27 November, 2024
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«Da anni, come Progressisti sardi, siamo al fianco degli abitanti di Giorgino perché siano individuate soluzioni alternative alla realizzazione del rigassificatore così vicino al Villaggio. Non siamo contrari all’impianto, ma vista l’estensione delle aree del Porto Canale e del Cacip, riteniamo sia possibile individuare aree più adeguate, più lontane dalle abitazioni e dallo svincolo della strada statale litoranea 195. Oltre che per la salute e la sicurezza dei cittadini, siamo preoccupati per l’operatività del Porto Canale, già profondamente in crisi. Non vorremmo che il nuovo impianto possa rappresentare un ulteriore ostacolo allo sviluppo economico-produttivo, naturalistico e turistico del compendio di Santa Gilla.»
A dirlo è Francesca Ghirra, deputata del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, che si schiera al fianco degli abitanti del Villaggio Pescatori che si battono da anni per chiedere che venga individuata una diversa localizzazione del Terminal GNL attualmente previsto a 300 metri dalle abitazioni di Giorgino.
Il Villaggio Pescatori di Giorgino si trova all’interno della laguna di Santa Gilla, nell’area del Porto Canale di Cagliari, a circa un chilometro e mezzo dal centro storico della città. A ridosso del Villaggio e dello svincolo della S.S. 195 è prevista, su una superficie di 78.000 mq, la realizzazione di un deposito costiero e terminal GNL.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di stoccaggio e rigassificazione con una struttura in banchina per la connessione e lo scarico del GNL dalle navi metaniere, un complesso di tubazioni criogeniche per il trasporto del fluido nell’impianto, un sistema di stoccaggio, pompaggio e rigassificazione di parte del GNL stoccato, oltre a una stazione per il filtraggio, la misurazione e l’odorizzazione del gas naturale, propedeutica e necessaria per l’immissione del gas nelle reti di trasporto.
«La preoccupazione è davvero grande e per questo ho presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture – conclude Francesca Ghirra – occorre verificare se ci sia la possibilità di realizzare l’impianto in un’area maggiormente sicura e idonea, al fine di salvaguardare le prerogative degli abitanti di Giorgino, la tutela e la valorizzazione dello stagno di Santa Gilla e le attività del Porto Canale

Sono 349 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 2.365 tamponi eseguiti, 25 diagnosticati da molecolare, 324 da antigenico, nessun decesso.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 4 (-1).

E’ rimasto invariato il numero dei pazienti ricoverati in area medica, 91.

Sono 6.856 le persone in isolamento domiciliare (+278).

Si conclude oggi il girone d’andata del campionato di Eccellenza regionale. Il Carbonia ospita la Tharros al Comunale di Sant’Antioco (il terreno di gioco del Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia si trova in precarie condizioni dopo le ultime piogge e la partita di sette giorni fa co. il San Teodoro Porto Rotondo). Diego Mingioni deve fare a meno del portiere titolare Adam Idrissi, appiedato per una giornata dal giudice sportivo per recidività in ammonizioni. Recupera Mattia Pitzalis, assente nel turno infrasettimanale con il Sant’Elena per squalifica. L’obiettivo del Carbonia, ion serie positiva da 10 giornate (5 vittorie e 5 pareggi) è concludere il girone d’andata con una vittoria, a quota 30 punti, in piena zona playoff, traguardo insperato alla vigilia ma forse anche inferiore a quanto seminato in campo dalla squadra. La Tharros, eliminata recentemente in Coppa Italia, non si è ancora ripresa dal periodo negativo dopo il cambio di guida tecnica che ha visto Maurizio Nulchis rilevare la panchina rimasta vacante dopo le dimissioni di Giampaolo Murru. In due partite ha raccolto un solo punto, a Lanusei, domenica scorsa ha perso in casa con l’Arbus.

