19 July, 2024
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La Monteponi, capolista solitaria del girone A del campionato di Promozione regionale, gioca alle 15.00 sul campo del La Palma Monte Urpinu, una tappa molto importante nel cammino verso la promozione in Eccellenza regionale. Il Villasimius, unica rivale nella corsa promozione, è distante 10 punti con una partita da recuperare ma continua a credere nella rimonta. Gioca sul campo dell’Atletico Cagliari, motivato da una striscia vincente di ben sei vittorie consecutive. Dopo la sconfitta di misura subita nel confronto diretto allo stadio Monteponi (0 a 1), ha ottenuto sette vittorie e 1 pareggio (0 a 0 in casa con il Gonnosfanadiga).

Sugli altri campi, la terza giornata del girone di ritorno propone il derby tra Fermassenti e Villamassargia, in palio punti pesanti in prospettiva salvezza; il Cortoghiana ospita la Pro Sigma Cagliari, decisa a tornare al successo per allontanarsi dalla zona più calda della classifica; l’Atletico Narcao, ultimo in classifica con soli 4 punti, gioca sul campo dell’Andromesa, a Siurgus Donigala. Completano il programma della giornata, le partita Orrolese-Gonnosfanadiga e Quartu 2000-Selargius.

Nel girone A del campionato di Prima Categoria, la capolista Verde Isola ospita il Calcio Capoterra, concorrente per la promozione nel primo scorcio di stagione ma oggi lontano ben 11 punti (6 vittoria e 1 pareggio nelle prime 7 giornate; 1 vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte nelle ultime 8 giornate). Un successo, il 12° dall’inizio del campionato, sarebbe pesantissimo, per la squadra di Pasquale Lazzaro, che alla vigilia ha 6 punti di vantaggio sul Cus Cagliari, che gioca sul campo della Frassinetti Elmas, e 7 sulla Gialeto 1909, sul campo dell’Atletico Villaperuccio.

Sugli altri campi, si giocano Sestu-Domusnovas Junior Santos, Antiochense 2013-Pula, Calcio Pirri-Vecchio Borgo Sant’Elia e Città di Selargius 1991-Virtus San Sperate 2002.

Sono 20 convocati i calciatori convocati da David Suazo per la partita odierna, in programma alle 14.30, sul campo dell’Insieme Formia (dirige Marco Di Loreto di Terni), una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Tra i convocati c’è anche Lorenzo Isaia, il centrocampista 19enne romano tesserato a metà settimana, al rientro in maglia biancoblù, dopo le 32 partite giocate nello scorso campionato: Idrissi, Bigotti, Adamo, Ganzerli, Serra, Suhs, Pitto, Carboni, Mastino, Murgia, Aloia, Padurariu, Curreli, Porcheddu, Dore, Isaia, Porru, Camara, Gjuci, Russu. Non convocati: Piras, infortunato; Niccolò Agostinelli, riabilitazione; Federico Bellu, infortunato; Alexandre Kore riabilitazione; Lorenzo Basciu; Cohen Kirby, terzo portiere; Nicola Mancini.

Ricordiamo che nel girone d’andata, a Sant’Anna Arresi, Carbonia ed Insieme Formia pareggiarono 3 a 3. Il Carbonia chiuse il primo tempo avanti di 3 goal e si fece rimontare negli ultimi 28′. La squadra di David Suazo è reduce dalla sconfitta nel recupero di Artena, disputato mercoledì e terminato 3 a 1 per la squadra laziale.

Nella giornata dedicata al ricordo della tragedia delle foibe e degli esodati dalmati, fiumani e istriani, giovedì 10 febbraio il comune di Carbonia ha commemorato le oltre 300mila persone che tra il 1943 e il 1947 furono inghiottite nelle voragini carsiche per mano dei miliziani di Tito.

Il vicesindaco Michele Stivaletta e l’assessora della Cultura Giorgia Meli, in rappresentanza di tutta l’Amministrazione comunale, hanno voluto rendere un omaggio simbolico alle vittime deponendo dei fiori ai piedi della lapide nella piazza cittadina a loro dedicata, tra via Sanzio e via Santa Caterina.

«Nel rispetto delle normative vigenti, non è stato possibile organizzare una cerimonia pubblica con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza, ma vorremmo tuttavia che questa nostra doverosa iniziativa di oggi portasse un messaggio ben preciso contro ogni discriminazione e disuguaglianza», ha commentato l’assessora della Cultura Giorgia Meli.

