24 July, 2024
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Venerdì 22 luglio, a Carloforte, torna per il settimo anno “L’isola dei libri”, manifestazione culturale organizzata dall’associazione Saphyrina per offrire piacevoli momenti di intrattenimento agli abitanti del posto ma anche ai numerosi visitatori che in questo periodo dell’anno affollano il centro nell’isola di San Pietro.

Sino al 7 agosto tra carrugi, giardini e scorci caratteristici della città tabarchina saranno proposti una decina di appuntamenti tra mostre, presentazioni di libri e concerti che vedranno protagonisti, accanto a importanti personalità della cultura anche nomi meno conosciuti ma di sicuro interesse.

Tutti gli eventi sono organizzati dietro la direzione artistica di Lorenza Garbarino e si terranno sempre alle 20,30.

Venerdì 22 luglio, in piazza Repubblica, ad inaugurare la rassegna sarà la mostra dell’artista-designer Stefano Tonti dal titolo Aiuole, vocali e consonanti in giro per la piazza: su pannelli minimalisti appesi agli alberi l’artista gioca con i titoli di alcune opere fondamentali della letteratura italiana e straniera. Domenica 24 luglio viaggio nella storia della musica spagnola e sudamericana con Francesco Dominici Buraccini e il suo concerto per chitarra che proporrà brani composti tra Ottocento e Novecento. Ad introdurre la serata sarà Andrea Luxoro.

Sempre l’arco di via Solferino farà da cornice, lunedì 25 luglio, all’incontro con Francesca Erba, traduttrice dallo spagnolo per la casa editrice Adelphi: in dialogo con Margherita Angelucci, Erba aprirà un focus sul libro L’estate dei fantasmi di Lawrence Osborne, offrendo così l’occasione di far scoprire al pubblico cosa ci sia dietro le quinte di una casa editrice.

Cristian Mannu, tra i più apprezzati autori della nuova generazione, sarà protagonista della serata del 27 luglio quando presenterà la sua ultima fatica Ritratto di donna, la storia di un difficile rapporto tra madre e figlia pubblicata nei mesi scorsi da Mondadori. Modera Roberto Delogu.

Il giorno dopo appuntamento con una giovane promessa del mondo letterario: lo scrittore Antonio Boggio presenterà Omicidio a Carloforte (edizioni Piemme), giallo con cui esordisce nel mondo del romanzo. Un mistero da risolvere per il commissario Alvise Terranova, che Boggio racconterà in dialogo con Eleonora Carta.

Barbara Serra, volto notissimo dei principali canali all news internazionali è l’ospite della serata di sabato 30 luglio: in via Magenta la giornalista d’origine sarda parlerà con Andrea Luxoro, oltre che della sua esperienza nel mondo del giornalismo, del suo docufilm Fascism in the family in cui partendo dalla vicenda di suo nonno, podestà di Carbonia durante il Ventennio guidato da Mussolini, prova a fare i conti con una realtà per il Belpaese non del tutto elaborata.

Domenica 31 luglio L’isola dei libri porta in Sardegna una delle mostre fotografiche più interessanti proposte ultimamente in Italia: si tratta di Scrittori in prosa. E’ una carrellata di ritratti di scrittori realizzati dal fotografo Mauro Raffini prevalentemente nella seconda metà degli anni Ottanta: Primo Levi, Lalla Romano, Natalia Ginzburg, Alessandro Barbero, Umberto Eco, Dacia Marini, Michela Murgia, solo per citarne alcuni. Presenta il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi.

Da non perdere è anche l’appuntamento del 2 agosto al Circolo della lega navale dove arriva Gianfranco Bacchi, 122esimo capitano della nave-scuola Amerigo Vespucci che, in conversazione con Andrea Luxoro, parlerà del suo libro Il punto più alto, il racconto della sua vita dagli anni della formazione all’apice della carriera, edito da Cinque terre. 

La rassegna prosegue il 4 agosto con il suo penultimo appuntamento: in via Magenta arriva il giornalista e scrittore Franco Faggiani che presenterà Tutto il cielo che serve (Fazi editore), un libro sulla forza della natura e sulla capacità dell’uomo di adattarsi a questa legge, ambientato in una delle zone meno conosciute e più belle d’Italia. Modera Lorenza Garbarino.

