Lettera aperta di Claudia Zuncheddu e Rita Melis (Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica) al sindaco di Iglesias Mauro Usai sulla crisi della Sanità nel territorio
Al sindaco di Iglesias Mauro Usai
Egregio sindaco
A proposito della crisi della Sanità nel nostro territorio, Lei sostiene “di aver contestato ferocemente il governo di centro sinistra arrivando a scontrarsi ferocemente con il suo partito, anteponendo gli interessi della sua città (Iglesias) a quelli della sua parte politica”, per poi, ad un tiro di schioppo dalle elezioni regionali cambiare idea e tentare di riabilitare l’operato del suo partito.
Giusto per parlare di fatti e non di slogan, come Lei scrive pubblicamente a proposito di Sanità, La invitiamo a ripercorrere la storia dello smantellamento degli ospedali e di tutto il sistema sanitario pubblico in Sardegna. E’ un metodo utile per meglio individuare le responsabilità politiche ancor più in tempi di campagne elettorali.
La Rete Sarda ritiene non corretto tentare di ricostruire la verginità a parti politiche responsabili della distruzione della più grande conquista sociale del 900: il Sistema sanitario pubblico. Di fronte alla crescente mortalità, nessuno degli schieramenti politici che hanno governato in questi anni, può essere assolto. Non c’è campagna elettorale che tenga, signor sindaco!
Le ricordiamo che le lotte contro i tagli agli ospedali dei territori, Sulcis Iglesiente compreso, sono esplose sotto il governo Pigliaru – centro sinistra – XV legislatura.
L’asse Pigliaru/Arru/Moirano ha inaugurato in Sardegna lo smantellamento del Sistema sanitario pubblico con l’alibi della “riorganizzazione, razionalizzazione, accorpamenti, buchi di bilancio”. La Giunta Pigliaru ingaggiò il supermanager Moirano, sperimentato tagliatore di servizi sanitari. Nonostante il discusso operato nella Sanità pubblica piemontese, con un deficit di bilancio di 5,75 miliardi certificato dalla Corte dei conti per il 2015, Moirano erano atteso da tutto il centro sinistra sardo come un liberatore.
Di fatto Moirano giunse in Sardegna grazie ad un accordo tra il PD che governava la Sardegna e il PD che governava il Piemonte. Un pasticcio fatto in casa PD considerando che con l’imminente 65° compleanno, Moirano avrebbe trovato le porte chiuse nelle istituzioni di altre regioni. Solo in Sardegna tutto è possibile, basti pensare che mentre Moirano percepiva in Piemonte 100 mila euro all’anno, la Sardegna gli offriva il doppio, più un premio di produzione di 40 mila euro, per fare lo stesso lavoro. Più tagli più premi.
Una fortuna che sbalordiva lo stesso Moirano che dichiarò “qui è stato messo un bello stipendio, e siccome sono ligure… 200 mila euro lordi annui di base, fino a 240mila se centrerò gli obiettivi…” (Unione Sarda 4 ottobre 2016 pag. 3).
La giunta Pigliaru, abbracciò il neoliberismo. Adottò il DM70 (una mannaia evitabile per noi sardi). Il Decreto, figlio della Spending review del governo Monti, di cui il ministro della Salute Balduzzi ne fù ispiratore, è stata l’arma che ha consentito a Moirano di radere al suolo ospedali, personale sanitario, servizi sanitari territoriali e di minare il poco della Sanità pubblica che restava in piedi.
Sindaco Usai, l’operazione fu chiamata: “Piano di riordino della rete ospedaliera sarda”, quella che mi pare di capire che Lei oggi invochi.
Il superpagato Moirano, noto tra i “Balduzzi Boys”, adottò per la nostra Sanità le pratiche neoliberiste più spietate. In nome della Spending review soppresse servizi pubblici promuovendo la privatizzazione. Con il Mater Olbia, affare firmato dalla Giunta Pigliaru, benché fosse da tutti voluto, avanzano anche le multinazionali della Sanità.
Mentre tutto il sistema sanitario crollava, nel corso di un confronto/scontro tra Moirano e la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, Moirano declinò ogni responsabilità dichiarando di essere un tecnico al servizio degli ordini del Presidente e dell’assessore Arru.
Per lo spropositato pagamento di 240 mila euro all’anno, contro i 100 mila del Piemonte, la giunta sarda fu addirittura ripresa dal Governo, al quale Pigliaru rispose rivendicando la propria Autonomia (Autonomia naturalmente solo nello sperpero dei soldi dei sardi).
Molti ospedali crollarono sotto la legislatura del centro sinistra.
La Giunta sardo/leghista di Solinas, ringrazia la Giunta Pigliaru per il lavoro già fatto al posto delle destre e prosegue nella stessa disastrosa direzione.
Egregio sindaco Usai, al macabro spettacolo della nostra Sanità, mancava solo l’assalto delle “cavallette”: i soliti politici di destra e di sinistra che delle macerie della Sanità ne fanno oggetto per la propria campagna elettorale.
Claudia Zuncheddu, portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
Rita Melis, referente del Coordinamento del Sulcis Iglesiente della Rete
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