L’Iglesias, in casa con il Sant’Elena, vuole interrompere la lunghissima serie negativa che con otto sconfitte consecutive l’ha fatta precipitare in piena zona retrocessione. Andrea Marongiu è alle prese con non pochi problemi anche per un organico in fase di ricostruzione e non ancora completato dopo l’uscita di ben otto calciatori. Il tecnico quartese Nicola Agus vuole dimenticare l’amaro ko interno subito in settimana con il Carbonia, con una formazione d’emergenza per le squalifiche di ben quattro calciatori: Luca Caboni e Fabio Serpi per due giornate, Cristian Ruggeri e Bruno Floris per una giornata.

La Villacidrese torna in campo dopo aver osservato il suo turno di riposo, sul campo della vicecapolista Budoni. La squadra di Graziano Mannu arriva al giro di boa del campionato reduce da un periodo poco brillante, con soli 3 punti, frutto di 3 pareggi, messi insieme nelle ultime 5 giornate.

Giampaolo Cirronis

Nella foto di copertina, Andrea Marongiu, allenatore dell’Iglesias.

Giovedì 8 dicembre ha preso ufficialmente il via, in piazza Roma, a Carbonia, il “Natale 2022”. L’accensione dell’albero al centro della piazza e di una grande palla visitabile per scattare fotografie ricordo al suo interno, hanno deliziato gli sguardi di grandi e piccini.

Ad animare la serata ci ha pensato Elfo Tore, dell’associazione culturale Simpatiche Canaglie, che ha atteso invano l’arrivo dello spettacolare treno da loro realizzato con tanta passione… ma invano perché il “Grinch” aveva deciso diversamente, bloccando il treno per un guasto tecnico. Ma il Natale è magico e, a breve, il treno comparirà in piazza, per portare a passeggio tutti i bambini e le bambine che lo desiderano. I saluti dell’Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Pietro Morittu ,dal vicesindaco Michele Stivaletta e dall’assessora dello Spettacolo e Cultura Giorgia Meli, sono avvenuti in seguito ad uno simpaticissimo flashmob natalizio da parte della scuola di ballo Tersicore di Gemma Casu.

L’atmosfera divertente e spensierata fa ben pensare ad un Natale sereno. L’invito è di vivere la città ed il Natale tutti insieme, partecipando numerosi a tutti gli eventi.

Nadia Pische

È stata inaugurata giovedì 8 dicembre, al Museo del Carbone – Grande Miniera di Serbariu, la XII edizione della mostra “In miniera tra i presepi”, alla presenza del sindaco di Carbonia Pietro Morittu e delle assessore della Pubblica istruzione e spettacolo e Cultura Antonietta Melas e Giorgia Meli. La partecipazione, gratuita, ha visto anche quest’anno la presenza di privati, scuole e associazioni che, con maestria e passione, hanno realizzato delle vere opere d’arte, circa trenta in tutto. Mini presepi e alberi di Natale sono stati oggetto di votazione da parte delle numerose persone intervenute, attratte dall’evento, ogni anno sempre più atteso. Esposte anche alcune bellissime opere fuori concorso. Nel visitare la mostra, quest’anno, si è potuto assistere anche ad un piacevolissimo accompagnamento musicale del trio Scano-Bellia-Tuveri che, con professionalità ed eleganza, hanno dato un tocco speciale all’evento patrocinato dal comune di Carbonia.

Nadia Pische

 

Il 5 novembre 2022, a Carbonia, è stato presentato il film del regista Marco Antonio Pani dal titolo: “Ignazio, Storia di lotta, d’amore e di lavoro”, realizzato per iniziativa dell’associazione “Amici della Miniera” e dai Centri di Servizi Culturali della Sardegna della Società Umanitaria, con il contributo della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con la Fondazione Berlinguer, la Sezione di Storia locale del comune di Carbonia, Sarditalianieuropei e altre importanti collaborazioni, ha inoltre goduto del patrocinio del comune di Carbonia che ne ha ospitato la prima proiezione al pubblico.

