21 November, 2024
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A Iglesias, nel pomeriggio di giovedì 28 settembre, presso i giardini pubblici ubicati nella via Oristano, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Iglesias, con la collaborazione della Polizia locale, hanno effettuato un’attività di prevenzione e controllo del territorio, finalizzata al contrasto dell’attività di spaccio. Nel corso delle fasi di osservazione, hanno individuato un 24enne del posto, intento a cedere degli involucri, occultati negli indumenti e verosimilmente contenenti sostanza stupefacente, ad alcuni giovani, dopo aver ricevuto del denaro in contante.

Nel corso di queste fasi, il giovane si è avvalso dell’aiuto di altri tre giovani, che a vario titolo, secondo l’ipotesi formulata, avrebbero partecipato all’attività illecita, trasportando la sostanza stupefacente all’interno del parco che in quel momento era frequentato da numerose famiglie con bambini.

Gli agenti, quindi, hanno proceduto al controllo delle persone coinvolte, consentendo di rinvenire circa 50 grammi di marijuana e 3 grammi di hashish, occultata negli indumenti del 24enne unitamente ad un bilancino di precisione, circa 22 grammi di marijuana e un bilancino di precisione rinvenuti addosso ad un 19enne, circa 95 grammi di marijuana rinvenuta all’interno di uno zaino occultato nelle adiacenze dell’abitazione di uno dei giovani. La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire materiale utile al confezionamento dello stupefacente all’interno dell’abitazione di uno dei coinvolti. E’ stata sequestrata anche la somma di circa 100 € in contanti di denaro, in quanto probabile provento dell’attività di spaccio.

I quattro giovani, tra i 24 ed 18 anni, tutti originari del posto, sono stati arrestati, in concorso tra loro, per l’ipotesi di reato in flagranza di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il G.I.P., nel corso dell’udienza tenutasi ieri mattina, ha convalidato gli arresti, disponendo per il 24enne (per i quali sono stati richiesti i termini di difesa) l’obbligo di dimora nel comune di Iglesias e condannato gli altri tre ad 1 anno e 8 mesi e 6.000 € di ammenda, con pena sospesa per la condizionale.

