27 November, 2024
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Il comune di Carbonia ha pubblicato la graduatoria provvisoria relativa al Bonus Nidi Gratis – Secondo semestre.

«Il bonus “Nidi Gratis” è una misura regionale che consiste nella concessione di contributi per l’abbattimento della retta per la frequenza di nidi o micronidi (pubblici o privati), ad integrazione del “Bonus Nido” riconosciuto dall’INPS», ha spiegato l’assessore dei Servizi sociali, Roberto Gibillini.

I beneficiari risultati ammessi e quelli risultati ammessi con riserva, al fine della quantificazione e liquidazione del contributo spettante al proprio nucleo familiare, dovranno presentare con decorrenza immediata ed entro il 15 febbraio 2023 tutta la documentazione in loro possesso che dimostri il pagamento delle rette di frequenza da luglio a dicembre 2022 (ricevute o fatture rilasciate dalla struttura frequentata) e la documentazione riguardante le mensilità del Bonus Asili Nido Inps percepito da luglio a dicembre 2022 (la tabella “Bonus Asili Nido” presente nel “cassetto previdenziale cittadino”, scaricabile dal sito Internet dell’INPS).

I beneficiari che, precedentemente a questo avviso, avessero già inviato la documentazione sopra citata in maniera parziale sono chiamati e reinviare tutta la documentazione completa entro la scadenza sopra indicata. I beneficiari che invece avessero già inviato tutta la documentazione in maniera completa, dovranno inviare (sempre entro la data indicata) una comunicazione in cui viene riportato il numero e la data di protocollazione dell’invio.

La documentazione o la eventuale comunicazione dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica, all’indirizzo comcarbonia@comune.carbonia.ca.it. o via Pec all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org .

La graduatoria provvisoria relativa al Bonus Nidi Gratis 2022 – Secondo semestre è consultabile al seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/servizi-sociali-e-politiche-giovanili/item/4944-bonus-nidi-gratis-2022-2-semestre-graduatoria-provvisoria-avviso

La Giunta comunale di Iglesias ha approvato il progetto relativo agli interventi di manutenzione straordinaria dell’ex Ostello della Gioventù, in località Ceramica, con l’obiettivo di riqualificare la struttura e renderla idonea a ospitare uffici di tipo tecnico ed amministrativo.

Gli interventi nella struttura, che si prevede diventerà la sede degli uffici del Corpo forestale, per il Servizio territoriale dell’Ispettorato ripartimentale di Iglesias, saranno finanziati per un importo di 500.000,00 euro da fondi regionali (L.R. n. 17 del 22/11/2021).

Nel dettaglio, gli interventi prevedono:

– Rifacimento delle aree della copertura danneggiate, impermeabilizzazione e sostituzione delle parti mancanti dei pluviali in rame, ripristino delle sezioni danneggiate.

– Impianti di riscaldamento e clima

– Ricostruzione dei controsoffitti, ripristino delle opere murarie danneggiate, tinteggiatura.

– Ripristino e completamento dell’impianto elettrico e dell’illuminazione

– Ripristino e completamento dell’impianto idrico, di quello di scarico e riposizionamento dei sanitari e delle rubinetterie

– Restauro e sistemazione delle porte, interne, esterne ed antipanico

– Impianti di sicurezza e videosorveglianza

E’ prevista, inoltre, la possibilità di allestire una superficie esterna per il decollo e l’atterraggio di un elicottero.

Ieri la durissima critica del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che in una nota, ha sollevato fortissimi dubbi sulla validità del progetto “Polis” presentato a Roma da Poste Italiane, sottolineando, tra l’altro: «Il grande “entusiasmo” che ruota attorno al progetto “Polis” promosso da Poste Italiane, quindi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, perciò, finanziato con i soldi dei contribuenti, mi sembra oltremodo fuori luogo. Per due ordini di ragioni: la prima è che si vuole far passare come innovativa la ristrutturazione dei locali nei quali hanno sede gli uffici postali; la seconda è che l’osannato arrivo del digitale, in luogo degli sportelli fisici, non farà altro che ridurre personale e servizi, allontanando i cittadini».

Oggi la replica di Poste Italiane, che riportiamo integralmente.

