20 November, 2024
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Il 20 gennaio su iniziativa della associazione “Amici della Miniera” presso la Sezione di Storia Locale è stato presentato “Carbonia progetto e costruzione al tempo dell’autarchia”, e-book a cura di Antonello Sanna e Giuseppina Monni.

All’iniziativa, introdotta da Gian Matteo Sabiu, sono intervenuti gli autori, a nome dell’Amministrazione comunale di Carbonia, gli assessori Giorgia Meli e Pierangelo Porcu, Tore Cherchi e, infine, collegata da remoto, Natasha Pulitzer, figlia di Gustavo, che ne ha definito il ricordo familiare e professionale, con un intervento articolato, attraverso cinque atti tra ’800 e ‘900.

Nel corso dell’introduzione, Mario Zara, presidente dell’associazione Amici della Miniera, nel sottolineare il ruolo dell’associazione nella promozione del ricordo di personalità che si sono distinte nella storia della Città di Carbonia, ha avanzato la proposta di dedicare, in un luogo da identificare nel centro cittadino, analogamente a quanto è stato già fatto ad Arsia in Istria, una targa commemorativa per ricordare la figura dell’architetto Gustavo Pulitzer (1887-1967).

L’assessore Giorgia Meli, a nome dell’Amministrazione comunale ha accolto con favore la proposta nell’auspicio di poter celebrare l’evento nella prossima primavera.

L’E-Book

Merita una lettura attenta, è un’opera ben strutturata con un corredo documentale pregevolissimo, nella quale si uniscono armonicamente l’inquadramento storico della vicenda e l’informazione tecnica, punti di osservazione utili entrambi a documentare il processo di costruzione della Città di Fondazione.

Si mette in evidenza il ruolo recitato dall’architetto Pulitzer, non solo nella progettazione del centro cittadino, la cui impronta è ben visibile e documentata ancora oggi, ma anche nella redazione delle scelte urbanistiche originarie. In particolare, in modo molto pertinente, sottolinea il ruolo niente affatto subordinato di Pulitzer anche nelle scelte di pianificazione della città nuova.

Queste affermazioni trovano riscontro in maniera più nitida dalla lettura dei diari tenuti dall’autore, che aprono una nuova prospettiva nella conoscenza delle vicende urbanistiche che precedono la nascita di Carbonia.

Ho avuto il privilegio, dall’architetto Natasha Pulitzer, sua figlia, che ne ha curato la trascrizione, di poterli consultare e divulgarne il contenuto nelle sue parti più significative.

I diari sono concernenti gli anni 1935-1938, periodo in cui Pulitzer viene incaricato di redigere, prima il piano urbanistico di Arsia in Istria (oggi Croazia) e successivamente di Carbonia.

Il contesto in cui matura la decisione di far nascere Carbonia è stato tratteggiato puntualmente da Ignazio Delogu nel suo libro “Carbonia: Utopia e progetto”, nel quale sono descritti con un dettaglio unico luoghi (Trieste) e ambienti quali quelli della finanza ebraica rappresentata dal Commendator Guido Segre, destinato nel breve volgere del tempo, alla “damnatio memorie”.

Sarà proprio Segre uno dei principali attori dell’imprenditoria triestina, ad incaricare Pulitzer sia per la progettazione di Arsia che per quella di Carbonia.

I diari

Dalla lettura dei diari emergono novità assolute e al tempo stesso una conferma alcune intuizioni contenute nel libro di Antonello Sanna e Giuseppina Monni, una miniera di informazioni, sugli stati d’animo del Pulitzer, i rapporti con i colleghi, considerazioni sul tempo, frequentazioni di luoghi e di persone che hanno segnato nella sua traiettoria di vita, passaggi della vita nazionale, Marcello Piacentini, Giovanni Battista Ceas, Giò Ponti, Eugenio Montuori per citarne alcuni noti nel ramo dell’architettura.

Il primo contatto segnalato riguardo al suo impegno per Carbonia, risale al 19 ottobre 1936 quando tutto inizia: «Dal Com. Segre, parlo della questione del terreno… e della commessa Sardegna».

