17 August, 2024
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Ieri i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Villacidro ed i colleghi della Stazione hanno denunciato a piede libero, per furto aggravato, una trentunenne Rom nata a Sciacca, domiciliata a Settimo San Pietro, di fatto senza fissa dimora, disoccupata. Nella tarda mattinata di ieri la donna è entrata nella Chiesa di Santa Barbara, ubicata in via Parrocchia n. 1, a Villacidro, dopo aver distratto l’addetta alle pulizie presente all’interno dell’edificio, ha trafugato dalla borsa della donna lasciata appoggiata ed incustodita su uno dei banchi della chiesa, un telefono cellulare che è stato poi recuperato da militari intervenuti e restituito alla legittima proprietaria.

Continuano senza sosta gli sbarchi di migranti sulle coste del Sulcis. L’altra notte, scorse intorno alle ore 23.00, a seguito della segnalazione di un privato cittadino, alle dune di Porto Pino, sono stati rintracciati dai carabinieri n. 22 migranti (18 uomini, 2 donne e 2 minori), sbarcati poco prima, tutti di nazionalità algerina, in buone condizioni di salute. Al termine formalità di rito, sono  stati trasportati con un mezzo di una ditta convenzionata presso il centro di prima accoglienza di Monastir. La scorta è stata effettuata dal commissariato di Pubblica sicurezza di Carbonia.

Alle successive ore 1.30 circa, presso il porto turistico di Sant’Antioco è giunta un’unità navale della Guardia di Finanza con 12 migranti a bordo, di cui due donne, rintracciati alle precedenti ore 21.00 circa, a 10 miglia sud dall’isola del Toro, tutti di nazionalità algerina, in apparente buono stato di salute. Al termine delle formalità di rito, sono stati trasportati presso il centro di prima accoglienza di della sStazione di Calasetta.

Altri quindici migranti hanno attraccato al porto di Sant’Antioco ieri mattina con un barchino.

La notizia era nell’aria da giorni ed oggi è arrivata la conferma: l’Atletico Villaperuccio non s’è iscritto al campionato di Prima Categoria. Al suo posto arriva l’Atletico Masainas, una delle otto squadre ripescate dal Comitato regionale della Federcalcio. Il calcio, comunque, non dovrebbe sparire da Villaperuccio, perché lo splendido impianto comunale che dispone del miglior manto erboso presente sui campi di calcio del Sulcis Iglesiente, dovrebbe essere utilizzato dal Carbonia Calcio per l’attività del settore giovanile.

 

Slow Food Cagliari, all’interno della sua Rassegna dedicata a “Cibo, Salute e Biodiversità: costruiamo in Sardegna una destinazione gastronomica sostenibile” grazie alla valorizzazione delle specificità produttive e ambientali delle Isole Slow della Sardegna, sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, propone la degustazione degli ottimi vini della Comunità Slow Food dedicata alla valorizzazione del Carignano a Piede Franco su fondo sabbioso, attiva nell’Isola di Sant’Antioco, nei territori di Calasetta e Sant’Antioco.
I produttori, alfieri di una viticoltura eroica delle isole minori, hanno preservato, con le loro tenaci competenze e con il carattere forgiato dal sole dell’Isola, le preziose viti sopravvissute all’epidemia di filossera che ha sterminato le viti in Europa a inizio del 1900. I terreni sabbiosi, caldi ed avvolgenti, hanno protetto questa biodiversità botanica e ci restituiscono oggi vini dai profumi e gusti unici

Durante tutta la manifestazione e l’aperitivo sarà possibile degustare alcune specialità locali, come le creme di verdure selvatiche di Perle di Sardegna (Fluminimaggiore) ed altri prodotti Presìdi Slow Food, da accompagnare ai vini.

Appuntamento alla Tenuta La Sabbiosa, località Cussorgia, Calasetta (lungo la SS 126, indicazioni La Sabbiosa) venerdì 5 agosto dalle 19.30.
Ore 19.30 Presentazione della Comunità Slow Food del Carignano a Piede Franco a cura della Referente e produttrice Tessa Gelisio, della Coop. Biomar e Tenuta La Sabbiosa;
Ore 20.00 Degustazione dei Carignano dei 10 produttori della Comunità (prezzo 5 euro a calice) e tagliere/piatto dei prodotti Slow Food (prezzo 10 euro)
I posti sono limitati e possono essere prenotati mandando un messaggio o chiamando il numero 3357107161.