Tenere in ordine i conti pubblici sanitari è materia molto difficile ed è riservata agli specialisti; ma c’ è una materia, molto più complessa, ed è il benessere sociale globale. Questa è materia dei politici. Materia ancora più difficile è quella riservata al cittadino il quale ha il compito di controllare il servizio pubblico ma che, essendo privo delle conoscenze tecniche, basa il suo giudizio sulle esperienze della vita quotidiana. Queste sono tre linee di pensiero che spesso corrono parallele e non si incontrano mai. Il cittadino ammalato non è interessato ai “numeri” che vengono dichiarati dagli specialisti di contabilità pubblica, mentre è molto interessato a non diventare un numero senza nome nel bilancio di previsione o consuntivo di un Ente pubblico.
Facciamo alcuni esempi tratti dall’esperienza quotidiana per imbastirvi poi un ragionamento amministrativo.
Prendiamo il caso di due cittadini, realmente esistenti, che raccontano ciò che segue.
Primo caso. Il Medico di Base chiede una “Angio TAC” del cranio per un paziente perché ha il sospetto che esista un problema circolatorio nel suo cervello. Il paziente si rivolge al CUP che provvede a fissargli un appuntamento in una data che comporta 5 mesi d’attesa. Il nostro paziente, avendo disponibilità economica ed essendo molto preoccupato, si rivolge ad uno studio di radiologia privato e ottiene l’esame immediatamente. Il referto dello specialista attesta la presenza di una vasta emorragia subaracnoidea. Si tratta di un’ampia raccolta di sangue (ematoma) nello spazio tra volta cranica e cervello. Dato che la scatola cranica è fatta di osso inestensibile, le forze di schiacciamento prodotte dall’ematoma si scaricano tutte sul cervello danneggiandolo. Se non si provvede subito a svuotare chirurgicamente l’ematoma succede che la corteccia dell’encefalo va in atrofia e il paziente finisce in coma. Si chiama “coma apallico” ed è il tipo di coma che colpì la povera Eluana Englaro, la ragazza che divenne famosa nel 2009 perché il suo fu uno dei primi casi di eutanasia in Italia.
Questa sarebbe stata la sorte del nostro paziente ma, avendo egli una buona disponibilità economica, si salvò con un immediato intervento neurochirurgico seguito alla TAC tempestiva.
Se avesse optato per accettare i 5 mesi d’attesa oggi avremmo un’altra Eluana Englaro.
Secondo caso. Tratta di un paziente che recentemente si è rivolto al CUP per prenotare una colonscopia.
Si sa che questo esame viene eseguito soprattutto quando si sospetta l’esistenza di un tumore maligno del colon. Ha ottenuto la prenotazione per aprile 2025. E’ noto che il ritardo della diagnosi di tumore (19 mesi) non è compatibile con la speranza di guarire dal cancro. Anche in questo caso il paziente ha provveduto a rivolgersi privatamente ad una clinica per ottenere immediatamente l’esame. Nel caso in cui la colonscopia dimostrasse la presenza di un tumore la precocità della diagnosi gli varrebbe il vantaggio di potersi salvare la vita.
Anche in questo secondo caso il Sistema sanitario pubblico non ha concesso al paziente la possibilità di curarsi secondo il dettato dell’articolo 32 della Costituzione. Da questi due esempi si desume che dare l’assistenza in ritardo equivale a non darla e che il principio dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza), nel modo in cui viene applicato, ha fallito. Non basta l’enunciato della legge a darci la sicurezza delle cure perché manca il “controllore” che ne accerti l’applicazione.
Con questa premessa si può già immaginare cosa potrebbe avvenire con i futuri L.E.P. (Livelli Essenziali di Prestazione). Con il termine “Prestazione” si intendono tutte le prestazioni tipiche del servizio pubblico che vanno dalla Istruzione, ai Trasporti, alla Sanità, alla Giustizia, etc…
Dei LEP si fa un gran parlare da quando è in itinere il disegno di legge sull’“Autonomia Differenziata” delle Regioni. Si tratta di un provvedimento che promette alle regioni più svantaggiate la garanzia che verranno mantenuti sempre i “livelli essenziali di prestazioni” per i loro cittadini. Le prestazioni, contenute in un elenco che è in fase di compilazione, sarebbero vigenti nel caso in cui si consentisse alle Regioni ordinarie di gestire autonomamente la propria spesa pubblica. A tal fine queste regioni (le più avvantaggiate economicamente) utilizzerebbero i fondi raccolti con le tasse della stessa Regione come fondi propri; con quei fondi esse gestirebbero i servizi pubblici indipendentemente dallo Stato. In sostanza i servizi pubblici che oggi sono garantiti dallo Stato non sarebbero più statali ma passerebbero sotto la gestione autonoma di ciascuna Regione. Le attuali 5 Regioni autonome continuerebbero a gestirsi con i propri modesti fondi e vedrebbero ridursi il fondo perequativo statale.
