22 November, 2024
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Il gruppo PD, prima firmataria la consigliera Rossella Pinna, ha presentato un’interrogazione urgente condivisa e sottoscritta da tutte le forze di minoranza del Consiglio regionale, per conoscere nel dettaglio quali azioni la Giunta e gli assessori preposti hanno intrapreso o intendano intraprendere, per scongiurare l’ennesima crisi industriale in un territorio, il Sud Sardegna, già sfinito da una deindustrializzazione che lo ha impoverito come mai prima. L’annunciato fermo anche solo temporaneo dello stabilimento di proprietà della Portovesme S.r.l. di San Gavino Monreale e la conseguente cassa integrazione dei dipendenti oltre che gettare nello sconforto i lavoratori e le loro famiglie, rende estremamente probabile una chiusura definitiva dello storico stabilimento.
Preoccupa il fatto che nei piani industriali della società che prevedono una riconversione dal piombo alla nuova frontiera del litio, lo stabilimento del Medio Campidano non sia compreso.
A seguito delle comunicazioni dell’Azienda e delle reazioni di sindacati e della politica, si è tenuto stamane un incontro tra i rappresentanti dell’esecutivo regionale, l’AD dell’azienda Portovesme S.r.l, la Confindustria e, in rappresentanza del territorio coinvolto, la consigliera Rossella Pinna per la minoranza ed il consigliere Michele Ennas per la maggioranza.
La preoccupazione emersa, oltre il dato della richiesta di CIGS per gli operai della Fonderia di San Gavino Monreale, riguarda da un lato l’annuncio di blocco della linea produttiva piombo per gli elevati costi energetici e dall’altra l’ipotesi, per ora in fase di studio da parte della proprietà, della riconversione della lavorazione del piombo ad altri metalli. Nulla però lascia intravedere al momento quale il destino riservato dalla Portovesme S.r.l allo stabilimento del Medio Campidano. La consigliera Rossella Pinna, al termine dell’incontro condividendo la posizione espressa dagli assessori presenti ha ribadito la richiesta all’AD Davide Garofalo di attendere l’esito delle interlocuzioni col Mise e l’insediamento del nuovo Parlamento, nonché la necessità di vigilare sul piano di riconversione industriale che assicuri gli attuali livelli occupativi in un territorio fin troppo sofferente.

Si è svolto stamani, in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, di Confindustria, e del Consiglio regionale, la riunione interassessoriale per fare il punto della situazione sul futuro della Portovesme S.r.l, in previsione del vertice convocato domani, 6 ottobre, al ministero dello Sviluppo economico. Durante l’incontro, è stato approfondito lo stato di crisi aziendale dovuto al caro energia e l’esigenza di riconvertire, nei prossimi mesi, le linee produttive con materiali più richiesti dal mercato mondiale. I rappresentanti della Giunta regionale hanno fatto appello all’azienda di non fermare la produzione e non attivare precipitosamente la cassa integrazione.

«Comprendiamo la posizione della Portovesme S.r.l, ma chiediamo all’azienda di soprassedere, sospendere la decisione di fermare gli impianti della fonderia di San Gavino e salvaguardare i livelli occupazionali, in attesa di aprire una trattativa con il nuovo Governo ed integrare il decreto Energy release, appena approvato, anche con riguardo al principio di insularità.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis alla Portovesme S.r.l.

«L’onere della riconversione industrialeha dichiarato Alessandra Zedda e la strategia aziendale non devono essere a carico dei lavoratori. Il tema del caro energia è una partita unica per tutte le aziende che operano in Sardegna ed è all’attenzione della Giunta e del  Consiglio regionale, che stanno lavorando per mettere in campo una serie di strumenti di compensazione in grado di contenere i costi energetici.»

«Diventa sempre più urgenteha affermato Anita Pilidare una risposta concreta ai lavoratori alla luce dell’interruzione delle linee produttive annunciata dall’azienda. Comprendiamo che l’offerta vada ridimensionata sulla base delle attuali condizioni del mercato, ma vogliamo capire se il piano di ristrutturazione aziendale preveda, ad esempio, che la chiusura delle vecchie linee produttive venga sostituita con l’apertura delle nuove, e di conseguenza, che venga contemplato il mantenimento delle professionalità in servizio  e non in cassa integrazione.»