«Abbiamo organizzato questa manifestazione simbolicaha spiegato il vicesindaco Michele Stivaletta per contestare ogni azione di intolleranza, un tema per noi ancora drammaticamente attuale. Quello di oggi è un gesto semplice, ma che esprime profondo rispetto per la dignità umana, sincera vicinanza a chi ha visto calpestare i propri diritti, è stato perseguitato e torturato fino a perdere la vita per i suoi valori e per la provenienza geografica.»

I fiori ai piedi della lapide cittadina che racconta di una “sciagura nazionale”, così come è stata definita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è «un segnale alle generazioni presenti e future perché certi episodi vergognosamente taciuti nel corso della storia non accadano più», ha concluso il vicesindaco Michele Stivaletta.

E’ un “NO” sempre più fermo, quello espresso stamane dal comune di Portoscuso, al progetto della Snam che prevede l’installazione sulla banchina est di una gasiera da 110.000 mc destinata ad alimentare anche Cagliari e la Città Metropolitana, nel corso della manifestazione organizzata da Legambiente. Nel corso dei vari interventi – tra i quali quello di Massimo Serafini, ex parlamentare, oggi componente della direzione nazionale di Legambiente -, è stato sottolineato che il “NO” alla mega gasiera, non è un “NO” al gas, ma alle dimensioni della gasiera prevista dal progetto. Per alimentare le industrie di Portovesme – è stato ribadito – si realizzi a terra, le proposte ci sono, un deposito di dimensioni adeguate alle esigenze di Portoscuso.
«Oggi è partito ufficialmente il percorso di coinvolgimento dei cittadini di Portoscuso per informare nel dettaglio dei gravi rischi, delle implicazioni ambientali e condizionamenti a cui tutta la cittadina verrebbe sottoposta se andasse a buon fine questo scellerato tentativo di installare nel vicinissimo porto industriale il mega rigassificatore per alimentare il Sud Sardegnadice il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda -. I documenti sono ora a disposizione di tutti, anche degli increduli e dei fatalisti. Fin che avrò forza, come cittadino e come amministratore cercherò e cercheremo in tutti i modi e insieme a voi di impedire questo scempio. Sono certo che le persone che oggi hanno potuto partecipare all’incontro organizzato da Lega Ambiente che ringraziamo per l’azione di divulgazione e sostegno insieme con tutte le associazioni che hanno partecipato e contribuito, saranno loro stesse fonte di informazione e divulgazione tra i nostri concittadini.»
«Trattandosi di temi che condizionano fortemente il futuro di tutti noi l’invito è a non utilizzare questi temi per giochi politici di parte ma l auspicio è combattere tutti insieme affinché si adottino soluzioni che consentano una serena vivibilità e compatibilitàconclude Giorgio Alimonda -. Portoscuso non tornerà indietro!»
La manifestazione svoltasi stamane a Portovesme, è una delle 20 che Legambiente ha organizzato in altrettante città italiane (tra queste Civitavecchia, Ravenna, La Spezia, Napoli, Presenzano, Falconara, Fusina, Brindisi, Venezia, Potenza e Pescara) in collaborazione con diverse associazioni ambientaliste, comitati, realtà della società civile, per dire no alla costruzione di nuove centrali a gas fossile, e sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili. E
Legambiente e le altre associazioni chiedono al Governo Draghi di esprimere una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.
L’aumento dei costi in bolletta, secondo Legambiente, è da considerarsi come diretta conseguenza della politica di dipendenza dal gas fossile, indipendentemente dalla sua provenienza e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica e sostiene l’importanza di procedere al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili; che regioni e amministrazioni comunali sviluppino politiche finalizzate a favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili, a cominciare dalle aree SIN, in cui ad oggi si verificano spesso impedimenti legati ad esempio all’assenza di analisi di rischio.

Le istanze di contributo per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, ai sensi della Legge 9.01.1989, n. 13, dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del comune di Iglesias entro e non oltre il 1° marzo 2022.