Per quanto riguarda la Sanità, i due esempi clinici riportati all’inizio dell’articolo dimostrano la buona fede dello Stato che garantisce il Servizio ma non può erogarlo in un tempo ragionevole. Le stesse “liste d’attesa” sono la dimostrazione che l’assistenza sanitaria non viene mai rifiutata tuttavia essa è prigioniera dei numeri. Il numero fondamentale che governa il Servizio pubblico corrisponde alla quantità di danaro che serve per alimentare il Fondo Sanitario Nazionale. Il FSN (Fondo Sanitario Nazionale) viene costituito con i soldi raccolti con le tasse. Ogni cittadino, versando i contributi, matura un credito che gli verrà pagato sotto forma di di L.E.A. oppure di L.E.P.. Dato che tutti i cittadini contribuiscono equamente a formare il fondo sanitario nazionale ne consegue che tutti hanno diritto a goderne equamente. Ma proprio qui sta il punto. Da quel che si sente non tutti i cittadini ne godono equamente né all’interno della Nazione né all’interno della Regione. Esiste un meccanismo di suddivisione dei fondi da verificare.
La spesa sanitaria pubblica in Nord Europa equivale ad una somma pari a 4.000 euro per cittadino. La media europea equivale a 3.269 euro per cittadino. La media italiana equivale a circa 2.600 euro per cittadino. La media in Sardegna equivale a circa 2.100 per cittadino.
La differenza tra i finanziamenti sanitari di Europa, Italia e Sardegna è grandissima.
In Sardegna i fondi vengono distribuiti equamente per cittadino. Tuttavia, vi sono sperequazioni dovute ad anomalie nella distribuzione dei servizi nel territorio: scorrendo i bilanci delle ASL si nota che la ASL di Cagliari è in gran parte fornitrice di servizi sanitari per tutte le altre ASL sarde. Questi servizi non sono gratuiti; vengono acquistati dalle ASL provinciali che, essendo insufficientemente dotate di personale e di tecnologia, sono obbligate a diventare clienti di Cagliari. La nostra Asl del Sulcis Iglesiente spende circa 30 milioni di euro all’anno per pagare le cure ospedaliere in strutture extra ASL (che in genere sono a Cagliari). Tale somma viene prelevata ogni anno dal nostro fondo. La ASL di Cagliari invece non ha questa spesa obbligata, al contrario, oltre a conservare integralmente la quota ad essa riservata, ha anche un consistente incasso aggiuntivo annuale: glielo pagano le ASL vicine, soprattutto il Sulcis e il Medio Campidano. Con quell’incasso colossale che si aggiunge al fondo di ripartizione generale, la ASL cagliaritana può assumere altro personale e aggiornare il suo corredo tecnologico. Di fatto tale trasferimento di danaro si traduce in un trasferimento di personale, di alta tecnologia e di reparti ospedalieri che da noi vengono chiusi mentre lì vengono incrementati. Se quel fondo restasse nella nostra ASL, potrebbe consentirci di assumere personale medico, infermieristico e tecnologia e, soprattutto, ci farebbe abbattere le liste d’attesa. A tali fattori di debolezza economica che ci affliggono, fa seguito la scarsità di assistenza sanitaria di cui siamo tutti testimoni quotidianamente. Tenendo conto di questo calcolo si comprende perchè i due casi clinici raccontati all’inizio ebbero certamente la possibilità teorica d’ottenere il servizio richiesto (TAC e colonscopia), ma la ottennero a patto di accettare il loro inserimento in una enorme lista d’attesa che avrebbe vanificato la loro speranza di guarigione.
La coscienza pubblica e la politica regionale dovrebbero cimentarsi con questi numeri.
Contemporaneamente i nostri amministratori locali dovrebbero riottenere il potere di un reale controllo del funzionamento della ASL e del suo finanziamento. La loro funzione non dovrebbe limitarsi a valutare l’efficienza della macchina sanitaria locale ma dovrebbe consistere nel guidarla.
Le speranze di miglioramento purtroppo sono poche. La situazione storica è difficilissima soprattutto oggi che il Bilancio dello Stato soffre gravemente a causa dell’inflazione, dell’altissimo debito pubblico, dell’enorme problema demografico, del problema energetico ed ecologico, della richiesta degli industriali di fermare la spesa corrente (stipendi, pensioni, servizi pubblici essenziali) e non esiste un piano per una soluzione ideale.

