Confindustria Sardegna e Confindustria Sicilia chiedono al Governo che nel decreto energia venga rispettata la priorità per le Isole
Confindustria Sardegna e Confindustria Sicilia hanno inviato una nota congiunta al ministro della Transizione ecologica ed al ministro per lo Sviluppo economico chiedendo che venga rispetta la priorità delle misure che garantiscono il contenimento dei costi per imprese energivore localizzate nelle isole maggiori.
Il provvedimento è assolutamente essenziale per scongiurare sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto economico ed occupazionale. Considerate la finalità del decreto, il principio di insularità riconosciuto in Costituzione e dall’Unione europea da ultimo nella risoluzione del Parlamento del 7 giugno 2022 che riconosce la condizione di insularità come una delle cause del divario di sviluppo tra le regioni europee anche in riferimento al regime aiuti di stato, le rappresentanze imprenditoriali ritengono fondamentale per le imprese energivore della Sardegna e della Sicilia che vengano rimossi i fattori di ulteriore svantaggio competitivo rispetto alla restanti aziende energivore peninsulari, considerato anche l’impossibilità di fruire delle misure dell’interconnector virtuale per la Sardegna e la Sicilia.
Il decreto in fase di emanazione pare non prevedere alcuna quota di riserva in favore delle isole maggiori né alcun criterio di priorità e che i prezzi si attesterebbero su valori comunque elevati. Se tali notizie venissero confermate, il provvedimento è assolutamente inidoneo a scongiurare ulteriori tagli alla produzione industriale con le conseguenze facilmente immaginabili soprattutto sul piano occupazionale per il già debole sistema produttivo delle due isole ed in particolare della Sardegna.
Confindustria Sardegna e Confindustria Sicilia auspicano, dunque, che venga riconsiderata la possibilità di recepire il dispositivo di legge prevedendo le priorità per le imprese localizzate in Sardegna e Sicilia al fine di garantire la continuità delle produzioni e salvaguardare l’occupazione.
NO COMMENTS