1 novembre 1936: «Arriva Ceas (uno dei progettisti di Arborea e socio dello studio Stuard fino al 1926) a casa nostra a colazione. Gli parlo del lavoro in Sardegna»

1937

12 gennaio: «Alla stazione per salutare Segre che parte per la Sardegna».

12 aprile: «Tempo sempre incerto, parlo con Segre del lavoro che sto facendo per la Sardegna».

13 aprile: «In ufficio lavoriamo al Piano Regolatore per la Sardegna».

16 aprile: «In ufficio si lavora per il piano regolatore della Sardegna. Temporale».

22 aprile: «Ultimiamo il Piano Regolatore per la Sardegna».

23 aprile: «Milano. A colazione da Ponti, Giornata serena. Cattive informazioni dall’arch. Valle che ha da essere consultato per la Sardegna, vedo quindi prospettive poco allegre per questo lavoro»

4 maggio: «Il nostro progetto del piano regolatore per la Sardegna è stato consegnato a Roma all’ing. Valle e arch. Guidi – hanno accettato e non cambiano nulla salvo qualche dettaglio»

21 maggio: «La mattina mi viene a prendere Segre e Guidi. Incontro con ing. Valle. Buona impressione. A colazione con Ceppi – ci mettiamo d’accordo sulla ripartizione del lavoro – a Valle e Guidi piano regolatore e scuole – a Montuori albergo e ville impiegati – per me in centro urbano – resta in forse la chiesa». «Segre alle 11 ha visto il capo (Mussolini) che ha accettato completamente il programma finanziario per le miniere della Sardegna.»

7 giugno: «Colloquio con Ceppi e con gli arch. Valle Guidi e Montuori. Cena al Quirinale all’aperto – bellissimo – … riparto».

19 giugno: «Consegno a Lach (collaboratore dello studio STUARD ) il mio progetto per la piazza di Carbonia».

19 giugno: «Occupazione di Bilbao da parte dei nazionalisti. Bagno a Sistiana. Colloquio con Segre a cui mostro il progetto di Carbonia, la Chiesa ancora in forse».

1 luglio: «Alle 11 partiamo da Ostia con l’aereo per Cagliari, Ceppi, Guidi, Montuori ed io. Dopo pranzo a Bacu Abis e nella zona del futuro villaggio di Carbonia».

2 luglio: «Discuto con Ceppi i miei progetti, poi con Guidi la pianta del centro urbano che avevo sostanzialmente modificato e che ora riporto a Guidi per dargli una soddisfazione come autore del piano regolatore. Parto alle 15 con l’aereo, la sera parlo col dott. Frasca – riparto per Trieste».

15 luglio: «Si lavora al progetto per il centro urbano di Carbonia».

21 luglio: «È morto Marconi a soli 63 anni – il mondo intero esalta la memoria del grande genio che darà nome al suo secolo».

20 agosto: «Lavoro febbrile per i disegni del norvegese e per preparare progetti di Carbonia (chiesa e resto) che Lach dovrà portare a Fusine dal Comm. Segre».

17 settembre: «In ufficio lavoro intenso per Carbonia. Progetto di Teatro».

19 settembre: «Preparo nuovo progetto per il Municipio di Carbonia, 21 parto per Roma».

22 settembre: «A Roma lunga conferenza con ing. Ceppi, con Guidi e con Valle. Esamino con Valle Casa e con Galante i lavori del bar Ambasciatori – Ceppi a nome di Segre insiste perché il lavoro si faccia con paternità collettiva. Non sono per niente convinto».

24 settembre: «Piove. Lach torna da permesso di 5 giorni. Facciamo nuovi progetti per alcuni edifici della Piazza di Carbonia».

3 ottobre: «In ufficio si lavora per spedire i progetti di Carbonia a Roma».

