Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil nazionali: «Costi energetici rientrati, ci sono le condizioni per riprendere l’attività alla Portovesme srl»
«Da oggi registriamo che a Portovesme esistono tutte le condizioni perché gli impianti produttivi riprendano l’attività. Ma è necessario che l’azienda, controllata dalla multinazionale Glencore Spa, faccia marcia indietro rispetto a una scelta unilaterale che ha messo a rischio i livelli produttivi e occupazionali.»
Si sono pronunciati così i vertici delle Segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, al tavolo convocato al ministero delle Imprese e del Made in Italy, cui hanno partecipato i rappresentanti delle segreterie nazionali e regionali dei sindacati di categoria, quelli dei sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti della Regione Sardegna, istituzioni locali, azienda e parti sociali. La riunione è stata presieduta dal sottosegretario di Stato del dicastero stesso, Fausta Bergamotto.
«È inaccettabile – hanno ribadito le segreterie nazionali dei sindacati di settore – che la proprietà si aspetti da parte del Governo ulteriori risorse pubbliche per ridurre il costo dell’energia, per sostenere gli ammortizzatori sociali, per garantire un’ipotetica riconversione industriale. La Portovesme Srl può godere di un prezzo accessibile dell’energia, della condizione energetica di interrompibilità, del mantenimento del regime agevolato del credito d’imposta. Il gruppo Glencore Spa e la società controllata in questione non hanno più alibi. Non possono che riprendere l’attività e riattivare la produzione. Solo su queste basi può riprendere il dialogo tra Governo, Parti sociali e Azienda. In caso contrario, il sindacato porrà in essere tutte le azioni di lotta a sostegno dei lavoratori.»
Il Governo ha sottolineato che riconvocherà nei prossimi giorni in sede ministeriale i vertici della Glencore Spa.
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