Mario Marroccu

È mancato Joker, l’American Staffordshire terrier che per tre anni ha assunto il ruolo di mascotte dei bambini del Carbonia calcio, così veniva chiamato da chi frequenta lo stadio Comunale “Carlo Zoboli”, il cane degli Ultras del Carbonia calcio che della sua vita ne aveva fatto una missione: farsi amare da tutti, piccoli e adulti.
«Joker è stato specialedice Cristian Figus proprietario del cane -, il suo animo buono ha prevalso anche quando si è reso conto che la vita lo stava abbandonando, in un incidente casalingo ha preferito salvare sua sorella donando la sua vita. La sua assenza si sentirà anche negli ambienti dell’assistenza ai disabili, dove non mancava di manifestare attenzioni e affetto.»
Non sarà facile per chi lo ha conosciuto abituarsi all’idea di non vederlo più, per questo l’Allevamento Elite Edition Amstaf ha voluto donare al Carbonia calcio 1939 una statua monumento che lo ritrae, scolpita in marmo di Orosei, dal noto scultore Matteo Caria. Chiunque potrà andare a vedere la statua che si trova all’interno del campo di calcio. I bambini che lo conoscevano ora piangono la sua assenza.

Le organizzazioni sindacali di FIOM, FSM, UILM e Cub ieri hanno incontrato la direzione Sider Alloys, per un aggiornamento sulle problematiche precedentemente esposte dall’azienda nell’incontro dello scorso 29 agosto. Le risposte sono state giudicate insoddisfacenti da parte della delle OO.SS., sia per quanto riguarda i contratti a termine, che verranno rinnovati di un ulteriore mese, ma soprattutto in considerazione delle dichiarazioni aziendali, che – sottolineano – «hanno evidenziato, che in caso di mancato ottenimento entro la fine dell’anno, dei finanziamenti richiesti, saranno costretti ad abbandonare la prospettiva di rilancio dello stabilimento di alluminio primario».

Le organizzazioni sindacali territoriali dei metalmeccanici, ritengono inaccettabile quanto sta avvenendo.

«Richiamano tutti i soggetti in causa alla loro responsabilità, affinché l’accordo di programma firmato nel lontano dicembre 2017, possa essere rispettato, garantendo il riavvio dello smelter, non in modo parziale come risulta essere attualmente, ma attraverso il riavvio dei principali reparti che garantiscono la produzione di alluminio primario, come la “Sala elettrolisi” ed il “Rodding”aggiungono FIOM, FSM, UILM e Cub -. Solo questo permetterebbe la riassunzione dei tanti lavoratori ancora in mobilità in deroga.»

Questo è quanto è stato anticipato dalle organizzazioni sindacali alla V commissione Industria del Consiglio regionale. FIOM, FSM, UILM e Cub chiedono l’immediato intervento del MIMIT, con una riconvocazione a carattere di urgenza, perché la vertenza della Sider Alloys, non può essere considerata conclusa e, per tali ragioni, si apprestano a riorganizzare una mobilitazione per la seconda settimana di ottobre, per rimettere al centro la vertenza, nel tentativo che questa possa essere adeguatamente supportata dai massimi livelli istituzionali.

La Polizia locale del comune di Carbonia effettuerà nel mese di ottobre controlli sistematici su tutto il territorio comunale per verificare che siano rispettati i limiti di velocità da parte dei conducenti.
Le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità saranno di volta in volta presegnalate, a norma di legge, dall’apposito segnale stradale di indicazione temporaneo ad alta visibilità, riproducente l’iscrizione “Polizia Municipale di Carbonia – Controllo elettronico della velocità”.
L’apparecchiatura tecnica per il rilevamento sarà impiegata con la presenza e sotto il costante controllo del personale appartenente al Comando di Polizia locale di Carbonia.
Allegato il calendario delle postazioni autovelox previste nel mese di ottobre 2023.

Domenica 8 ottobre, nella Miniera di Montevecchio, si terrà l’evento conclusivo del 9° Festival Internazionale Arpe del Mondo Nello spettacolare scenario dei Cantieri Minerari, suoneranno le loro incredibili performance:

  • Ana Crisman (andalusa, astro nascente della nuova generazione del flamenco, prima arpista assoluta a portare l’arpa a dialogare con questo genere popolare),
  • Frederic Bougouin (francese, uno dei pionieri dell’uso dell’elettronica a supporto dell’arpa, una lunga carriera di ricerca e sperimentazione),
  • Marta Carrara (argentina, con la sua arpa paraguaiana porta il caldo folklore dell’America Latina).

L’Organizzatore è l’Ente Concerti Città di Iglesias. La Direzione Artistica è affidata all’ideatore del Festival, il grande arpista italo-svizzero Raoul Moretti. Il concessionario delle attività di valorizzazione e fruizione di Miniera Montevecchio, la Lugori S.C.arl, ed il comune di Guspini, sono lieti di ospitare questo Evento musicale ad accesso gratuito.