9 ottobre: «Disegniamo prospettive piazza Carbonia – sono scontento della planimetria generale impostata da Guidi e Valle»

20 ottobre: «Da Roma mi fanno urgenza per la consegna dei progetti Carbonia. Sono inquieto e tormentato perché non soddisfatto di alcuni particolari».

21 ottobre: «Con Segre, Tannini, Alessi ad Arsia per i preparativi dell’inaugurazione che avrà luogo il 4 novembre. Giornata luminosa».

22 ottobre: «Nel mio ufficio si è fatto un modello della piazza di Carbonia – con ciò posso controllare meglio il rapporto fra i vari edifici. All’ultimo momento trovo una soluzione anche per l’edificio poste bar – incomincio ad essere più tranquillo».

23 ottobre: «Spediamo a Roma disegni per gli edifici della piazza di Carbonia».

27 ottobre: «Esamino il modello della piazza di Carbonia».

Con quest’ultima notazione si conclude il diario del 1937, nel 1938 con una lettera datata 1° agosto lamenta il pagamento della sua parcella. Cala il sipario sul suo impegno per Carbonia.

Siamo ormai prossimi alla data del 18 settembre del 1938 in cui Benito Mussolini a Trieste pronuncia il discorso che annuncia l’emanazione delle leggi razziali; può apparire un paradosso: siamo a tre mesi dall’inaugurazione di Carbonia che avverrà il 18 dicembre del 1938 e proprio a Trieste, dove tutto era incominciato, si chiude il cerchio di questa vicenda con l’immediato allontanamento dei principali protagonisti di questa “avventura” dalla scena pubblica.

Guido Segre fu rapidamente rimosso dalla direzione dell’Azienda Carboni Italiani, Gustavo Pulitzer abbandonerà l’Italia, cogliendo l’occasione rappresentata dall’incarico della progettazione del padiglione “Italian Restaurant Conte di Savoia alla Fiera Internazionale di New York”. Tornerà in Italia 9 anni dopo nel 1947.

Tore Cherchi, nel corso del suo intervento, ha giustamente richiamato l’attenzione sulla data del 27 gennaio dedicata al giorno della memoria in ricordo della Shoah, una delle pagine più buie dell’intera storia dell’umanità. Si tratta di un richiamo attinente al nostro racconto, vorrei ricordare in questa sede uno degli altri nomi dell’architettura del ventennio: Giuseppe Pagano che fu incaricato di redigere il piano urbanistico che prevedeva il raddoppio del comune di Portoscuso; concluse la sua sfortunata esistenza nel campo di sterminio di Mauthausen.

A Carbonia si intravide da subito la sua forte vocazione urbana con tutti gli elementi di modernità che la contraddistinsero, mettendola in qualche modo, in oggettivo contrasto con le parole d’ordine che avevano caratterizzato la propaganda dedicata dal regime fascista delle città di Fondazione, sia dell’Agro Pontino che della stessa Arborea: bonifica e ruralizzazione.

La stessa narrazione di queste vicende, talvolta accompagnata ancor oggi da toni nostalgici, delle quali non intendo sminuire in alcun modo grandezza e valore, spesso ne ignora la complessità e la dialettica che ha generato; c’è, infatti, una fase precisa nella quale emergono pubblicamente elementi di deterioramento nei rapporti tra ingegneri, architetti e committenza pubblica, che talvolta resero necessario l’intervento riparatore dello stesso Mussolini, come nel caso di Sabaudia e della Stazione di Firenze.

La lettura dei diari rivela in modo inequivocabile il ruolo preminente esercitato da Pulitzer non solo nella progettazione del Centro Urbano, degli Alberghi Operai, etc. ma nella redazione stessa del Piano Regolatore della Città, attribuito finora a Valle e Guidi e del quale può essere considerato a pieno titolo uno dei principali autori.