Il film è frutto di un lavoro di ricostruzione meticolosa di una personalità poliedrica, quella di Ignazio Delogu, nel suo rapporto con la Sardegna e con il mondo; un lavoro complesso che attraversa intensamente la seconda metà del Novecento e ne incrocia significativamente molti dei suoi più illustri protagonisti.

Il merito principale del lavoro di Marco Antonio Pani consiste nell’averci restituito nella sua interezza, la fisionomia di Ignazio intellettuale, attraverso i suoi percorsi di accademico, storico, linguista, giornalista, traduttore per citare alcune delle discipline nelle quali si è cimentato, nei suoi affetti di padre, marito, compagno e nelle sue molteplici amicizie coltivate nei diversi continenti.

Per approfondimenti sulle sue notizie biografiche, segnalo curate dallo stesso autore il link che segue: https ://docplayer.it/2617884-Ignazio-delogu-1-notizie-biografiche.html; sento però il dovere, seppure sommariamente, di sottolinearne brevemente alcuni tratti: laureato in Storia ha iniziato la sua carriera universitaria a Roma, poi a Cagliari e Roma come assistente alla cattedra di Lingua e letteratura ispano americana, a partire dal 1980 alla Facoltà di Lettere Università di Bari è stato professore incaricato di Lingua e letteratura spagnola. Dal 1993 a Sassari è stato titolare della cattedra di Lingua e letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e, dalla sua nascita della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, incaricato della cattedra di Lingua e Letteratura Catalane e di Filologia romanza.

E’ stato un Funzionario del Partito Comunista Italiano e collaboratore del quotidiano l’Unità per il quale ha svolto l’attività di corrispondente dalla Grecia, dalla Spagna nel periodo buio della dittatura Franchista e dai paesi latino americani. Questa esperienza gli ha consentito di entrare in relazione e in molti casi di coltivare solide amicizie con molti dei protagonisti della scena mondiale del secondo novecento.

Inizia contemporaneamente l’attività di traduttore per conto della casa editrice Editori Riuniti e ne diventerà di fatto il principale interprete dei testi in lingua spagnola, a lui dobbiamo la conoscenza dei primi testi di Fidel Castro ed Ernesto Guevara sulla rivoluzione cubana, dell’importante produzione poetica e letteraria ispano latino americana, ad iniziare dall’opera di Federico Garcia Lorca, di Rafael Alberti, Josè Marti, Pablo Neruda, Gabriel Garcia Marquez, per citare alcuni dei più noti.

Con alcuni stabilirà un rapporto di amicizia duraturo, quello con Rafael Alberti fu un vero e proprio sodalizio e attraverso lui riuscì a condividere l’amicizia di un altro grande, Pablo Picasso, notevole fu anche il rapporto con Gabriel Garcia Marquez e Pablo Neruda. Di quest’ultimo pubblicò, tra le altre, postuma, l’ultima raccolta di poesie a cui diede il titolo: Elegia dell’assenza, compito assegnatogli da Enrico Berlinguer (circostanza che racconta dettagliatamente nel suo libro su Pablo Neruda e l’Italia).

Nel film, scorrono immagini che testimoniano di un impegno politico che lo vide impegnato a fianco dei po poli in lotta contro le dittature, prima in un ruolo apparentemente defilato che assume evidenza pubblica quando viene incaricato, a seguito del golpe fascista di Pinochet del 1973, come segretario responsabile della direzione dell’Associazione Italia Cile e, infine, in un divertente siparietto nelle immagini televisive che lo ritraggono a fianco di Enrico Berlinguer alla Conferenza di Madrid sull’Eurocomunismo nel 1977, in qualità di traduttore.

Nel film sono presenti le toccanti testimonianze degli esuli cileni in Italia, quella di Horacio Duran degli Inti Illimani e di diverse personalità del mondo della cultura e della politica, si sottolinea il rapporto di stima e di amicizia con il Presidente cileno Salvador Allende assassinato dai golpisti nell’assalto alla Moneda l’11 settembre del 1973.

