26 July, 2024
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Abbiamo notizia, attraverso la cronaca quotidiana, di un evento unico nella Storia della Medicina in Sardegna: una donna di 57 anni ha dato alla luce una neonata, nell’Ospedale Brotzu di Cagliari.

E’ un evento anti-storico per tre motivi:

1 – per l’età della paziente,

2 – per la nascita di un figlio desiderato in un’epoca che ha abolito il desiderio di figli,

3 – per l’impotenza del sistema sanitario sovrastato dal potere della scienza.

L’età colloca la paziente in quella fascia di donne in menopausa avanzata (“very, very old” secondo la dizione inglese). Significa che qualcuno ha pilotato le leggi naturali dell’invecchiamento riproduttivo, riportandolo indietro nel tempo.

Limitarsi a sostenere che è stato il risultato ben riuscito dell’impianto di un embrione nell’utero sarebbe una verità minimale. In realtà, per ottenere una gravidanza a quell’età, bisogna fare un’operazione più complessa: fermare l’orologio biologico dell’invecchiamento globale della persona.

Con la menopausa decade la produzione di estrogeni del progesterone e del testosterone; ciò modifica il desiderio, l’attrazione, il comportamento sessuale, il rapporto di coppia e quello con se stessi. Avvengono modificazioni del carattere, della personalità e dell’aspetto fisico. Cambia la struttura della pelle e del pannicolo adiposo sottocutaneo e con esso scompare la levigatezza, la lucentezza, la sofficità della cute; cambia la sudorazione, la produzione del sebo, le caratteristiche olfattive, la temperatura, lo spessore dei tegumenti. Ne conseguono le rughe, il crollo verso il basso delle parti molli del viso, dell’addome, dei fianchi e degli arti. Decade il trofismo e il tono muscolare. Si modificano i capelli che riducono il loro numero e la sofficità. Diminuisce la vividezza dello sguardo, l’acuità visiva ed uditiva. Si modificano le corde vocale, la lingua e le arcate dentarie e ne deriva il cambio della voce e della mimica facciale. Questo è ciò che percepisce l’occhio umano.   

Un simile decadimento riguarda anche gli organi interni. Il cervello produce meno neurotrasmettitori ed i neuroni della corteccia diminuiscono di numero mentre l’ippocampo perde efficienza nell’immagazzinare memoria. Contemporaneamente decade il funzionamento dell’ipotalamo che si trova alla base del cervello, e crolla l’efficienza della ghiandola ipofisi che serve a regolare, come un direttore d’orchestra tutte le ghiandole endocrine. Per effetto di ciò diminuisce il funzionamento della tiroide, delle ghiandole surrenali e delle ghiandole dell’apparato riproduttore. Contemporaneamente avviene il decadimento del metabolismo delle ossa, e ne consegue osteoporosi , facilità alle fratture e artrosi. Cambia la statica della macchina corporea, e cambia l’efficienza dei muscoli, della pompa cardiaca, delle arterie e delle vene. La postura, la deambulazione, l’abilità manuale si modificano in peggio. L’aspetto finale è determinato da una riduzione dell’altezza, dall’incurvamento in avanti della colonna vertebrale, dal rallentamento e dalla rigidità dei movimenti. Per deficit dei neurotrasmettitori viscerali, degli ormoni, degli enzimi cambia il funzionamento dell’apparato digerente ed urinario, che diventano meno controllabili dal Sistema nervoso centrale. Il tutto si traduce nella necessità di adattare i propri ritmi ad una diversa gestione della convivenza sociale.

E’ il corpo umano che viaggia indietro nel tempo.

Nel caso riportato dalla cronaca, che riguarda la cinquantasettenne gravida che ha messo al mondo una bellissima bambina, è stata compiuta un’operazione scientifica che suscita stupore da un punto di vista biologico: è una notizia straordinaria paragonabile alla notizia che una cinquantasettenne ha vinto l’oro del titolo europeo nella gara dei cento metri arrivando prima di Marcell Jacobs.