Il sipario sull’edizione targata 2022 dell’Isola dei libri si chiude domenica 7 agosto, ancora in via Magenta, con Veronica Galletta, finalista all’ultima edizione del Premio Strega. In dialogo con Giovanna Vitiello parlerà di Nina sull’argine un libro di realismo magico che è anche un importante viaggio interiore.

Barilla, azienda alimentare italiana, effettuerà nuove assunzioni di personale diplomato e laureato da inserire presso gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale e anche all’estero. L’azienda è alla ricerca di Capiturno, che dovranno garantire il corretto aggiornamento dei sistemi aziendali, comunicare e rafforzare informazioni che riguardano il gruppo e gli stabilimenti, promuovere una cultura improntata al miglioramento continuo, collaborare con area tecnica, sicurezza e qualità per definire installazioni di nuove macchine e strumenti, coinvolgere gli operatori di linea al fine di effettuare una valutazione più completa e condivisa e proporre iniziative di miglioramento e possibili soluzioni; Responsabili degli Impianti, che dovranno prendere parte alla formulazione del budget di stabilimento, collaborare con le altre funzioni organizzative, gestire i processi di recruiting, di selezione e di inserimento del personale per quanto riguarda le posizioni di staff e gli operatori di reparto, pianificare e gestire la formazione tecnica e manageriale per il personale dello stabilimento, gestire tutti gli aspetti giuslavoristici e procedurali che coinvolgono lavoratori dello stabilimento e le eventuali controversie di lavoro e assicurare il corretto svolgimento delle procedure amministrative e contabili; Addetti Assistenza Clienti Amministrativa, che dovranno caricare le condizioni di prezzo nel sistema monitorando la coerenza dei dati, risolvere potenziali problemi con la funzione information technology, interagire con il personale di vendita e/o l’ufficio logistico, registrare tutte le fatture ricevute dai clienti ed emettere note di credito, contribuire alla gestione del servizio “qualità e freschezza”, fornire dati e informazioni a referenti interni o clienti esterni al fine di garantire il giusto livello di servizi ed eseguire le analisi e la raccolta di informazioni; Responsabili della Sicurezza Informatica Aziendale, i quali dovranno collaborare allo sviluppo della strategia di sicurezza informatica del gruppo, partecipare alla definizione e gestione efficace del budget annuale, proporre le attività ed il piano di progetto, stimandone i costi e gestendo l’attuazione, garantire lo sviluppo e l’aggiornamento degli standard di sicurezza informatica, applicare le migliori pratiche per preservare la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati e mantenere il rispetto degli standard definiti e della normativa applicabile.

Per verificare tutte le altre figure…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/barilla_1.html .

Mercoledì 13 luglio, in piazza Roma, a Carbonia è andata in scena la creatività elegante e particolare di Emanuela Etzi, residente a Perdaxius, una signora di 84 anni portati meravigliosamente e ancora con tantissima voglia di mettersi in gioco, nonostante una famiglia e diversi figli.

La sfilata, organizzata dalla Pro Loco della città di Carbonia, uno degli appuntamenti di Nottinsieme 2022, è stata presentata dal giornalista ed amico della stilista Sandro Manai Argiolas.

Emanuela Etzi ha mostrato una grande abilità nell’arte del cucito e del ricamo, arricchendo i suoi capi anche con pitture molto delicate e rifinite; ma quello che ha sorpreso i tanti presenti è stata la sua maestria nel riciclare e dar vita a degli accessori veramente unici.

Anellini recuperati dal collo delle bottiglie di plastica che, uniti ad uno ad uno, diventano un cappello a tesa larga, un ombrellino, un corpino e quant’altro la fervida fantasia di Emanuela Etzi arrivi a pensare.

E poi abiti da sera, abiti da sposa, foulard e… come da nostra tradizione, scialli con le frange, tutto ricamato o dipinto con una passione che vorrebbe trasmettere alle giovani, ormai quasi tutte distanti da questo mondo.

Emanuela Etzi ha presentato per la prima volta in pubblico le sue creazioni, alcuni anni fa a Perdaxius, in occasione della festa patronale. Successivamente è stato lo stesso amico Sandro, presentatore della serata a Carbonia, che ha accettato di collaborare con lei. E’ nato un gruppo “Creazioni sotto le stelle“ e l’artista ha cominciato ad illuminare le piazze con i suoi capolavori indossati da circa 26 modelle che arricchiscono la collezione con eleganza, semplicità e sorrisi.