«Il Sulcis ed il Medio Campidano sono tra i territori più poveri di Italia. Il prezzo della crisi non può ricadere sull’anello più debole della catena, un territorio martoriato dalla crisiha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Il Sulcis, in particolare, è stato inquinato e depredato. Ogni decisione dell’azienda non potrà prescindere dagli impegni e dagli investimenti assunti per i progetti di recupero ambientale nel sito industriale di Portovesme. La Regione vigilerà affinché siano portati a termine tutti i programmi di bonifica.»

L’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba, in sintonia con il vescovo mons. Roberto Carboni, esprime profonda preoccupazione per le notizie riguardanti l’interruzione delle linee di produzione nello stabilimento di San Gavino Monreale della Portovesme SRL (la “Fonderia” come viene abitualmente chiamata).

«Le problematiche relative al costo dell’energia devono trovare soluzioni a livello regionale e nazionale, perché il sito viene definito dallo stesso ministero dello Sviluppo economico di “importanza strategica nazionale” – si legge in una nota diffusa qualche minuto fa -. Dietro ogni operaio c’è una famiglia, e il diritto al lavoro, e in questo caso un lavoro che già c’è, deve essere tutelato e difeso, soprattutto, in questo tempo di aumento del costo della vita e in un territorio come quello del Medio Campidano già gravemente ferito dalla disoccupazione.»

«Facciamo appello agli amministratori della Portovesme SRL, ai Sindacati dei Lavoratori, all’Amministrazione regionale ed al presidente del Consiglio dei ministri e a tutti coloro che hanno possibilità di mediazione conclude la nota del direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ales-Terralba, don Marco Statzuperché, sedendosi attorno a un tavolo, trovino soluzioni atte a garantire la continuità del lavoro e scongiurino nuove misure di cassa integrazione e nuovi ulteriori disagi per i lavoratori diretti e per tutto l’indotto.»

 

Il 10 agosto scorso, a Teulada, sulla SS 195, all’altezza del km 67 + 500, mentre era alla guida di una Fiat intestata alla madre, aveva perso il controllo del mezzo tanto da uscire dalla carreggiata e terminare la propria corsa contro una quercia.

Ieri i carabinieri di Teulada, a conclusione di una serie di accertamenti investigativi, hanno denunciato a piede libero, per guida in stato di alterazione psicofisica, il responsabile, un trentacinquenne residente a Piscinas. I carabinieri allora intervenuti, avevano richiesto il suo accompagnamento tramite 118 all’ospedale Sirai di Carbonia per il compimento di analisi tendenti ad accertare l’eventuale uso di sostanze stupefacenti che hanno dato ieri esito positivo per cocaina. La patente di guida gli è già stata ritirata.

Renzo Muntoni, ex presidente del comitato di quartiere di Serbariu, denuncia oggi lo stato di precarietà di alcune vie del quartiere alla periferia di Carbonia.

«Dopo tanti anni, nonostante le svariate segnalazioni intercorse nel 2012, 2018 e 2019 e nel febbraio 2022, la situazione di alcune vie nel quartiere di Serbariu permane criticasegnala Renzo Muntoni –. Nello specifico, nella via Montegranatico manca totalmente la rete fognaria, e l’unico modo per smaltire i reflui è ancora oggi quello delle fosse settiche. Nella stessa via come nella via San Giuseppe, persistono evidenti problemi legati alla tenuta idrogeologica dei terreni, mentre le vie Filzi, Lubiana e la stessa San Giuseppe, manifestano anche criticità inerenti la viabilità e dunque potenziali rischi per la salute dei pedoni e in generale dei residenti.»

Renzo Muntoni sollecita un intervento dell’Amministrazione comunale affinché possa mettere in sicurezza le suddette vie, riconoscendo così ai residenti di Serbariu gli stessi diritti dei cittadini di Carbonia.

Prenderà il via il prossimo 12 ottobre la nuova edizione della festa patronale della parrocchia Gesù Divino Operaio nel comune di Carbonia. Quest’anno, oltre le canoniche celebrazioni religiose, con il Rosario, le celebrazioni del Vespro e, ovviamente, la processione finale che caratterizza l’importante evento ogni anno, sono previsti una serie di importanti appuntamenti incentrati sul tema dell’educazione alla legalità.

