Christian Solinas: «Il Consiglio di Stato ha accolto la nostra istanza, continueremo a difendere la nostra autonomia energetica e a far valere le nostre ragioni».
«Abbiamo intrapreso un percorso per difendere a tutti i costi la nostra autonomia energetica e continueremo a farlo, forti delle nostre ragioni che oggi vengono ascoltate e riconosciute anche dai giudici di appello.»
Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato così l’ordinanza del Consiglio di Stato che riforma la sentenza del Tar del 26 settembre scorso e sospende gli effetti del Decreto energia del Governo Draghi, fissando per il 23 febbraio del 2023 l’udienza per la discussione dell’appello nel merito.
«La nostra posizione è chiara – ha aggiunto il presidente Christian Solinas – ed è stata più volte espressa in tutte le sedi istituzionali e poi davanti ai giudici amministrativi. Il decreto non tiene minimamente conto degli svantaggi strutturali che derivano alla Sardegna dalle condizioni insulari e, in palese violazione del principio di uguaglianza, con una evidente disparità di trattamento tra i Sardi e gli altri italiani, ci obbliga a sostenere costi dell’energia in media più alti del 30% rispetto al resto del Paese.»
«Su questi principi, recentemente riconosciuti anche nella Carta Costituzionale, abbiamo fondato i nostri motivi di impugnazione contro un provvedimento unilaterale, piovuto dall’alto, che non ha consentito alla Regione di avere voce in capitolo. Il pronunciamento del Consiglio di Stato ci dà modo di poter discutere la questione nel merito e di far valere le ragioni dei sardi, nella speranza di trovare con il nuovo Governo in carica spunti di riflessione comune e di intesa che non potranno comunque prescindere dai diritti irrinunciabili dei Sardi», ha concluso il presidente Christian Solinas.
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