Stamane è ripartita la mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici a Portovesme
Un “gruppo di lavoratori” metalmeccanici operanti alla Portovesme srl e alla Centrale Enel Grazia Deledda stamane, dalle 5.00, hanno messo in atto un blocco stradale – nel rispetto delle norme in vigore – negli incroci che portano ai due stabilimenti. Chiedono a gran voce che politica e istituzioni diano al più presto risposte sul loro futuro occupazionale. Sul futuro delle loro famiglie, sul futuro di questo territorio. Vengono da un anno di cassa integrazione, da un anno un cui hanno rincorso le istituzioni per il pagamento delle indennità di cassa, sperando che il loro telefono squilli per poter fare qualche giornata in più di lavoro.
«Il blocco spontaneo dei lavoratori, dimostra la situazione esplosiva che si vive nel polo industriale di Portovesme le Istituzioni diano risposte concrete. La gravissima precarietà che si sta vivendo nella centrale dell’Enel ed alla Portovesme srl, è inevitabilmente sfociata in un’iniziativa spontanea organizzata dai lavoratori degli appalti, che hanno deciso di bloccare le strade sin dalle 5.00 del mattino, per chiedere delle risposte immediate alla grave situazione che stanno vivendo.»
Lo scrivono, in una nota, le segreterie sindacali dei metalmeccanici, FIOM, FSL e UILM.
«La centrale dell’Enel chiuderà nel 2025 e le previsioni di riqualificazione che si stanno prospettando risultano improntate ad aumentare la precarietà dei lavoratori, in particolare di quelli degli appalti – aggiungono -. Per la Portovesme srl, si è in attesa di imminenti notizie dall’incontro tra il Presidente della regione ed il ministro Urso, intanto la Portovesme ha dichiarato la fermata di gran parte degli impianti il 31/01/2023. In quella data, moltissimi lavoratori rischieranno di rimanere senza occupazione, con l’ulteriore rischio di non avere neanche la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. FIOM-FSM-UILM hanno condiviso in pieno l’iniziativa messa in campo affiancando e sostenendo la protesta. Ritengono del tutto insufficienti le riqualificazione dei lavoratori che si stanno ipotizzando, basate solo sul rilancio delle rinnovabili, con possibili ipotetiche assunzioni senza garanzia di stabilità. Emerge una mancanza di progetti concreti a cui occorre porre rimedio subito, in modo da creare possibili alternative alla chiusura delle fabbriche.»
«L’iniziativa odierna – concludono le segreterie FIOM, FSM e UILM – conferma la gravità della situazione in cui si trova l’intero polo industriale di Portovesme, ai quali si aggiungono i tanti lavoratori in mobilità, attualmente privi di qualsiasi tipo di sostegno economico e ai quali deve essere data un’immediata risposta in attesa della auspicata ripresa produttiva della filiera di alluminio. FIOM-FSM e UILM rimangono in attesa di convocazioni immediate e non escludono ulteriori iniziative per sostenere le vertenze in campo.»