23 July, 2024
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La sindaca di Villamassargia, Debora Porrà, interviene sulla chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias provocato da mancanza di medici e rilancia sull’ospedale unico.
«Nei fatti, questo è un esempio dell’applicazione del concetto di Ospedale Unico, ma SENZA IL NUOVO OSPEDALE», sottolinea in una nota Debora Porrà.
«Finora sui presidi esistenti è stata calata sul territorio la rimodulazione regionale e l’assegnazione delle sedi degli Ospedali di Comunità, COT e quant’altro, di fatto CTO, Santa Barbara e Sirai sono stati blindati con nuovi servizi sanitariaggiunge Debora Porrà -. Diventa sempre più chiaro che costruire un nuovo ospedale nella ASL Sulcis NON mette in pericolo le strutture esistenti. Servono le strutture esistenti quanto un NUOVO OSPEDALE, che NON chiamerei UNICO proprio per questi motivi, mentre Ospedale Unico è ciò che sta avvenendo in queste ore con servizi a intermittenza.»
«E’ anche evidente che le nuove opere e adeguamenti al Sistema Sanitario Nazionale debbano andare di pari passo a nuove politiche di reclutamento del personale, sennò ogni sforzo e ogni investimento sarà vanosottolinea Debora Porrà -. Le ipotesi sulla programmazione non possono distrarre dalle criticità attuali che si stanno accumulando per effetto, appunto, di una prolungata assenza di programmazione di lungo termine. La sanità locale è in affanno e questa non è di per sé una novità. L’idea del Nuovo Ospedale, per cui ci sono già le risorse, non è apprezzata da tutti perché tutti lo vorrebbero a casa propria, senza fermarsi ad approfondire l’importanza strategica di un Ospedale Provinciale e non di una Città.»
«Le risorse per il Nuovo Ospedale non possono essere destinate per ristrutturare quelli esistenti (per cui ci sono altri fondi). Spetta alla Regione decidere dove farlo: il comune di Villamassargia ha proposto un’area che sarebbe subito disponibile e facilmente raggiungibile dalle principali arterie stradali conclude la sindaca di Villamassargia -. Serve aprire un dibattito ampio, serve il contributo di tutti e tutte. C’è tanto da dire sul futuro e sull’immediato. Ad esempio è risaputo che i doppioni di reparto assorbano risorse, come sono note tante altre criticità: DOBBIAMO PARLARNE.»

Sono 1.252 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 5.019 tamponi eseguiti, 95 diagnosticati da molecolare, 1.157 da antigenico.

E’ rimasto invariato il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 7; in aumento i pazienti ricoverati in area medica, 106 (+8).

Sono 20.583 le persone in isolamento domiciliare (+1.152).

Si registrano 5 decessi: un uomo di 83 anni e due donne di 80 e 91, residenti nella provincia di Oristano; un uomo di 88 anni, residente nella provincia del Sud Sardegna, ed un uomo di 94 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari.

Il Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias, dalle ore 20.00, di sabato 25 giugno, ha chiuso i battenti.
Il personale sanitario viene trasferito al Sirai di Carbonia al fine di garantire la funzionalità dell’emergenza-urgenza, servizio a cui è deputato questo presidio ospedaliero. L’assenza di quattro medici, per motivi di salute, paralizza l’assistenza nel vasto territorio del Sulcis Iglesiente.
Non è una novità che tutte le strutture sanitarie della Sardegna operino sottorganico. Con l’alibi della carenza di medici e di infermieri, di fatto a tutt’oggi la politica non affronta concretamente la necessità di assumere personale ospedaliero e di attribuire le titolarità di medicina di base per tutte le sedi carenti.
Gli specialisti in medicina d’emergenza urgenza, figure indispensabili nei Pronto Soccorso, sono sottopagati, non usufruiscono di riposi aggiuntivi per il lavoro usurante e chi può fugge o sceglie altri percorsi specialistici.
E’ grave che la politica cerchi soluzioni con i “medici in affitto”. Medici superpagati, privi di competenze e non assunti con regolare concorso, non possono rimpiazzare gli specialisti in medicina d’emergenza urgenza.
I pazienti che arrivano nei PS necessitano di un’assistenza dedicata, ma il livello di tutela della salute crolla se mancano le competenze mediche e con esso crolla anche la tutela della dignità delle professioni e dei professionisti.
Bisogna investire risorse sul personale. Aumentare le retribuzioni e puntare sulla formazione. La specialità deve essere resa appetibile. Il Pnrr non può essere lo specchietto per le allodole in mano alla politica. Il Pnrr prevede solamente investimenti in infrastrutture: ingannevoli Case della salute e Ospedali di comunità, mentre si smantellano gli ospedali veri.
Se la carenza di medici nei Pronto Soccorso di regioni più avvantaggiate è passata dal 30% al 48% in pochi mesi, in Sardegna siamo alla chiusura. Se nella ricca Lombardia, dove oltre il 40% della Sanità pubblica è stata privatizzata, per la carenza dei medici di base, la politica paradossalmente arriva a proporre gli infermieri come supplenti dei medici di base. E’ la celebrazione del tramonto del Sistema sanitario pubblico. Intanto, in Sardegna, i nostri giovani medici formati, attendono da anni la titolarità e nei territori si muore davvero.
Senza una programmazione adeguata non può esistere tutela della Salute.