Proprio al rapporto con Salvador Allende e la vicenda cilena, dedicherà una delle sue ultime fatiche letterarie: “Parallelo Sud – Patagonia tragica, terra del fuoco e altri orizzonti”.

Calato il sipario sulla dittatura fascista, la Repubblica Cilena gli assegnò l’importante riconoscimento dell’Ordine di O’Higgins (un corrispettivo della Legione d’onore della repubblica francese) e al centenario della nascita di Pablo Neruda fu uno dei sette italiani insieme a Giorgio Napolitano e altri cinque ad essere destinatario di una medaglia d’oro commemorativa, coniata in onore del grande poeta cileno.

Nel lavoro di Pani un capitolo è dedicato al suo rapporto con la Sardegna e le città sarde, Alghero dove nacque il 5 novembre del 1928, Usini e Sassari nelle quali trascorse l’infanzia e l’adolescenza e, infine, Carbonia una città che amava e alla quale ha dedicato molte delle sue energie di studioso e di cronista.

Ho conosciuto Ignazio Delogu nel 1978 ma il mio rapporto di personale amicizia con lui, inizia nel 1980, quando ritorna a Carbonia per un’inchiesta giornalistica realizzata per conto del quotidiano romano Paese Sera e dura ininterrottamente sino ai giorni della sua scomparsa, avvenuta a Bitonto (Bari) il 28 luglio del 2011.

Ignazio Delogu, a mio giudizio, è stato tra tutti gli intellettuali sardi, quello che ha dedicato a Carbonia e alle sue vicende, un’attenzione duratura e qualitativamente più significativa.

Il suo rapporto con la nostra città inizia da bambino, suo zio materno Nino Ghinozzi (un ufficiale dell’Aeronautica) lo porta con sé all’età di dieci anni, alla giornata di fondazione di Carbonia, avvenuta alla presenza di Benito Mussolini il 18 dicembre del 1938.

Rimane colpito, Carbonia appare anche agli occhi di un bambino come la città moderna per eccellenza nel panorama urbano sardo di allora, gli dedicherà nel tempo una lunga e curiosa attenzione.

Il suo primo contatto come giornalista risale ai primi anni ’60, già dai titoli che probabilmente non sono solo redazionali, si intravvede il segno delle sue frequentazioni romane, di Carlo Levi in particolare, la cifra stilistica dei suoi articoli è in piena sintonia con la stagione del neo realismo, l’inchiesta dal titolo “Un ritratto di Carbonia”, composta da quattro articoli è realizzata per conto della Nuova Sardegna ed i suoi titoli sono significativi:

Chiusi per anni i minatori ai “medaus” e le ragazze si rifiutavano di fraternizzare;

Dietro la facciata di un mercato fiorente il tentativo di mascherare una realtà squallida;

Nei ricordi, nei racconti amari e concitati la storia di una città che forse muore;

Prostitute, biscazzieri e osti improvvisati vivevano attorno all’esercito dei primi minatori.

Nel 1961 viene pubblicato sul Contemporaneo, un allegato alla rivista politico culturale del PCI Rinascita, un saggio da titolo: Ritratto di Carbonia, è un testo che pur prendendo spunto dall’inchiesta dell’anno precedente, è più meditato, è questo il primo momento in cui inizia a valutare seriamente l’idea di scrivere un libro sulla storia della città.

Realizza altre due inchieste, nel 1980 per conto di Paese Sera, quattro articoli e nel 1984 per conto della Nuova Sardegna, ma in queste circostanze l’attenzione si concentra sulla prospettiva economica, la riapertura delle miniere di carbone, di quelle del settore metallifero e sulle vicende del polo industriale di Portovesme che è, a quella data, il principale polo italiano di trasformazione dei metalli non ferrosi.

Sono questi, gli anni in cui decide finalmente, di dare corso all’idea di scrivere un libro sulla città, un lavoro meticoloso di ricerca presso l’Archivio di Stato a Roma e con frequenti visite a Carbonia per acquisire documenti dall’archivio del Comune.