Gustavo Pulitzer Finali, nonostante il suo valore sia stato colpevolmente sottovalutato in sede storica e anche dagli ambienti dell’Accademia, è ricordato per il grande contributo fornito all’architettura navale del nostro paese e sulla scala europea, ebbe committenti di grande caratura nel ramo civile, dall’Armatore Cosulich, al Lloyd Sabaudo, quello Triestino, alla Società Italia, come ne ebbe altrettanti importanti anche dalla Marina Militare Italiana come quello delle Corazzate Vittorio Veneto, Andrea Doria, Roma, per citare le più note.

In questo panorama, siamo nel nefasto ventennio, Pulitzer non prese mai la tessera del PNF (Partito Nazionale Fascista), aggiungo con piacere un richiamo presente del già citato libro di Sanna e Monni a proposito del suo stile: «… da sempre avverso a qualsiasi forma di elogio del fascismo».

Credo che la decisione di ricordarne solennemente la figura, con l’apposizione di una targa commemorativa nella nostra città assunta dall’Amministrazione comunale, riassume con un gesto semplice la gratitudine che noi tutti gli dobbiamo.

Antonangelo Casula

 

Manifestazione di protesta questa mattina, in via della Costituente, a Carbonia, davanti agli uffici della ASL, di alcune donne che chiedevano il rilascio del green pass da guarigione da Covid-19. Risultate positive al virus dopo aver ricevuto le prime due dosi di vaccino ed essersi successivamente negativizzate, da diversi giorni hanno chiesto la certificazione verde senza riuscire ad averla. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per tenere la situazione sotto controllo..

«Sono guarita ormai da dieci giorni dal Covid-19, dopo essere risultata positiva da vaccinata con prima e seconda doseha detto una delle manifestanti -. Per ottenere il green pass mi è stato detto di fare il terzo vaccino ma non ho alcuna intenzione di farlo, perché non sono stata bene e dopo le prime due dosi, il contagio e la successiva guarigione, ho diritto di averlo.»

A Iglesias nasce un corso di formazione digitale per gli anziani, organizzato dall’Amministrazione comunale e dalla Consulta Anziani.

«Nei giorni scorsi avevamo denunciato sui giornali le difficoltà ed i disagi che incontrano molti anziani per accedere ai servizi online delle Poste Italiane perché non conoscono tutte le potenzialità che oggi offrono gli strumenti digitali e si limitano solamente all’uso del cellulare per le telefonate con i familiari e amicispiega Antonio Achenza, presidente della ConsultAnzianIglesias -. Avevamo proposto a Poste Italiane di organizzare una formazione rivolta agli anziani per insegnare l’uso corretto del cellulare ed acquisire le competenze necessarie per utilizzare i servizi online ma, è rimasta lettera morta. Come sempre, alla Dirigenza di Poste, non interessa prestare attenzione e risolvere le difficoltà che incontrano i loro maggiori ed affezionati clienti. Al giorno d’oggi, in questa nuova società digitale, chi non sa utilizzare le nuove tecnologie subisce una forte frustrazione e confusione. Si tratta, soprattutto, della fascia sociale degli anziani che corre il rischio di restare emarginata ed esclusa dalla vita quotidiana che invece verrebbe semplificata e agevolata dagli strumenti digitali.»
«Questa situazione non è passata inosservata all’Amministrazione comunale che ha condiviso da subito il bisogno e la necessità manifestata dalla Consulta Anziani e ha preso seriamente in considerazione la richiesta di formazione digitale per gli anzianiaggiunge Antonio Achenza -. Ringraziamo, pertanto, il sindaco Mauro Usai e gli assessori Francesco Melis ed Angela Scarpa che hanno recepito tempestivamente e dimostrato grande sensibilità per organizzare, in collaborazione con la Consulta Anziani, un ciclo di corsi di formazione per insegnare agli anziani l’utilizzo degli strumenti digitali e le applicazioni maggiormente diffuse che servono per acquisire la capacità ad essere indipendenti e poter fare tante cose in maniera più rapida e efficiente.»
La formazione sarà incentrata, soprattutto, su come ottenere e utilizzare lo SPID – ID digitale e come accedere con le APP ai servizi della Pubblica Amministrazione, Comuni, ASL, INPS, Agenzia delle Entrate, Poste, Abbanoa, Banche, Assicurazioni, all’utilizzo della posta elettronica e alla risoluzione dei problemi tecnici più comuni.
I corsi avranno inizio a partire dal mese di aprile 2022 e le lezioni proseguiranno in base al programma e alle iscrizioni. Il docente del corso sarà lo stesso assessore Francesco Melis esperto di informatica coadiuvato dal servizio informatico del Comune.
Le modalità di iscrizione per la partecipazione al corso saranno comunicate successivamente.

