Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna parteciperà alla prossima edizione della BIT, la Borsa Internazionale del Turismo che rappresenta la più importante fiera del turismo in Italia, in programma da domenica 12 a martedì 14 febbraio 2023 presso lo spazio fieristico milanese dell’Allianz MiCo.
L’ente sarà presente con uno stand tra gli espositori all’interno del Padiglione 3, in cui proporrà al pubblico ed a vari stakeholders le attività, i progetti e le iniziative in programma, oltre agli elementi che maggiormente caratterizzano le aree del Parco sotto il profilo geominerario, ambientale, archeologico e storico, con materiale promozionale, documentale e divulgativo selezionato per l’occasione.
Nello stand del Parco, oltre al personale dell’ente, ci saranno amministratori e gestori di siti di particolare interesse geominerario, ambientale e museale della Sardegna, nell’ottica di predisporre un’offerta turistica integrata ed esclusiva ai buyers presenti in fiera e presso i canali digitali che viaggiano sul web.
La BIT edizione 2023, a cui parteciperanno più di mille espositori, oltre a proporre ed incentivare lo scambio fra domanda ed offerta turistica del mercato nazionale ed internazionale incentrato sull’Italia, permette anche agli appassionati di viaggi l’opportunità di incontrare direttamente professionisti del settore provenienti da tutto il mondo, con l’apertura al pubblico del primo giorno di manifestazione. Presso la fiera milanese, sarà possibile conoscere le novità e i trend di mercato, interfacciarsi con i fornitori e formulare business, all’interno di un ricco programma di eventi e convegni.
Questa mattina, in occasione del “Giorno del Ricordo”, bandiere a mezz’asta nel Municipio comunale in memoria delle vittime delle Foibe al fine di ricordare migliaia di italiani trucidati e infoibati nelle cavità carsiche del Friuli e dell’Istria. Vittime innocenti, ammazzate da Tito per il solo motivo di essere italiani residenti nelle zone di confine ed oggetto di una spietata operazione di pulizia etnica.
Alle ore 11.30 l’Amministrazione comunale deporrà, presso la stele situata nel Parco Martiri delle Foibe, un mazzo di fiori per ricordare simbolicamente tutte le vittime di una tragedia di cui occorre sempre alimentare il ricordo e la consapevolezza per evitare di ripetere nel presente e nel futuro gli errori commessi nel passato.
Tutte le autorità civili, religiose e militari e la cittadinanza, in generale, sono invitate a partecipare alla commemorazione. La cerimonia sarà accompagnata dalla presenza di cittadini, consiglieri, assessori, istituzioni e dal sottofondo musicale de “Il Silenzio”, a cura della Banda Vincenzo Bellini di Carbonia.
“È nostro dovere morale svolgere un ruolo di impulso, diffondendo, in particolar modo verso le nuove generazioni la memoria storica di questi tragici eventi – rimasti spesso sottaciuti – ed onorare le vittime delle Foibe, tra cui si annoverano anche circa 140 sardi, molti dei quali minatori di Carbonia e del Sulcis trucidati nel bacino carbonifero dell’Arsa – ha detto il sindaco, Pietro Morittu -. È alle loro famiglie che va il pensiero di tutta l’Amministrazione comunale, unitamente alla condanna di ogni forma di totalitarismo.”
“Ad Arsia, un comune croato di 3 mila abitanti dell’Istria sud-orientale a 4,5 chilometri da Albona, nato attorno alle miniere di carbone – ha aggiunto l’assessora della Cultura, Giorgia Meli -, furono condotti a lavorare numerosi minatori sardi delle miniere del Sulcis negli anni Quaranta. Molti di loro, finita la guerra, furono trucidati nelle foibe. L’obiettivo è rifuggire dal negazionismo storico che spesso ha caratterizzato le Foibe, tramandare la memoria degli abomini subiti dai nostri connazionali, per fare in modo che nella nostra società il seme dell’odio non attecchisca più.”
“In giornate come queste è più che mai necessario per tutti noi essere latori di un messaggio di libertà, tolleranza, pace, giustizia, integrazione e lotta contro ogni qualsivoglia intolleranza, discriminazione e disuguaglianza”, ha commentato il vicesindaco, Michele Stivaletta.