Questa fatica, troverà successo con la decisione dell’Amministrazione guidata da Ugo Piano, di sostenerne la pubblicazione in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario della Città di Carbonia, viene dato finalmente alle stampe il suo libro: Carbonia – Utopia e Progetto, Valerio Levi Editore.

Si tratta del primo testo nel quale viene rappresentata compiutamente la pur breve storia della città e, soprattutto, in cui vengono svelati contesto e ragioni, per molti di noi ancora inedite, in cui matura questa scelta.

Non si limitò a questo, per i preparativi del 50° della città si rivolse all’amministrazione cittadina con molte sollecitazioni che riguardavano prevalentemente la sfera artistica e culturale.

Nel 1987 venne a Carbonia in compagnia di Costantino Nivola (che poi scomparve prematuramente l’anno successivo nel mese di maggio) proponendolo per un intervento sulla piazza, cito a questo proposito testualmente da una lettera inviata al Sindaco Ugo Piano: «Ti raccomando, in particolare, la collaborazione con Costantino Nivola. E’ un grande personaggio e una grande personalità di sardo, alieno da ogni retorica, ma straordinariamente sensibile e attento. La sua idea di un “muro gravido”, dai molti significati, in una piazza riportata in pristino e da lui magari, anche modificata, mi sembra quella giusta».

In un’altra missiva indirizzata a Pietro Cocco che presiedeva il Comitato per la celebrazione del 50° anniversario della nascita di Carbonia gli sollecitava un contatto con l’ingegner Valerio Tonini per la riedizione del suo romanzo sulla nascita della città “Terra del carbone”, mi pare importante renderne pubblico il giudizio in un passaggio della lettera: «Attorno al libro e alla sua presentazione sarà opportuno realizzare un convegno, chiamando alcuni critici e studiosi della letteratura realista e neorealista, della quale l’opera di Tonini è una vera e propria anticipazione».

Fu lui a mettermi in contatto con il Tonini nel 1991 per avere l’autorizzazione per la ristampa anastatica del romanzo e poiché questi, nella primavera del 1992 venne a mancare, fu lo stesso Ignazio a mettere a disposizione del Comune la sua copia, la copia n° 90.

Nel 1998, insieme a Natasha Pulitzer, contribuì alla realizzazione, in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Città, di un convegno dal titolo: “Dalla città di fondazione alla rifondazione sostenibile della città, con un sottotitolo dall’Autarchia alla sostenibilità. Furono invitati Giorgio Muratore storico dell’Architettura, Rossana Bossaglia storico dell’Arte, Francesca Segni Pulvirenti soprintendente regionale, Pasquale Mistretta Rettore Magnifico dell’Ateneo cagliaritano e la marchesa Etta Carignani Melzi, figlia di Guido Segre, presidente dell’ACAI, un convegno al quale partecipò il compianto Antonio Pennacchi inviato della rivista Limes diretta da Lucio Caracciolo.

Sempre per i 60 anni di Carbonia, Ignazio fu ospite del circolo dei sardi di Brescia.

Faccio questi accenni, per sottolineare una passione e un attaccamento a Carbonia che è durato ininterrottamente sino alla sua scomparsa nel 2011.

Aveva in animo di scrivere un libro nel quale raccogliere le sue inchieste giornalistiche del 1960, 1980, 1984 e il saggio del 1961 e mi aveva comunicato la scelta del titolo a cui aveva pensato: “Carbonia nel Cuore”.

Il faticoso lavoro di raccolta dei documenti, i suoi articoli, la sua poderosa produzione letteraria e poetica, che hanno ispirato la realizzazione del film, saranno custoditi in un fondo a lui dedicato, presso la sezione di Storia locale del comune di Carbonia e analogamente, come è stato annunciato, le numerose interviste effettuate per la realizzazione del film, saranno custodite presso il Centro di Servizi Culturali – Fabbrica del Cinema della Società Umanitaria.

Si tratta di materiali importanti che saranno messi a disposizione di chi vorrà, secondo la propria sensibilità e interesse, studiarne ed approfondirne l’opera intellettuale.