La sfilata si è chiusa con un bel serpentone…Roberta, Lucia, Anna Rita, Carmen, Vanessa, Caterina, Sabina, Maria Laura, Annarita, Maria Grazia, Anna, Alessandra, Carminetta, Giada, Elisa, Lucia, Elisa, Stella, Nelly, Gabriella, Dalma, Daniela, Alice e Melissa, rinnovano l’appuntamento in queste sere d’estate in alcune piazze del circondario, insieme a Sandro Manai Argiolas e la stilista Emanuela Etzi che, prima di concludere la serata, ha presentato un rosario interamente realizzato con dei tappi di bottiglie di plastica bianchi.

Nadia Pische

 

 

E’ morto oggi, all’età di 74 anni, Remo Forresu, ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni archeologici e curatore del museo archeologico di Santadi.
«Con estremo dispiacere esprimiamo il nostro più sentito cordoglio per la scomparsa del caro Remo Forresuhanno comunicato questa sera il sindaco Massimo Impera e l’Amministrazione comunale di Santadi -. Remo è stato un importante punto di riferimento per l’archeologia del territorio partecipando a numerosi scavi nel Sulcis ma non solo. Grazie a lui nel 2001 nasce il Museo archeologico di Santadi di cui è stato il curatore per tanti anni, lo ricordiamo con gratitudine per il lavoro svolto a favore del nostro paese.»
Remo Forresu era andato in pensione nel 2017, al termine di una lunga carriera, durata 40 anni, nel corso dei quali ha lavorato con una grande passione e amore per il suo territorio, per valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico di Santadi e dell’intero Sulcis, nel quale spiccano l’insediamento fenicio-punico di Pani Loriga a Santadi, le necropoli di Montessu a Villaperuccio e Is Loccis Santus a San Giovanni Suergiu, il nuraghe Arresi a Sant’Anna Arresi (conosciutissimo anche perché da 37 anni l’adiacente piazza è sede di svolgimento del festival internazionale “Ai confini tra Sardegna e jazz”), ed il menhir di Terrazzu a Villaperuccio.
Giampaolo Cirronis

Tragico incidente stradale sulla SP2 alle porte di Uta. La squadra di pronto intervento “1A” dei vigili del fuoco del Comando di Cagliari, è intervenuta intorno alle 16.00 di oggi all’altezza del km 13, dove per cause ancora da accertare un uomo (classe 1980) ha perso il controllo della sua auto, finendo sul guardrail e ribaltandosi sulla carreggiata.
I vigili del fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza del veicolo e della sede stradale. L’uomo è stato soccorso dal personale sanitario inviato dal 118, ma purtroppo sono risultati inutili tutti i tentativi, Dopo le manovre di rianimazione, il medico sul posto non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri per gli accertamenti ed i rilievi di legge.

Gentile Direttore,

non possiamo permetterci né di assuefarci né di rassegnarci ad un’eventuale ineluttabile prospettiva al ribasso di un sistema salute che nel Sulcis Iglesiente avrebbe esso stesso bisogno di cure.

Dobbiamo quindi provare a guardare il bicchiere mezzo pieno e a superare il momento difficile ma non irrecuperabile.

Per fare funzionare bene gli ingranaggi manca a rotazione sempre un pezzo in Asl Sulcis, una casella, quella giusta al momento giusto.

Possiamo anche adattare il pezzo mancante, ma con tutta onestà non sarà la stessa cosa.

La classe politica dirigente non può limitarsi a ribadire criticità note a tutti, non può esimersi dal ricercare soluzioni, non può stigmatizzare chi manifesta per i suoi diritti, non deve limitare le pari opportunità e di non audire i cittadini.

Perché se ciò accadesse, siamo ad una situazione paradossale verso la quale non possiamo continuare a non reagire almeno nel piano pratico nell’immediato e su quello psicologico a medio termine.

Rendere operative tutte le attività in Asl Sulcis è necessario, è possibile, risponde al principio dell’universalità delle cure, al diritto delle professioni sanitarie di esercitare le proprie competenze senza depauperare le esperienze e le manualità acquisite.

La foto simbolo dei volontari del sistema soccorso fuori dal piazzale Pronto Soccorso del Sirai mentre il piazzale del Pronto Soccorso del CTO è vuoto, racconta tanto, più di qualsiasi trattato sociopolitico.

