21 November, 2024
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Il Sud Sardegna nella morsa del caldo, l’allarme di Coldiretti Cagliari: «Colture in ginocchio»

Campidano, Sarrabus, Gerrei, Trexenta e Marmilla sono le zone del Sud Sardegna più colpite dall’ondata di caldo di questi ultimi giorni. Una situazione che sta già creando notevoli danni alle aziende agricoli e ai produttori, e che mette a rischio la prossima vendemmia.
«C’è grandissima sofferenza sui campi per colpa di queste ondate di calore che hanno messo a rischio tante colture e, di conseguenza, i guadagni di molte aziende agricole del Sud Sardegnasottolineano presidente e direttore di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas e Luca Sabanei prossimi giorni si avrà la conta dei danni ma già ora la fotografia dei campi è davvero preoccupante. Anche per questo chiediamo alla Regione un intervento per lo stato di calamità già in queste settimane molti sindaci lo stanno dichiarando a livello locale, per una situazione in divenire e con grandissime incognite.»
«Siamo seriamente preoccupati per la condizione dei nostri vitigni e dell’uvacommenta Sandro Murgia esponente della Cantina di Dolianova una delle realtà più importanti del Sud dell’isola, oltre che dirigente Coldiretti i nostri agronomi sono in campo questi giorni per capire e quantificare i danni, ma già sono evidenti i contraccolpi sull’uva messa in grave difficoltà dalle punte di calore che nella nostra zona hanno sfiorato i 50 gradi sul campo quello che nelle ultime ore sembrava essersi salvato adesso è in forte sofferenza e anche per questo siamo preoccupati per quello che potrà accadere al resto della produzione nelle prossime settimane.»
Identiche difficoltà per l’ortofrutta: «I nostri campi di angurie e meloni sono stati completamente compromessi dall’elevato colpo di calore delle ultime settimane che ha danneggiato i frutti ancora crudi e che non matureranno piùaggiunge Marcello Curreli, agricoltore Coldiretti di una azienda a San Gavinoabbiamo subito una perdita che tocca il 90% della produzione di queste tipologie e non riusciremo a raccogliere quasi nulla con le piante collassate e che non riescono a portare a termine le maturazioni».
«La situazione è pessimasottolinea Tonio Mereu, produttore di Assemini di Campagna Amica Coldirettisiamo abituati alle botte di calore che durano pochi giorni, come succede spesso in estate, ma con questi picchi che proseguono per settimane, tutto si deperisce a discapito di produzioni e qualità a causa di questo abbiamo dovuto terminare la produzione quasi un mese prima rispetto al solito con un relativo calo del fatturatoconclude Mereu il pomodoro è una delle colture più in sofferenza ma ne risentono tutte le colture, se pensiamo che il cetriolo è praticamente introvabile.»
«Stiamo riducendo drasticamente gli orari di lavoro, terminando non oltre le 11.00 della mattinaprecisa Maurizio Murru, agricoltore Coldiretti – così non si riescono a seguire come si dovrebbero le lavorazioni sui campi. Le colture precoci, prossime al taglio, sono perlopiù bruciate con una perdita molto forte di fatturato ora stiamo piantando i carciofi per la prossima annata, ma il terreno è talmente caldo che siamo preoccupati per come potranno sopravvivere gli occhielli. Il rischio è che con l’acqua e il gran caldo del terreno la pianta alla fine possa seccare.»
Antonio Caria
La Fondazione Cammin
Poste italiane: Sant

giampaolo.cirronis@gmail.com

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