenti o esperti delle caratteristiche della centrale, attraverso una delle imprese di appaltoaggiungono FIOM, FSM e UILM -. Tutto bello, peccato che pare che i lavoratori in questione non abbiano mai messo i piedi nella centrale. Un’autentica presa in giro per le RSU ed i lavoratori degli appalti della centrale che dopo diversi tentativi sono riusciti a far ripartire la mobilitazione.»

«In tutti i casi è inaccettabile, che si stia superando un passaggio così importante, sotto traccia, alimentando dicerie pericoloserimarcano FIOM, FSM e UILM che chiedono alle massime istituzioni politiche regionali di farsi garanti di un’immediata risposta alle forti tensioni crescenti, che rischiano di sfociare in una protesta permanente. Conoscere quanto si appresta a fare la multinazionale è un diritto di chi contribuisce quotidianamente da anni, alla produzione energetica, ma soprattutto si vuole conoscere nel dettaglio il tipo di integrazioni di cui si sta discutendo, senza alcun sotterfugio. Tutti hanno diritto di lavorare, ma se viene predisposto un reintegro che deve passare da coloro che hanno esperienza in stabilimento, la scelta è ampia in coloro che varcano i cancelli quotidianamente, e non necessita di ingressi dell’ultimo minuto, soprattutto se tendenti a far passare l’idea, che sia utile a dare il riconoscimento a chi non ce l’ha.»

Oltre agli incontri programmati, per oggi con il Comitato Interimprese e giovedì 28 luglio attraverso la convocazione dell’assemblea dei lavoratori metalmeccanici, prima dell’incontro con l’assessore dell’Industria, per conoscere meglio quanto sta avvenendo, FIOM, FSM e UILM aggiungono la richiesta di incontro urgente alla SIR, ossia l’azienda che parrebbe abbia ricevuto indicazione di assunzione dei lavoratori “senior” attraverso un particolare percorso di formazione che esige risposte.

«La nota che disporrebbe l’interruzione delle attività in essere al PS del Po CTO di Iglesias con assegnazione del “personale residuo” ad altri servizi, è da ritenersi irrispettosa dei professionisti sanitari infermieri, nonché malcelata.»

Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias.

«Per il decoro professionale e per la dignità personale di infermiere ed infermieri è auspicabile che vengano utilizzati termini non offensivi verso il personale del PS del CTO che è tutt’altro che “residuale”aggiunge Graziano Lebiu –. A fronte del verificarsi di situazioni molto pericolose in questi giorni e settimane, se Asl Sulcis ha pensato di non doversi esporre a rischi incalcolabili e di non dovere più esporre utenti e professionisti sanitari perché non si può tenere aperto un PS senza Medici specialisti e con il libero accesso di cittadini che continuano a recarsi al PS con mezzi proprio senza sapere che il servizio di emergenza urgenza sia o meno garantito, la sospensione delle attività del PS da una parte tutela in questo frangente anche gli infermiericonclude Graziano Lebiu -. Il cerino acceso adesso è nelle mani dell’azienda e non in quelle dei professionisti sanitari.»