Qualcuno potrà obiettare che non è con la narrazione visiva e giornalistica di quanto succede che si risolvono i problemi della Sanità e che si riaprono in sicurezza i Pronto Soccorso ma non solo, e penso ad esempio alle attività del Blocco Operatorio, ma è altrettanto indubitabile che nemmeno si risolvono con gli effetti annuncio.

Il contesto sanitario e amministrativo nell’ambito di Asl Sulcis riporta alla ribalta la sudditanza verso l’area metropolitana cagliaritana, che solo nel 2020 ci ha assorbito 240mila richieste di prestazioni sanitarie.

Siamo per quasi tutti marginali e confinanti alla Asl Cagliari, e non si riesce ad invertire la tendenza.

Richiamo la sua attenzione del termine “Ius Sulcis”, neologismo che indirizza ad una questione più complessa e complessiva rispetto ai pannicelli caldi che da più parti si propongono per mettere una pezza alle diverse forature, mentre è da valutare se sia da sostituire l’intera camera d’aria.

“Ius Sulcis” quale diritto al superamento delle criticità della salute che “nasce” dal fatto di essere “nati” e cresciuti, di aver studiato e lavorato, di vivere e morire qui nel Sulcis Iglesiente, a Fluminimaggiore come a Sant’Anna Arresi, a Narcao come a Domusnovas.

Non una concessione e nemmeno una mancetta, ma un’acquisizione sul campo di diritti e doveri che in una società civile non sarebbero negoziabili.

“Ius Sulcis”: Mancano le professioni sanitarie mediche e chiudono servizi ospedalieri e territoriali.

Mancano le professioni sanitarie infermieristiche e si mantengono operativi servizi ospedalieri e territoriali con il ricorso a doppie notti, doppi turni, sospensione dei riposi e delle ferie, diniego a recupero compensativo, allunghi sull’orario in uscita e anticipi sull’orario in entrata.

Mancano medici e si scende giustamente in piazza.

Mancano infermieri e si è ingiustamente assenti nei luoghi di manifestazione.

“Ius Sulcis”, perché la questione della sanità nel Sulcis Iglesiente continua ad essere parcellizzata, smembrata, a macchia di leopardo, a compartimenti stagni.

“Ius Sulcis”: un sistema di vasi comunicanti tra politica, amministrazioni, dirigenza, professioni, sindacati, associazioni, base, vertice, che non comunicano tra loro.

“Ius Sulcis”: se si continua a lavorare non in sicurezza per gli utenti e per i professionisti, siamo al punto di non ritorno al Sirai come al CTO, e le pari opportunità sono un effetto ottico, un miraggio.

Forse cittadini, sindaci sindacalisti, amministratori locali, dirigenti aziendali, presidenti di Ordine non risolveranno niente nel ritrovarsi insieme Ve ne fosse l’occasione e l’opportunità, ma quando condividono democraticamente disagi e difficoltà tutte le diverse rappresentanze dovrebbero essere osservate, non ignorati e non demonizzate come è ormai di dominio pubblico.

Nel merito delle chiusure/sospensioni/riduzioni/trasferimenti di servizi sanitari territoriali nel Sulcis Iglesiente essenziali per i cittadini ed in particolare ad anziani, cronici, disabili, fragili, registriamo, peraltro, la sofferenza di alcuni per il presunto attivismo e per le iniziative dell’Ordine Infermieristico Carbonia Iglesias da me presieduto.

Vorrei tranquillizzare primi cittadini, consiglieri comunali, segretari di organizzazioni sindacali, presidenti di associazioni di utenti, assessori alle politiche sociali e sanità, consiglieri regionali: nessuna fuga in avanti, nessuna voglia di protagonismo, nessuna sovraesposizione politica e pubblica, quando esprimiamo un concetto ed una posizione lo facciamo non per dire qualcosa tanto per ma perché abbiamo qualcosa da dire, nell’ esercizio delle prerogative dell’Istituzione che ricordo essere Ente di Diritto Pubblico Non Economico, non gli ultimi arrivati quindi.

Ci confrontiamo con chi ha piacere della nostra schiettezza e della proattiva partecipazione, se ad excludendum non siamo coinvolti o non ritenuti all’altezza dei nostri contributi e non riusciamo ad incidere, non è solo responsabilità dello scrivente Ordine, che andrà comunque avanti per il proprio percorso.

