11 January, 2025
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«Aria è un progetto di altissimo profilo, particolarmente importante per il territorio del Sulcis Iglesiente e per tutta la Sardegna, nonché per il contributo allo sviluppo scientifico a livello nazionale e internazionale. Il sostegno della Regione al completamento di quanto necessario per l’avvio della fase operativa è quindi strategico nell’ottica di un’Isola che vuole essere protagonista nell’ambito della ricerca.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, in seguito all’approvazione, da parte della Giunta, dell’accordo di programma tra la Regione Sardegna e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), intesa finalizzata al completamento dell’infrastruttura realizzata nel sito minerario di Seruci (a Gonnesa) e dedicata alla produzione di isotopi stabili di Argon attraverso la distillazione criogenica. Elemento chimico, l’Argon nella sua forma purissima, indispensabile per gli studi sulla materia oscura.

«L’accordo rappresenta un importante passo in avanti nella riconversione della miniera di Seruci, sito ideale per la realizzazione del progetto, e il completamento delle opere necessarie alla produzione di isotopi destinati alla ricerca. Parliamo di un’infrastruttura unica nel suo genere e di un progetto che ha riscosso grande interesse anche negli Stati Uniti. Inoltre la realizzazione di una seconda colonna, già prevista, per la distillazione di altri isotopi, oltre all’Argon, potrà garantire un maggiore volume d’attività e ulteriori ambiti applicativi in campo scientifico», conclude il presidente Christian Solinas.

In merito alle notizie apparse ieri sul quotidiano L’Unione Sarda, inerenti la possibilità che la discarica di Serra Scirieddus tra Carbonia e Gonnesa possa essere sede di deposito di materiali altamente pericolosi provenienti da altre regioni d’Italia, il sindaco Pietro Morittu ha immediatamente inviato una nota protocollata alla Riverso SpA e per conoscenza all’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, alla provincia del Sud Sardegna e all’Arpas per chiedere quali sono le procedure di conferimento dei rifiuti previste e le modalità autorizzative delle stesse.
Il sindaco Pietro Morittu ha manifestato la sua preoccupazione all’azienda e alle istituzioni preposte, ribadendo la necessità di tenere alta la guardia sulla prevenzione, tutela, salvaguardia dell’ambiente e della salute dei nostri concittadini.
«La risposta della società Riverso SpA non si è fatta attendere, riscontrando le domande postesi legge in una nota dell’Amministrazione comunale -. L’Amministrazione comunale di Carbonia è impegnata nel confronto con le istituzioni preposte al rilascio delle autorizzazioni e al controllo sulla sicurezza dell’impianto e della salute dei lavoratori e cittadini.»

Mercoledì 19 aprile, alle ore 16.30, a Roma, presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, andrà in scena la proiezione del docufilm sull’indimenticata figura poliedrica di Ignazio Delogu, dal titolo “Ignazio. Storia di lotta, d’amore e di lavoro”. Una pellicola di 82 minuti, prodotta dal CSC della Società Umanitaria Sardegna con il sostegno della Fondazione di Sardegna.
Il film, diretto dal regista Marco Antonio Pani, celebra Delogu a undici anni dalla sua scomparsa e ripercorre la sua vita e i suoi percorsi professionali come accademico, storico, linguista e giornalista.
Ignazio Delogu, intellettuale a tutto tondo, è stato profondamente legato alla città di Carbonia, cui ha dedicato grande attenzione e contributi significativi.
La città di Carbonia, soprattutto degli anni Sessanta ed Ottanta, è stata infatti al centro di molte sue opere, con una vasta produzione di articoli, saggi, inchieste inerenti alle vicende storiche che l’hanno caratterizzata.
Alla presentazione del docufilm su Ignazio Delogu, dopo i saluti istituzionali dell’assessore di Roma Capitale Andrea Catarci, interverranno il regista Marco Antonio Pani, Antonangelo Casula, già sindaco della città di Carbonia, nonché referente dell’associazione “Amici della Miniera”, Franco Ippolito della Fondazione Lelio e Lisli Basso, Marcia Scantlebury del Museo de la Memoria y Los Derechos Humanos, Ennio Vivaldi, ambasciatore della Repubblica del Cile in Italia, oltre alle testimonianze dei familiari.
Il dibattito sarà moderato da Antonella Melito, consigliera di Roma Capitale.

