17 July, 2024
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Approvata la ripartizione dei fondi, per un totale di 1 milione e 880 mila euro per il funzionamento dei Centri per i Servizi Culturali della Sardegna (CSC), UNLA e Società Umanitaria, con sede ad Alghero, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Macomer e Oristano. I Centri sono cinque, due dei quali afferiscono all’Unione Nazionale Lotta all’analfabetismo (UNLA CSC di Macomer e CSC di Oristano) e tre alla Società Umanitaria di Milano (CSC di Cagliari, CSC di Carbonia-Iglesias e CSC di Alghero).

«Questi Centrisottolinea l’assessore alla Cultura, Andrea Biancareddusvolgono da oltre quarant’anni, una importante e diversificata attività culturale sul territorio che si rivolge a differenti categorie di pubblico ed è destinata a tutte le fasce d’età. In primo luogo, i Centri, pur avendo ciascuno una propria specifica connotazione, realizzano attività di promozione e diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva e di educazione all’immagine, spesso in collaborazione con scuole, università e associazioni culturali di cui sono costanti punti di riferimento. Negli ultimi anni alcuni Centri hanno ampliato la propria sfera di attività rivolgendosi, anche grazie alla costruzione di una fitta rete di rapporti in ambito nazionale e internazionale, alla formazione professionale nel cinema e alla produzione audiovisiva. Inoltre gestiscono un cospicuo e ingente patrimonio bibliotecario che rendono fruibile al pubblico e valorizzano con importanti attività di promozione della lettura. Svolgono, ancora, attività di aggiornamento professionale per gli operatori culturali e per gli insegnanti.»

Lo stanziamento complessivo destinato ai Centri Servizi Culturali della Sardegna dovrà essere utilizzato per il funzionamento e per la copertura delle spese relative al personale e alle varie attività e servizi di competenza. A favore del CSC di Alghero attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Alghero della Società Umanitaria sono stati stanziati 250 mila euro;  a favore del CSC di Cagliari attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Cagliari della Società Umanitaria sono destinati 880 mila euro. A favore del CSC di Carbonia-Iglesias attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria vengono erogati 250 mila euro così come al Centro Servizi Culturali UNLA di Macomer. Sempre  250 mila euro a favore del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano.

Ieri mattina la Seconda Commissione Consiliare Permanente, presieduta dal consigliere Giacomo Guadagnini, alla presenza del sindaco Pietro Morittu, dell’assessore dei Lavori Pubblici e Ambiente Manolo Mureddu, e di diversi consiglieri comunali ha organizzato un secondo tavolo di lavoro e di analisi sulle Comunità energetiche, che fa seguito al precedente incontro del 10 marzo scorso.
Sono stati presi in esame 96 edifici del patrimonio comunale con caratteristiche idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. Di questi ne sono stati selezionati 34 da inserire nella comunità energetica con costo a carico della società che si occuperà della concessione, per una potenza di 1,6 megawatt. Per i restanti 62 edifici è facoltà dell’Amministrazione comunale decidere se intervenire con risorse economiche derivanti dal proprio Bilancio oppure se con finanziamenti europei o regionali.
I prossimi passi nel percorso di realizzazione della prima comunità energetica a Carbonia consistono nella preparazione di un bando pubblico per la selezione della società concessionaria della nuova realtà, di cui potranno far parte oltre ai privati cittadini – in possesso o meno di un impianto di energia rinnovabile – anche piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori.

Questo pomeriggio, nell’edificio di piazza della Repubblica, ex Istituto Geometri, a Carbonia, è stata inaugurata la “Posada di Carbonia”, una nuova struttura ricettiva per l’ospitalità dei pellegrini che percorrono il Cammino Minerario di Santa Barbara. Il taglio del nastro è stato fatto dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, e dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, successore di Giampiero Pinna alla presidenza della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Le posadas, nome in sardo di “piccolo albergo”, sono strutture dove i pellegrini possono trovare un letto, una doccia calda e il necessario per prepararsi in autonomia la colazione e la cena, al costo di 20 euro.
Questa è la quinta posada che viene aperta lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.
L’edificio di Carbonia, adibito a posada, vanta una lunga storia: nasce nel 1936-38 come Centro di accoglienza delle maestranze in arrivo in città. Dopo la chiusura delle miniere è stato sede dell’Istituto tecnico per Geometri fino al 2010, successivamente ristrutturato e riportato alla sua forma originaria, allestendo al piano terra il Centro multimediale delle zone umide del Sulcis e al primo piano un ostello.
Dal luglio 2021 è stato acquisito in comodato d’uso da parte della provincia di Carbonia Iglesias, dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e adibito all’accoglienza dei pellegrini/escursionisti che percorrono il Cammino Minerario di Santa Barbara.
La sua riconversione a luogo di accoglienza per i pellegrini ha un significato simbolico: nasce come accoglienza per lavoratori e oggi diventa luogo di accoglienza per chi arriva a conoscere il nostro territorio e la sua storia. Tutto ciò nel ricordo del grande lavoro svolto dal compianto Giampiero Pinna, creatore della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, che rappresenta un volano per lo sviluppo turistico del territorio, in grado di concretizzare appieno il concetto di mobilità lenta ed ecosostenibile e capace di raccogliere l’adesione e la presenza nel Sulcis di migliaia di turisti ed escursionisti.