Il film, nel mettere in risalto i molteplici interessi con i quali si è cimentato, dedica alla figura di Ignazio Delogu poeta, uno sguardo privilegiato, infatti si conclude proprio con una sua poesia dal titolo: A bortas mind’istracco, che in italiano significa A volte so-no stanco e che vi propongo nella sua trascrizione in italiano.

A volte sono stanco.

A volte sono stanco d’esser sardo, mi si seccano, gli occhi e le labbra mi si gonfiano e il cuore incomincia a saltare come puledro nel campo.

Allora penso a luoghi lontani, forestieri, città dove sono allegre le strade, notte e giorno c’è movimento e sempre ci sono cinema, teatri e gente che saluta e parla come da noi non succede mai.

Gente civile di buoni sentimenti. Me ne vado – dico – me ne vado in luogo lontano forestiero domani me ne vado e non ritorno più saluto zio Barore e Damiano e Tottoi e Michele e Billia e me ne vado senza neanche voltarmi. Mi sembra di sentirli seduti in piazza sui cantoni:

Stai partendo? In buon’ora… se resisti… Altri che te ne abbiam visto partire… Nel caso ritorna… magari di nascosto…

Noi sempre qui ci ritrovi… Me ne vado domani o forse dopodomani.

Stasera mi siedo sulla soglia con uno sguardo saluto i vicini senza una parola e all’alba vado via senza voltarmi.

Spero che sia buon tempo e che per la strada non trovi nessuno perché se vedo gente lo so, mi fermo a chiacchierare e non trovo più il coraggio di partire.

O dico che son già tornato a prendere qualcosa che avevo dimenticato… Ignazio Delogu

Questo testo, credo riassuma fedelmente il nostro proposito di ricordarlo con questo bellissimo docufilm: non lo lasciamo andare via, Ignazio resta con noi!

Antonangelo Casula

Al via il tour di presentazioni del romanzo “Se la Grande Madre vuole. Arresolùtu” di Marco Piras-Keller, pubblicato dalla casa editrice Condaghes nella collana Narrativa tascabile, I supertascabili.

Tra lunedì 12 a sabato 17 dicembre sono in programma 5 appuntamenti nel Sulcis Iglesiente e a Cagliari.

Si parte da Portoscuso lunedì 12 dicembre, alle ore 16.30, presso la Sala Alcoa della Biblioteca Comunale, in via Errico Fermi. L’evento è organizzato in collaborazione con la LUTEC Libera Università della Terza Età di Portoscuso, con la partecipazione dell’Associazione Argonautilus. Introduce la scrittrice Eleonora Carta, presenta e dialoga con l’autore, Marco Piras-Keller, la dottoressa Antonella Serra.

La seconda tappa prevede la presentazione del romanzo a Cagliari il 14 dicembre, alle ore 17.00, presso la MEM – Mediateca del Mediterraneo, in occasione della rassegna letteraria ‘Cagliari che legge / Casteddu chi ligit’ promossa dall’assessorato alla Cultura del comune di Cagliari. L’evento prevede la straordinaria partecipazione di Cristina Maccioni, che si occuperà delle letture, e di Salvatore Cubeddu.

Giovedì 15 dicembre, alle ore 18.00, appuntamento a Narcao presso la Biblioteca Comunale in Vico I Marconi, in collaborazione con il Comune di Narcao – Assessorato alla Cultura. Presenta e dialoga con l’autore la responsabile della biblioteca Roberta Podda.

Venerdì 16 dicembre, alle ore 16.00, Piras Keller sarà ospite dell’’Associazione Culturale Archifonia a Santadi presso Sa Domu e Paxi in Via Umberto I, 22. Presenta il professor Angelo Cani.

Il tour si chiude con la prestigiosa tappa di Carbonia sabato 17 dicembre organizzata dalla LUTEC Libera Università della Terza Età Carbonia. L’appuntamento è fissato per le ore 16.30 presso il Circolo soci Euralcoop in Piazza Marmilla. Presenta la dottoressa Antonella Serra.