Rispondiamo infatti ai cittadini e agli iscritti, alla Federazione e al Ministero vigilante. Ci confrontiamo con tutti ma non negoziamo né silenzi né piazze: siamo e restiamo autonomi.

Cerchiamo solo di fare rete e di sostenere attività utili e sussistenti nell’interesse preminente se non proprio esclusivo delle nostre comunità.

Se riceviamo la segnalazione di cittadini o iscritti o se apprendiamo direttamente un contesto di criticitá (come ad esempio il trasporto salme dal CTO al SB, de visus!) e doverosamente verificata l’effettiva corrispondenza della eventuale doglianza e delle relative circostanze, ci attiviamo in Asl Sulcis, in Assessorato Sanità, in Regione Sardegna, al Ministero Salute, in Prefettura, nei Comuni e ovunque ritenuto opportuno, senza dover chiedere autorizzazione e passare al vaglio di nessun altro che non afferente al nostro Ente.

La nostra presenza non sempre è indispensabile e neppure determinante, mentre spesso è inopportuna, e quando la riteniamo inopportuna viaggiamo anche da soli perché una cosa è essere associazione, altra Ente Sussidiario delle Stato vigilato dal Ministero della Sanità.

E questo passaggio non è evidentemente ancora chiaro agli addetti ai lavori, ma chiaro deve essere per rispetto dei ruoli e delle ragioni di ognuno e chiamandoci quindi per nome e cognome: ORDINE PROFESSIONALE.

Forse in pochi hanno capito davvero chi siamo, cosa vogliamo, cosa facciamo e come intendiamo rappresentare i diritti dei cittadini e degli infermieri e delle infermiere ovunque sia necessario dal nostro “insindacabile” punto di vista, a sostegno e nell’ interesse degli stessi 23 comuni del Sulcis Iglesiente e della Asl Sulcis unica e universale con tutti i suoi presidi ospedalieri e distrettuali.

Dotazioni organiche carenti da anni con la conseguenza che servizi sanitari e prestazioni ne risentono h. 24 a tutti i livelli e in tutti gli ospedali, ambulatori/poliambulatori, studi medici e sanitari, peraltro inadatti/inidonei/non fruibili e scollegati con i cittadini.

Ed noi dovrei stare a guardare, assuefarci, rassegnarci?

Se si presenteranno altre condizioni per esprimere la posizione della rappresentanza professionale istituzionale, noi continueremo ad esserci perché altri momenti per essere auditi e valorizzati e rispettati la professione infermieristica non ne vediamo e vediamo nemmeno scelte e soluzioni coerenti ai bisogni.

Resto convinto che le istituzioni regionali e sanitarie avrebbero dovuto di loro sponte visitare in tempi non sospetti Asl Sulcis, senza essere invitati a farlo.

E per il ruolo che rivestono i decisori politici, dovrebbero già avere ben presenti quali siano le maggiori criticità e come doverle arginare se non proprio superarle definitivamente.

Essere presenti sul territorio ed incontrare la dirigenza aziendale e i sindaci di tutti i 23 comuni è stato un gesto importante, e ci mancherebbe altro, ma solo dopo una formale richiesta piuttosto che per intima convinzione, è un segnale che stride con le responsabilità che competono agli apicali della politica a tutti i livelli.

I “sopralluoghi” poi si lasciano ai tecnici. Alla politica e agli apicali della politica spettano, appunto, scelte e soluzioni.

Non spetta a me, che anche potrei, discutere il valore di manifestazioni pubbliche, di iniziative più defilate, di documenti e atti ufficiali di amministrazioni comunali che gridano il disagio sulla deriva delle risposte alle domande di art. 32 della Costituzione nel Sulcis Iglesiente.

Nemmeno ho pertinenza nel valutare sé e come manifestazioni, iniziative, documenti e atti incidano nell’atteso cambio di passo della politica dentro e fuori l’ambito del nostro territorio bello e dannato.

Dare giudizi di merito concretizza peraltro una battaglia tra simili a prescindere dal punto di vista, battaglia che ci metterebbe tutti in una posizione di conflitto tra e con noi stessi e che una certa politica regionale forse si attende per continuare a non governare, dove governare significa dare soluzioni e non ribadire che vi sono criticitá ben note ai diretti interessati: i fragili, i cronici, gli anziani, i disabili, i senza punti di riferimento sanitario e sociale, gli stessi dipendenti del nostro SSN.