 

Campionato di serie C2 1983/1984. Il Carbonia di Checco Fele affronta la seconda stagione tra i professionisti, dopo una sofferta quanto meritata salvezza. L’avvio è complicato, una sconfitta all’esordio al Comunale con il Livorno (0 a 1) e un pesante rovescio nella prima trasferta, a Civitavecchia, 0 a 4. La squadra ha il carattere del suo allenatore e si sblocca nel derby con l’Olbia, travolta 3 a 0 al Comunale (autogoal di Degortes e goal di Giampaolo Zaccheddu ed Antonio Soda).

Il calendario, purtroppo, non è “amico” e alla quarta giornata propone al Carbonia il derby di Sassari con la Torres. La sfida dell’Acquedotto, come vuole la tradizione, è molto combattuta ma alla fine ad imporsi è la squadra di Angelo Domenghini, con un goal di Dozzi.

Il Carbonia segna poco ma subisce anche poco e infila cinque pareggi consecutivi, quattro per 1 a 1, con Cerretese, Pontedera, Spezia e Savona, uno senza goal, a Voghera. Si sblocca, centrando la seconda vittoria, 2 a 1 all’Asti (goal di Soda ed Ogno, di Marchese per la squadra piemontese), poi ancora un 1 a 1 nel derby di Quartu. Ancora una vittoria casalinga, 3 a 2 all’Imperia (doppietta di Giampaolo Zaccheddu e goal di Alessandro Zaccolo, Fontanesi e Discepoli per la squadra ligure. L’ennesimo 1 a 1 matura nell’incontro casalingo con la Lucchese e la lunga serie positiva durata nove giornate, con 2 vittorie e 7 pareggi, si interrompe alla vigilia di Natale, il 18 dicembre 1983, al Moccagatta di Alessandria, 0 a 1.

Il bilancio delle prime 13 giornate è positivo, 3 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, per 12 punti, quasi 1 punto a partita (0,92).

Il 1984 si apre con l’incontro casalingo con il Derthona.

L’avvio di partita è tutto in salita. Il Derthona passa in vantaggio con Molteni e raddoppia con Ravazzolo: 0 a 2! Il Carbonia di Checco Fele si piega ma non si spezza. La squadra reagisce e un goal di Giampaolo Zaccheddu dimezza lo svantaggio e riapre la partita. La partita si gioca su un pantano e si trasforma in un’autentica battaglia. Gli sforzi dei ragazzi di Checco Fele vengono premiati da un autogoal di Gabbana che riporta il risultato in parità: 2 a 2!

E’ a quel punto che matura l’episodio che decide la partita. Antonio Soda è indisposto, si avvicina alla panchina ed urla a Checco Fele: «Mister, ora che stiamo pareggiando, mi cambi, mi sto c…..o!» La risposta di Checco Fele è perentoria! «Non ci penso nemmeno fattela pure addosso, tanto con tutto il fango che hai addosso non se ne accorge nessuno!»

Antonio Soda non la prende bene ma “ubbidisce” all’ordine del suo allenatore e torna al suo posto, al centro dell’attacco. Di lì a poco succede l’incredibile. Il Carbonia dopo aver raggiunto il pareggio, continua ad attaccare, arriva un pallone invitante, Antonio Soda è lì, pronto ad affondare il colpo decisivo, la zampata del bomber (era appena arrivato al Carbonia dal Catanzaro, a soli 20 anni, con Bruno Conca e Rosario Belcamino), che firma il goal partita! Da 0 a 2 a 3 a 2, davvero incredibile! Antonio Soda nel momento del massimo sforzo nel calciare la palla del 3 a 2, non è riuscito a trattenere l’attacco diarroico che “premeva alle porte”, e se la fece addosso. Lui correva per abbracciare i compagni dopo il goal, ma i compagni si allontanavano da lui!