Il derby di Coppa Italia Carbonia-Iglesias aprirà il 21 agosto, alle 17.30, la stagione delle due squadre sulcitane nell’Eccellenza regionale. Il programma completo prevede 6 accoppiamenti con partite di andata e ritorno e due triangolari. La seconda giornata dei triangolari è in programma mercoledì 24 agosto, la terza ed il ritorno degli accoppiamenti mercoledì 31 agosto, tre giorni dopo l’inizio del campionato. Un anno fa la Coppa Italia l’ha vinta l’Ossese, due anni fa il Carbonia.

Il Porto Rotondo, inserito in un terzo triangolare con Calangianus e Budoni, ha rinunciato.

Il calendario.

Calangianus-Budoni

Lanusei-Nuorese (riposa il Taloro Gavoi)

Sassari Calcio Latte Dolce-Li Punti

Bosa-Ossese

Ghilarza-Tharros

Villacidrese-Arbus

Carbonia-Iglesias

Sant’Elena Quartu-Ferrini (riposa la Kosmoto Monastir)

 

«Il Pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’impiego dei “medici in affitto”, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata.»

Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine del lungo incontro, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

La dottoressa Giuliana Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia, affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del Pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Al termine della riunione è stato assunto l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato, per definire le modalità della riapertura del Pronto soccorso di Iglesias. Questo risultato è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna).

«Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci», ha detto Michele Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui si trovano oltre al Sulcis, anche altri territori della Sardegna per la carenza dei medici.

Il presidente della Commissione Salute, Antonio Mundula, ha ricordato che l’assessore Mario Nieddu ha formulato esplicite richieste al ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

La consigliera regionale Carla Cuccu ha affermato, in una nota diffusa questa sera, che la riapertura dell’ospedale Cto di Iglesias è frutto della mobilitazione del territorio.

 

 

Il 4 agosto 2022 è destinato ad entrare nei libri di storia del Sulcis Iglesiente. Cagliari stamane è stata invasa da centinaia di persone provenienti da tutto il Sulcis Iglesiente che hanno aderito alla mobilitazione organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per rivendicare il diritto alla salute, messo pesantemente in discussione da un degrado del sistema sanitario regionale pubblico che sembra non conoscere limiti.

Con le rappresentanze sindacali, in via Roma, davanti all’assessorato regionale della Sanità, c’erano 25 sindaci, i 23 dei Comuni della Asl Sulcis, ai quali si sono aggiunti i sindaci dei Comuni di Siliqua e Teulada, che sebbene ricadano nella Asl cagliaritana, storicamente fanno parte del Sulcis Iglesiente. Presenti anche il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana ed i consiglieri regionali Fabio Usai (PSd’Az) e Carla Cuccu (Idea Sardegna). C’erano i rappresentanti di diverse associazioni e tanti cittadini che sono stanchi, ormai pressoché sfiniti, nell’attesa di una Sanità pubblica quantomeno dignitosa.

Nell’aria, si avvertiva un’assenza “dolorosa”, quella dell’on. Giorgio Oppi, scomparso il 26 luglio scorso, che conosceva quell’assessorato più di ogni altro, perché è stata la sua seconda casa, unitamente al Palazzo del Consiglio regionale, per alcuni decenni…

Il sit-in dei manifestanti è durato un paio d’ore, nell’attesa vana che una delegazione di sindacalisti e di sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove evidentemente non c’era l’assessore della Sanità Mario Nieddu ad attenderli, nonostante la manifestazione fosse stata annunciata da oltre una settimana.

I manifestanti, ad un certo punto, hanno deciso di spostarsi, direzione Palazzo del Consiglio regionale, in corteo, per alcune centinaia di metri, sotto il puntuale controllo delle forze dell’ordine che non hanno avuto problemi, perché la manifestazione si è svolta nel completo rispetto delle regole, ancorché, com’era inevitabile, assai rumorosa.

Lungo la via Roma, i numerosi turisti presenti hanno chiesto le ragioni della protesta ed una volta che le hanno ricevute, si sono aggiunti ai numerosi operatori dell’informazione nel documentare la stessa con i loro smartphone, divenuti ormai da tempo eccellenti macchine fotografiche.

Giunto davanti al Palazzo del Consiglio regionale, il corteo si è fatto ancora più acceso, nell’attesa, anche qui, che una delegazione di sindacalisti e sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove peraltro era in corso una riunione della Commissione Salute, con l’audizione, tra le altre, del direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus.