Se il Sulcis Iglesiente è considerato da qualche ben pensante solo territorio marginale all’area metropolitana cagliaritana, abbiamo il dovere di una reazione di orgoglio civico ed in questo momento rafforzare la narrazione di cosa la sanità pubblica possa ancora dare e garantire, per la ricchezza culturale e professionale degli operatori che vi lavorano, per la storia dei nostri Enti Ospedalieri e delle nostre Usl-Asl che a tutti hanno parlato con il linguaggio dell’inclusione e dell’universalità delle cure e dell’assistenza in modo contemporaneo e innovativo.

Sull’esiguità del peso politico e della rappresentanza nelle istituzioni, potremmo però sempre discutere della cifra a noi destinata per ribaltare destini, concezioni e regole incomprensibili e inaccettabili, attraverso le quali si è stabilito evidentemente che il valore dei diritti dei cittadini del Sulcis Iglesiente in tema di salute pubblica è impalpabile.

È questo l’elemento che, dopo la premessa e questo articolato e lungo contributo sul vostro giornale, ci consente di guardare al futuro con fiducia, perché la tendenza si può invertire e il Sulcis Iglesiente saprà tornare a ben difendersi dalle avversità e a farsi rispettare nei luoghi decisori.

Graziano Lebiu

“1992-2022: RICORDANDO EMANUELA LOI” è la manifestazione che l’Associazione Culturale T.A.M T.A.M. (con il patrocinio ed il contributo del comune di Sestu ed in collaborazione con l’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas) realizzerà a Sestu (presso Piazza della Legalità), martedì 19 luglio 2022, con lo scopo di ricordare Emanuela Loi, agente di Polizia della scorta del giudice Paolo Borsellino, che il 19 luglio 1992 venne tragicamente uccisa dalla mafia nella strage di via D’Amelio, mentre svolgeva il proprio servizio.

Nell’ambito della manifestazione, verrà presentata un’opera scultorea dedicata ad Emanuela Loi (realizzata dagli artisti Ferruccio Ferru, Maria Rosaria Serra e Antonello Pillittu) e successivamente, alle ore 20.30, verrà effettuata l’iniziativa MUSICA E PAROLE IN CONCERTO PER RICORDARE EMANUELA che prevede la manifestazione concertistica narrativo – musicale “Timeless Melodies – Viaggio in musica fra le melodie senza tempo” (prodotta dall’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas nell’ambito del progetto “Suoni e Voci per l’Isola” e della propria produzione e circuitazione concertistica prevista per l’anno 2022) che vedrà protagonisti il Gruppo Cameristico “Ensemble Porrino” di Elmas e la voce recitante Fabio Pisu diretti dal Maestro Ignazio Perra. La manifestazione concertistica prevede la narrazione di un’apposita drammaturgia (elaborata attingendo dal libro di Annalisa Strada  “IO, EMANUELA agente della scorta di Paolo Borsellino”) alternata all’esecuzione di brani proposti dall’Ensemble Porrino dei seguenti autori: T. Albinoni, J.S. Bach, A. G. Capurro, L. Cohen, A. Costa, E. di Capua, J. Pachelbel, I. Perra, P. Perra, E. Porrino, G. Rachel, N. Rota, S. Sini, A. Strinna.

Nel corso del concerto verrà proposto in prima esecuzione assoluta un brano musicale appositamente composto da Ignazio Perra quale dedica a Emanuela Loi.

Il direttore artistico dell’evento, Ignazio Perra, precisa che «l’intento della Manifestazione, promossa in concomitanza con il 30° Anniversario delle stragi di Mafia e della tragica scomparsa di Emanuela Loi, è quello sia di ricordare, con musica e parole, la nostra concittadina che ha servito lo Stato e sacrificato la sua stessa vita per difendere le Istituzioni, sia di far sì che i valori di giustizia e legalità restino sempre vivi nella memoria del nostro Paese e nella memoria di ognuno di noi. Il nostro obiettivo è quello di ricordare Emanuela Loi, le vittime innocenti di mafia che hanno tracciato un tragico periodo della storia d’Italia, nonché  le vicissitudini di quei cittadini che ancora oggi lottano quotidianamente in nome di valori fondamentali che sono alla base del nostro vivere civile e democratico».