Gli eventi sono stati organizzati grazie al sostegno della fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.

Il libro
Un romanzo per «ritrovare le immagini resistenti dentro alla confusione dei tempi».

Cinque generazioni, in un villaggio agricolo pastorale e minerario di 300 anime nel Sudovest della Sardegna, nel paese di Arrìu de Sulcis, scorrono veloci tra inizio e fine ‘900. Il protagonista sembra essere Tanièi, un bambino risoluto, nella sua coerente concezione di giustizia, a vendicare ogni torto subito, costi quel che costi, a difesa della sua individualità, in lotta con il mondo. Ma come protagonista, per quanto la sua figura giganteggi e lasci delle sue gesta un forte ricordo quasi epico, muore troppo presto, a giudizio dei compaesani. Sarà poi Erminia a provare a farsi protagonista, imbattendosi nella scoperta di quel suo padre bambino a lei sconosciuto e dello speciale e insolito amore tra Tanièi e Rosètta, un “Romeo e Giulietta” da villaggio. Anche Erminia poco può come protagonista. Più che muovere lei gli eventi, saranno gli eventi a rovinarle addosso: i suoi problemi coniugali e un passato inimmaginabile della sua famiglia che la colpisce come un fulmine.
Il racconto rasenta una sorta di epicità modulata nei commenti dei compaesani, nel continuo riferimento a una realtà di primordiali presenze affioranti, nelle modalità narrative letterarie, e in un contrappunto quasi orale, nel confronto tra l’ambiente antico dell’inizio e quello moderno della fine del secolo XX.

Marco Piras-Keller, cittadino italiano e svizzero, sardo di Arrìu e di Nuracàu, vissuto a Carbonia fino ai 18 anni, si è laureato a Bologna. Ha condotto ricerche linguistiche pluriennali sul campo, sul sardo. Dal 1999 vive a Lucerna, nella Svizzera alemanna dove per circa 20 anni ha lavorato a un inventario architettonico urbanistico federale (ISOS), occupandosi del Canton Ticino e dei Grigioni di lingua italiana. Ha fatto traduzioni dal tedesco, compresa la sottotitolatura di alcuni film del regista svizzero Urs Odermatt. Nel 2014 ha pubblicato per Edition8 di Zurigo Pfauenfeder, rosa Hemden und Flunkereien, traduzione in tedesco di un testo italiano non pubblicato: un resoconto surreale sul mondo dei navigator e del sistema di riqualificazione e
reinserimento nel lavoro dei disoccupati (o cercatori di lavoro) in Svizzera. Socio dell’UNITRE e della Dante Alighieri di Lucerna, ha tenuto incontri su La passeggiata di Robert Walser e su testi della letteratura italiana. Ha ricevuto una borsa letteraria della Pro Helvetia per il progetto di scrittura di Se la Grande Madre vuole. Arresolùtu.

Si è concluso circa un’ora fa l’intervento per il recupero di due cercatori di funghi da parte dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
S.G.e S.F., 67 e 68 anni, erano impegnati nella ricerca di funghi quando hanno perso l’orientamento. La Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico è stata allertata dal carabinieri di Carbonia intorno alle 14.20 ed immediatamente si è recato sul posto il turno in guardia attiva, pronto ad intervenire celermente in caso di necessità, composto da cinque tecnici provenienti dalla Stazione di Cagliari e supportati da un altro tecnico proveniente dalla stazione di Iglesias. I due sono stati rintracciati in località Su Campu e Su Casteddu e, dopo averne verificato le condizioni di salute, i tecnici li hanno riaccompagnati alle auto. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Stazione di Narcao ed i volontari della Protezione Civile di Santadi.

Si aprirà a Carbonia, domenica 11 dicembre 2022, l’ultimo appuntamento annuale con “OPEN YOUR MINE – Miniere aperte”, l’iniziativa del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna ideata per promuovere l’identità dei territori del Parco Geominerario, migliorarne la percezione, evidenziarne le potenzialità in chiave innovativa e sostenibile, in collaborazione con istituzioni, enti, associazioni, operatori e gestori dei siti interessati.

