Eurallumina: l’amministratore delegato e il direttore sono stati «assolti perché il fatto non sussiste» ed è stato revocato il sequestro della discarica dei fanghi rossi
Si è concluso, al tribunale di Cagliari, il processo aperto nel mese di luglio 2018 contro i vertici dell’Eurallumina di Portovesme per disastro ambientale in concorso e traffico illecito di rifiuti. Il verdetto, al termine dell’inchiesta scattata nel 2009 che portò anche al sequestro del bacino dei fanghi rossi, ha scagionato dalle accuse gli imputati finiti davanti ai giudici, l’amministratore delegato della società Vincenzo Rosino e il direttore dello stabilimento Nicola Candeloro, che sono stati «assolti perché il fatto non sussiste» e ha disposto la revoca del sequestro della discarica dei fanghi rossi. Era stato già prescritto nei loro confronti, il capo d’accusa relativo allo smaltimento illecito di rifiuti.
Il verdetto potrebbe aprire nuove prospettive per lo sblocco delle autorizzazioni ambientali (PAUR, Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) ancora ferme in Regione e dare così via libera al progetto di riavvio dello stabilimento della Rusal, atteso dai lavoratori da 14 anni.
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