 

È stato presentato venerdì 22 settembre, a Carloforte, nei locali Ex-Me che ospitano la biblioteca comunale, il libro di Angela Borghero “My way” – Ho vissuto a modo mio, edito da Giampaolo Cirronis. In molti hanno partecipato all’evento: gli amici perché affezionati e i curiosi perché affascinati dall’aver tanto sentito parlare di questa instancabile “combattente”, Angela Borghero che, come scrive Francesco Sanna (direttore della RSA Sant’Elia di Nuxis) nella prefazione del libro «ha vissuto una vita straordinaria, ma altrettanto segnata da grandissimi momenti di difficoltà che hanno forgiato una grande donna, un esempio di coerenza, coraggio e senso di sacrificio per il prossimo». Leggendo il libro il lettore avrà davanti a sé un esempio di come anche gli ostacoli più difficili possano essere abbattuti. Definita nel 2002 come la “Paladina dei deboli”, per tanti anni Angela Borghero è stata impegnata nella difesa dei cosiddetti “invisibili”, delle persone che non “hanno voce” e che non riescono a difendere i propri diritti, spesso calpestati.

Oggi, a 81 anni, Angela non si è ancora arresa, nonostante la sclerosi multipla, rivelatasi quando aveva 20 anni, la costringa a vivere in una R.S.A. Lei prosegue a lanciare i suoi messaggi, cercando di fare breccia nei cuori, nella speranza che il maggior numero di persone possibile possano seguire il suo esempio.

L’evento di Carloforte organizzato dal gruppo di Sinistra Futura con il patrocinio del comune di Carloforte, ha offerto al pubblico presente una serata ricca e piacevole, presentata da Gabriella Olanda con la partecipazione del parroco della chiesa di San Carlo Borromeo don Andrea Zucca, di Luca Pizzuto, originario di Carloforte, ex consigliere regionale e oggi consigliere comunale di Sinistra Futura a Carbonia, della ricercatrice IRRE Rosella Capriata e del giornalista nonché editore del libro, Giampaolo Cirronis.

Dopo l’intervento dell’assessore e vicesindaco del comune di Carloforte Betty Di Bernardo, che ha detto di non conoscere Angela Borghero ma di averne spesso sentito parlare per la sua appassionata attività nel sociale, tutti i relatori hanno elogiato “le imprese” dell’autrice del libro, le hanno reso onore, riconoscendone un ruolo molto importante nel territorio. Non potendo essere presente per motivi legati alla sua salute, Angela ha salutato e ringraziato attraverso una telefonata in diretta tutti i presenti, che hanno poi assistito alla visione di un video con una lunga e toccante intervista rilasciata nella R.S.A. a Gabriella Olanda.

La voce di Mara Sanna ha poi proposto uno spaccato del libro, letto con un’intensità che accarezzava il cuore, e la canzone di Fiorella Mannoia “Quello che le donne non dicono”, interpretata dalla stessa Mara Sanna, ha poi suggellato in tutti un attimo di commozione, soprattutto vedendola cantare con la piccola figlia Eleonora al suo fianco.

Particolarmente significativo è stato l’intervento di Luca Pizzuto, che ha ricordato il percorso, sociale e politico, fatto con Angela Borghero fin da quando era ragazzo.

A concludere la serata, un altro intramontabile successo dell’insuperabile Frank Sinatra dal titolo “My way” interpretato da Franco che ha emozionato tutti i presenti.

La serata ha lasciato in ogni cuore dei presenti la consapevolezza che – come disse Aristotele – «per essere eccezionali non basta semplicemente pensare in modo eccezionale e sentirsi eccezionali, bisogna agire in modo eccezionale». Chi meglio di Angela Borghero lo ha dimostrato nella sua vita?

Nadia Pische

   

Calzedonia, uno dei gruppi leader nel settore dell’abbigliamento, con oltre 30 anni di attività e più di 5 mila punti vendita presenti in 56 paesi nel mondo, assumerà 300 nuovi profili, che riguarderanno soprattutto Assistenti alla Vendita, i quali dovranno supportare i clienti nella loro esperienza in-store, gestire il percorso di vendita, riassortire l’area vendita e il magazzino ed occuparsi della strategia di commercializzazione.