La manifestazione sarà articolata su due giornate, 11 e 18 dicembre, con un ricco programma di attività culturali, scientifiche, divulgative e ricreative ad ingresso gratuito, alcune a numero limitato di partecipanti, per le quali si rende necessaria la prenotazione da parte degli interessati.

La Grande Miniera di Serbariu, ex sito minerario di importanza nazionale per l’estrazione del carbone, attivo dal 1937 al 1964 e successivamente rivalorizzato con la presenza di strutture museali, amministrative, culturali e di ricerca, inserite in un caratteristico e suggestivo scenario di archeologia industriale, ospiterà l’evento.

Il programma di domenica 11 dicembre prevede l’apertura del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC), dalle ore 9.30 fino alle 18, con visite agli spazi espositivi del Museo del Carbone e visite guidate in sottosuolo.
Sempre nella stessa giornata sono previste visite al Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “PAS Martel”, aperto dalle 9.30 alle 12.30, dove sono esposti campioni e riproduzioni di carattere geologico e paleontologico di gran interesse.
In aggiunta il Centro di ricerca Sotacarbo Spa, aprirà alle visite guidate a laboratori e impianti, con laboratori ludico – scientifici sull’energia, dalle 10.00 alle 13.00.
Porte aperte anche a La Fabbrica del Cinema (Ex – Dì Memorie in Movimento), con visite guidate all’ufficio del direttore della miniera, mostra macchine e manifesti del cinema, realtà virtuale con ricostruzione dell’edificio della direzione di miniera, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00.

Lo “SBIS” (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis – Sezione Storia Locale) prevede visite alla mostra fotografica e documentaria dal titolo: “Carbonia 40 anni dopo, la metamorfosi di una città”, a cura di Sandro Mantega e della Sezione di Storia Locale, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Per gli amanti delle attività all’aperto, domenica 11 dicembre si prevedono diversi appuntamenti.

Alle 8.30, ci sarà l’incontro per il trekking dalla Cava di Barbusi al borgo di Sirri e alla chiesetta campestre di Santa Lucia, con l’accompagnamento di guide ambientali escursionistiche, paleontologi ed esperti del territorio. Sarà un percorso a bastone con rientro in navetta, grado di difficoltà E, lunghezza 6,5 km, dislivello positivo di 300 m e negativo di 150 m, durata 4 ore.

Alle 9.00, dalla Grande Miniera di Serbariu inizierà invece l’escursione in mountain bike/bike, con soste in diversi punti di interesse naturalistico, culturale e minerario, arrivo a Sirri e rientro al punto di partenza. Percorso ad anello, lunghezza 20 km, dislivello di 350 m, difficoltà 3/5 (medio).

A Carbonia, con partenza alle 15.00, visita guidata alla città di fondazione dal tema: “Le origini della città del Carbone”, che terminerà al tramonto sul tetto della Torre Littoria, aperta eccezionalmente per l’occasione.

Ai partecipanti di queste tre ultime attività, alle 13.00 verrà offerta una degustazione di prodotti locali nel borgo di Sirri e potranno fruire delle visite guidate presso la Grande Miniera di Serbariu senza prenotazioni.

La settimana successiva, domenica 18 dicembre, in concomitanza con l’anniversario della fondazione della città di Carbonia, si terrà la chiusura di “OYM”. Dalle 19.00, in piazza Roma, si svolgerà la premiazione del concorso fotografico “Geominerario 2023” del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e verrà proiettato il documentario “La Grande Miniera di Serbariu, una delle più importanti risorse energetiche d’Italia del ‘900”, realizzato dal Parco Geominerario. A seguire, il concerto del noto gruppo musicale sardo dei Tazenda.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, consultare il sito istituzionale www.parcogeominerario.sardegna.it e i social network Facebook e Instagram dell’ente.