Riccardo Cardia (ANPI Carbonia): «Piena solidarietà ai lavoratori diretti ed indiretti della Portovesme s.r.l. in lotta per evitare la C.I.G., i licenziamenti e la chiusura dello stabilimento»
Difendere il diritto al lavoro e battersi per offrire una prospettiva e un futuro diverso alle nuove generazioni non solo è profondamente giusto ma è un principio fondamentale della vita democratica del nostro Paese che non può essere oggetto di revisione alcuna.
Non è, infatti, un caso che l’art. 1 della Costituzione Italiana al 1°comma sancisca che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, principio e concetto rafforzato sia attraverso l’art. 3, comma 2: «E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (…)»; sia nell’art. 4, comma 1 «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto».
La solidarietà costituisce un altro valore fondativo della nostra Repubblica, anche in quelle circostanze in cui si difendano posti di lavoro che non rappresentano il coronamento delle proprie aspettative o che non siano scevri di rischi per sé o per la collettività, sempre con l’impegno e con la responsabilità di migliorarne le condizioni di lavoro, di renderlo più vivibile, più sicuro e meno impattante sull’ambiente o di riconvertirlo dinnanzi alla necessità crescente di un mondo che rispetti gli equilibri della vita sul nostro pianeta.
In questo discorso, stiamo ponendo l’attenzione sulla qualità del lavoro, sulla possibilità e necessità di ridurre i suoi aspetti alienanti, compresa l’importanza di una giusta retribuzione (se paragonata agli altri Paesi Europei, sappiamo che in Italia così non è) come vorrebbe la Costituzione per poter fattivamente permettere agli individui di realizzarsi come persone e di contribuire alla crescita economica e sociale del nostro Paese. La disoccupazione costituisce certamente l’ostacolo principale nel nostro territorio perché è nel lavoro che si costituisce la persona e la società.
Possiamo non essere tutti d’accordo sul tipo di sviluppo economico da perseguire ma non si può essere indifferenti dinnanzi alle recenti vicende che coinvolgono i lavoratori della Portovesme S.r.l.
Per queste ragioni l’ANPI esprime piena solidarietà ai lavoratori diretti ed indiretti della Portovesme s.r.l. in lotta per evitare la C.I.G., i licenziamenti e la chiusura dello stabilimento produttivo in un territorio come quello del Sulcis Iglesiente, tra i più poveri d’Italia.
Quanto resta ancora da fare per rendere esigibile quanto richiamato dalla Costituzione se quattro lavoratori decidono, loro malgrado, di barricarsi dentro una ciminiera a 100 metri di altezza per far sentire le loro ragioni, per difendere il loro posto di lavoro? Non basta più la semplice mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati perché al lavoro sia riconosciuta la piena dignità?
Determinazione e disperazione sono due parole che periodicamente appaiono sullo scenario delle lotte sindacali e sociali del nostro territorio, parole che hanno scandito tempi e possibili soluzioni delle vertenze per il lavoro e lo sviluppo, accompagnando i protagonisti. Scalare ciminiere o rinchiudersi nei pozzi è ormai da tempo una costante.
Tuttavia, alla disperazione si oppone una forte determinazione nel portare a casa un risultato positivo delle vertenze in atto a dispetto dei detrattori.
Queste testimonianze di lotta finiscono per rappresentare un simbolo di riscatto, oltre che una necessità, per gli stessi lavoratori e una spinta al miglioramento nei confronti della Società intera per un piena attuazione della Costituzione nei suoi valori fondativi.
Riccardo Cardia
Presidente della Sezione ANPI Carbonia
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