Il Carbonia conquista la quarta vittoria, sale a quota 15 punti, la settimana successiva va a vincere a Casale, 2 a 0, con goal di Domenico Ogno e Giovanni Leone, e chiude il girone d’andata con uno 0 a 0 casalingo con la Massese ed un bilancio di 17 punti (1,06 a partita).

Il girone di ritorno è molto sofferto, in 16 giornate il Carbonia centra solo 2 vittorie, 3 a 2 sul campo della Cerretese (doppietta di Giampaolo Zaccheddu, alla fine miglior cannoniere della squadra con 9 goal, e Soda, doppietta di Liucci per la Cerretese) e 2 a 0 in casa con il Casale (goal di Giampaolo Zaccheddu ed Antonio Soda), a fronte di ben 9 sconfitte e 5 pareggi (1 a 1 in casa con il Civitavecchia; tre 0 a 0 consecutivi in casa con il Pontedera, la Vogherese ed il Savona, spezzati dalla sconfitta per 0 a 1 di La Spezia; e lo 0 a 0 dell’ultima giornata a Massa, che ha permesso alla squadra di Checco Fele di salvarsi in extremis, a parità di punti, 26, per gli scontri diretti favorevoli con la Cerretese – 1 a 1 in casa e 3 a 2 a Cerreto Guidi).

Ritornando a quanto accadde l’8 gennaio 1984 al Comunale nel confronto con il Derthona, deciso con una clamorosa rimonta, se Checco Fele non avesse rifiutato il cambio chiesto da Antonio Soda, per quel suo bisogno corporale, non sarebbe arrivato il goal del centravanti calabrese, il Carbonia quasi certamente non avrebbe vinto quella partita e, probabilmente, il suo campionato avrebbe avuto un esito diverso.

Giampaolo Cirronis

Sono 993 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati in Sardegna, su 4.267 tamponi eseguiti, 248 diagnosticati da molecolare, 745 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 30 (+2).
I pazienti ricoverati in area medica sono 403 (-6).
Sono 33.986 le persone in isolamento domiciliare (+36).
Si registrano 10 decessi: 2 uomini di 53 e 82 anni, residenti nella provincia di Sassari; 1 donna di 90 e un uomo di 92 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna; 2 donne di 76 e 83 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; 1 uomo di 60 anni, residente nella provincia di Oristano; 3 decessi nella provincia di Nuoro.

Il consigliere di minoranza Simone Saiu ha presentato un’interrogazione al sindaco di Iglesias Mauro Usai ed al presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali sull’indisponibilità della camera mortuaria presso il presidio ospedaliero CTO e sulle procedure di trasporto delle salme.

Simone Saiu interroga urgentemente il sindaco Mauro Usai, al fine di conoscere:

a) se corrisponda al vero che presso il Presidio ospedaliero del CTO di Iglesias non esista una camera mortuaria;

b) qualora non esista, quali siano le procedure adottate fino ad oggi per il trasporto delle salme dall’Ospedale CTO al Presidio ospedaliero del Santa Barbara e se Ella, quale Ufficiale di Governo e Autorità sanitaria locale, abbia vigilato sulle medesime e sulla loro corretta applicazione;

c) se corrisponda al vero quanto denunciato dai familiari di una persona deceduta nel mese di agosto 2021 e trasportata mediante un’ambulanza dismessa all’interno della quale sarebbe potuto esser trasportato non un feretro ma soltanto una barella;

d) se abbia preso atto delle criticità denunciate dall’OPI fin dal 2016 e delle quali come sindaco è stato investito nel 2018 al momento del suo insediamento.