Nell’ambito della manifestazione si darà anche spazio ad eventuali interventi da parte di rappresentanti delle istituzioni, familiari di Emanuela Loi, etc., con lo scopo di favorire significative testimonianze.  L’ingresso all’iniziativa sarà totalmente gratuito, al fine di favorire la massima affluenza di spettatori e garantire la più ampia diffusione, partecipazione e fruizione della proposta in programma.

 

Da martedì 19 a domenica 24 luglio, a Carloforte, la 16ª edizione del festival Creuza de Mà, uno dei pochi festival nel panorama nazionale e internazionale a incentrarsi esclusivamente sul rapporto tra musica e cinema. Un rapporto da esplorare attraverso la consueta formula: proiezioni di film e documentari, concerti e altri momenti di musica dal vivo, incontri e masterclass con registi, attori, musicisti, tecnici del suono. Tra gli ospiti di spicco, i registi Giuseppe Tornatore, Roland Sejko, Bonifacio Angius, Giulia Giapponesi e i musicisti Mauro Pagani, Pivio, Pasquale Catalano, Max Viale.

Preso in prestito dal titolo della nota canzone di Fabrizio De André, il nome del festival rende omaggio al grande cantautore genovese, che alla Sardegna ha legato una parte importante della sua vita umana e artistica, ma anche alle radici liguri di Carloforte, fondata nel 1738 da una colonia di pescatori di Pegli. Il paese sull’isola di San Pietro, dove quelle origini sono ancora così vive, e dove il festival è nato nel 2007, farà dunque da cornice alla prima parte di Creuza de Mà, mettendo ancora una volta a disposizione i suoi due cineteatri, il “Mutua” e il “Cavallera” per le proiezioni e gli incontri con gli ospiti, ma anche lo spazio dei Giardini di Note per gli appuntamenti della notte, e lo spettacolare scenario naturale delle “Ciasette”, con le sue rocce sul mare, per l’immancabile concerto al tramonto che caratterizza ogni edizione del festival.

L’appuntamento per la seconda parte del festival è invece a ottobre (date e programma verranno annunciati in seguito) a Cagliari, dove Creuza de Mà è impegnata in particolare sul suo versante didattico. A Cagliari già nei mesi scorsi sono andate avanti le attività del Campus Musica e Suono per il cinema e l’audiovisivo, progetto in partenariato di Creuza de Mà e la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission: un progetto di alta formazione sulla composizione musicale e suono per il cinema ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu, che nei prossimi giorni a Carloforte impegnerà gli allievi in un campus residenziale; lavoreranno alla progettazione delle colonna sonore dei cortometraggi, e parteciperanno agli incontri con gli ospiti del festival che racconteranno, dai rispettivi punti di vista, il lavoro del cinema, il rapporto del regista con musicisti, montatori e la costruzione del suono in un film.

A dare il via a Creuza de Mà, alle 21.30, all’Arena all’aperto delle Scuole Elementari, sarà il tradizionale concerto di musiche da film della Banda Città di Carloforte, che in questa occasione si avvale dell’arrangiamento di inedite partiture per banda firmate da due compositori del calibro di Pivio e Pasquale Catalano: un appuntamento che vede sempre una grande partecipazione dei carlofortini, e un’occasione per portare dal vivo la musica nata per “servire” le immagini.

Style: “pagani”

Umberto Galimberti sarà l’ospite della terza settimana del Festival Culturale LiberEvento per un lungo viaggio nel mondo delle emozioni, «per esplorare una terra ancora in gran parte sconosciuta e ritrovare il nostro spazio intimo, che da tempo non ci appartiene più».

Filosofo, accademico e psicoanalista italiano, nonché giornalista de La Repubblica, Umberto Galimberti presenterà il suo ultimo libro “Il libro delle emozioni” (edito da Feltrinelli), a Macomer ed Iglesias.

Martedì 19 luglio, alle 21.30, la serata avrà luogo presso la Piazza Biblioteca di Macomer e sarà moderata dal giornalista e storico d’arte Marco Loi. Mercoledì 20 invece, alle 21.30, il filosofo dialogherà davanti al suo pubblico, intervistato dal giornalista Vito Biolchini, nel suggestivo scenario del Chiostro di San Francesco, ad Iglesias.

Sono 1.551 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 7.121 tamponi eseguiti, 55 diagnosticati da molecolare, 1.496 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 10 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 176 (+6).

Sono 42.119 le persone in isolamento domiciliare (+962).

Si registra il decesso di un residente nel territorio della ASL di Cagliari.