Foto di archivio in Piazza Martiri delle Foibe, a Carbonia
Il comune di Carbonia ha pubblicato le graduatorie provvisorie relative agli ”Interventi per il diritto allo studio anno 2022”, consistenti in borse di studio – a favore degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado – e nel cosiddetto “buono libri”, il cui fine è rimborsare le spese sostenute per l’acquisto dei testi scolastici da parte di allievi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
Le borse di studio regionali fanno riferimento all’anno scolastico 2021-2022, il Buono Libri all’anno scolastico 2022-2023.
A beneficiare delle borse di studio saranno ben 600 ragazzi di Carbonia, mentre ad aggiudicarsi il rimborso del “buono libri” saranno 496 studenti.
“Si tratta di un contributo indispensabile per tante famiglie della nostra città che, nonostante siano fortemente gravate dalla crisi economica, fanno di tutto per assicurare ai propri figli il diritto allo studio e un futuro con solide fondamenta educative, scolastiche e formative”, ha commentato l’assessora della Pubblica Istruzione, Antonietta Melas.
“Le borse di studio e il rimborso per le spese relative all’acquisto libri rappresentano anche un fondamentale sostegno all’inclusione nonché un fattore di contrasto alla dispersione scolastica, che in Sardegna fa registrare numeri da record”, ha aggiunto il sindaco, Pietro Morittu.
L’elenco provvisorio degli studenti ammessi e ed esclusi è stato pubblicato sull’Albo pretorio comunale al seguente link:
https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/4951-contributi-per-il-diritto-allo-studio-borsa-di-studio-regionale-a-s-2021-2022-l-r-5-2015-buono-libri-a-s-2022-2023-art-27-l-448-1998%20
Il termine ultimo per la presentazione di ricorsi e/o osservazioni scade improrogabilmente il 17 febbraio 2023.
Dopo il grande successo della serata d’esordio con la presenza in sala di 172 abbonati e di 100 spettatori paganti, domenica 12 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di piazza Roma va in scena il secondo appuntamento della nuova stagione della Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo con il patrocinio ed il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Sul palco lo spettacolo “Raccontami di domani”, regia di Cesàr Brie, con Vera della Pasqua e Rossella Guidotti. La performance è un viaggio attraverso l’universo femminile, spiato dalla serratura del bagno. Il tema è l’amicizia tra due donne. Nel bagno conversano, si sistemano, si preparano. Scoprono i cambiamenti dei loro corpi, si confessano, si lavano il corpo e l’anima. In questo bagno gli oggetti più umili ci interpellano, diventano compagni di scena. Il volto dell’amica ci guarda attraverso lo specchio affinché il reale, rannicchiato ed invisibile, ci si riveli, come quelle verità che si possono confidare solo in segreto.
«Siamo molto soddisfatti per il ricco e variegato cartellone di offerte teatrali proposto dal Cedac. La rassegna è cominciata con gli ottimi riscontri del nostro pubblico nella serata inaugurale di sabato scorso. La location, il Teatro Centrale, rappresenta un fondamentale spazio di aggregazione culturale in città e in queste settimane è oggetto di importanti lavori – in corso di esecuzione – di efficientamento energetico che lo renderanno sempre più confortevole e fruibile dai nostri concittadini e dalle compagnie teatrali che ivi si esibiranno», ha detto il sindaco Pietro Morittu.
Come sovente accade in occasione dei lavori in corso, gli interventi di efficientamento energetico di cui è investito il Teatro Centrale comporteranno anche dei fisiologici e temporanei disagi per il pubblico in sala e per gli attori teatrali. Disagi di cui il comune di Carbonia rende edotta la cittadinanza, informando gli spettatori che si recheranno a Teatro che, a causa dell’esecuzione di tali lavori di riqualificazione energetica, nella serata di domenica 12 febbraio e per gli spettacoli che si svolgeranno nei successivi 20-30 giorni, l’impianto di climatizzazione e riscaldamento non sarà funzionante. «Certi della comprensione, delle cause di forza maggiore che sottendono tale situazione temporanea, del tutto indipendenti dalla volontà di codesto Ente, il comune di Carbonia si scusa per il disagio arrecato al pubblico e al personale delle compagnie teatrali.»