Anche a Iglesias Poste Italiane celebra la Pasqua con una colorata e animata cartolina filatelica e un annullo filatelico speciale.
In città i due prodotti filatelici sono disponibili, fino all’11 aprile, nell’ufficio postale con sportello filatelico di Iglesias Centro (Serra Perdosa), oltre che sul sito filatelia.poste.it
Con l’annullo filatelico speciale, oltre alla cartolina, si potranno timbrare le corrispondenze presentate allo sportello filatelico, presso il quale saranno disponibili i francobolli per l’affrancatura.
Una nuova occasione per i collezionisti o per chi vuole ricordare in modo originale una giornata speciale, un modo per sostenere il valore della scrittura e custodire nel tempo un ricordo della festività.
Poste Italiane vuole così sostenere, ancora una volta, il valore della scrittura scrivendo semplicemente una cartolina, un oggetto che può essere custodito nel tempo.

La Giunta regionale, su proposto dell’assessore dei Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, ha approvato la delibera per la destinazione di 12 milioni di euro, già stanziati dalla Regione, per l’attuazione di interventi di manutenzione e di riqualificazione delle caserme dei carabinieri su tutto il territorio regionale, nonché per la realizzazione di nuovi edifici o l’adeguamento di immobili da destinare ai presidi territoriali dell’Arma.

«La Regione dichiara il presidente Christian Solinasconferma gli impegni presi sugli investimenti a favore delle caserme dei carabinieri. L’Arma rappresenta un presidio fondamentale per la sicurezza pubblica sul nostro territorio. È doveroso, quindi, mettere in campo ogni iniziativa possibile che abbia l’obiettivo di sostenerne e rafforzarne la presenza nell’Isola. In questa direzione vanno i protocolli di intesa siglati tra la Regione e il Comando regionale dell’Arma a cui stiamo dando piena operatività.»

Complessivamente sono ventiquattro gli interventi indicati nel provvedimento di Giunta per altrettante caserme su tutto il territorio: Santa Maria la Palma, Foresta Burgos, Ortueri (dove è prevista la demolizione di un’ala dell’edificio già sede della scuola media e la realizzazione ex-novo del fabbricato da destinare all’Arma), Orani, Sindia, Lanusei, Bosa, Aidomaggiore, Bari Sardo, Gavoi, Sorso, Golfo Aranci, Viallanova Tulo, Nurri, Asuni, Galtellì, Orune, i Comandi provinciali di Nuoro, Carbonia, Jerzu e Isili, nonché le stazioni di Sinnai, Burcei e Villaputzu (per queste ultime tre è prevista la realizzazione di nuove sedi).

«Parliamo di opere di interesse regionaledichiara l’assessore Pierluigi Saiuper cui sono state stanziate risorse importanti che consentiranno la realizzazione di nuove strutture e l’efficientamento energetico e il recupero conservativo degli edifici già in uso ai carabinieri. Un giusto sostegno da parte della Regione al lavoro dell’Arma e dei tantissimi uomini e donne in servizio nell’Isola, punto di riferimento per le comunità del nostro territorio.»

Il comune di Carbonia ha concluso il concorso di progettazione denominato “Le nuove porte della Città resiliente e smart. Rigenerazione urbana e ambientale dei viali di accesso ai Centri di Fondazione del Distretto del Carbone”.

