Sciopero di 8 ore dei metalmeccanici della Sardegna Sud-Occidentale e del Sulcis Iglesiente lunedì 10 luglio
I metalmeccanici della Sardegna Sud-Occidentale e del Sulcis Iglesiente, sciopereranno per 8 ore lunedì 10 luglio, nella giornata in cui si terrà lo sciopero nazionale di 4 ore.
«Le assemblee tenute nella Sideralloys e tra gli appalti della Portovesme e della Centrale Enel hanno espresso totale condivisione sulla proposta di sciopero delle segreterie nazionali – scrivono in una nota le segreterie Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente, Fiom Cgil della Sardegna Sud Occidentale e Uilm Uil del Sulcis Iglesiente -. I temi e gli argomenti affrontati riguardo alle tematiche territoriali, sono bene inclusi nello sciopero nazionale. Le vertenze e le difficoltà crescenti, costringono i lavoratori ad una situazione di precarietà sinora sconosciuta; così come la lunga azione inflazionistica ha reso le persone sempre più povere seppur lavorando, nonostante gli apprezzamenti sugli aumenti contrattuali in corso. Crisi industriali conseguenza anche della poca lungimiranza politica, del mancato dialogo con le rappresentanze sindacali, che le assemblee tenute, hanno sostenuto venga immediatamente invertito. Nelle discussioni hanno assunto importante rilevanza il tema sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed il damping contrattuale dilagante, che se unite alle scelte del governo di aumentare i subappalti e le leggi tendenti ad aumentare la precarizzazione, rendono la situazione esplosiva.»
Per tali ragioni, le Segreterie Territoriali dei metalmeccanici, hanno proclamato 8 ore di sciopero per il giorno 10 luglio 2023 con volantinaggio e picchettaggio davanti ai cancelli della Sideralloys, della centrale Enel e della Portovesme srl, dalle ore 7.00. La mobilitazione proseguirà con un sit-in che si terrà presso il piazzale dell’assessorato regionale dell’Industria dalle ore 10.00, dove i metalmeccanici chiederanno all’assessorato dell’Industria, le risposte in merito all’assenza totale di politica industriale in Sardegna, che sta portando al collasso l’industria regionale.