23 November, 2024
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Il progetto di Renato Scanu, il radiocronista 59enne di Carbonia da tre anni impegnato in una durissima battaglia contro la SLA, che sta mettendo insieme le maglie dei calciatori delle principali squadre italiane ed estere, al fine di raccogliere, attraverso un’asta dei fondi da destinare alla ricerca, continua a crescere. L’obiettivo è quota 200 maglie, Renato Scanu ha già superato quota 140 e ieri la raccolta si è arricchita di una maglia prestigiosa, l’ennesima, quella del capitano del Milan campione d’Italia, Davide Calabria, che gli è stata consegnata da Pier Paolo Greco, titolare della Tonnare Carloforte, che ha ricevuto questo compito direttamente dal presidente del Milan, Paolo Scaroni.

E’ stata grande l’emozione di Renato Scanu che tramite il sintetizzatore vocale, con il quale continua a realizzare ogni giorno i suoi servizi giornalistici, ha ringraziato il presidente della società rossonera Paolo Scaroni, Pier Paolo Greco ed i giornalisti che hanno presenziato all’evento, con il fratello Pier Paolo e la moglie Liliana.

La battaglia di Renato Scanu contro la Sla, continua.

«Si punti alla ripartenza dei reparti nel più breve tempo possibile. Quanto avvenuto nei giorni scorsi, con tre giorni di sciopero dei Lavoratori degli appalti e quattro Lavoratori della Glencore, asserragliati per alcuni giorni in un cammino all’interno dello stabilimento, sono un sintomo evidente e preoccupante della gravissima situazione in cui versano il territorio, i lavoratori, le aziende.»

Lo scrivono, in una nota diffusa oggi, le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM del Sulcis Iglesiente.

«Nel frattempo, i sindacati e le aziende metalmeccaniche hanno firmato accordi di Cassa integrazione, inventandosi soluzioni con parvenza di equità, nel tentativo di trovare soluzioni tampone alla difficilissima situazione, che però per essere superata necessità di un contributo del soggetto principale: Glencoreaggiungono -. Si mettano tutti i lavoratori nelle condizioni di poter superare questa fase in maniera dignitosa, troppi sono infatti i lavoratori “costretti”, alla cassa integrazione a zero ore. La politica a tutti i livelli, pretenda che, a fronte di un possibile raggiungimento degli obiettivi, la Glencore, reintegri le lavorazioni sospese, faccia riprendere la marcia degli impianti, si diano garanzie ai lavoratori indiretti, interinali e quelli di San Gavino; si sgomberino le voci di imminenti chiusure, lo si faccia adesso, i lavoratori, non sono nelle condizioni di reggere ancora questa situazione.»

FIOM, FSM e UILM oggi hanno tenuto l’ennesima assemblea informativa ai cancelli, con i lavoratoti della GSMI, azienda con la quale, proprio nella giornata di ieri, «è stata trovata una sorta di “tregua armata”, transitoria, con rotazioni, ferie, cassa integrazione e trasferimenti di qualche unità, ma questo può durare, lo spazio di poco tempo – concludono -. Basta, si batta un colpo dando un segnale di apertura verso i lavoratori, TUTTI, nessuno escluso!»

Il comune di Carbonia ha pubblicato l’elenco provvisorio delle domande ammesse e non ammesse ai contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione nelle abitazioni private, di cui all’art. 11 comma 3 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, in riferimento all’annualità 2022.
Destinatari dei contributi sono i cittadini residenti nel comune di Carbonia in possesso dei requisiti prescritti nel bando, titolari di contratti di locazione, regolarmente registrati, ad uso residenziale di unità immobiliari di proprietà private site nel comune di Carbonia e occupate a titolo di abitazione principale. Sono, altresì, destinatari dei contributi i titolari di contratti di locazione ad uso residenziale delle unità immobiliari di proprietà pubblica, destinate alla locazione permanente del programma “20.000 abitazioni in affitto”, di cui al decreto del ministero delle Infrastrutture n. 2523 del 27.12.2001, site a Carbonia e occupate a titolo di abitazione principale.
L’elenco delle domande ammesse e non ammesse è visionabile al seguente link:
Gli interessati possono presentare opposizioni e/o osservazioni entro il 17 marzo 2023 all’Ufficio Protocollo o all’indirizzo Pec del Comune comcarbonia@pec.comcarbonia.org.

A Carbonia c’è una generale agitazione per i passi carrai sui quali il Comune ha disposto il pagamento di una tassa, che per le famiglie in difficoltà (e sono tante) è consistente, 120 euro all’anno, ossia 10 euro al mese. La questione è importante, perché ogni abitazione ha uno scivolo.

Ora, stando anche ai miei ricordi personali, l’abbassamento del marciapiede è stato disposto dal Comune all’atto dell’asfalto delle vie cittadine. Non è stato richiesto dai proprietari o dagli affittuari. Si tenga anche conto che, al tempo, gran parte delle case era ancora di proprietà dell’Istituto case popolari. Opportunamente, dunque, l’Amministrazione comunale, nel rifare le vie cittadine, fece gli scivoli in corrispondenza degli ingressi alle abitazioni, ma lo fece motu proprio, senza alcuna richiesta dei proprietari. Per questi scivoli, l’Amministrazione, non avendo avuto richiesta, non può chiedere alcun compenso. E, dunque, dovrebbe stralciarli dal novero dei debitori.