Si è svolto ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Cristo Re, a Carbonia, un incontro per ricordare il primo parroco Alfredo Tocco, prete che ha dedicato 44 anni del suo ministero alla Comunità locale, mancato il 17 gennaio 2016. Ieri avrebbe compiuto 87 anni. Dopo il saluto di don Massimiliano Congia, parroco di Cristo Re, i lavori sono stati coordinati dal giornalista Giampaolo Cirronis, che al termine ha intervistato Vincenzo Panio, autore del libro Preti di Carbonia, intervenuto per ricordare la figura di don Alfredo Tocco con i numerosi fedeli presenti che lo hanno conosciuto ed hanno vissuto esperienze di vita con lui nella comunità di Cristo Re.
I carabinieri di Carbonia sono intervenuti ieri sera lungo la SP2 all’altezza dello svincolo per la frazione di Corongiu, a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto una Lancia Ypsilon condotta da Marco Gessa, trentottenne di Domusnovas ed un Fiat Doblò condotto da una studentessa trentunenne di Iglesias. Il giovane, al fine di evitare la carcassa di una volpe che si trovava sulla carreggiata, ha perso il controllo della sua auto invadendo la carreggiata opposta e scontrandosi con il veicolo condotto dalla giovane donna che in quel momento transitava nella direzione di marcia opposta. Il giovane, a causa delle ferite riportate, è morto sul colpo mentre la donna è stata trasportata da personale del 118 in codice rosso presso l’ospedale Brotzu di Cagliari non in pericolo di vita. I rilievi sul luogo del sinistro sono stati eseguiti dai carabinieri del Radiomobile di Carbonia, ai fini della ricostruzione di ogni responsabilità.
La Villacidrese ha interrotto ieri pomeriggio nel recupero con il Sant’Elena il lungo digiuno da vittorie iniziato dopo la netta vittoria per 5 a 0 ottenuta il 30 ottobre dello scorso anno con la Kosmoto Monastir. In quasi tre mesi e mezzo, tredici partite, la squadra di Graziano Mannu ha ottenuto 6 pareggi e 7 sconfitte, scivolando dal quarto posto a ridosso della zona retrocessione.
I goal della vittoria per 2 a 0 ottenuta ieri nel confronto con il Sant’Elena, portano le firme di due attaccanti classe 2000, Luca Muscas e Diego Pinna, al 7’ ed al 13’ del secondo tempo. Con i tre punti, la Villacidrese è salita a quota 29 punti, al 12° posto, scavalcando la squadra quartese, ferma a quota.
Nell’altro recupero disputato ieri pomeriggio, il Calangianus ha superato 4 a 3 il Taloro Gavoi, agganciando all’ottavo posto a quota 38 punti il Carbonia, con il quale aveva pareggiato 1 a 1 domenica scorsa. Il Taloro Gavoi resta al quarto posto, a quota 45 punti.
Nel prossimo fine settimana sono in programma le partite della nona giornata del girone di ritorno.
Poste Italiane come ogni anno celebra la Festa degli Innamorati dedicando a San Valentino una colorata e animata cartolina filatelica.
Un’occasione unica per ogni collezionista o per chi, semplicemente, desidera ricordare in modo originale una giornata speciale, facendo dono della cartolina al proprio partner o scrivendo e inviando un messaggio d’amore a chi è lontano.
Poste Italiane vuole così sostenere, ancora una volta, il valore della scrittura scrivendo semplicemente una cartolina, un oggetto che può essere custodito nel tempo.
La speciale cartolina è disponibile a Iglesias nell’ufficio postale con sportello filatelico di Serra Perdosa e online su poste.it .
Fino al 14 febbraio, esclusivamente negli uffici dedicati interamente al mondo filatelico denominati “Spazio Filatelia” e presenti nelle maggiori città italiane, oltre alla cartolina sarà disponibile anche un annullo speciale.
Alla BIT di Milano il comune di Iglesias c’è e all’interno dello Stand di Regione Sardegna (Padiglione 3) presenta tutta la sua offerta turistica che parte dai siti minerari – prodotto di punta della destinazione – per focalizzare poi l’attenzione su alcuni appuntamenti clou come “La Settimana Santa” e le sue processioni – tra le più affascinanti dell’isola.
«L’intenzione è quella di mettere il viaggiatore nella condizione di scoperta, di lasciarlo immergere in un territorio in grado di andare oltre la trasparenza delle sue acque e delle sue spiagge da cartolina. Vogliamo che chi viene a trovarci – dichiara il sindaco di Iglesias, Marco Usai – si senta accolto, possa attraversare le nostre terre, magari a piedi percorrendo il Cammino Minerario di Santa Barbara, che parte proprio qui e che si snoda all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, e comprendere la nostra lunga storia, le origini ispaniche, il valore che questa zona ha avuto nel XX secolo. Crediamo fortemente che Iglesias possa essere un territorio attrattivo 365 giorni l’anno.»