Nella giornata di lunedì 31 gennaio, alla presenza di oltre 5.000 sindaci provenienti da tutta Italia e delle più alte cariche istituzionali, Poste Italiane ha presentato Polis, un progetto che conferma l’attenzione ai piccoli comuni ribadendo al contempo la propria presenza capillare e il proprio ruolo sociale sull’intero territorio italiano, compresa la Sardegna.
I numeri di Poste sull’isola sono, infatti, esemplificativi: 441 uffici postali, 64 centri e presidi di distribuzione della corrispondenza e dei pacchi, 263 ATM Postamat e 445 Punto Poste.
Polis è un progetto ambizioso che interesserà i comuni al di sotto dei 15mila abitanti e che, tra le molteplici novità che l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante ha ben delineato a Roma durante l’evento di presentazione, intende continuare a essere punto di riferimento per la collettività e offrire ai cittadini un canale di accesso ulteriore ai servizi della Pubblica Amministrazione.
Con Polis, Poste Italiane prosegue il suo impegno già iniziato con da alcuni anni con il progetto dedicato ai “Piccoli Comuni” al di sotto dei 5mila abitanti che in Sardegna ha visto realizzarsi oltre 900 interventi, tra installazioni e sostituzioni di ATM Postamat, di impianti di video sorveglianza, di impianti e reti wi-fi, restyling di cassette “rosse” di impostazione, abbattimento delle barriere architettoniche, iniziative filateliche e pos concessi in comodato d’uso gratuito alle amministrazioni comunali.
Oltre a dimostrare con i risultati quanto era stato pianificato e comunicato relativamente all’iniziativa “Piccoli Comuni”, Poste Italiane, spesso in controtendenza con i propri competitor e con numerose altre realtà di servizi, ha confermato la presenza capillare sul territorio, ampliando l’offerta in molti settori di attività.
Un’offerta che continua a essere inclusiva poiché garantisce ai cittadini la possibilità di fruire dei servizi sia attraverso i tradizionali presidi “fisici” sia offrendo le molteplici opportunità dei canali digitali.
Per quanto attiene agli orari di apertura della sede di Sant’Antioco, Poste Italiane evidenzia che, a seguito della fine dell’emergenza sanitaria, grazie anche all’impegno di tutto il personale, in Sardegna sono oramai da tempo operativi tutti i 441 uffici postali presenti sul territorio e, con particolare riferimento alla Sardegna Meridionale in cui tutte le 150 sedi sono attualmente operative, l’azienda sta valutando il ripristino orario anche delle situazioni di soli 6 uffici postali che a oggi sono disponibili, seppure con alcune variazioni orarie o rimodulazioni attivate durante il periodo pandemico.
In conclusione, Poste Italiane evidenzia come, anche i numeri, riflettano il suo ruolo di realtà economica tra le più importanti a sostegno del Paese: 120.000 dipendenti, di cui il 54% donne, 52.000 operatori negli uffici postali, 31.000 portalettere, 12.800 uffici postali distribuiti su tutto territorio italiano e 65.000 ulteriori punti fisici di contatto con i cittadini, 35 milioni di clienti, 250 milioni di pacchi consegnati in un anno, 25 milioni di identità digitali SPID rilasciate, 20 milioni di interazioni al giorno con clienti e cittadini, 29 milioni di carte prepagate, di debito e di credito emesse, 81,3 milioni di APP di servizi del Gruppo scaricate dagli Italiani e 6,7 milioni di clienti che visitano i canali digitali ogni giorno.

Le segreterie territoriali FIOM, FSM e UILM hanno firmato, presso l’assessorato regionale del Lavoro, l’accordo per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni straordinaria, per alcune aziende dell’indotto della Portovesme srl.

«L’incontro ha fatto emergere una forte preoccupazionesi legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM, FSM e UILM -, in conseguenza del mancato rispetto, di quanto dichiarato dall’amministratore delegato della Portovesme srl, in occasione dell’ultimo incontro tenuto con la regione e le parti sociali il 23 gennaio 2023. In quella circostanza, si scriveva che il confronto in atto, tra ente erogatore e Portovesme srl, congelava qualsiasi incremento della cassa integrazione sino al 28 febbraio 2023. Per quanto riguarda i lavoratori degli appalti, questo, non è avvenuto; anzi, le azioni tendenti a smantellare il presidio infermieristico, fanno accrescere perplessità dal punto di vista della sicurezza; la sospensione della umidificazione delle strade a garanzia degli abbattimenti delle polveri, alimentano i problemi legati alla salute dei lavoratori rimasti e all’ambiente circostante; le fermate totali dei reparti del KSS e dell’arrostimento, creano preoccupazione per il mancato rispetto degli investimenti annunciati e poi sospesi. Tutte azioni tendenti ad aumentare il clima di incertezza e di tensione esistente.»

