I sindaci di 12 Comuni del Sulcis dicono “NO” al taglio di 7 autonomie scolastiche
«La proposta di dimensionamento scolastico del Sulcis Iglesiente effettuata nella conferenza della Provincia Sud Sardegna il 17 0ttobre scorso prevede il taglio di ben 7 autonomie. Un danno irreparabile che va a mortificare e affossare un territorio già economicamente depresso, con un elevato tasso di abbandono scolastico e la cui conformazione orografica non consente facilità di spostamenti da un paese all’altro.»
Giovedì sera i sindaci di 12 comuni del Sulcis (Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Narcao, Perdaxius, Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, Piscinas, Tratalias e San Giovanni Suergiu), si sono riuniti presso l’aula consiliare del comune di Santadi per discutere e ribadire che «il taglio ai servizi scolastici non può essere accettato anzi, bisogna mobilitarsi affinché gli studenti, le famiglie, il personale docente e scolastico (assolutamente inadeguato alla realtà sarda) non subiscano decisioni e azioni calate dall’alto da una normativa nazionale».
«Il declino demografico, lo spopolamento, la penuria di servizi e infrastrutture, la scarsa viabilità di collegamento tra centri urbani e periferici, pongono la Sardegna e in particolare il Sulcis Iglesiente in una posizione di grande svantaggio – aggiungono i sindaci di Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Narcao, Perdaxius, Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, Piscinas, Tratalias, San Giovanni Suergiu -. Non si dimentichi che siamo la provincia più povera d’Italia e che, soprattutto l’isolamento geografico, compromette il trasporto e gli spostamenti: più si tagliano le autonomie e più i plessi sono costretti alla chiusura. Occorre, dunque, intervenire per far valere tutte le nostre specificità e differenze che sono un valore aggiunto e non una “diminutio”.»
I primi cittadini e gli amministratori ritengono ci siano le condizioni normative ed economiche in seno alla Regione Sardegna e al suo Statuto Autonomo per effettuare scelte condivise con i territori che salvaguardino l’istruzione nella nostra isola. In questa prospettiva gli amministratori del Sulcis sono perfettamente in linea con quanto espresso nella nota Anci depositata in Consiglio regionale, in base alla quale può essere affermata con forza un’autonomia speciale in materia di istruzione e formazione.
«La proposta dell’Anci mira a rilanciare le disposizioni della legge 3 del 2009 (che può già essere applicata in questo momento storico) che consente alla Giunta di attribuire le risorse del personale alle scuole, una norma tutta sarda che ha incontrato anche la legittimità costituzionale – sottolineano i 12 sindaci -. Allo stesso tempo la proposta di legge di Anci contiene ulteriori elementi normativi rispetto alla legge del 2009 che possono registrare una potenziale futura riforma del mondo dell’istruzione isolano. Per tale motivo i sindaci e gli amministratori sulcitani ritengono sia urgente e non procrastinabile un’audizione della materia suesposta all’interno della seconda Commissione Regionale (Lavoro, Cultura, Formazione professionale, Istruzione, Beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione) alla presenza dell’assessore Andrea Biancareddu; allo stesso tempo – concludono – auspichiamo la presenza dei Capigruppo consiliari e dei rappresentanti Anci Sardegna per un’approvazione congiunta delle norme proposte in tempi celeri. L’istruzione delle future generazioni sarde non può più attendere!»