«Il Just Transition Fund, è un’occasione da non perdere, perché destina 367,2 milioni di euro al Sulcis Iglesiente e il ministro Fitto e il Governo Meloni credono e si stanno impegnando per rilanciare il Sulcis Iglesiente. Con la massima condivisione.»
Lo scrive, in una nota, Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia, dopo la presa di posizione di tredici sindaci che hanno contestato le indicazioni date in merito dal commissario della provincia del Sud Sardegna.
«È tempo di abbandonare certe logiche che hanno impoverito il territorio -. aggiunge Salvatore Deidda -. Per questo sarebbe stato meglio ed auspicabile un maggiore condivisione e trasparenza e non comportamenti che possono far pensare male, come scelte dettate da segreterie di partito o logiche elettorali, e conseguenti polemiche. Il Sulcis e non solo hanno già pagato troppe volte questo tipo di decisioni. D’ora in avanti sarebbe meglio, per tutti, evitare comportamenti che possano distrarre o portare divisioni conclude Salvatore Deidda -. Il tempo di condividere le scelte bisognerebbe sempre trovarlo coinvolgendo gli Amministratori e informandoli per tempo.»

Lunedì 24 aprile, alle 16.30, la sala Mediateca della Biblioteca Comunale Pietro Doneddu di viale Arsia, a Carbonia, ospiterà una conferenza di Roberto Lai, storico e ricercatore con particolare interesse per il medioevo sardo-catalano, sul tema “Il conflitto tra la Corona d’Aragona e il Regno sardo di Arborea”.

L’appuntamento culturale rientra nel programma annuale di Unisulky, Università Popolare del Sulcis, associazione culturale S’Ischiglia.

Il presidente Federico Fantinel ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia in seduta ordinaria per venerdì 28 aprile, alle ore 15.00 in prima convocazione ed eventualmente, per martedì 2 maggio, alle ore 15:00 in seconda convocazione, presso la sala Consiliare del Centro Polifunzionale in Piazza Roma, per l’esame del seguente ordine del giorno.

1) Variazione al bilancio di previsione 2023/2025 e applicazione avanzo di amministrazione;

2) Approvazione del Rendiconto della gestione per l’esercizio 2022 ai sensi dell’art. 227 del D. Lgs. n. 267/2000;

3) Modifiche ed integrazioni al Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale.

Diversi alunni delle scuole di Carbonia hanno superato le semifinali dei Giochi Matematici 2023 e sono approdati alle tanto agognate finali nazionali che si svolgeranno a Palermo, Milano e Cesenatico. Tre studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci-Amaldi che hanno affrontato con successo le semifinali delle Olimpiadi di Lingue e Civiltà classiche, avviandosi così alle finali nazionali in programma il prossimo 4 maggio.
Alle finali nazionali, tra Giochi Matematici e Olimpiadi di Lingue e Civiltà classiche, saranno ben 17 gli studenti degli istituti scolastici cittadini:
•    2 studenti della scuola secondaria di primo grado Pascoli;
•    1 studente della scuola secondaria di primo grado Satta;
•    2 studenti dell’Istituto Angioy;
•    2 studenti della classe terza della scuola secondaria di primo grado della Scuola Camilla Gritti;
•    10 studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci-Amaldi;
«Un motivo d’orgoglio e soddisfazione per i ragazzi, per i loro genitori e per i docenti, nonché elemento che dà lustro alla nostra città in campo nazionale. Ci complimentiamo con gli studenti per il costante impegno e l’ottimo risultato conseguito e inviamo loro un forte in bocca al lupo per le finali», ha commentato il sindaco Pietro Morittu.
Anche l’assessora della Pubblica Istruzione Antonietta Melas ha espresso la sua soddisfazione, mettendo in luce «la passione per la conoscenza attraverso la quale i nostri giovani costruiscono il  loro patrimonio  culturale fatto di competenze personali e professionali indispensabili nella realizzazione dei loro sogni e desideri».