«Emerge, che il ricatto occupazionale esercitato per ottenere il risultato da raggiungere sul costo energetico, risulterà per i lavoratori e le imprese di appalto, tanto più salato quanto più tardi si raggiungerà un costo energetico accettabile per la Portovesme srlaggiungono le segreterie territoriali FIOM, FSL e UILM -. Prende sempre più corpo, con maggiore preoccupazione, l’idea che l’azienda abbia la volontà di produrre solo attraverso ciò che è collegato ai forni Weltz, ipotesi contestata in tutte le riunioni tenute dalle parti sociali e dai diversi rappresentanti istituzionali coinvolti. Insomma la poca chiarezza nel conoscere il futuro industriale dello stabilimento, sembra essere il filo conduttore delle tante incertezze esistenti, che sono esattamente il contrario di quanto richiesto dalle organizzazioni sindacali anche nel corso dell’ultimo incontro, in cui si è chiesto che il tavolo permanente impegnasse tutti i soggetti presenti, affinché si remasse dalla stessa parte, al fine di ottenere la garanzia produttiva ed occupazionale. In questa direzione, pare si stiano muovendo le OO.SS. e la politica a tutti i livelli, FIOM, FSM e UILM, avanzano molti dubbi sulla stessa volontà da parte della Portovesme srl

«Per tali ragioni, si è chiesto anche all’assessore al Lavoro, di attivarsi, per chiedere al presidente Christian Solinas, la riconvocazione del tavolo di confronto per aggiornamenti, nel rispetto di quanto già comunicato dallo stesso Presidenteconcludono le segreterie territoriali FIOM, FSM e UILM -. Nei prossimi giorni, saranno convocate le assemblee dei lavoratori.»

Domenica 5 febbraio, a partire dalle ore 15.00, il Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici, sarà teatro dell’evento “Sport Insieme… Carbonia”, organizzato da MSP Italia Comitato provinciale Carbonia-Iglesias, con il patrocinio del comune di Carbonia.

«Si tratta di un evento che dà lustro alla nostra città, che sarà invasa da circa 200 atleti provenienti da tutto il territorio. Siamo felici di poter ospitare nel nostro Palazzetto una manifestazione che pone in risalto i valori dello sport e il suo importante ruolo quale fattore di aggregazione, socializzazione e condivisione», ha commentato il sindaco, Pietro Morittu.

“Sport insieme…Carbonia 2023” sarà incentrato sulla pratica delle discipline del fitness e della danza sportiva e vedrà la partecipazione di 9 società dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.

«Ci aspettiamo di assistere a una bella domenica all’insegna dello sport, della musica e di coreografie spettacolari, con un’ottima cornice di pubblico, quella del Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici, che sicuramente apprezzerà le performance degli atleti partecipanti. Siamo certi che “Sport insieme…Carbonia 2023” replicherà il successo delle precedenti edizioni, che si sono sempre contraddistinte per un’organizzazione impeccabile e di alto spessore», ha precisato l’assessora dello Sport, Giorgia Meli.

