A Sant’Antioco sono iniziati i lavori demolizione dell’ex mercato civico, al suo posto sorgerà un teatro
A Sant’Antioco hanno preso il via oggi i lavori di demolizione dell’ex mercato civico, stabile in pieno centro cittadino, al posto del quale sorgerà un teatro moderno, polifunzionale, dedicato alle varie espressioni artistiche. Un progetto che può contare su uno stanziamento di circa 2 milioni di euro derivante in gran parte dal Fondo per lo sviluppo delle Isole Minori. Sant’Antioco avrà così il suo Auditorium, frutto di un poderoso programma iniziato circa 4 anni fa con il “salvataggio” del finanziamento delle Isole Minori che, per varie ragioni, stava andando perduto.
«Con la demolizione dell’ex mercato civico prende avvio un’opera pubblica di cui siamo profondamente orgogliosi – commenta il sindaco, Ignazio Locci – avremo una struttura comunale che offrirà a chi pratica le arti un luogo dove esercitarle. Chiedo di portare pazienza per i disagi che si verificheranno per alcuni giorni, soprattutto nella fase di demolizione: gli uffici hanno preso tutti gli accorgimenti al fine di garantire l’afflusso alle abitazioni private, allo studio medico e alle attività commerciali. Quando la fase di demolizione sarà terminata, ci sarà anche una riduzione dell’area di cantiere, limitando le difficoltà, nell’ordine delle cose quando si realizza un’opera pubblica. Questa giornata è il segno che la città ha ancora la capacità di mettere in cantiere grandi costruzioni con una visione di lungo respiro.»
«Restituiamo alla collettività uno spazio dedicato alla cultura e al teatro facendone una struttura polivalente e attrattiva nel cuore del paese. Sono davvero soddisfatto – commenta l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau – oggi è una giornata decisiva: è un cantiere estremamente importante non solo per le dimensioni ma anche per l’aspetto economico. La città lo aspettava, lo aspettava tanto la nostra amministrazione che lo ha fortemente voluto: e oggi finalmente diamo il via a lavori che ci daranno uno spazio da consacrare definitivamente alla cultura antiochense, che avrà una casa tutta sua.»