Si partirà mercoledì 12 ottobre con la conferenza che animerà l’oratorio parrocchiale dalle ore 19.00, dal titolo “Il ruolo dell’arma dei carabinieri nella difesa del patrimonio culturale”. Si proseguirà il giorno successivo, giovedì 13, con la testimonianza (alla fine della messa prevista per le 18.00) del cappellano del carcere di Uta Gabriele Liriti, sul “Ruolo del presbitero nell’educazione alla legalità”. Venerdì 14, al termine della messa delle 18.00, sarà il diacono Pino Siddi, guida delle assemblee sinodali all’interno del carcere di Uta, ad offrire la sua testimonianza sul “Ruolo dei carcerati all’interno della comunità ecclesiale”. Sabato 15 ottobre, invece (sempre dopo la messa delle 18.00), Mario Marini, da 30 anni impegnato nel suo ministero nel carcere a Uta, parlerà del “Ruolo del genitore carcerato nell’educazione dei figli alla legalità”. La sera, a partire dalle ore 21.00, presso il Supercinema, in via Satta, a Carbonia, andrà in scena lo spettacolo teatrale, scritto e interpretato da Giovanni Soldani con la regia di Umberto Zanoletti, dal nome “Sono Stato”, incentrato sulla figura di Paolo Borsellino.

Domenica mattina, nella giornata conclusiva dei festeggiamenti, si terrà la pedalata della legalità, organizzata in collaborazione con la A.S.D. Sulcis Bike – Giorgio Pani cross country di Carbonia. Il raduno è previsto presso il piazzale della parrocchia sito in via Mazzini n. 58. Alla fine della pedalata, si discuterà di cyberbullismo con gli interventi dello cyber psicologo Simone Gargiulo e del già dirigente della polizia postale di Nuoro Pierluigi Sanna. La sera, a partire dalle ore 17.00, verrà celebrata la Santa Messa, presieduta per l’occasione da Sua Eminenza Cardinal Arrigo Miglio, alla fine si terrà la processione.

 

Ritorna ad Iglesias “Puliamo il mondo”, con la partecipazione dei volontari impegnati nella manifestazione di pulizia degli spazi pubblici e salvaguardia ambientale promossa da Legambiente. Al centro dell’iniziativa, edizione italiana della maratona mondiale “Clean up the world”, il lavoro di tanti volontari impegnati a dare il proprio contributo per la pulizia delle vie, delle piazze, delle aree verdi e degli spazi comuni. Appuntamento a sabato 8 ottobre, per tutti i partecipanti, in collaborazione con gli operatori del Comune e con le associazioni della società civile, per un appuntamento che ogni anno cresce grazie anche al contributo delle scuole cittadine.

La manifestazione di sabato 8, infatti, sarà preceduta venerdì 7 ottobre da una giornata dedicata alle scuole ed in particolare agli studenti, che potranno partecipare così ad una speciale iniziativa dedicata all’educazione ambientale ed alla pulizia delle zone nei pressi degli Istituti scolastici.

«In questo modo dice il sindaco Mauro Usaiè possibile mettere in campo una manifestazione non solo di salvaguardia ambientale, ma anche di educazione civica, coinvolgendo i ragazzi delle scuole, i loro insegnanti e nella giornata successiva anche tutti i volontari interessati a dare il proprio contributo.»

«Gli interventi dei ragazzi delle scuole e dei volontari, saranno focalizzati in diverse zone della Città e coinvolgeranno anche nelle frazionispiega l’assessore dell’Ambiente, Francesco Melis -. Grazie a “Puliamo il mondo”, temi come quelli dell’educazione ambientale e della cittadinanza attiva diventano qualcosa di concreto. Un ringraziamento particolare a Legambiente, che promuove una manifestazione con numeri in costante crescita, agli Uffici ed ai dipendenti comunali, ed a tutti i volontari che parteciperanno all’iniziativa.»