E’ evidente che, per far vincere una gara di quell’entità ad una cinquantasettenne, non è sufficiente ringiovanirle l’apparato riproduttivo, ma bisogna rimettere in efficienza giovanile tutto: dal sistema endocrino a quello cardiovascolare e muscolo-scheletrico, dal sistema neurologico a quello dell’apparato respiratorio, dal digerente a quello urinario. Per comprendere quanto è stato fatto, dobbiamo spostare la nostra attenzione dal mero apparato riproduttivo a tutto ciò che gli sta intorno.

Per ridare la giovinezza ad un corpo nella sua totalità, non è possibile interessarsi al solo apparato riproduttivo. Bisogna conservare e ripristinare l’efficienza di tutti gli apparati ed i sistemi; operazione difficilissima anche per scienziati.

La storia è nota. La signora Maria Cristina, giunta all’età di 50 anni, non aveva mai avuto gravidanza a causa del suo utero rovinato da molteplici fibromi che impedivano l’impianto stabile di un embrione. Già sette anni fa, sia per l’età, sia per il danno uterino, era assolutamente indicato asportarle l’utero. Invece il ginecologo-oncologo, accogliendo la richiesta della paziente, decise di eseguire un intervento di salvataggio dell’utero, per poi tentare una gravidanza medicalmente assistita.

In sette anni di complesse procedure di “ringiovanimento funzionale” di tutti i sistemi metabolici, correggendo deficit importanti a livello dell’emostasi e della capacità immunitaria, è arrivata la gravidanza, che poi si è conclusa con un parto cesareo. La nascita della bambina è avvenuta, sempre sotto il controllo dello stesso team medico dell’Oncologico, all’Ospedale Brotzu dove è direttore il dr. Antonio Macciò. Si tratta dello stesso primario che in passato aveva diretto il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Sirai di Carbonia. Durante la sua permanenza aveva fondato il Servizio specialistico di Chemioterapia oncologica. Le ricerche di quegli anni sui tumori e sull’implicazione delle citochine infiammatorie nel cancro dell’ovaio, ci hanno lasciato in eredità sia il servizio di Oncologia al Sirai, sia le informazioni basilari per comprendere la responsabilità delle interleukine nel Covid-19.

Oggi l’Ospedale Sirai, come del resto tanti ospedali sardi, ha difficoltà. Sembra che il suo corpo sia in preda ad un invecchiamento di grado severo.

La notizia della bambina nata in un corpo vecchio (“very, very old”), può avere il valore di “metafora” della rinascita del nostro Ospedale.

Ci serve assolutamente la diagnosi sul male che ha invecchiato la Sanità sarda.

– Sono invecchiate le strutture ospedaliere?

– Sono invecchiati i sistemi amministrativi?

– Sono invecchiate le Riforme sanitarie subentranti?

– Sono invecchiati gli organici del personale?

– E’ invecchiata la Politica in generale?

E’ difficile trarre una conclusione semplificata.

Sicuramente la nave della Sanità pubblica “fa acqua”. Molti naviganti si stanno precipitando verso le scialuppe di salvataggio; lasciano gli ospedali e vanno verso la sanità privata. La perdita di specialisti avrà conseguenze.

Forse è ancora possibile salvare la nave che affonda: ci vuole un bravo timoniere. Servono persone adatte a questo momento di bisogno.

Quando l’Ospedale di Carbonia era appena nato, aveva in dotazione solo tre chirurghi, un ginecologo, un ortopedico, due medici internisti, un farmacista ed un’ostetrica. Quelle nove persone tennero l’Ospedale in funzione giorno e notte, senza ferie, senza interruzioni. Per non allontanarsene mai vivevano, con le loro famiglie, nelle palazzine che stanno a fianco dell’Ospedale.