E i dati sui flussi turistici del 2022 sono la prova concreta che ad Iglesias qualcosa sta cambiando. Una strategia di destagionalizzazione iniziata e che continuerà. Numerose sono, infatti, le visite guidate nelle aree ex minerarie, i tour nelle vie del centro storico e nei musei della città come anche gli eventi e le opportunità di crescita che si stanno affacciando.
Nel 2022 Porto Flavia, emblema per la zona, nonché opera ingegneristica di pura avanguardia, è stata l’attrazione principale con 63.825 visitatori (+ 23.500 presenze in più rispetto al 2021, quando i visitatori erano stati 40.212) ed un incremento del 59%.
Dati confortanti anche per gli altri due siti ex minerari della Grotta Santa Barbara e della Galleria Villamarina, rispettivamente con 11.212 (+ 50%) e 4.972 visitatori (+ 26%).
Da segnalare anche i 1.401 visitatori che dal mese di luglio si sono recati al Museo di Mineralogia, presso l’Istituto Asproni e gli oltre mille partecipanti al tour guidato per le vie del centro storico.
Iglesias e buon cibo sono da sempre legate. Tanti sono gli esempi di piatti tipici della città. Ricordiamo diverse varianti di cottura dell’agnello, che si sposa benissimo con la fregola, con le uova e limone o con carciofi e patate. Per una Iglesias da mangiare non possiamo non citare il mustatzeddu de tamatiga, ottima focaccia con pomodoro, aglio, olio e basilico. Tra le zuppe stagionali ricordiamo quella di fave. Mentre tra le carni si annoverano Su bucconi e su rei, arrosto tipico con diversi tipi di carne una dentro l’altra e chiuse da erbe aromatiche; S’impanada a sa meuredda, arrosto con misto di aromi, olio e pane grattugiato.
Infine, i dolci, tra i quali le pastiglie, gli amaretti, i biscotti e i croccantini, e in occasione del carnevale i parafrittus e gli arrubiolus. Ed è proprio in questa ottica che Iglesias e il suo territorio è stato scelto da Slow Food Italia per “Slow Food Travel”, il percorso formativo dedicato alla promozione dell’enogastronomia locale e alla formazione degli addetti ai lavori, per dar vita a un’offerta turistica attenta al patrimonio delle comunità.
Il progetto far vivere emozioni, educare i viaggiatori alla tutela della biodiversità alimentare e favorire la conoscenza di culture, identità e gastronomie locali, ma anche creare sinergie e stimolare incontri con le persone, custodi della natura e delle tradizioni dei territori.
E per concludere appuntamento ad aprile con le processioni della Settimana Santa.
La Pasqua è sempre un momento di grande fascino per la Sardegna, ancor di più a qui dove ad aprile si svolgono processioni tra le più antiche e affascinanti d’Italia; un segno tangibile che la cultura aragonese ha lasciato in Sardegna dopo quattro secoli di dominazione.
Ma qui in questa città del sud-ovest la Spagna ha anche contribuito con altro, nell’origine del nome Iglesias, che vuol dire chiese, e nello stile gotico-aragonese delle volte presenti nei principali edifici religiosi della città. Arrivare qui, ad aprile, vuol dire immergersi in un clima emozionante. In ogni angolo della città c’è grande partecipazione da parte dei locali e i turisti non mancano. Sono tutti qui, insieme, per non lasciarsi sfuggire l’occasione di vivere da vicino i momenti più toccanti della storia della Passione e della Resurrezione di Cristo.
Un susseguirsi di avvenimenti che intrecciano tradizioni antichissime, religione, folklore, patos e sentimenti, anche dei meno credenti. I riti della Settimana Santa ad Iglesias iniziarono sicuramente dopo il 1500. Le processioni che vedono impegnata la Confraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte, la più antica della città, sono quattro: la Processione dei Misteri (martedì), dell’Addolorata (giovedì), del Monte e del Descenso (venerdì mattina e venerdì sera). Seguono le processioni tradizionali della Pasqua con “Su incontru” e “S’inserru”, il martedi successivo alla stessa.