È stata illustrata questa mattina, in sala polifunzionale, la proposta vincitrice del concorso di progettazione indetto dal comune di Carbonia, denominato “Le nuove porte della città resiliente e smart. Rigenerazione urbana e ambientale dei viali di accesso ai centri di fondazione del distretto del carbone”, elaborato degli architetti Simone Langiu, Lorenzo Ciccu, Nicola Melis, Alberto Oss Pegorar, Elisabetta Sanna e Roberta Serra.
All’incontro erano presenti gli architetti vincitori del concorso, che hanno illustrato nel dettaglio i vari aspetti tecnici della proposta progettuale, il sindaco Pietro Morittu collegato in videoconferenza, i rappresentanti della Giunta, del Consiglio comunale, i professionisti dell’ufficio tecnico, ex amministratori locali, gli operatori della stampa locale e diversi nostri concittadini.
Il progetto si inserisce nell’alveo del programma che nel 2011 valse per Carbonia il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa ed è volto a recuperare il patrimonio della città di fondazione con interventi sulle principali porte d’accesso alla città mineraria: la via Roma, ingresso in città dal Centro Intermodale e dalla Miniera; il “decumano” (Corso Amedeo di Savoia) che collega Cortoghiana alla viabilità principale a livello provinciale e regionale; il viale della Libertà che conduce nella centrale Piazza Santa Barbara a Bacu Abis, primissimo insediamento minerario del Distretto del carbone Sulcis.
Una proposta che, come richiamato da tutti i relatori, ridisegna, rigenerandole e riqualificandole, rendendole al contempo più fruibili e funzionali, via Roma, corso Amedeo di Savoia a Cortoghiana, viale della Libertà, a Bacu Abis.
La proposta vincente andrà ora sviluppata fino al livello di fattibilità tecnica ed economica e potrà essere utilizzata dal comune di Carbonia per la partecipazione a bandi di finanziamento PNRR, Next Generation EU, POR e FSC.
 

Dopo il successo dello scorso anno, che ha registrato importanti flussi turistici provenienti da tutte le zone della Sardegna in visita alle bellezze culturali e paesaggistiche della città, fervono i preparativi per la nuova edizione di “Monumenti Aperti” in programma a Carbonia nel weekend del 13 e 14 maggio. Si tratta di un format di livello, che rappresenta un condensato di tanti fattori decisivi: la partecipazione intensa delle scuole cittadine, la grande disponibilità dei docenti che, di anno in anno, preparano i propri allievi in modo volontario e partecipato, la collaborazione delle associazioni per l’importante supporto agli studenti e ai visitatori.
Le scolaresche, intanto, proseguono alacremente nel loro percorso di preparazione e formazione culturale presso i numerosi siti interessati ed oggetto dell’iniziativa.

Torna per l’edizione 2023 il Carbonia Film Festival, un lungo weekend di cinema che da giovedì 4 a domenica 7 maggio, grazie al progetto How to Film the World, proseguirà il suo lavoro di indagine della contemporaneità. Da sempre il festival ha posto l’accento su migrazione e lavoro, temi cruciali del nostro tempo e fortemente radicati nel territorio che lo ospita. Proprio il territorio sarà l’altro grande protagonista di questa edizione, in una dimensione che connette locale e globale attraverso le nuove generazioni e il loro sguardo sul mondo.

La manifestazione, organizzata dalla Società Umanitaria di Carbonia, con la direzione artistica di Francesco Giai Via, proporrà quattro giornate di cinema, declinato attraverso proiezioni, incontri e masterclass, musica e fotografia, per offrire uno spaccato sul nostro tempo, sulla città e sul territorio, attraverso un approccio multidisciplinare. CFF – How To Film the World come sempre intende focalizzarsi sulla riflessione e l’approfondimento, cercando di favorire un sempre maggiore dialogo con il pubblico.