Può chiedere un corrispettivo solo ai proprietari di scivoli che hanno fatto domanda di passo carraio. E, dunque, dovrebbe condurre un’istruttoria nei suoi archivi, volta ad accertarne il numero, il nome e il cognome. Solo dopo questa verifica documentale dovrebbe fare la richiesta di pagamento.

Per i primi, dovrebbe, con un avviso pubblico, chiedere a chi è interessato di presentare domanda per avere il passo. E costoro andrebbero aggiunti al gruppo di coloro che già hanno presentato domanda e, dunque, sono debitori del canone.
E’ del tutto infondata e irrazionale la pretesa dell’Amministrazione di eliminazione dello scivolo per chi non fa domanda, Infatti, il marciapiede è stato abbassato non dai privati ma, di sua iniziativa, dallo stesso Comune nel fare le strade. Quindi, o i luoghi rimangono come sono, con lo scivolo (come sarebbe opportuno e razionale), oppure, questo dev’essere eliminato dall’Amministrazione a sue spese.
Rimane da esaminare la questione dell’usucapione del diritto di passo, ma questa è una questione più complessa, sulla quale mi riservo di tornare dopo un necessario approfondimento.

Andrea Pubusa

Professore di Diritto amministrativo all’Università di Cagliari

Sono 67 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 1.144 tamponi eseguiti, 20 diagnosticati da molecolare, 47 da antigenico, 1 decesso. 

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3 (-3).

I pazienti ricoverati in area medica sono 125 (+3).

Sono 3.360 le persone in isolamento domiciliare (+8).

Si registra un decesso nella Città Metropolitana di Cagliari.

Una nuova sede consentirà alle associazioni di Iglesias che si occupano di promozione sociale di svolgere le loro attività in un ambiente adeguato, nel centro della città e pienamente raggiungibile da tutti. Nei prossimi giorni inizieranno gli interventi per adeguare e rendere pienamente fruibili gli spazi delle ex scuole maschili, che verranno destinati alle associazioni cittadine che hanno richiesto all’Amministrazione comunale una sede per le loro attività.
“In questi 5 anni, grazie alla collaborazione con le Acli abbiamo potuto ospitare un numero importante di associazioni della cittàspiega l’assessora delle Politiche sociali, Angela Scarpa -. Oggi, non essendo più disponibile quello stabile, abbiamo deciso di destinare alcune classi delle ex scuole maschili a sedi associative, venendo incontro così alle richieste pervenute dai volontari occupati in attività di supporto alla cittadinanza.”
“Il luogo non è stato scelto a casoconclude Angela Scarpa -. Dal sopralluogo con il dirigente e gli assistenti sociali, riteniamo che individuare nel centro cittadino la sede delle associazioni possa contribuire a valorizzare l’aspetto economico, storico e artistico degli spazi pubblici, in un’ottica del prendersi cura,  ciascuno per la sua parte, dei luoghi e delle persone.”

«Il Just Transition Fund è un’occasione unica da non sprecare per il Sulcis. E’ necessario che i territori e le parti sociali siano parte integrante nell’utilizzo del fondo, che serve proprio a garantire la transizione verde e sociale nei territori più delicati. La Regione Sardegna ha messo da parte i sindacati, che sono stati di fatto estromessi dal percorso decisionale. Ecco perché ho chiesto e ricevuto rassicurazioni che la Commissione UE verifichi il corretto svolgimento delle procedure sul coinvolgimento dei territori.»

L’eurodeputato dei Greens Ignazio Corrao commenta così la risposta della Commissione UE all’interrogazione sul Just Transition Fund nel Sulcis.  

«Il Just Transition Fund spiega Ignazio Corraorappresenta un’occasione unica per supportare il territorio del Sulcis, una zona in difficoltà con alto tasso di disoccupazione giovanile e basso reddito pro capite che avrebbe diritto al miglior utilizzo di questo fondo. Eppure la Regione Sardegna ha completamente ignorato i sindacati e le parti sociali in agitazione, dimostrando di non avere alcuna visione e trattando questo fondo strategico come un bancomat. Le parti sociali e i sindacati rivendicano di partecipare a un piano territoriale condiviso. Negli incontri la Regione non ha prospettato alcuna idea di territorio, l’esatto opposto di quello che è il significato del Fondo. Occorre ascoltare i sindacati, che denunciano l’assenza di logica per la transizione sociale, come nel caso di Enel di Portovesme e per Carbosulcis. Non si è tenuto conto che centinaia di lavoratori verranno espulsi dal ciclo produttivo, c’è uno scollamento tra la transizione e i progetti.»