L’attesa è stata lunga ed assai rumorosa. In un primo momento sono giunte notizie, non confermate, che riportavano la disponibilità della Commissione a ricevere solo una delegazione sindacale e non i sindaci e, a quel punto, la protesta si è fatta ancora più chiassosa. Alcuni sindaci, tra loro il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, hanno espresso considerazioni molto pesanti ed hanno annunciato che non avrebbero lasciato il Palazzo fino a che non fossero stati ricevuti in Commissione Salute.

Tra i manifestanti sono arrivati prima i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca e Roberto Li Gioi, che si sono impegnati a sostenere le legittime rivendicazioni dei Sindaci e quindi a portare in Commissione la loro richiesta d’incontro ed è poi arrivato anche il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, in un clima divenuto via via sempre più acceso, ha assicurato che i sindaci sarebbero stati ricevuti in Commissione insieme alla delegazione sindacale.

L’attesa si è prolungata ancora e tra i manifestanti è arrivato anche il consigliere regionale della Lega Michele Ennas che, come il collega di partito Michele Pais, s’è impegnato per far sì che in Commissione venissero ricevute sia la delegazione sindacale sia quella dei sindaci.

A quel punto, quando ormai era ora di pranzo, i sindaci sono stati invitati ad entrare nel Palazzo dall’ingresso di fronte a via Roma.

Allegate le interviste registrate durante la manifestazione con i sindaci di Iglesias Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu, di Fluminimaggiore Marco Corrias, e con il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana.

In un articolo a parte, i risultati emersi dalla lunga audizione in Commissione, terminata nel tardo pomeriggio, dopo circa quattro ore.

Giampaolo Cirronis

«I lavoratori meritano garanzie per il futuro, e una stabilità che riguardi sia il presidio industriale che il profilo lavorativo ed occupazionale.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, che oggi ha ascoltato in videoconferenza i rappresentanti delle segreterie territoriali dei lavoratori metalmeccanici FIOM-CGIL, FSM-CISL, UILM-UIL, in merito alla situazione della centrale ENEL Grazia Deledda di Portovesme.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di ENEL che hanno proposto un piano di riqualificazione delle aziende e del personale locale mediante la formazione per il reskilling dei lavoratori ed altre iniziative di supporto.

«Da parte delle ditte d’appalto ha detto l’assessore dell’Industria vi è una legittima preoccupazione di non veder rinnovate le commesse. La Regione è sensibile a questo tema e l’incontro di oggi vuole far sì che si arrivi insieme ad una strategia che scongiuri il ricorso a soluzioni emergenziali che non tutelerebbero né i lavoratori né il futuro della centrale.»

All’incontro è intervenuta la vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda. «La Regione – ha detto intende sostenere la riconversione industriale del polo di Portovesme. Alla luce della grave crisi internazionale in atto e del programma nazionale di transizione energetica avviato dal Ministero della Transizione ecologica, l’assessorato del Lavoro gioca d’anticipo e mette in campo i progetti formativi necessari per un’eventuale riqualificazione professionale dei lavoratori, propedeutici al percorso di diversificazione energetica che l’Enel avvierà nei prossimi anni.»

«Grazie al lavoro della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, di cui la Regione Sardegna è Presidente – ha aggiunto l’assessore Anita Pili è stato approvato lo strumento dell’energy release, al momento in fase di decreto attuativo al MITE. Con il Ministero c’è un’interlocuzione costante affinché questo strumento che è stato normativamente approvato sia poi nei fatti operativo ed efficace per le aziende energivore della Sardegna. Al contempo, la questione energetica nel suo intero viene affrontata quotidianamente a livello nazionale per far sì che non ci si ritrovi ad essere servitù dei grossi impianti di produzione che sfruttano il nostro territorio senza garantire né l’attività industriale né la prospettiva di sviluppo del territorio regionale stesso, e i cui benefici andranno a vantaggio di altre regioni. Stiamo allargando il tavolo, oltre che ai rappresentanti di Agenda Industria,  anche alle amministrazioni locali che, a causa dell’attuale fase emergenziale e delle conseguenti accelerazioni nei provvedimenti autorizzativi, si ritrovano ad essere spesso loro malgrado destinatari di interventi di energia rinnovabile in zone adibite ad  attività produttive. È più che mai necessario adesso avere contributi da parte di tutti per arrivare alla sottoscrizione di un accordo che coinvolga Agenda Industria e i rappresentanti del CAL e dell’ANCI Sardegna, oltre che dell’Università che ha contribuito alla riscrittura della strategia energetica regionale e che contribuirà ad una sua revisione volta a modificare elementi ormai desueti per la stessa, elementi che  dipendono anche da situazione internazionale.»