Il medico ginecologo condivideva il lavoro con i chirurghi generali. Il reparto di Ostetricia si trovava nello stesso piano della Chirurgia. In quegli anni la gente del Sulcis preferiva partorire a casa. Le gravide a termine si rivolgevano all’Ospedale solo in casi difficili o drammatici. Il numero d bambini nati era eccezionale.

Negli anni successivi (anni ‘60), quando si toccarono i quasi 2.000 parti l’anno, venne costruito il quarto piano dedicato all’Ostetricia, e venne assunto un secondo specialista ginecologo.

Il dottor Renato Meloni, che era anche oncologo, eseguiva interventi per tumori dell’utero e delle ovaie ed applicava i protocolli di chemioterapia in uso nel tempo.

Nei decenni successivi aumentò notevolmente il numero dei Medici ginecologi, delle Ostetriche  e degli Infermieri. Fu il periodo felice degli anni ‘70-’80-’90 e primi anni 2000.

L’ultimo primario ginecologo fu il dottor Antonio Macciò. Dopo il suo trasferimento all’ospedale Businco di Cagliari, la direzione dell’Ostetricia non venne più affidata a nessun primario. Il reparto venne gestito a scavalco dal primario di Iglesias. Infine, più recentemente fu deliberato il provvedimento amministrativo per cui il reparto e tutto il suo personale venne trasferito ad Iglesias.

Oggi Carbonia è priva di reparto di Ostetricia e Ginecologia.

Attualmente l’Ospedale Sirai è privo dei reparti di: Ostetricia, Pediatria, Neurologia, Medicina interna, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Laboratorio, Endoscopia digestiva.

Altri reparti, come Dialisi, Radiologia, Cardiologia, Emodinamica, Anestesia e Rianimazione, soffrono per forte carenza di specialisti.

L’immagine che se ne trae è desolante. Eppure, bisogna sperare e ricordare che settant’anni fa l’Ospedale nacque con sette medici, un farmacista ed un’ostetrica. Poi crebbe.

Dobbiamo immaginare di aver toccato il fondo e dì dover tornare alle origini.

Ecco perché la nascita della neonata da una donna molto attempata, potrebbe essere la metafora della rinascita dell’Ospedale Sirai di Carbonia.

Ci serve una scintilla per riavviare il nostro motore sanitario. In fin dei conti, settant’anni fa, la scintilla scoccò con appena sette medici, un farmacista ed un’ostetrica.

Mario Marroccu

Sarà un progetto musicale molto bello e atteso ad aprire le serate di anteprima del Festival Bimbi a bordo 2022. Terra, un incontro forte tra launeddas e jazz, un nuovo luogo dove far vivere le sonorità della nostra tradizione, è un progetto musicale che diventerà a breve un album, pensato e realizzato da Luigi Lai, Marcello Floris, Gavino Murgia, accompagnati da Carlo Pusceddu alle percussioni e Matteo Marongiu al contrabbasso.

Il concerto si terrà domani, 23 agosto, alle 21.30, a Guspini, in località su Legau. A seguire un’intervista a Luigi Lai per ripercorrere insieme i suoi 90 anni e decenni di grande carriera, a cura di Elisabetta Atzeni, giornalista Rai.

Sono 363 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 1.215 tamponi eseguiti, 31 diagnosticati da molecolare, 332 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 11 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 124 (-1).

Sono 14.703 le persone in isolamento domiciliare (-81).

Si registrano 3 decessi: una donna di 81 anni ed un uomo di 80, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; un uomo di 95, residente nella provincia di Oristano.

