Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL: «Dopo la sentenza del Tar del Lazio, la Regione lavori per escavo del porto di Portovesme, si proceda con il commissariamento dell’opera»
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«Il pronunciamento del Tar del Lazio sul decreto energia Sardegna definisce e chiarisce lo scenario che riguarda lo sviluppo energetico dell’isola. Finalmente, e in tempi rapidi, i giudici amministrativi hanno fermato l’azione posta in essere dalla Regione contro lo sviluppo del territorio e dei lavoratori, perché questo era il significato del ricorso presentato dalla Regione contro il Decreto Sardegna. Che poco ha fatto, anche negli altri ambiti per affrontare e trovare soluzioni ai problemi energetici di famiglie e imprese.»
Lo scrivono, in una nota, i segretari territoriali di Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.
«C’è un interesse collettivo che deve essere tutelato, come sottolineato dai giudici, e questo interesse riguarda il Sulcis e la Sardegna perché il Decreto Sardegna riguarda l’intera isola – aggiungono i tre segretari –. Ora, per quanto riguarda il polo di Portovesme, è necessario che ci sia la seconda fase, ossia quella attuativa. Perché, è bene ricordarlo, lo sviluppo e la ripresa del polo di Portovesme deve passare dal porto. E dai lavori di escavo bloccati da anni. Non dobbiamo dimenticare che l’escavo del porto è necessario per dare corso al piano di rilancio da 300 milioni di euro dell’Eurallumina e delle altre attività che orbitano attorno al polo industriale. La Regione deve agire immediatamente per far sì che vengano avviate subito le opere. Si proceda con un commissariamento delle opere e con una procedura straordinaria che consenta l’avvio degli interventi in tempi rapidi. Il tempo perso così come le lungaggini – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi – sono ostacoli che danneggiano lo sviluppo di un territorio da troppo tempo in declino. »
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