Al sindaco di Iglesias Mauro Usai

Egregio sindaco

A proposito della crisi della Sanità nel nostro territorio, Lei sostiene “di aver contestato ferocemente il governo di centro sinistra arrivando a scontrarsi ferocemente con il suo partito, anteponendo gli interessi della sua città (Iglesias) a quelli della sua parte politica”, per poi, ad un tiro di schioppo dalle elezioni regionali cambiare idea e tentare di riabilitare l’operato del suo partito.
Giusto per parlare di fatti e non di slogan, come Lei scrive pubblicamente a proposito di Sanità, La invitiamo a ripercorrere la storia dello smantellamento degli ospedali e di tutto il sistema sanitario pubblico in Sardegna. E’ un metodo utile per meglio individuare le responsabilità politiche ancor più in tempi di campagne elettorali.
La Rete Sarda ritiene non corretto tentare di ricostruire la verginità a parti politiche responsabili della distruzione della più grande conquista sociale del 900: il Sistema sanitario pubblico. Di fronte alla crescente mortalità, nessuno degli schieramenti politici che hanno governato in questi anni, può essere assolto. Non c’è campagna elettorale che tenga, signor sindaco!
Le ricordiamo che le lotte contro i tagli agli ospedali dei territori, Sulcis Iglesiente compreso, sono esplose sotto il governo Pigliaru – centro sinistra – XV legislatura.
L’asse Pigliaru/Arru/Moirano ha inaugurato in Sardegna lo smantellamento del Sistema sanitario pubblico con l’alibi della “riorganizzazione, razionalizzazione, accorpamenti, buchi di bilancio”. La Giunta Pigliaru ingaggiò il supermanager Moirano, sperimentato tagliatore di servizi sanitari. Nonostante il discusso operato nella Sanità pubblica piemontese, con un deficit di bilancio di 5,75 miliardi certificato dalla Corte dei conti per il 2015, Moirano erano atteso da tutto il centro sinistra sardo come un liberatore.
Di fatto Moirano giunse in Sardegna grazie ad un accordo tra il PD che governava la Sardegna e il PD che governava il Piemonte. Un pasticcio fatto in casa PD considerando che con l’imminente 65° compleanno, Moirano avrebbe trovato le porte chiuse nelle istituzioni di altre regioni. Solo in Sardegna tutto è possibile, basti pensare che mentre Moirano percepiva in Piemonte 100 mila euro all’anno, la Sardegna gli offriva il doppio, più un premio di produzione di 40 mila euro, per fare lo stesso lavoro. Più tagli più premi.
Una fortuna che sbalordiva lo stesso Moirano che dichiarò “qui è stato messo un bello stipendio, e siccome sono ligure… 200 mila euro lordi annui di base, fino a 240mila se centrerò gli obiettivi…” (Unione Sarda 4 ottobre 2016 pag. 3).
La giunta Pigliaru, abbracciò il neoliberismo. Adottò il DM70 (una mannaia evitabile per noi sardi). Il Decreto, figlio della Spending review del governo Monti, di cui il ministro della Salute Balduzzi ne fù ispiratore, è stata l’arma che ha consentito a Moirano di radere al suolo ospedali, personale sanitario, servizi sanitari territoriali e di minare il poco della Sanità pubblica che restava in piedi.
Sindaco Usai, l’operazione fu chiamata: “Piano di riordino della rete ospedaliera sarda”, quella che mi pare di capire che Lei oggi invochi.
Il superpagato Moirano, noto tra i “Balduzzi Boys”, adottò per la nostra Sanità le pratiche neoliberiste più spietate. In nome della Spending review soppresse servizi pubblici promuovendo la privatizzazione. Con il Mater Olbia, affare firmato dalla Giunta Pigliaru, benché fosse da tutti voluto, avanzano anche le multinazionali della Sanità.
Mentre tutto il sistema sanitario crollava, nel corso di un confronto/scontro tra Moirano e la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, Moirano declinò ogni responsabilità dichiarando di essere un tecnico al servizio degli ordini del Presidente e dell’assessore Arru.
Per lo spropositato pagamento di 240 mila euro all’anno, contro i 100 mila del Piemonte, la giunta sarda fu addirittura ripresa dal Governo, al quale Pigliaru rispose rivendicando la propria Autonomia (Autonomia naturalmente solo nello sperpero dei soldi dei sardi).
Molti ospedali crollarono sotto la legislatura del centro sinistra.
La Giunta sardo/leghista di Solinas, ringrazia la Giunta Pigliaru per il lavoro già fatto al posto delle destre e prosegue nella stessa disastrosa direzione.
Egregio sindaco Usai, al macabro spettacolo della nostra Sanità, mancava solo l’assalto delle “cavallette”: i soliti politici di destra e di sinistra che delle macerie della Sanità ne fanno oggetto per la propria campagna elettorale.
Claudia Zuncheddu, portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
Rita Melis, referente del Coordinamento del Sulcis Iglesiente della Rete

Questa mattina il Comandante della Polizia locale, dott. Pierluigi Anedda, ha predisposto nel tratto di competenza del comune di Portoscuso (fronte cimitero), i servizi di controllo della velocità.