Una lezione-concerto è in programma lunedì 14 febbraio, alle ore 16.30, presso il Circolo Soci Euralcoop di piazza Marmilla. Ne saranno protagonisti i musicisti Franco Fois, al liuto e Giuliana Pisanu al flauto traverso.
Giuliana Pisanu, dopo il Diploma in Flauto Traverso conseguito presso il Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, prosegue gli studi approfondendo le prassi esecutive della famiglia dei flauti dritti relative al periodo che va dal Medioevo al Barocco.
Frequenta quindi i seminari e laboratori tenuti da alcuni tra i più qualificati docenti nel settore, tra cui Kees Boeke, Carolina Putica e Rebeca Ferri. Ha svolto e svolge attività concertistica con diverse formazioni.
Franco Fois è liutista, didatta e studioso delle problematiche legate alla letteratura preclassica a alla sua esecuzione in tempi moderni. In tale prospettiva ha approfondito con i più autorevoli esperti del settore la prassi esecutiva legata alla danza e alla musica vocale dedicandosi alle fonti rinascimentali dell’area friulano-veneta e pubblicando, nel 2005, un saggio dedicato a Dominico Bianchini corredato da un CD contenente le musiche per liuto sue e di suoi contemporanei (Dominico Bianchini detto Rossetto – Un friulano musicista e mosaicista nella Venezia del Cinquecento, Livestudio, 2005).
Ha firmato, realizzandoli con diverse formazioni e organici, gli spettacoli di musica e danza Chi vuol esser lieto sia; Tempi di Frottole; Dantz Megdelein Dantz; Festa per il Solstizio d’estate; Ciascun s’allegri, ciascun s’innamori.
Ha svolto attività concertistica sia come solista che in duo con la cantante Simonetta Soro e proposto, più recentemente, il progetto Tempora che (con la collaborazione di Mauro Palmas alle mandole) ripercorre una circolazione mediterranea del canto accompagnato.

Insieme Formia – Carbonia, sulla carta, avrebbe potuto essere la partita della svolta, una vittoria avrebbe consentito al Carbonia di lasciare alla squadra laziale la scomoda ultima posizione in classifica e di gettare le basi di un “nuovo campionato”, verso quella salvezza che fin dalle prime giornate è apparsa come una durissima “montagna da scalare”. L’avvio di partita ha alimentato la speranza, il goal del meritato vantaggio, al 23′, firmato da Alessandro Aloia, al secondo centro consecutivo. I ragazzi di David Suazo nella seconda metà del tempo hanno legittimato ulteriormente il vantaggio, non concedendo spazi alla reazione della squadra di casa e sfiorando il raddoppio con Samuele Curreli e Ador Gjuci. Fino al 45′. Nel secondo dei due minuti di recupero, purtroppo, è maturato l’episodio che ha avviato il ribaltone, il goal del pari dell’Insieme Formia, firmato da Alessio Gargiulo, con un tap-in da pochi passi su una respinta di Valerio Bigotti su una conclusione dalla media distanza.

Nel calcio, si sa, tra andare al riposo con un goal di vantaggio in trasferta e farlo con una ritrovata parità nel recupero, c’è una differenza abissale che 9 volte su 10 “avvantaggia” la squadra che ha appena ritrovato il pareggio. E così, puntualmente, è accaduto anche oggi a Formia.

Al ritorno in campo dopo il riposo, la squadra di Fabio Fratena si è riversata nell’area del Carbonia e dopo soli 2′ ha “conquistato”  un calcio di rigore, per un fallo ai danni del 18enne Michele Gentile. Dagli 11 metri Massimo Camilli (in goal anche all’andata, quando firmò il goal dell’1 a 3 che avviò la clamorosa rimonta dopo il triplo vantaggio del Carbonia maturato nei primi 45′) ha superato Valerio Bigotti, portando in vantaggio l’Insieme Formia.

