Il sito di Sa Marchesa (Nuxis) ieri ha ospitato un incontro dibattito sul tema «L’importanza degli animali nell’economia e nella cultura sarda, dal Neolitico alla fine dell’Età nuragica»
Mercoledì 16 novembre il sito geo-speleologico archeologico “Sa Marchesa”, a Nuxis, ha ospitato la conferenza a cura del dott. Alfredo Carannante, Direttore del Dipartimento Archeologia del Mediterraneo dell’International Research Institute Archaeology and Ethnology (IRIAE) e dal Dott. Salvatore Chilardi, Archeozoologo IRIAE, coordinati dal prof. Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari e Direttore scientifico dello scavo nella Grotta di Acquacadda.
L’evento, iniziato con i saluti del presidente dell’associazione Speleo Club Nuxis, Roberto Curreli e del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, ha trattato il tema inerente l’importanza degli animali nell’economia e nella cultura sarda, dal Neolitico alla fine dell’età nuragica. Nel corso degli interventi, è stata descritta la comparazione tra i siti di Cuccurada, nel comune di Mogoro, e la Grotta di Acquacadda, a Nuxis. Di quest’ultima, sono stati esposti i nuovi dati.
«Alcuni di questi dati sono stati osservati proprio questa mattina – ha detto Alfredo Carannante nell’introduzione dell’argomento ricordando anche la stretta collaborazione con l’ateneo di Cagliari e in modo particolare con il prof. Riccardo Cicilloni -. L’importanza del tema non è quello di andare a descrivere gli oggetti rinvenuti durante la campagna di scavo archeologico, ma quella di descrivere la vita quotidiana dei nostri antenati, infatti esaminando i resti ossei animali si riesce a comprendere come vivevano e in modo particolare come svolgevano le attività, l’allevamento, la caccia e quant’altro.»
«In base all’analisi osteologica si riesce ha capire l’età degli esemplari e sulla base di questo anche la finalità dell’allevamento, se mirata alla produzione di carne, di latte ed anche di lana – ha sottolineato Salvatore Chilardi -. Fatto curioso riguarda l’attività venatoria, infatti sia sul sito di Acquacadda, sia su quello di Cuccurada la percentuale di ossa di cervo è di poco più del 6% a dimostrazione che le popolazioni pur essendo distanti avevano le stesse esigenze lo stesso stile di vita. Da un’analisi dei resti di fauna marina si è evinto che in certi periodi le popolazioni tendevano a consumare maggiormente sia pesci che molluschi marini particolarmente arselle e vongole, rispetto ad altri periodi dove si consumava maggiormente carne. Per quanto riguarda l’allevamento si allevavano in prevalenza ovi-caprini seguiti dai suini e bovini, per questi ultimi due le attività variavano dall’Eneolitico al periodo dell’Età del Bronzo.»
Per il professor Riccardo Cicilloni, questi dati sono interessantissimi e, una volta analizzati in modo più approfondito, permetteranno di comprendere meglio la vita di queste popolazioni. Per Roberto Curreli, questo evento consente di proseguire il percorso che lo Speleo Club Nuxis ha intrapreso da tempo, quello di conoscere e cercare di valorizzare il nostro territorio,«grazie al contributo della RAS, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, attinto dalla L.R. 7/1955, annualità 2021, emendamento presentato dall’onorevole Michele Ennas, siamo riusciti a realizzare diversi eventi, tra i quali oltre a diverse conferenze il Convegno Internazionale “Le Grotte nella Preistoria – Scavi, Studi e Valorizzazione” e la promozione del sito archeologica Grotta di Acquacadda, nella Borsa archeologica del Mediterraneo a Paestum e speriamo di poter proseguire questo importantissimo percorso».
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