La VBA Olimpia Sant’Antioco e la Pallavolo Sulcis hanno deciso di iniziare una collaborazione che durerà a tempo indeterminato, per la creazione di un settore giovanile unito. In comune vi sarà solo la categoria dell’S3, mentre a Sant’Antioco giocheranno e si alleneranno i ragazzi dell’under  15, under 19 e Serie c maschile; a Cortoghiana ci saranno l’under 13, under 17 e Serie d.
«Il rapporto di collaborazione con la Sulcis Cortoghiana e,  speriamo anche con altre societàdice Giuseppe Lai, direttore tecnico ed allenatore della VBA Olimpia Sant’Antioco che milita in serie C -, nasce non solo dall’esigenza di unire le forze ma, sopratutto, per far maturare i giovani del territorio dando loro più opportunità di giocare disputando più campionati.»
«La collaborazione nasce dal desiderio comune di rilanciare la pallavolo maschile nel Sulcis, culla negli anni precedenti di un movimento di massimo rispetto, la collaborazione tra le due società, VBA Olimpia Sant’Antioco e Pallavolo Sulcis Cortoghianaaggiunge Giuseppe Perra, presidente della Pallavolo Sulcis . Senza egoismi di parte, ma entrambi con unico scopo, quello di voler ridare lustro al settore maschile, che per diversi motivi, ha avuto un declino negli anni trascorsi. Con un settore  tecnico a disposizione di tutto rispetto: Giuseppe Lai, Sergio De Moliner, Mario Della Pia, Antonello Sodduconclude Giuseppe Perra -. Queste sinergie messe a disposizione del Territorio, daranno sicuramente una svolta per ridare vitalità al Volley Maschile.»

I vigili del fuoco sono intervenuti alle prime luci dell’alba nel porticciolo di Sant’Antioco per l’incendio di un  peschereccio ormeggiato nel molo pescatori. La segnalazione è pervenuta al numero di emergenza 115 poco prima delle 6.40.

La sala operativa del Comando ha inviato sul posto la squadra di pronto intervento “6A” del distaccamento di Carbonia dove gli operatori giunti sul posto con un’APS hanno spento l’incendio prima che le fiamme si potessero propagare all’intera imbarcazione. 

I vigili del fuoco, al termine delle operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza, hanno avviato gli accertamenti per stabilire le cause del rogo.

Sono 338 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 2.491 tamponi eseguiti, 13 diagnosticati da molecolare, 325 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 10 (-1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 125 (-4).

Sono 14.784 le persone in isolamento domiciliare (+127).

Si registrano 2 decessi: uno nella ASL di Cagliari ed uno nella ASL di Sassari.

 

Il calcio sulcitano ritrova il derby Carbonia-Iglesias, andata degli ottavi della Coppa Italia di Eccellenza regionale. Fischio d’inizio al “Carlo Zoboli” alle 17.30.

Il programma completo prevede 6 accoppiamenti con partite di andata e ritorno e due triangolari. La seconda giornata dei triangolari è in programma mercoledì 24 agosto, la terza ed il ritorno degli accoppiamenti mercoledì 31 agosto, tre giorni dopo l’inizio del campionato. Un anno fa la Coppa Italia l’ha vinta l’Ossese, due anni fa il Carbonia.

Il Porto Rotondo, inserito in un terzo triangolare con Calangianus e Budoni, ha rinunciato.

Nell’anticipo disputato ieri, la Tharros del neo tecnico Giampaolo Murru s’è imposta di misura a Ghilarza al termine di una partita ricca di goal, 5 a 4.

Il Carbonia del tecnico esordiente Diego Mingioni torna in Eccellenza, dopo due stagioni vissute in serie D. Nella stagione 2019/2020, fece l’accoppiata promozione/Coppa Italia (l’8 febbraio 2020 si impose 1 a 0 sull’Atletico Uri, al campo Sa Rodia di Oristano, con un goal di Giuseppe Meloni, oggi al Budoni).

Sono pochi i confermati della rosa della passata stagione in serie D. E’ tornato Fabio Mastino, lo scorso anno all’Arezzo, nel girone E di serie D, con Marco Mariotti. I nuovi, per ora, con il mercato ancora aperto, sono il trequartista spagnolo 24enne Jesus Prieto (ex Budoni) ed il difensore centrale argentino 24enne Ayrton Hundt. L’organico è completato da tanti giovanissimi del vivaio.

