Il sindaco di Carbonia Pietro Morittu ha incontrato in Municipio una delegazione di cittadini rimasti senza un medico di famiglia
Questa mattina il sindaco di Carbonia Pietro Morittu e l’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu hanno incontrato in Municipio una delegazione di cittadini che dallo scorso 1° aprile sono rimasti senza un medico di famiglia, a seguito della scadenza della deroga del massimale che permetteva ai medici di base di assistere fino a 1.800 pazienti contro i 1.500 consentiti.
Un problema gravissimo, cui si è cercato nel mese di aprile di far fronte con il contributo e l’ausilio delle guardie mediche.
«È evidente, tuttavia, che la soluzione tampone messa in atto non è idonea e in alcuna misura sufficiente a garantire il pieno rispetto del diritto alla salute, messo a repentaglio con la perdita per 4.000 cittadini della nostra città del proprio medico di famiglia – ha commentato il sindaco Pietro Morittu -. E‘ necessario trovare una soluzione continuativa e strutturale, che passa inizialmente per la sottoscrizione del nuovo contratto per i Medici di Medicina Generale e per l’applicazione di una nuova deroga al massimale di pazienti che ciascun medico può assistere.»
Il primo cittadino e l’assessore hanno assicurato il massimo impegno da parte dell’Amministrazione comunale a continuare le interlocuzioni con i sindacati sottoscrittori del Patto per la Salute, con la ASL del Sulcis e precipuamente con l’assessore regionale della Sanità per cercare di sollecitare con forza la risoluzione del problema, che è in capo alla Regione Sardegna.
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