“Il giorno del ricordo”: alle 11.30 l’Amministrazione comunale di Carbonia deporrà un mazzo di fiori presso la stele in memoria nel Parco Martiri delle Foibe
Questa mattina, in occasione del “Giorno del Ricordo”, bandiere a mezz’asta nel Municipio comunale in memoria delle vittime delle Foibe al fine di ricordare migliaia di italiani trucidati e infoibati nelle cavità carsiche del Friuli e dell’Istria. Vittime innocenti, ammazzate da Tito per il solo motivo di essere italiani residenti nelle zone di confine ed oggetto di una spietata operazione di pulizia etnica.
Alle ore 11.30 l’Amministrazione comunale deporrà, presso la stele situata nel Parco Martiri delle Foibe, un mazzo di fiori per ricordare simbolicamente tutte le vittime di una tragedia di cui occorre sempre alimentare il ricordo e la consapevolezza per evitare di ripetere nel presente e nel futuro gli errori commessi nel passato.
Tutte le autorità civili, religiose e militari e la cittadinanza, in generale, sono invitate a partecipare alla commemorazione. La cerimonia sarà accompagnata dalla presenza di cittadini, consiglieri, assessori, istituzioni e dal sottofondo musicale de “Il Silenzio”, a cura della Banda Vincenzo Bellini di Carbonia.
“È nostro dovere morale svolgere un ruolo di impulso, diffondendo, in particolar modo verso le nuove generazioni la memoria storica di questi tragici eventi – rimasti spesso sottaciuti – ed onorare le vittime delle Foibe, tra cui si annoverano anche circa 140 sardi, molti dei quali minatori di Carbonia e del Sulcis trucidati nel bacino carbonifero dell’Arsa – ha detto il sindaco, Pietro Morittu -. È alle loro famiglie che va il pensiero di tutta l’Amministrazione comunale, unitamente alla condanna di ogni forma di totalitarismo.”
“Ad Arsia, un comune croato di 3 mila abitanti dell’Istria sud-orientale a 4,5 chilometri da Albona, nato attorno alle miniere di carbone – ha aggiunto l’assessora della Cultura, Giorgia Meli -, furono condotti a lavorare numerosi minatori sardi delle miniere del Sulcis negli anni Quaranta. Molti di loro, finita la guerra, furono trucidati nelle foibe. L’obiettivo è rifuggire dal negazionismo storico che spesso ha caratterizzato le Foibe, tramandare la memoria degli abomini subiti dai nostri connazionali, per fare in modo che nella nostra società il seme dell’odio non attecchisca più.”
“In giornate come queste è più che mai necessario per tutti noi essere latori di un messaggio di libertà, tolleranza, pace, giustizia, integrazione e lotta contro ogni qualsivoglia intolleranza, discriminazione e disuguaglianza”, ha commentato il vicesindaco, Michele Stivaletta.
Foto di archivio in Piazza Martiri delle Foibe, a Carbonia
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