Il programma per la giornata dell’8 ottobre:
– Ore 8.30 raduno presso la Piazza Conte Ugolino.
– Ore 8.40 distribuzione del materiale.
– Ore 9.00 creazione dei gruppi di lavoro e suddivisione per zone d’intervento.
– Ore 12.30 termine lavori e inizio recupero rifiuti da parte della IREN – San Germano

Le associazioni si occuperanno delle zone:
– “Soccorso Iglesias” – Reg. Bingiargia.
– “Associazione Verde Azzurro Pan di Zucchero” – Parcheggio spiaggia Masua, litorale, pineta.
– “ANFFAS” e “Nuova Via” – Via Laconi (anticipo a venerdì 7 ottobre).
– “Rotary” e “Rotaract” – Pineta Bindua e Piazza Conte Ugolino
– “AUSER” – Viale Buon Cammino
– “NOA” – Via Trexenta, Via Cattaneo, Centro Culturale.
– “AVIS” – Viale Cruccueddu.

Un percorso lento, studiato per immergersi nella pace, nella riflessione e nel raccoglimento. Nel solco della tradizione religiosa anche Carbonia è coinvolta nell’evento regionale “Camminiamo in Sardegna” in cui si colloca il cammino, in programma giovedì 6 e venerdì 7 ottobre, dedicato al patrono dell’isola. Ed è proprio sulle tracce del martire Antioco che i pellegrini percorreranno chilometri visitando i siti più interessanti del nostro territorio.

«Il progetto nel quale con soddisfazione siamo coinvolti – ha affermato l’assessore del Turismo, Michele Stivalettaintende essere uno stimolo culturale interessante attraverso la scoperta, la valorizzazione e la fruizione dei luoghi incantevoli che ci circondano e che sono caratterizzati da una precisa storia, dalla tradizione e dalla fede. Sappiamo infatti quanto il turismo religioso attragga una larga fetta di visitatori nel Sulcis.»

L’arrivo a Carbonia, dopo la tappa a Iglesias, è per il pomeriggio di giovedì 6: il corteo dei pellegrini si radunerà nella frazione di Barbusi dove sotto all’ulivo secolare è collocato il simulacro del santo patrono. A seguire, sono previste una visita al centro cittadino e la cena.

Venerdì 7: partenza dal centro intermodale di Carbonia verso Is Urigus per proseguire poi per Sant’Antioco.

«Il cammino è aperto a tutti e sarà – ha precisato l’assessore Michele Stivaletta – una vetrina per la città e per il territorio con l’arrivo di pellegrini, camminatori, ma anche di giornalisti e fotografi del panorama nazionale che divulgheranno le bellezze del Sulcis.»

Per info ed iscrizioni ci si può rivolgere alla segreteria Operativa della Fondazione Pellegrinaggi Sardegna, in via Roma 47 a Sant’Antioco (Info Point), e/o al numero telefonico 370 1115900. La sede operativa sarà inoltre disponibile per ogni informazione tutti i giorni, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

Il costo di partecipazione è di 25 euro (la cifra è comprensiva di eventuale trasporto da Sant’Antioco a Carbonia, di pasto, assicurazione, guida, capellino, maglietta, borraccia, zaino e asciugamano refrigerante).

«La decisione della Portovesme Srl di interrompere le linee di produzione facendo ricadere le conseguenze sulla pelle dei lavoratori è socialmente inaccettabile ed è contraria all’interesse di tutto il territorio: dobbiamo impedire a ogni costo che continui la desertificazione industriale del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. Una battaglia che ho iniziato anni or sono e che combatterò sempre.»

Lo dichiara Romina Mura (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati nella legislatura appena conclusa, in merito alle notizie riguardanti l’interruzione delle linee di produzione e l’attivazione della Cig nella fonderia di San Gavino Monreale della Portovesme Srl.

«Sul nuovo Governo grava la responsabilità di prendere misure drastiche e in linea con i provvedimenti d’emergenza già adottati in passato, a partire dal  divieto di licenziamento. E poi servono piani industriali e riorganizzativi condivisi con sindacati e istituzioni locali, regionali e nazionali, che tengano conto di una congiuntura economico-energetica non transitoria. Prima che esploda una  crisi incontrollabileconclude Romina Mura bisogna attivare tutte le forme di sostegno pubblico tese a compensare i rincari energetici.»