Si può sognare, è vero, ma poi individuato il proprio sogno, si deve lottare giorno per giorno se lo si vuole realizzare e questo lottare implica tantissimi sacrifici senza la certezza di riuscire a realizzarlo ma è l’unica possibile, concreta possibilità, per avere una chance.
L’atletica è poi uno sport di grande sacrificio, dove non esiste un pallone che possa creare un diversivo. E’ applicazione costante, martellante, che lascia poco spazio all’inventiva. Eppure ha un fascino incredibile. Sarà perché è fatta di tantissime discipline diverse e tutti possono trovarne una che più gli si adatti.
Questa è la storia, forse meglio dire, l’inizio di quella che crediamo possa diventare una splendida storia di un probabile, futuro, grande atleta…
Andrea Cammilleri è un ragazzo esuberante, il classico casinista, sempre fuori dalle righe ma è intelligente e di pasta buona. Gli piace essere al centro dell’attenzione, a volte può sembrare un bulletto ma non è così. La sua esuberanza cela una grande sensibilità d’animo. Gli piace apparire, gli piace avere un pubblico che lo guardi. Andrea è dotato di grandi mezzi atletici ma nessuno glielo ha mai detto.
Andrea capita per caso su una pista di atletica perché due insegnanti di educazione fisica, notando le sue doti durante le lezioni, lo convincono a provare a fare atletica. Andrea lascia il calcio, entra nell’ASD Sulcis Atletica Carbonia. Viene affidato dall’insegnante di educazione fisica alla sapiente guida tecnica di Antonello Murgia che lo inserisce direttamente, lui categoria Ragazzi, nel gruppo categoria Allievi. Questo passo è decisivo e inizia un percorso di crescita incredibile, sia dal punto di vista motorio, sia dal punto di vista dell’applicazione, della maturità e serietà.
Il lavoro tecnico, i primi risultati, il grande supporto sul versante motivazionale e psicologico lo rendono consapevole del proprio valore e della necessità di una costanza nel rispetto della programmazione degli allenamenti.
Inizia una progressione incredibile che, nel giro di 6 mesi, lo porta a disintegrare i primati regionali di categoria in tante discipline compreso il titolo di Campione Regionale di Tetrathlon (4 discipline: 60 metri ostacoli, salto in lungo, getto del peso e 600 metri).
Questo titolo gli vale la convocazione nella selezione regionale per il Trofeo CONI che si svolge in questi giorni a Matera e la possibilità di competere con i migliori 20 atleti di categoria d’Italia.
Andrea, supportato dalla società e dal suo tecnico Antonello Murgia, si mette a disposizione. Interrompe le vacanze e riprende la preparazione, subito dopo Ferragosto, con un ritmo di lavoro incessante.
Il valore della concorrenza è elevatissimo. Tra gli avversari figura una ragazzo emiliano con personale nel tetrathlon nettamente superiore a quello di Andrea: circa 500 punti in più (l’abisso).
Eppure Andrea, Antonello e tutto lo staff tecnico della Sulcis sono convinti che possa fare un figurone.
Vincere? Chi può dirlo? E’ sempre la pista a decidere.
Siamo tutti pronti, lui di più e al mio ultimo incitamento prima della gara “Vai e spacca tutto”, risponde “Ovvio!”.
60 ad ostacoli. In questa prima gara (una delle preferite) non riesce ad esprimersi sui suoi livelli, in quanto in questo mese e mezzo è diventato talmente veloce che la distanza degli ostacoli della sua categoria lo penalizza (realizza 8”98 e aveva un record personale di 8”76). Totalizza quindi 950 punti contro i 999 del suo record personale, perdendo 49 punti sulla tabella prevista rispetto al suo avversario di riferimento.
Lancio del peso. Strabiliante prestazione di Andrea che distrugge il proprio personale portandolo a 13.63 metri (precedente 12.60 metri).
Al termine delle prime due gare la classifica lo vede secondo a 123 punti dall’emiliano Diego Ficarra.
Salto in lungo. Ancora una volta Andrea si supera realizzando la misura 5,71 metri, migliorando il suo personale 5.54 metri (perdendo però almeno 30 cm. di pedana e questi centimetri alla fine della gara si capirà essere decisivi, perché se avesse staccato dall’asse, avrebbe ottenuto una misura superiore ai 6 metri che gli avrebbe consentito di vincere il titolo).
Prima dell’ultima gara la situazione è questa:
Ficarra 2.738 punti
Castorina 2.728 punti
Cammilleri 2.685 punti
Dal Pont 2.604 punti
A seguire gli altri.
L’ultima gara sono i 600 metri piani. Si tratta di una specialità che non è proprio la preferita da Andrea che vanta un personale di ben 10” superiore a quello di parte dei concorrenti tra cui il leader Ficarra. Possibilità? Al botteghino giochi un euro vinci 1 centesimo. Praticamente nulle.
600 metri piani. E’ la gara conclusiva. Andrea parte davanti e mantiene un ritmo di gara pazzesco. Lo stesso Antonello resta basito chiedendosi cosa stesse facendo con una strategia da suicidio. Andrea tiene la testa per 400 metri fino ad essere sorpassato ai 150. L’impressione data ai presenti è stata quella di aver finito la benzina invece, inaspettatamente, parte con un rush finale che lo piazza al traguardo in quarta posizione con un clamoroso tempo: 1’36”95 (10” in meno rispetto al proprio personale).
Diego Ficarra che, fino a 1 mese e mezzo fa era nettamente più forte di Andrea, ha praticamente eguagliato il suo personale (3.600 punti). Andrea che aveva un personale nel tetrathlon di 3.087 punti è arrivato a 3.543 punti (solo 69 in meno del suo avversario diretto). I 6 metri di salto in lungo (che sarebbero valsi 77 punti in più avrebbero portato Andrea a vincere il titolo). Ma con i ma e i se non si va da nessuna parte e resta la grande impresa di essere vice campione italiano.
Quello che conta è che Andrea, Antonello, la ASD Sulcis, hanno inseguito il sogno con caparbietà, fiducia nel lavoro, dedizione, impegno, serietà. E le lacrime che accompagnavano le parole emozionate di Antonello che, al telefono, ci comunicava la spettacolare prestazione di Andrea e quelle di chi scrive, in quello stesso momento e in questo, sono la sintesi di tutto.
Giovanni Gianeri
Risultati finali.