Il presidente dell’Iglesias Giorgio Ciccu, dopo i festeggiamenti per la promozione che ha riportato il calcio rossoblù in Eccellenza dopo 15 anni di assenza, ha costruito un organico ambizioso. Confermati i migliori protagonisti della promozione, sono arrivati tre attaccanti: due molto esperti, il 32enne Rafael Monteiro dal Budoni ed il 38enne Alessio Figos dalla Villacidrese ed un giovane, il 21enne Alessio Virdis. Per il centrocampo, il 26enne Gianluigi Illario, figlio dell’ex Riccardo.

Il calendario completo dell’andata degli ottavi di finale, in programma alle 17.30.

Calangianus-Budoni

Lanusei-Nuorese (riposa il Taloro Gavoi)

Sassari Calcio Latte Dolce-Li Punti (inizio ore 18.00)

Bosa-Ossese

Villacidrese-Arbus

Carbonia-Iglesias

Sant’Elena Quartu-Ferrini (riposa la Kosmoto Monastir)

Ghilarza-Tharros (4 a 5, disputata ieri)

Giampaolo Cirronis

 

Terzo ed ultimo appuntamento questa sera per la 14esima edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”, promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla P.I.BB.CC. e con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Dopo “L’Asino d’oro – Mostri Magia e Metamorfosi” (30 luglio) e “Lucio Battisti, Emozioni” (12 agosto), questa sera la rassegna propone Sergio Múñiz & Tango Sonos, protagonisti di El tango: mitologia di musica e parola. Nell’occasione l’artista spagnolo è contemporaneamente attore, narratore, cantante e chitarrista, in uno spettacolo che celebra il tango nella sua forma più completa. Per raccontarlo nella sua pienezza espressiva si punta sull’incontro tra due miti della cultura argentina quali Astor Piazzolla e Jorge Luis Borges, approfondendo il disco fatto insieme nel 1965. E se da un lato Borges rievoca un tango delle origini, quasi primitivo, dall’altro riconosce nella rivoluzione di Astor Piazzolla nuova linfa vitale.
In un alternarsi di narrazione, musiche e testi poetici, l’evento propone un viaggio nell’anima profonda del tango, capace di trasmettere felicità, che è poi anche l’auspicio degli autori per lo spettacolo.

 

 

L’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia, questa sera dalle 21.00 ospita la prima edizione de “Il pulcino d’oro”, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco di Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia, il sostegno di Regione Autonoma della Sardegna e Riverso Spa, e, infine, la collaborazione dell’associazione culturale Sturmtruppen.

L’evento sarà un’occasione di svago e di gioia per i tanti bambini che hanno voglia di mettersi in gioco, dando sfogo alle loro doti canore.

La serata verrà condotta da Nadia Pische.

Serata molto divertente al chiosco “Da Melo” di Villa Sulcis, a Carbonia, con Alverio Cau ed il suo spettacolo “Shõcau strano ma Alverio”. Famiglie e gruppi di amici si sono riuniti, alla ricerca di una serata diversa, all’insegna della risata.
Le aspettative del pubblico non sono andate deluse. Alverio Cau è stato molto autoironico e anche molto giocherellone col pubblico, facendo provare a tutti due balli di gruppo, dopo la sua dimostrazione. Finito lo spettacolo, la serata è proseguita con il karaoke fino a tarda notte e gli ospiti del chiosco si sono sfogati, cantando le canzoni da loro richieste. È stata una serata unica e piena di leggerezza e frivolezza.
Alverio Cau prossimamente sarà nuovamente ospite nel Sulcis, con dei nuovi brani che diventeranno sicuramente dei successi.
Mirko Meloni