«Per questo prosegue Ignazio Corraoho chiesto ed ottenuto dalla Commissione UE di verificare il reale coinvolgimento dei sindacati in agitazione. La stessa Commissione avverte che “prima di adottare la decisione che approva il programma del JTF, la Commissione verificherà che il partenariato abbia effettivamente coinvolto le parti economiche e sociali, comprese le organizzazioni sindacali, nonché gli organismi pertinenti che rappresentano la società civile, quali i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi incaricati di promuovere l’inclusione sociale e i diritti fondamentali”. La Commissione verificherà inoltre “che i partner siano effettivamente coinvolti nella preparazione, nell’attuazione e nella valutazione del programma”. Chiedo inoltre alla Commissione UE – in questa fase di verifica – di ascoltare i sindacati. Senza il loro coinvolgimento, il Just Transition Fund sarà per il Sulcis solo un grande bancomat senza alcuna visione, un’occasione persa», conclude Ignazio Corrao.  

«Si reiterano e rischiano di amplificarsi i disagi per numerosi utenti in merito al ridotto numero di medici di base o al pensionamento o alla cessazione delle attività da parte degli stessi nei territori periferici dell’isola, in particolare, del Sulcis Iglesiente. Una situazione preoccupante che colpisce indistintamente tutta la penisola e la nostra Regione, e che implica una serie di conseguenze imprevedibili nei confronti dei cittadini che da un giorno all’altro rischiano di trovarsi senza assistenza sanitaria di base e di quell’interfaccia medica che, sovente in caso di patologie croniche, soprattutto per i più anziani, garantisce un insostituibile quanto costante rapporto di fiducia tra medico e paziente.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Fabio Usai.

«A tal proposito in queste ore prosegue febbrile la trattativa tra le organizzazioni sindacali dei medici di base e l’assessore regionale della Sanità Carlo Doria, per addivenire a un accordo che scongiuri il depotenziamento dell’assistenza sanitaria per migliaia di persone aggiunge Fabio Usai -. Tra le soluzioni, oggetto della trattativa, oltre l’aumento dei massimali nel numero dei pazienti assistiti (da 1.500 a 1.800), previa adeguata corrispondenza economica in linea con quanto garantito in altre regioni italiane, si ragiona su una serie di strumenti che alleggerirebbero il carico burocratico per i medici di base che legittimamente vorrebbero essere sgravati dal lavoro di segreteria, nell’accoglimento, registrazione, recensione e relazione, in generale ogni altro adempimento non direttamente medico, dei pazienti. Tali richieste dei medici non solo sono legittime, ma sono doverose per affrontare e risolvere, sebbene temporaneamente in attesa di soluzioni strutturali che, necessariamente, passino da nuove assunzioni, la problematica connessa alla carenza dei medici di base – conclude Fabio Usai -. L’auspicio è che l’assessore Carlo Doria addivenga al più presto a una soluzione strutturale con le organizzazioni sindacali di categoria.»

Domani, mercoledì 8 marzo, alle ore 16.30, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà l’incontro intitolato “Donne: orgoglio, coraggio e determinazione”.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Commissione pari opportunità, istituita dal comune di Carbonia e regolamentata con deliberazione del Consiglio comunale n. 28 del 23 maggio 2022, al fine di meglio programmare politiche rivolte al conseguimento di pari opportunità contro la discriminazione e le disuguaglianze.
L’incontro, al quale la cittadinanza è invitata a partecipare, verterà su storie di donne che hanno dimostrato orgoglio, coraggio e determinazione.

In occasione della Giornata Mondiale del rene prevista per il 9 marzo 2023, il reparto di Nefrologia e Dialisi del Presidio ospedaliero Sirai di Carbonia, in collaborazione con l’Associazione dei pazienti emodializzati e trapiantati  A.P.E.N.T. ha organizzato una giornata di “Porte aperte” con iniziative che promuovono le buone pratiche per la prevenzione delle malattie renali.
Il Centro Dialisi sarà aperto al pubblico dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30: durante la giornata Medici e Infermieri accoglieranno i cittadini con diverse attività di screening quali la misurazione della pressione arteriosa, misurazione della BMI, anamnesi famigliare per la valutazione dei fattori di rischio.
Verrà inoltre distribuito materiale informativo con consigli su stili di vita e buone pratiche miranti alla prevenzione delle patologie renali.
La Giornata Mondiale del Rene è una campagna di sensibilizzazione globale volta ad aumentare la consapevolezza dell’importanza dei nostri reni.
La Giornata Mondiale del Rene si svolge ogni anno. In tutto il mondo si contano molte centinaia di eventi. Tutto ciò, per creare consapevolezza.
Consapevolezza per assumere comportamenti preventivi, consapevolezza dei fattori di rischio, consapevolezza su come vivere con una malattia renale. Una grande, articolata iniziativa per salvaguardare la salute dei reni di tutti.
Come prendersi cura dei reni, le 8 regole d’oro:
• Mantieniti in forma e attivo
• Controlla il livello di zucchero nel sangue
• Controlla la pressione sanguigna
• Segui una dieta sana ed equilibrata
• Mantieni un corretto e regolare apporto di liquidi
• Non fumare
• Non assumere farmaci se non su indicazione del medico
• Mantieni sempre sotto controllo la funzione renale se hai uno o più dei fattori di rischio.