«Da parte della Regione Sardegna c’è volontà di lavorare tutti insieme: nei prossimi giorni convocheremo un tavolo congiunto dopo il 20 agosto per la sottoscrizione di un accordo che ci veda operativi fin da subito, affinché la regione Sardegna possa portare un contributo all’interno delle strategie nazionali in qualità di Presidente della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, nella quale sede abbiamo contribuito alla stesura delle leggi necessarie ad affrontare le attuali emergenzeha concluso Anita Pili -. Quello di oggi è un primo passo è necessario un seguito più operativo per capire cosa accadrà nella centrale Grazia Deledda di Portovesme e quali saranno le ricadute che possiamo dare in termini di stabilità e garanzia alle imprese d’appalto.»

Gentilissimo Direttore, apprendiamo dalle pagine on line del suo giornale, https://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/2022/07/carla-cuccu-idea-sardegna-ai-vertici-asl-buttano-via-soldi-pubblici-con-scelte-organizzative-incomprensibili/, che l’on. Carla Cuccu avrebbe espresso considerazioni a tutto campo sulla questione “camera mortuaria e trasporto salme dal CTO di Iglesias  al S. Barbara di Iglesias”.

Per conoscenza diretta ed approfondita, per completezza e correttezza d’informazione e senza nessun intento che non sia quello di fornire ai suoi lettori una ricostruzione dei fatti il più possibile aderente al loro svolgimento, mi pregio di condividere le seguenti argomentazioni.

E’ ancora indisponibile una camera mortuaria per la corretta gestione dei corpi inanimati di degenti deceduti al CTO di Iglesias, e fino al parere formulato dalla Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute del 9 maggio 2022 prot. 2148 bits Ufficio 4,  era in auge il trasferimento dei deceduti in mezzi di trasporto inidonei e con procedure che con tutta evidenza meritavano di essere valutate da competenti autorità.

Entrammo nel merito della criticità con note dell’Ordine  n. 226/2016, n. 28/2017, n. 251/2018, essendo questione non marginale nell’organizzazione del lavoro e per la salute pubblica che non fosse fruibile al CTO alcuna Camera Mortuaria, che risultassero in atto creative modalità di trasporto delle Salme dal PO CTO al PO S. Barbara di Iglesias, che si violassero regolamenti di Polizia Mortuaria Capo IV artt. 19 e 20 del DPR 285/90 e del Comune di Iglesias del 2014 e della Legge Regionale n. 32/2018.

Per rispetto della dignità personale dei cittadini, per il decoro dell’immagine di ASL Sulcis, a tutela degli infermieri del CTO per le responsabilità di chiunque potesse concorrere alla consuetudine di partecipare a procedure in eventuale violazione di quanto sopra elencato e del Codice Deontologico Infermieristico 2019, abbiamo sempre ritenuto che regolamenti e disposizioni dovevano essere vigilati proprio dal Municipio di Iglesias e dalla ASL Sulcis e che, più nel dettaglio sui requisiti dei mezzi di trasporto funebre, che “la vigilanza del rispetto delle norme spetti al Comune di Iglesias anche presiedendo al controllo degli aspetti igienico-sanitari e dell’idoneità degli stessi mezzi, e che la ASL Sulcis proprietaria del mezzo di trasporto funebre debba garantire la predisposizione di apposito registro su cui annotare tutte le operazioni effettuate sul mezzo utilizzato”.

Abbiamo quindi chiesto di conoscere il parere del Ministero della Salute, nota OPI dell’11 febbraio 2022 prot. 165, per le valutazioni di loro pertinenza per verificare se corrispondesse al vero che ancora il CTO non disponesse di un obitorio, quali fossero le attuali procedure per il trasporto-trasferimento del corpo inanimato dal luogo del decesso CTO al luogo di deposito Santa Barbara, con quali mezzi avvenisse tale trasporto e se gli stessi siano regolamentati, vigilati e a norma, e su quale registro venissero annotate tutte le operazioni effettuate, se corrispondesse al vero che i deceduti venissero trasportati dal CTO al Santa Barbara in ambulanze dismesse, adagiati su barella, avvolti da un lenzuolo, legati con cinghie, e quali azioni amministrative si intendessero assumere per risolvere senza ulteriori rinvii una situazione che aveva del paradossale verificandosi in ambiente ospedaliero e pubblico.