Quando in ospedali sardi si tagliano i laboratori di analisi, si chiudono i pronto soccorso e persino gli obitori, si decreta la morte della Sanità pubblica per responsabilità politica trasversale.

Claudia Zuncheddu

Rete Sarda per la Difesa Sanità Pubblica

Gran finale, a Portoscuso, per i seminari di musica di matrice popolare di Mare e Miniere organizzati nella cittadina costiera del Sud Sardegna dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas. Domani sera – domenica 26 giugno – a suggellare un’intensa settimana di lezioni e di concerti, va in scena all’antica Tonnara di Su Pranu l’evento di congiunzione fra il lato didattico e quello spettacolare della manifestazione: un concerto conclusivo – con inizio alle 21.30 ed ingresso gratuito – che vedrà coinvolti sullo stesso palco allievi e maestri per dare forma a una serata all’insegna della varietà delle proposte, tra brani originali e altri presi dalla tradizione sarda e non solo, che hanno fatto da traccia alle sei giornate di teoria e pratica musicale.

A testimonianza della validità dei seminari di Mare e Miniere, anche quest’anno sono stati tanti, più di centocinquanta, gli iscritti ai corsi e ai laboratori.

Rassegna itinerante, dopo Portoscuso Mare e Miniere proseguirà il suo cammino nell’arco dell’estate in altri siti legati al mare e alla storia mineraria della Sardegna. Prossima tappa il 10 luglio a Fluminimaggiore: in programma “Cainà”, il cineconcerto con le musica dal vivo di Mauro Palmas (al liuto cantabile, alla mandola e al mandoloncello) con Alessandro Foresti (pianoforte) e Marco Argiolas (sax e clarinetto), sulle immagini del film di Gennaro Righelli girato in Sardegna nel 1922.

Alle 20.00 di questa sera il Pronto Soccorso del CTO di Iglesias chiude per mancanza di medici, fino a nuove disposizioni. Dopo un primo avviso, che prevedeva la chiusura dalle 14.00 di ieri alle 8.00 di lunedì 27 giugno, oggi la direzione generale della ASLSulcis ha inviato una nuova comunicazione ai direttori dei vari reparti (Direttore Medico POU dott.ssa Giovanna Gregu, Direttore f.f. U.O. Medicina CTO dott. Antonio Pisano, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione dott. Aldo Clemenza, Direttore Pronto Soccorso dott.ssa Viviana Lantini, Direttore f.f. U.O. Ostetricia/Ginecologia dott. Ilario Serra, Direttore f.f. U.O. Pediatri dott. Ciro Clemente; e, per conoscenza: all’assessore regionale dell’Igiene e Sanità, al prefetto di Cagliari, ai sindaci della Conferenza territoriale socio sanitaria ASL Sulcis, all’amministratore straordinario della Provincia Sud Sardegna, alla Centrale operativa 118 Cagliari, al referente del Servizio 118 ASL Sulcis dott.ssa Giuliana Riola), sulla chiusura temporanea del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.

Il testo integrale inviato dal direttore generale Giuliana Campus.

«A causa dell’improvvisa assenza per malattia di n° 4 dirigenti medici del P.O. Sirai di Carbonia, al fine di garantire la funzionalità dell’emergenza/urgenza cui è deputato il P.O. Sirai, è necessario procedere, in via del tutto temporanea, alla chiusura del Pronto Soccorso del P.O. CTO di Iglesias, dalle ore 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.