Gli altri profili ricercati dal gruppo riguardano Operai Addetti al Magazzino, che dovranno controllare i flussi di informazioni, registrare le merci in entrata e in uscita, movimentare e trasportare la merce, preparare i documenti di trasporto e le fatture utili alla spedizione; Impiegati Contabilità – Ufficio Clienti, che dovranno gestire l’anagrafica dei negozi e dei clienti per tutto il gruppo tramite il gestionale SAP, controllare ed archiviare il digitale delle bolle doganali ed occuparsi della registrazione contabilità e della dichiarazione Intrastat; Responsabili di Zona, che dovranno analizzare l’andamento dei negozi del proprio distretto, allestire il punto vendita, gestire gli stock, il riassortimento e gli ordini della merce, garantire la formazione dei team, motivare, guidare ed ispirare gli staff nel raggiungimento dell’obbiettivo comune e sviluppare iniziative per collaborazioni ed eventi in store. Calzedonia ricerca personale in possesso di diploma o di laurea, con passione, entusiasmo, impegno, energia, motivazione, ambizione, curiosità, flessibilità, apertura al cambiamento,orientamento agli obbiettivi e ai risultati, saper lavorare in team, capacità nell’affrontare le sfide di ogni giorno, predisposizione alle relazioni interpersonali etc.

Per verificare tutte le posizioni…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/calzedonia_3.html .

In tutti i 33 uffici postali del Sulcis Iglesiente le pensioni del mese di ottobre saranno in pagamento a partire da lunedì 2.

Per una migliore fruizione del servizio, è consigliabile, per il ritiro delle pensioni in contanti, seguire la turnazione alfabetica suggerita nell’avviso specifico posto all’esterno di ciascun ufficio postale, come nell’esempio:

i cognomi

dalla A alla C lunedì 2 ottobre

dalla D alla K martedì 3 ottobre

dalla L alla P mercoledì 4 ottobre

dalla Q alla Z giovedì 5 ottobre

Le pensioni di ottobre saranno disponibili a partire da lunedì 2, anche per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che abbiano scelto l’accredito. I possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti o di Postepay Evolution, quindi, potranno prelevare in contanti dai 25 ATM Postamat del territorio, senza recarsi allo sportello. Inoltre, i possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti potranno usufruire gratuitamente di una polizza assicurativa che consente un risarcimento fino a € 700 all’anno sui furti di contante subiti nelle due ore successive al prelievo effettuato sia dagli sportelli postali sia dagli ATM Postamat.

 

 

E’ stato presentato venerdì 27 settembre, presso il salone del Centro di documentazione di storia locale della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il libro “I cammini dei sogni – Due piedi raccontano le vie per Santiago”, di Luciano Murgia, edizioni dei Cammini. Il giornalista Giampaolo Cirronis ha conversato con l’autore Luciano Murgia, giornalista e scrittore, nato a Carbonia, figlio di un minatore della Carbosarda, residente dal 1969 a Pesaro, dove ha svolto la sua attività lavorativa di giornalista fino alla pensione.

L’evento, organizzato dalla libreria Lilith, rappresentata da Anna Lai, e dal Centro di documentazione di storia locale del comune di Carbonia, ha catturato l’attenzione del numeroso pubblico presente sin dall’inizio, rimasto sino alla fine, nonostante importanti concomitanti eventi sportivi trasmessi in televisione. Interessanti e significativi sono stati anche gli interventi di alcuni dei presenti alla serata.

Racconti toccanti di vita vissuta…due piedi ed un cuore che hanno camminato ed arricchito lo scrittore, oggi ben conscio di essere cambiato dopo le esperienze vissute ben cinque volte lungo il Cammino di Santiago di Compostela. E, dopo tutti questi cammini, Luciano Murgia vorrebbe tornare in Sardegna, la sua terra d’origine dove da diversi anni trascorre le vacanze estive, per percorrere il Cammino minerario di Santa Barbara che, tra l’altro, ha già “assaggiato”, prima nella tappa di Carloforte, poi in due tappe sulla costa dell’Iglesiente.

Al termine della presentazione, ho avuto il piacere di intervistare Luciano Murgia che anche in questa occasione, ha offerto non pochi spunti di riflessione che vi proponiamo.

Nadia Pische