2 November, 2024
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Per i passi carrai il comune di Carbonia corregge solo a metà – di Andrea Pubusa

Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato nei giorni scorsi una delibera in cui, in estrema sintesi, dice che per i passi carrai devono pagare il canone soltanto coloro che ne hanno fatto richiesta e sono
stati autorizzati. Sono esclusi dal pagamento tutti gli altri, quindi – sembra di capire – anche coloro che non hanno fatto negli anni scorsi domanda. Nella delibera si dice poi che questa disciplina vale per il 2023.
Fin qui tutto chiaro. Vien però da chiedersi che sorte hanno le richieste di pagamento già inviate dal Comune per gli anni precedenti a chi non aveva fatto alcuna richiesta per avere il passo. La risposta, sul piano logico prima che giuridico, è nel senso che gli avvisi di pagamento devono intendersi ritirati, dal momento che ora si afferma che nel 2023 devono pagare solo i richiedenti.
Preciso che esistono due particolari vizi degli atti amministrativi che sono “la contraddittorietà dei provvedimenti” e “l’illogicità manifesta” e qui è palesemente contraddittorio e illogico stabilire che nel 2023 devono pagare solo i richiedenti e prima di quest’anno anche i non richiedenti. Vi è anche una “manifesta ingiustizia” (altro vizio degli atti amministrativi) nel far pagare il canone a chi non ha fatto richiesta per gli anni precedenti il 2023 ed esonerare chi non l’ha fatta nell’anno in corso.
Insomma, per mettere a posto le cose ed evitare contenziosi, che potrebbero comportare un aggravio di spese per il Comune, quest’ultimo dovrebbe precisare che quanto stabilito nella delibera consiliare dei giorni scorsi vale anche per gli anni precedenti e annulla tutte le precedenti richieste di pagamento per i cittadini che finora non hanno richiesto il passo. In buona sostanza si riparte da zero.
Ciò varrebbe a tranquillizzare i cittadini di Carbonia ancora confusi e sconcertati per le poco chiare decisioni del Comune. I cittadini hanno diritto ad un chiarimento. Ed è preciso dovere dell’amministrazione darlo.

Andrea Pubusa

Professore di Diritto amministrativo – Università di Cagliari

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