E’ ammesso l’invio, entro il termine fissato, con posta elettronica certificata all’indirizzo:
protocollo.comune.iglesias@pec.it

La domanda dovrà essere presentata utilizzando il modulo “Modello B.A.” disponibile al link:

https://www.comune.iglesias.ca.it/it/servizi/cm-documento/Urbanistica-Edilizia-Pubblica-e-Privata/

oppure disponibile presso il centralino del Comune – Centro Direzionale via Isonzo 7, negli orari di apertura al pubblico.

 

Sono 1.968 i nuovi positivi al Covid-19 accertati in Sardegna, su 15.776 tamponi eseguiti, 539 diagnosticati da molecolare, 1.429 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 28 (1 in meno di ieri).
I pazienti ricoverati in area medica sono 409 (4 in meno di ieri).
Sono 32.967 le persone in isolamento domiciliare (+770 rispetto a ieri).
Si registrano 4 decessi: 1 donna di 80 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari; 1 uomo di 82 e una donna di 97 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna, e una donna di 79 anni, residente nella provincia di Sassari.

Sabato 12 febbraio 2022, alle ore 11.00, presso l’aula consigliare del comune di Calasetta, il dott. geologo Antonello Frau illustrerà i principi e i contenuti del Piano comunale di Protezione civile del comune di Calasetta.
Nel rispetto della normativa vigente l’esposizione è aperta al pubblico, in alternativa potrà essere seguita in diretta sul canale youtube del comune di Calasetta.

Hanno preso il via nei giorni scorsi, a Sant’Antioco, i lavori di efficientamento energetico e di potenziamento dell’illuminazione del centro cittadino: 180 mila euro di investimento per la sostituzione dei lampioni di via XXIV Maggio, via Roma e Piazza Italia, ovvero il cuore del centro antiochense. Ma non solo: con questo intervento si procederà anche al rimpiazzo delle armature di via Rinascita, dall’incrocio con via Risorgimento fino all’incrocio con via Campidano, e gran parte di ciò che verrà sostituito sarà recuperato e posizionato altrove. Ecco, dunque, che tornerà l’illuminazione pubblica nella piazza del Lavatoio e verrà potenziata quella di viale Trieste, oltre a ulteriori interventi assicurati con il ribasso di gara.

L’obiettivo è proseguire nel solco avviato nel 2019 con il progetto di efficientamento e potenziamento dell’illuminazione pubblica, con il quale, tra gli innumerevoli interventi, è stata “portata la luce” là dove non c’è mai stata: come l’ultimo tratto di viale Trento, il piazzale e la strada del cimitero, per citare alcuni esempi, senza dimenticare i nuovi lampioni nella trafficata via Matteotti.

«C’è ancora tanto da fare per migliorare l’intera rete commenta il sindaco Ignazio Loccima, intanto, proseguiamo decisi nel percorso di risoluzione di una vecchia emergenza. Ritengo che potenziare l’illuminazione del centro, in particolare di Piazza Italia e via Roma, sia un intervento estremamente importante. E credo sia altresì degno di nota il fatto che, nell’ottica del risparmio e del riciclo, alcune armature verranno reimpiegate là dove l’illuminazione è oggi assente o mal funzionante.»

Lunedì 14 febbraio 2022 ricorre l’anniversario del tragico incidente nel quale persero la vita cinque minatori che furono, nel 1938, le prime vittime sul lavoro nella Miniera di Serbariu.

Alle ore 17.00, nello spazio antistante il parcheggio della stazione ferroviaria a Carbonia, ci sarà una cerimonia di commemorazione davanti alla stele a ricordo di quei lavoratori, alla presenza del sindaco Pietro Morittu, la Giunta e il Consiglio comunale. In linea preventiva, la cerimonia si terrà in forma raccolta.

La stele, a lungo abbandonata e nascosta tra i cespugli (vedi foto in basso), è ora pienamente visibile anche da lontano, grazie ad un intervento di pulizia dell’area appena terminato.

Domenica 6 febbraio, abbiamo appreso che presso il presidio ospedaliero CTO di Iglesias Asl Sulcis sarebbe ancora indisponibile nel 2022 una camera mortuaria per la corretta gestione dei corpi inanimati, nonché in auge l’anomalo trasferimento dei deceduti in mezzi di trasporto inidonei e con procedure che con tutta evidenza avrebbero meritato di essere valutate, prese in carico e risolte dalle istituzioni aventi causa sin dal 2016 e dal 2018.