I controlli sono stati effettuati mediante il Telelaser, dispositivo di rilevamento elettronico della velocità, al fine di rilevare eventuali violazioni delle norme di comportamento.

Il servizio verrà ripetuto periodicamente, in modo da garantire la sicurezza ai cittadini, evitare incidenti ed indurre gli stessi automobilisti a procedere nei tratti interessati, a velocità moderata.

Sono 122 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 1.311 tamponi eseguiti, 20 diagnosticati da molecolare, 102 da antigenico, nessun decesso.

E’ rimasto invariato il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 4.

I pazienti ricoverati in area medica sono 158 (-17).

Sono 3.294 le persone in isolamento domiciliare (+11).

«Ieri il Consiglio regionale ha dato il via libera alla manovra finanziaria da 10 miliardi di euro, dei quali ben 4 destinati alla sanità sarda. Una manovra capace di dare risposta a tutti i settori economici e sociali, come i 70 milioni stanziati per il contrastare il costi energetici: 40 per le famiglie e 30 per le imprese a cui si sommano altri 40 milioni per i comuni. Importanti risorse sono state stanziate anche per le opere pubbliche per intervenire su dissesto idrogeologico, edilizia pubblica, invasi, ponti, viadotti e manutenzione delle strade provinciali e comunali. Il comparto agricolo e della pesca sarà sostenuto con importanti interventi finanziari con oltre 250 milioni di euro.»

Lo scrive, in una nota, Michele Ennas, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.

«Questa manovra finanziaria pone le basi per il rilancio dell’economia regionale dopo le ultime due manovre approvate per sostenerla nella crisi causata dalla pandemia. Emerge lo spirito che come LEGA guida la nostra azione politica: tutela dei territori e centralità del ruolo degli enti localiconclude Michele Ennas -. È una manovra capace di dare un nuovo impulso a tutti i settori economici, con particolare attenzione alle risposte verso le imprese sarde, garantendo al contempo sostegno alle famiglie.»

«Il grande “entusiasmo” che ruota attorno al progetto “Polis” promosso da Poste Italiane, quindi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, perciò, finanziato con i soldi dei contribuenti, mi sembra oltremodo fuori luogo. Per due ordini di ragioni: la prima è che si vuole far passare come innovativa la ristrutturazione dei locali nei quali hanno sede gli uffici postali; la seconda è che l’osannato arrivo del digitale, in luogo degli sportelli fisici, non farà altro che ridurre personale e servizi, allontanando i cittadini.»

A dirlo è Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Il fatto è che ancora una volta Poste Italiane si atteggia a banca pur non essendo una bancaaggiunge Ignazio Locci -. E fa finta di non vedere che in Italia c’è urgenza di sportelli che diano risposte immediate ai cittadini grazie agli operatori, agli essere umani, e non ad asettiche “voci guida digitali”: spesso si tratta di persone anziane e, in generale, di utenti (così come li definisce Poste) non propriamente informatizzati che di sicuro avrebbero non poche difficoltà a relazionarsi con i moderni “touch screen” con cui Poste Italiane giura di “riempire” l’Italia. Tra l’altro viene difficile anche solo immaginare di poter beneficiare di servizi in più se la realtà con cui ci confrontiamo è tutt’altra cosa: a Sant’Antioco, per citare un esempio, prima del triste avvento della pandemia da Covid-19, l’Ufficio postale era aperto tutti i giorni, compresi i pomeriggi, ma con la ragione (la scusa?) della pandemia, nel 2020 è stato chiuso al pomeriggio. Lo stato di emergenza è cessato da un pezzo ma gli sportelli, ahinoi, restano aperti solo al mattino. Difficile, dunque, credere che dal progetto “Polis” possano giungere chissà quali vantaggi.»

«Questo progetto rischia di essere un’operazione di maquillage che di sicuro non semplificherà la vita a coloro che usufruiscono dei servizi postaliconclude il sindaco di Sant’Antioco -. Sarebbe bello, invece, che Poste Italiane ritornasse a fare semplicemente “la Posta”, e non vestisse i panni della Banca con i soldi dei contribuenti.»