«Il concorso di progettazione prosegue nell’alveo del programma che nel 2011 valse per Carbonia il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa ed è volto a recuperare il patrimonio della città di fondazione con interventi sulle principali porte d’accesso alla città mineraria: la via Roma, ingresso in città dal Centro Intermodale e dalla Miniera; il “decumano” (Corso Amedeo di Savoia) che collega Cortoghiana alla viabilità principale a livello provinciale e regionale; il viale della Libertà che conduce nella centrale Piazza Santa Barbara a Bacu Abis, primissimo insediamento minerario del Distretto del carbone Sulcis. Risulta fondamentale mettere in campo soluzioni progettuali all’insegna della sostenibilità ambientale, della qualità ecologica dello spazio urbano, della riduzione dei consumi energetici e della minimizzazione delle emissioni climalteranti», ha dichiarato il sindaco Pietro Morittu.

«La proposta progettualeha detto l’assessore dell’Urbanistica Piero Porcumira a sviluppare l’idea di mobilità dolce e intelligente e di verde urbano come insieme di corridoi ecologici, valorizzando il significato storico e contemporaneo della città di fondazione e delle sue eccezionali qualità architettoniche e urbane e l’uso della memoria storica per favorire coesione sociale e una nuova e più avanzata identità.»

La Presidenza del Consiglio dei ministri aveva assegnato al comune di Carbonia 98.387,76 euro dal “Fondo per la Progettazione Territoriale” per dotarsi di un progetto di fattibilità tecnica ed economica coerente con le misure del PNRR e con i programmi di sviluppo e coesione, da candidare a finanziamento su fondi regionali, nazionali o europei. A luglio del 2022, l’Amministrazione comunale aveva dato mandato agli uffici di bandire un concorso di progettazione, da svolgersi in due gradi, per selezionare la migliore proposta progettuale, sulla base della qualità architettonica, per la rigenerazione urbana e ambientale dei viali di accesso ai centri di fondazione del “distretto del carbone”: via Roma, corso Amedeo di Savoia a Cortoghiana, viale della Libertà a Bacu Abis. Entro il termine stabilito dall’avviso pubblico, erano pervenute dieci proposte progettuali. Dopo un’attenta valutazione, la Commissione aveva ammesso al secondo grado le migliori cinque proposte.
Nelle sedute del 7 marzo e del 10 marzo 2023, la Commissione ha assegnato i punteggi e ha approvato la graduatoria finale, che ha visto classificarsi al primo posto la proposta degli architetti Simone Langiu, Lorenzo Ciccu, Nicola Melis, Alberto Oss Pegorar, Elisabetta Sanna e Roberta Serra. La proposta prima classificata può essere consultata al seguente link:
https://www.comune.carbonia.su.it/component/k2/item/5009-progetto-vincitore-del-concorso-di-progettazione
La proposta vincente andrà ora sviluppata fino al livello di fattibilità tecnica ed economica e potrà essere utilizzata dal Comune di Carbonia per la partecipazione a bandi di finanziamento PNRR, Next Generation EU, POR e FSC.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore dei Lavori pubblici, Manolo Mureddu: «Prosegue l’opera di progettazione della città in ottica futura, a partire dai suoi punti d’accesso e per mettere in correlazione l’area commerciale periferica con il centro urbano. Con la proposta progettuale risultata vincente dal concorso si potrà rifunzionalizzare la via Roma, implementandola in termini infrastrutturali e di miglioramento dei servizi. Con questo genere di attività mettiamo le basi per la Carbonia dei prossimi decenni».

«Sono, soprattutto, gli anziani e le persone più povere a rinunciare alle cure mediche, in particolare nel centro-nord Sardegna, dove prenotare una visita cardiologica, un’eco-cardiografia, una TAC o una risonanza, o qualsiasi altra visita specialistica o indagine diagnostica, viene rimandato a novembre, a dicembre o addirittura al 2024, a causa della mancanza di disponibilità nelle agende.»

Così Salvatore Sanna, presidente di Acli Salute, e Luciano Turini, rappresentante dell’associazione consumatori delle Acli Assoconfam che riportano i dati dello sportello salute delle Acli.