Registriamo, purtroppo, l’assoluta mancanza di riscontro alle interlocuzioni proposte alle istituzioni e di responsabili risposte alla nota dell’Ordine, ed alla testimonianza della famiglia, allegati 3 e 3 bis.

Poiché rappresentiamo un Ente di Diritto Pubblico non Economico Sussidiario dello Stato vigilato dal ministero della Salute che entra nella vita delle persone e partecipa all’organizzazione aziendale non tanto per dire qualcosa ma perché ha qualcosa da dire,

Premesso che entrammo nel merito della criticità già nel 2016 con note dell’Ordine n. 226/2016, n. 28/2017, n. 251/2018, essendo questione non marginale per l’immagine della nostra ASL e per la salute pubblica che non fosse fruibile al CTO alcuna Camera Mortuaria, che risultassero in atto creative modalità di trasporto delle Salme dal PO CTO al PO Santa Barbara di Iglesias, che si potessero violare regolamenti di Polizia Mortuaria Capo IV artt. 19 e 20 del DPR 285/90 e del Comune di Iglesias del 2014 e della Legge Regionale n. 32/2018,

Ritenendo che regolamenti e disposizioni dovrebbero essere supervisionati proprio dalle istituzioni e che, più nel dettaglio sui requisiti dei mezzi di trasporto funebre, la vigilanza del rispetto delle norme spetti al Comune di Iglesias anche presiedendo al controllo degli aspetti igienico-sanitari e dell’idoneità degli stessi mezzi, e che la ASL Sulcis proprietaria del mezzo di trasporto funebre debba garantirne l’idoneità e la predisposizione di apposito registro su cui annotare tutte le operazioni effettuate sul mezzo utilizzato,

Comunichiamo di avere chiesto al ministero della Salute, di valutare di darci contezza delle doverose risposte e dei chiarimenti non pervenuti alle domande legittimamente poste, per rispetto della dignità delle persone, delle famiglie e dei corpi inanimati e a tutela della professionalità e responsabilità di chiunque possa concorre direttamente o indirettamente alla consuetudine di partecipare a procedure in eventuale violazione di quanto sopra elencato e del Codice Deontologico Infermieristico 2019.

Come professione infermieristica che interpreta adeguatamente la propria funzione e il proprio ruolo non solo in questa fase pandemica senza lasciare indietro e in stato di abbandono nessun assistito e rispettando le persone e le loro famiglie, mai come ora, per l’autorevolezza e per l’immagine raggiunte in questi anni, crediamo nella dignità e nel rispetto che si deve ad un corpo inanimato a noi affidato sino al fine vita come persona, e appena dopo ancora da considerare come tale.

La posizione della comunità infermieristica del Sulcis Iglesiente è di totale rifiuto di una organizzazione e gestione di contesti sanitari a dir poco inaccettabili e che, purtroppo, avvengono tra l’indifferenza quasi generale.

Gli infermieri non si tirano indietro rispetto a nessuna difficoltà e situazione da affrontare sino a superamento della condizione disumana che l’Ordine sta segnalando e documentando sin dal 2016.

Abbiamo quindi dovuto coinvolgere altre istituzioni nazionali perché nonostante la disponibilità a costruire “ponti” restiamo perplessi di fronte a realtà aziendali e locali che dovrebbero collaborare e che invece non riconoscono la funzione dell’Ordine e la dignità di infermiere ed infermieri, cittadine e cittadini.

Reggiamo il sistema anche subendo le derive di gestioni aziendali verso le quali non possiamo concorrere a violare normative e regolamenti da cui possono conferire responsabilità amministrative e disciplinari.

Abbiamo invitato la comunità professionale infermieristica a valutare la legittimità delle procedure di trasporto salme dai luoghi di degenza a luoghi indefiniti e in modi inappropriati e a non esporsi a violazioni dei regolamenti e delle normative inerenti la materia in oggetto, segnalando all’Ordine qualsiasi condizione che configuri l’ipotesi illeciti amministrativi e di non osservanza del Codice Deontologico di cui agli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 24, 30, 34.

Per il Consiglio Direttivo composto da Puddu Claudia, Sergio Lai, Paolo Boi, Brunella Porcu, Stefania Accotzu, Andrea Matzuzzi, Renato Loddo, Stefano Stori.

Il presidente Graziano Lebiu