L’edizione 2023 porterà a Carbonia diversi ospiti che con il proprio lavoro ed esperienza hanno cercato di raccontare la realtà del nostro tempo. Significativa è in tal senso la presenza di Claire Simon, regista internazionale che con il suo cinema del reale, fatto di documentari ma anche di fiction, ha aperto uno spaccato su piccole e grandi storie del quotidiano. Claire Simon presenterà a Carbonia il film Il figlio del droghiere, il sindaco, il paese e il mondo, e incontrerà il pubblico del festival per una masterclass sul suo cinema. Saranno a Carbonia anche il montatore e regista Jacopo Quadri che presenterà al pubblico il filmUltimina; Paolo Pisanu con Tutti i cani muoiono soli; Nicola Prosatore con Piano Piano, esordio alla regia sullo sfondo della Napoli degli anni Ottanta; i registi Giulia Camba, Michela Anedda, Antonello Carboni, Peter Marcias.

I film

Anche quest’anno il Carbonia Film Festival propone un programma che alternerà le proiezioni in sala a momenti di incontro e approfondimento.

Si parte giovedì 4 maggio con la proiezione deIl figlio del droghiere, il sindaco, il paese e il mondo, film che racconta la vita del paese di Lussas, diventato punto di riferimento del cinema documentario in Francia e nel resto del mondo. Simon per tre anni compie un lavoro di osservazione della vita del villaggio agricolo, documentando la quotidianità e la genesi della piattaforma streaming Tënk, nata proprio a Lussas e dedicata al documentario d’autore. Al termine della proiezione Claire Simon dialogherà con il pubblico del festival.

Protagonista della giornata di venerdì 5 maggio sarà invece Jacopo Quadri, montatore cinematografico e regista che nella sua carriera ha lavorato a più di90 lungometraggi, collaborando con autori come Bernardo Bertolucci, Paolo Virzì, Zhang Yuan, Apichatpong Weerasethakul, Mario Martone, Gianfranco Rosi. Quadri presenterà al pubblico il suo Ultimina, bellissimo ritratto di Ultima Capecchi, 86enne che vive sola vicino al borgo di Sovana, nella campagna maremmana. Un vero e proprio viaggio nel tempo e nel passato che, anche attraverso l’aiuto delle fotografie di famiglia, racconta la storia diuna donna che ha attraversato il secolo a testa alta, non smettendo mai di lavorare.

Sabato 6 maggio fa tappa a Carbonia il tour promozionale – in collaborazione con Fondazione Sardegna Film Commission – di Tutti i cani muoiono soli, l’esordio alla regia del sassarese Paolo Pisanu, prodotto da Ang film e distribuito da Fandango. Presentato in anteprima al Bif&st di Bari, dove Orlando Angius ha vinto il premio come miglior attore protagonista, il film racconta il ricongiungimento tra un padre e una figlia, l’ultima speranza di una ragazza senza più nessuno al mondo, l’ultima occasione di un uomo alla deriva, che ha più passato che futuro. Mette in scena la storia del tempo perduto che non ritorna e del destino, a volte imprevedibile, a volte segnato. Il regista sarà in sala per incontrare il pubblico.

Domenica 7 maggioconsolidato appuntamento con loSpazio Sardegnaper la presentazione di alcuni progetti Made in Sardinia. Verranno proiettati i teaser diUomini in marciadiPeter Marcias,film tutt’ora in lavorazione che racconta lo storico evento della Marcia per il Lavoro ovvero la mobilitazione che nei primi anni ‘90 riunì forze sindacali, politiche e sociali del Sulcis Iglesiente per chiedere un nuovo sviluppo;Le neoavanguardie in SardegnadiAntonello Carboni, sui primi gruppi di giovani artisti che a partire dalla fine degli anni ‘50 si riunivano essendo spesso accomunati più dalle teorie che dal segno;OpplàdiGiulia Camba, un’estate umida nel Sud Sardegna e una bambina di 7 anni che soffre di insonnia e si perde tra realtà e immaginazione.La regista Giulia Camba presenterà anche il cortometraggio Eréntzia, un lavoro di ricerca che riflette sulla componente immateriale dell’artigianato sardo in un dialogo continuo tra materiali di archivio e immagini filmate nel presente.

Chiude il programma delle proiezioniPiano Piano, sorprendente esordio nel lungometraggio di finzione di Nicola Prosatore, storia di crescita e di speranza ambientata in una palazzina di periferia a Napoli nel 1987, anno in cui la squadra partenopea vinse lo scudetto. Insieme al regista sarà a Carbonia anche la protagonista del film, Dominique Donnarumma, volto noto del piccolo schermo per le sue interpretazioni nelle serie Il Commissario Ricciardi e Generazione 56k.

La serata di sabato prevede due momenti musicali molto diversi ma in qualche modo complementari, entrambi espressione della ricchezza culturale e artistica del territorio.

