L’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba esprime preoccupazione per la situazione dei lavoratori della Portovesme SRL
L’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba, in sintonia con il vescovo mons. Roberto Carboni, esprime profonda preoccupazione per le notizie riguardanti l’interruzione delle linee di produzione nello stabilimento di San Gavino Monreale della Portovesme SRL (la “Fonderia” come viene abitualmente chiamata).
«Le problematiche relative al costo dell’energia devono trovare soluzioni a livello regionale e nazionale, perché il sito viene definito dallo stesso ministero dello Sviluppo economico di “importanza strategica nazionale” – si legge in una nota diffusa qualche minuto fa -. Dietro ogni operaio c’è una famiglia, e il diritto al lavoro, e in questo caso un lavoro che già c’è, deve essere tutelato e difeso, soprattutto, in questo tempo di aumento del costo della vita e in un territorio come quello del Medio Campidano già gravemente ferito dalla disoccupazione.»
«Facciamo appello agli amministratori della Portovesme SRL, ai Sindacati dei Lavoratori, all’Amministrazione regionale ed al presidente del Consiglio dei ministri e a tutti coloro che hanno possibilità di mediazione – conclude la nota del direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba, don Marco Statzu – perché, sedendosi attorno a un tavolo, trovino soluzioni atte a garantire la continuità del lavoro e scongiurino nuove misure di cassa integrazione e nuovi ulteriori disagi per i lavoratori diretti e per tutto l’indotto.»
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