Pertanto, tutto il personale del suddetto Pronto Soccorso del CTO di Iglesias (Medici, Infermieri e OSS), presterà servizio, per la durata della summenzionata chiusura, al Pronto Soccorso del Sirai.

Si precisa altresì che:

  • La Direzione Medica di Presidio dovrà predisporre le modalità informative per consentire l’accesso diretto ai pazienti che dovranno rivolgersi alle UU.OO. di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria;
  • Sarà cura del Direttore del Pronto Soccorso Aziendale predisporre l’organizzazione del turni di servizio dei Medici e del personale del comparto presso il P.O. Sirai.

Le suddette disposizioni entrano in vigore dalle 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.»

La prima comunicazione sulla chiusura del Pronto Soccorso del CTO aveva provocato le dure reazioni dei sindaci di Buggerru Marco Corrias e di Iglesias Mauro Usai. Questa nuova comunicazione, nella quale è presente l’inizio della chiusura – oggi alle 20.00 – ma non la data di riapertura, inevitabilmente, è destinata a rendere la situazione ancora più critica.

 

Il comune di Sant’Anna Arresi ha sporto denuncia contro ignoti presso la stazione dei carabinieri di Giba, successivamente ad alcuni episodi di vandalismo compiuti ai danni di beni del patrimonio comunale. Nei giorni scorsi sono stati imbrattati alcuni cartelli di recente affissione in località Porto Pino, è stata abbattuta parte della staccionata che delimita gli accessi lungo la pista ciclabile, ed è stato sradicato un braccio del motore del cancello automatico che permette l’accesso al cimitero.

«Azioni deplorevolidice il primo cittadino Anna Maria Teresa Diana, che fanno male al paese e che ricadono su tutta la comunità. I danni al patrimonio dovranno infatti, essere riparati ricorrendo a fondi destinati ad altri servizi, che non potranno essere garantiti.»

Dopo una prima segnalazione, da parte della Polizia Municipale, gli operai comunali eseguiranno gli interventi di ripristino.

«Non possiamo escludere conclude la sindaca Anna Maria Teresa Dianache questi gesti rappresentino una reazione alle scelte che l’amministrazione sta mettendo in atto con coraggio. Se così fosse, andremo avanti nella certezza della necessità e della bontà delle nostre azioni.»

E’ iniziata stamane a Portoscuso la giornata della prima edizione di “Nemo Splash”, l’iniziativa organizzata dall’assessorato delle Politiche sociali del comune di Iglesias, in collaborazione con la Pro Loco di Iglesias. Il progetto “Nemo Splash”, dedicato alle associazioni di promozione sociale, vede la partecipazione di Alessia Zecchini, campionessa mondiale di immersione in apnea.

Organizzatori, amministratori dei comuni di Iglesias e Portoscuso (tra gli altri, i sindaci Mauro Usai ed Ignazio Salvatore Atzori, l’assessore delle Politiche sociali del comune di Iglesias Angela Scarpa ed il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali) e delle forze dell’ordine, si sono ritrovati al Nautilus, per un saluto e si sono poi trasferiti al porticciolo per il taglio del nastro e l’imbarco, destinazione il litorale di Masua.

L’arrivo al Pan di Zucchero e a Porto Flavia (spazio di mare antistante l’accesso via ferrata Pan di Zucchero), poco prima di mezzogiorno, poi l’inizio delle attività in acqua alla presenza di Alessia Zecchini, campionessa pluripremiata di immersione in apnea. Nel programma la merenda a bordo delle imbarcazioni ed il rientro al porticciolo intorno alle ore 16.00.

 

Sono 1.853 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 6.023 tamponi eseguiti, 144 diagnosticati da molecolare, 1.709 antigenici.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 7 (-1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 98 (-6).

Sono 19.431 le persone in isolamento domiciliare (+1.049).

Si registrano 2 decessi: un uomo di 81 anni, residente nella provincia di Sassari, e un uomo di 92 anni, residente nella provincia di Nuoro.