Entra a far parte del programma del Festival anche il classico concerto di Primavera a cura della Banda musicale cittadina Vincenzo Bellini (ore 20,30, Cine-Teatro Centrale). Il concerto verrà arricchito dalla proiezione di un montaggio di filmati di Cinema di Famiglia donati alla Società Umanitaria attraverso il progetto regionale di raccolta delle memorie famigliariLa tua memoria è la nostra storia.

Ma il festival vuole anche essere spazio di espressione per giovani realtà artistiche. Alle 22,30, al Nuovo Caffé del Portico, andrà in scena lo spettacolo QJAY DjSet DamaDì al Mic: l’artista urbana classe 2000 made in Carbonia Alessia Diana, al microfono, accompagnata alla consolle da Jacopo Piredda, in arte QJAY.

Carbonia Film Festival How to Film the World, attraverso il bando Carbonia Cinema Giovani, è da sempre orientato alla formazione e anche quest’anno proporrà un programma di proiezioni e incontri destinati ai più giovani. Oltre agli 8 partecipanti, selezionati in tutta Italia tramite il bando Carbonia Cinema Giovani, di cui due provenienti dal Cineclub Agorà di Pontedera attraverso una partnership con la rete nazionale dell’UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci – il programma coinvolgerà anche gli studenti delle scuole del territorio. Claire Simon dialogherà con i ragazzi a partire dalla visione del suo Giovani solitudini, mentre il direttore artistico del festival Francesco Giai Via terrà una masterclass sul tema Festival di Cinema e Territorio: lo sviluppo creativo di un evento cinematografico in rapporto con il suo contesto. Jacopo Quadri terrà invece un incontro pubblico e una masterclass suThe Dreamers, capolavoro di Bernardo Bertolucci di cui Jacopo Quadri è stato il montatore e che in questo 2023 compie 20 anni. L’appuntamento è per venerdì 5 maggio alle 17,00 alla Fabbrica del cinema.

La mostra

Come da tradizione il Carbonia Film Festival ospiterà anche quest’anno una mostra fotografica, che sarà inaugurata giovedì 4 maggio presso gli spazi della Biblioteca Comunale.

La mostra, realizzata dal fotografo documentarista Alessio Cabras, è un progetto originale pensato appositamente per il festival nel quale l’artista, proseguendo un lavoro iniziato nel 2020 e incentrato sull’adolescenza, compie un viaggio attraverso gli sguardi dei giovani che vivono la città di Carbonia.

Una serie di 24 scatti realizzati nei mesi di marzo e aprile 2023 per approfondire il rapporto tra adolescenti e scuola ma anche le loro aspettative per il futuro, in un periodo storico molto complesso come quello che stiamo vivendo.

Volevo colori forti, il cui titolo riprende una celebre citazione del romanzo di Sergio Atzeni Il figlio di Bakunin, è una serie fotografica in cui i ritratti dei ragazzi e delle ragazze di Carbonia sono accompagnati dalle immagini di luoghi e paesaggi da loro abitualmente frequentati.

Eventi collaterali

A completare il cartellone anche una serie di eventi collaterali che coinvolgono il territorio urbano in connessione con il tessuto rurale e naturalistico. Sabato e domenica, a partire dalle 19.00, il centro di Carbonia sarà protagonista dei dueAperitivi Sonori: il 6 maggio al Gsg Concept Store con dj set di Lady Galluga, alla riscoperta dei suoni soul e funk tra gli anni ‘50 e i ‘70; e il 7 maggio al Nuovo Caffè del Portico con Agata Eyesin consolle per un tuffo nostalgico e spensierato negli scintillanti anni ‘80.

La mattina di domenica sarà invece dedicata alla scoperta del territorio grazie all’iniziativa Festival in cammino, un trekking in collaborazione con laFondazione Cammino Minerario di Santa Barbarache partirà alle 10.30 dal Museo del Carbone – Grande Miniera di Serbariu: un percorso adatto a tutte e tutti verso lo splendido Nuraghe Sirai, ammirando intorno un paesaggio che è il frutto della stratificazione e del passaggio dell’uomo tra le epoche.