Con riferimento alle problematiche segnalate dall’Ordine degli infermieri della provincia di Carbonia Iglesias, il Ministero della Salute ha evinto la violazione delle norme richiamate sia da parte del Comune di Iglesias che da parte della ASL territorialmente competente, e contenute nel vigente Regolamento di Polizia mortuaria, il D.P.R. 10.09.1990, n. 285, più in particolare delle norme contenute nel Capo IV del Regolamento stesso, “Trasporto dei cadaveri”, artt. 16 e seguenti; infatti, l’art. 19, comma 1, dispone che “il trasporto dei cadaveri dal luogo del decesso al deposito di osservazione, al deposito o al cimitero si esegue a cura del Comune, in carro chiuso…”, mentre l’art. 16, comma 2, dispone che “l’unità sanitaria locale competente vigila e controlla il servizio di trasporto delle salme, ne riferisce annualmente al Sindaco e gli propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità.”

Per quanto sopra e per ovviare ai possibili inconvenienti igienici di salute pubblica derivanti dalle varie condotte denunciate e fermo restando l’opportunità di emanare Ordinanze comunali contingibili ed urgenti, la ASL Sulcis ha contestualmente e correttamente provveduto ad avviare, alla ricezione del parere Ministeriale Sanità, una indagine di mercato rivolgendo, in prima istanza, la richiesta di preventivo a tutti gli operatori economici del settore aventi sede nel Sulcis Iglesiente nell’ottica dell’abbattimento dei costi, posto che nessun operatore economico del territorio era risultato iscritto al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

Preso atto che l’obitorio del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias era, ed è, momentaneamente non operativo in quanto oggetto di opere di manutenzione straordinaria, e per la circostanza che ha reso necessario garantire, nelle more della conclusione dei lavori e dell’allestimento della struttura, il servizio di trasporto salme dal PO CTO di Iglesias all’obitorio del PO Santa Barbara, da effettuarsi con mezzo idoneo, richiamata la legge Regionale n.32/2018 “norme in materia funebre e cimiteriale”, dall’indagine di mercato  ASL Sulcis ha ritenuto di dover procedere con deliberazione in urgenza ai sensi dell’art.36, comma 2 lettera a) del D.lgs.50/2016 e successive modifiche ed integrazioni all’affidamento del servizio di trasporto salme dall’Ospedale CTO di Iglesias all’Ospedale Santa Barbara di Iglesias nelle more del ripristino della funzionalità dell’obitorio dell’Ospedale CTO.

L’obiettivo aziendale è la salvaguardia della sanità pubblica, di preservare la salute dei cittadini, di dare dignità al trasporto dei corpi inanimati, di rispettare la rigorosa normativa in materia di polizia mortuaria.

Se nel frattempo le Onoranze del Sulcis Iglesiente hanno declinato l’affidamento del servizio di trasporto e la ASL Sulcis ha quindi dovuto rivolgersi ad altri operatori del settore, con più delibere aziendali, per garantire la sanità pubblica ed ottemperare a disposizioni legislative, è perché nessuno degli operatori tecnici incardinati nella dotazione organica aziendale e nessun mezzo aziendale potevano garantire lo svolgimento di tale attività e servizio nel rispetto dei regolamenti.

Gli importi di spesa pubblicamente impegnati sono solo conseguenza dell’indisponibilità della sala mortuaria del CTO di Iglesias da almeno cinque anni, nel 2016, e non rappresentano sperpero di denaro pubblico da parte di qualcuno, essendo destinati a preservare la salute di tutti. Se nel 2022, ed in soli cinque mesi, la Direzione Generale Asl Sulcis neo insediata ha trovato modo di risolvere in via transitoria la problematica del quinquennio precedente, siamo di fronte ad un esempio virtuoso di funzionale organizzazione dei servizi amministrativi, e non il suo contrario.

Tanto ritenevo di mettere in ordine.

Graziano Lebiu

Presidente dell’OPI Carbonia Iglesias

Sono 1.198 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 4.979 tamponi eseguiti, 153 diagnosticati da molecolare, 1.045 da antigenico.

Sono rimasti invariati sia il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 15, sia quello dei pazienti ricoverati in area medica, 169.

Sono 28.145 le persone in isolamento domiciliare (-1.269).

Si registrano 5 decessi: una donna di 92 anni e un uomo di 77, residenti nella provincia di Sassari; una donna di 89 anni e due uomini di 65 e 82, residenti rispettivamente nella provincia di Nuoro, in quella del Sud Sardegna e nella Città Metropolitana di Cagliari.