L’insperato vantaggio ha moltiplicato le forze dell’Insieme Formia e per il Carbonia è diventato tutto molto difficile. David Suazo ha inserito forze fresche, prima Alessio Murgia e l’ultimo arrivato Lorenzo Isaia per Mohamed Camara e Samuele Curreli, poi Cristian Padurariu e Marco Russu per Ador Gjuci ed Andrea Mastino. Nel finale la squadra ha tentato un forcing, ha avuto anche una clamorosa occasione per pareggiare, ma il risultato non è più cambiato.

Quella odierna, la decima, non è una sconfitta come le altre 9 maturate in 18 giornate. Quella di Formia, sulla carta, numeri alla mano, era la partita più alla portata, quella che, essendo uno scontro diretto, metteva in palio 3 punti dal valore doppio. La sconfitta rende tutto ancora più difficile di quanto non lo fosse già alla vigilia. Le vittorie del Real Monterotondo Scalo sull’Ostiamare e della Gladiator sul campo del Latte Dolce, hanno creato un solco tra le ultime tre, Insieme Formia (13 punti), Latte Dolce (12) e Carbonia (9), con il Latte Dolce che deve recuperare tre partite, il Carbonia due (in casa con l’Aprilia e a Sassari con il Latte Dolce). Real Monterotondo Scalo e Lanusei hanno 18 punti (il Real Monterotondo Scalo deve recuperare due partite), la Gladiator 19 punti (una partita da recuperare), il Cassino 20 punti (una partita da recuperare), l’Atletico Uri 22 punti. La formula del campionato prevede due retrocessioni dirette e i play out per quattro squadre, classificate dal 13° al 16° posto. Classifica alla mano, d’ora in avanti non è più consentito sbagliare!

Giampaolo Cirronis

 

Sono 1.579 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 11.694 tamponi eseguiti, 309 diagnosticati da molecolare, 1.270 da antigenico.

E’ rimasto invariato sia il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 28, sia quelli in area medica, 409.
Sono 33.950 le persone in isolamento domiciliare (+ 983).
Si registrano 7 decessi: 2 uomini di 57 e 63 anni, residenti nella provincia di Sassari; 3 donne di 78, 88 e 90 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna; 1 uomo di 81 e una donna di 77 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari.

Sua Maestà il cioccolato è andata in scena da venerdì 11 a domenica 13 febbraio ad Iglesias, in piazza Quintino Sella, per la seconda edizione di Choco Moments Iglesias, Speciale San Valentino. Il primo evento dopo il termine del blocco che vedeva la scadenza alla fine del mese di gennaio , ha registrato una grande partecipazione di pubblico, desideroso di uscire ed incontrarsi, organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Iglesias ed il patrocinio dello stesso comune di Iglesias.

Grande Festa del Cioccolato Artigianale che ha radunato grandi e piccini, che in ogni stand hanno potuto trovare le più svariate forme ed i gusti più raffinati che il cioccolato possa presentare persino ai palati più raffinati. Laboratori per poter vivere da vicino le varie fasi di realizzazione dedicati agli adulti, ma anche con uno spazio per i bambini; grandi allestimenti con esposizione di tavolette aromatizzate, praline decorate, cioccolatini dalle forme più svariate, targhe con dediche d’amore, liquori, fruttini ricoperti e deliziosi bastoncini da passeggio per poter gustare le prelibatezze in giro per il centro.

Sabato sera in esposizione per l’attenzione dei più golosi, una lunga tavoletta di 20 metri da guinness dei primati che ha stuzzicato l’acquolina dei passanti attirati dal profumo inconfondibile del protagonista della festa. Una manifestazione che gli amanti del cioccolato non possono trascurare, capace di allietare e soddisfare tutti i sensi. Un’occasione che ci si auspica possa fare da apripista a tanti altri eventi in grado di riaccendere la speranza di tornare alla normalità che in questi due ultimi anni ci è stata negata dalla pandemia che ci ha privato delle occasioni di socializzazione, rendendoci un po’ tutti più chiusi ed introversi, poco fiduciosi nell’importanza di costruire rapporti umani.

Nadia Pische

Fotografie di Nadia Pische