L’immagine del Festival

A firmare il poster di Carbonia Film Festival 2023, con un nuovo letteringe un nuovo concept grafico, è l’illustratrice Camilla Falsini. È una Carbonia immaginaria quella rappresentata: come in un collage emerge nell’immagine uno skyline surreale e surrealista, che parte da alcuni elementi architettonici iconici della città e del suo territorio, mentre nel cielo fluttua un enorme diamante nero che richiama il carbone sulla cui epopea Carbonia si è fondata. Un paesaggio urbano con un gigantesco minerale, lieve e che fluttua nel cielo, come nel famoso dipinto di Magritte, un’eredità storica che è al contempo destino e possibilità. Se è vero che Carbonia esiste perché è stata fondata in funzione del carbone, è altrettanto vero che il peso della realtà storica può diventare un progetto e un’ipotesi di riscatto e sviluppo culturale. Un pezzo di carbone può essere prezioso come un diamante e leggero come aria.

Dal mondo al territorio e ritorno

di Paolo Serra – Direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria

Ci siamo lasciati lo scorso anno con un’edizione del Festival che provava a ragionare sulla condizione difficile di un mondo sospeso tra guerre, con una nuova guerra in Europa, e possibili resistenze realizzate da donne e uomini comuni, artiste e artisti straordinari che hanno provato a non farsi schiacciare da un mondo che a volte appare davvero troppo orribile per essere vero. A distanza di un anno le guerre non sono finite e siamo qui, circondati da un mondo fatto ancora di orrori e resistenze.

E allora abbiamo pensato che una bella rappresentazione di cosa significhi coltivare la speranza e produrre dei percorsi di auto affermazione potessimo cercarla in casa, per tutto ciò che questo termine può significare, e rappresentarla in due parole chiave: territorio e generazioni.

Generazioni e territori a confronto dunque. I volti dei giovani adolescenti di Carbonia immortalati da Alessio Cabras nella mostra “Volevo colori forti”. Alessia Diana, in arte DamaDì, un’artista urbana di Carbonia, che proporrà un set dai forti toni metropolitani. Ancora socialità e giovani nella proposta degli aperitivi sonori nei locali del centro cittadino. E ovviamente tanto Cinema con al centro la formazione e otto ragazze e ragazzi che da tutta Italia saranno ospiti del Festival e al centro di un percorso di formazione appositamente pensato per loro all’interno del programma Carbonia Cinema Giovani. E una passeggiata alla scoperta del territorio in collaborazione con la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

Territorio, giovani, generazioni. Luoghi, persone e concetti con cui, come CSC Carbonia della Società Umanitaria, costantemente cerchiamo di dialogare.

Il cinema per leggere il mondo

di Francesco Giai Via – Direttore artistico Carbonia Film Festival

Torna Carbonia Film Festival, anche quest’anno nella sua versione dedicata all’approfondimento e alla formazione con il format “How to Film the World”, assetto che abbiamo deciso di mantenere per per diverse ragioni. Siamo finalmente tornati nelle sale cinematografiche e negli spazi di incontro, ma le complessità non sono affatto diminuite: il mondo è percorso da conflitti, tensioni e un forte senso di precarietà attraversa anche quei grandi temi che sono alla base del festival. Non possiamo poi nascondere una situazione contingente non semplice che ha portato ad un generale appesantimento dei processi di accesso alle risorse.

Anche per questo abbiamo dunque deciso di ripartire dal territorio, con un programma che, pur mantenendo una linea editoriale di qualità fortemente ancorata al DNA della manifestazione, problematizza in modo universale quelli che sono i tanti temi che attraversano il Sulcis.

Non a caso abbiamo scelto di aprire il festival con Claire Simon e il suo “Il figlio del droghiere, il sindaco, il villaggio e il mondo”, film che mescola cultura, territorio, eventi e industria cinematografica, per capire quanto la spinta idealistica e la progettazione culturale possano scontrarsi con la realtà di un mondo complesso e di difficile lettura. Ancora territorio nella giornata dedicata ad un maestro del cinema italiano contemporaneo, il montatore e regista Jacopo Quadri, che con il suo “Ultimina” ribadisce la centralità del valore testimoniale del cinema, in linea con quello che è il lavoro sul territorio e la memoria che da sempre contraddistingue il CSC Carbonia della Società Umanitaria e tutte le sue attività. Entrambi questi ospiti d’eccezione saranno protagonisti di due masterclass.

Domenica sera sarà poi il turno di “Piano Piano”, opera prima di Nicola Prosatore che si è imposta come una delle rivelazioni dell’ultima stagione del cinema italiano e che vede tra i protagonisti dei giovani attori finiti oggi sulla ribalta grazie ad alcune interpretazioni nella serie “Mare fuori”. Insieme al regista parleremo di periferie e di giovani in cerca di un futuro migliore.