Sono sarde di Gonnosfanadiga le migliori olive verdi al naturale italiane. A deciderlo è stato il Premio Nazionale per le migliori olive da tavola “Monna Oliva” che ha premiato Luigi Deias nella categoria “olive verdi al naturale” per le sue olive nera di Gonnos. La stessa azienda ha conquistato anche il secondo posto nella categoria “Olive condite” con le olive verdi a scabecciu.
Per Luigi Deias, 75 anni di Gonnosfanadiga, una grande soddisfazione anche perché non è la prima volta che sale nel gradino più alto d’Italia con le sue olive. Era successo anche nel 2016, secondo posto nella categoria “Olive verdi al naturale” e nel 2020 secondo posto con “Olive condite” e menzione speciale per “Olive verdi al naturale”.
Nel 2011, 2015 e 2016 l’azienda ha vinto anche il Concorso regionale “Olio Nuovo” con l’olio extravergine monocultivar Nera di Gonnos.
L’azienda di Luigi Deias, cavaliere della Repubblica, ricevuto per il lavoro esemplare svolto in anni di funzionario Inps, nasce insieme alla moglie Renata Casti, anche lei funzionaria pubblica, nel 1996.
«Per noi sempre stato il nostro sogno per la grande passione per la terra che abbiamo sempre avuto in famiglia essendo entrambi figli di contadinidice Luigi Deias -. Siamo partiti con 27 piante di olivo adesso ne abbiamo oltre 4mila in circa 13 ettari.»
Un’azienda modello divenuta negli anni multifunzionale con una estensione di poco meno di 30 ettari, di cui 14 ettari sono riservati alla produzione di biomassa da eucaliptus; inoltre produce autonomamente l’energia grazie ad un impianto fotovoltaico di 20 kw: «Una scelta lungimirante visti i costi altissimi raggiunti oggi dalla corrente elettrica».
Ma non solo. L’impianto olivicolo è completamente automatizzato, grazie ad un impianto di subirrigazione (uno dei primi in Sardegna) che può essere guidato anche a distanza consentendo un importante risparmio idrico e anche di concimi: «Da noi lo spreco è banditospiega orgoglioso Luigi Deias -, utilizziamo e diamo alle piante solo quella necessario sia acqua che concime, risparmiando da una parte e aumentando la resa perché le piante stanno bene.»
Le piante sono per quasi la metà ultracentenarie, quasi totalmente Nere di Gonnosfanadiga.

Antonio Caria

 

«Quante tante altre volte deve suonare la campana per la sanità del nostro territorio. E’ un suono incessante di morte che ogni giorno riecheggia sulla stampa locale con articoli che riportano chiusure di reparti ed interruzione di servizi. Un simile disastro così frequente non è mai successo ormai si tratta di una sindrome emergenziale.»

Lo scrive, in una nota, Antonio Achenza, presidente della ConsultAnzianIglesias.

«Anche i piccoli problemi, come per esempio l’attivazione del POS al CUP del CTO, da noi ultimamente denunciato, sono inspiegabilmente irrisolvibili – aggiunge Antonio Achenza -. Per la collettività sono pugni allo stomaco, situazioni di ansia, di rabbia, di sconforto e di sofferenza. Qualche volta ci assale il pensiero che ci vorrebbe una lotta di popolo dura e duratura come le storiche occupazioni dei minatori. I responsabili dello sfacelo della sanità pubblica a partire dall’assessore regionale della Sanità non riescono a trovare soluzioni concrete e definitive. Il quadro del servizio sanitario del Sulcis Iglesiente è sconcertante. Sono lunghissimi i tempi di attesa per moltissime tipologie di prestazioni, sia di tipo diagnostico, sia per quanto riguarda diverse prestazioni specialistiche. La principale causa del quadro sopra descritto è la cronica carenza di personale nei reparti e nei servizi ospedalieri e distrettuali della Asl (vedi reparto di chirurgia e pronto soccorso).»
«Ogni anno si riducono le unità lavorative a tempo indeterminato dei vari profili professionali che determinano le criticità strutturalirimarca Antonio Achenza -. Timidi interventi abborracciati di tamponamento non modificano la perenne emergenza. Tra l’altro, la carenza di personale può determinare il rischio di possibile errore sanitario dovuto a una mole di lavoro eccessiva e stressante. E’ un quadro complessivo intollerabile che non possiamo passivamente accettare. Serve ancora una volta, prima che si ripresenti il blocco totale degli interventi durante il periodo di ferie come successo negli anni passati, una immediata risposta e una forte mobilitazione unitaria delle Istituzioni, delle
Organizzazioni Sindacali, delle Associazioni e della popolazione del territorioconclude il presidente della ConsultAnzianIglesias -. per scuotere questa pericolosa apatia gestionale e politica incapace di declinare valide soluzioni per la sanità del Sulcis Iglesiente.»