«La situazione è decisamente preoccupante aggiungono Salvatore Sanna e Luciano Turinie sono anche i genitori di bambini con patologie dello spettro autistico a segnalare come le visite con un neuropsichiatra infantile siano rinviate molto spesso al 2024, costringendo a costose visite private per ottenere i piani di trattamento. Tutto ciò avviene proprio mentre in tutta Italia si celebrava solo pochi giorni fa la Giornata Nazionale dell’Autismo, con il presidente Mattarella che visitava il locale PizzAut

«Segnaliamo ancora una volta che a soffrire in particolare è il centro-nord Sardegna, dove la difficile situazione di molti reparti ospedalieri, da Sassari ad Alghero ad Ozieri, è ampiamente conosciuta ma senza che si intravvedano segnali di miglioramentosottolineano Salvatore Sanna e Luciano Turini -. A questo si aggiunge il fatto che la disponibilità di strutture private convenzionate con la regione è molto limitata rispetto al Sud Sardegna, con una disponibilità pro-capite del 10% rispetto a Cagliari, Sulcis e al Medio Campidano. È del tutto evidente che se i tempi delle liste di attesa sono già inaccettabili nel Sud Sardegna, quelle del Centro Nord Sardegna sono fuori legge e anti Costituzionali. Gli 8 milioni di euro annunciati a settembre dello scorso anno dalla Regione per contrastare le liste di attesa avrebbero dovuto riequilibrare il divario territoriale più volte denunciato e che nello scorso anno è però rimasto senza soluzione. Nel 2021 erano stati distribuiti in maniera proporzionale alla popolazione circa 2 milioni di euro. Quest’anno invece dopo quattro mesi non si vede traccia della ridistribuzione e, dunque, chiediamo con forza alla Regione di fare in fretta e bene e di distribuirli rapidamente nel pubblico e nel privato convenzionato, in misura proporzionale alla popolazione, riequilibrando il gravissimo divario territoriale presente.»

«Colpisce, inoltre, leggere nelle statistiche pubblicate dalla Regione per dimostrare l’applicazione del piano nazionale contro le liste di attesa, l’irreale dato dei 10 giorni di attesa per la quasi totalità delle prestazioni sanitarie. La realtà, purtroppo, è ben diversa e viene mostrata chiaramente a chiunque si colleghi al CUP, ricevendo risposte con tempi di attesa di gran lunga superiori. Per cui, delle due l’una: o sono false le statistiche o il CUP non fissa gli appuntamenti come dovrebbe – concludono Salvatore Sanna e Luciano Turini -. In definitiva, noi pensiamo che si debba risolvere il problema delle liste di attesa in maniera strutturale, perché la salute non può essere distribuita sulla base della spesa storica. Ma se non si ha il coraggio di fare un’azione che dia risultati positivi nel medio lungo periodo, almeno si intervenga nell’immediato con le risorse disponibili. Ricordiamo che uno degli elementi che trattiene le persone nel proprio territorio e ne evita l’emigrazione all’interno o fuori dall’isola è la qualità e la quantità di offerta di servizi sanitari disponibili. Non si può denunciare lo spopolamento e la migrazione dei giovani senza assumersi la responsabilità su quello che si fa in sanità.»

 

 

«Ho ribadito al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, l’assoluta attualità dello status di specialità delle nostre Regioni e l’esigenza di rilanciarne contenuti e prerogative, nel quadro della più ampia riforma sull’autonomia differenziata.»

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, dopo aver presieduto il coordinamento dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome, in occasione della Conferenza plenaria dei presidenti delle Assemblee legislative regionali a Roma.

«Il Ministro ha, come sempre, condiviso e mostrato massima disponibilità e apertura alle istanze avanzategli durante la riunione, così come è successo per il pronto inserimento del rispetto del principio di insularità nel ddl, eaggiunge Michele Paisha confermato la sua prossima presenza al Consiglio regionale della Sardegna.»

«La specialità, per essere pienamente attuata, ha bisogno di interventi coordinati e permanenti tra lo Stato e la singola Regione speciale, in quanto incide su aspetti fondamentali, quali – a titolo di esempio – trasporti, energia ma anche risorse aggiuntive necessarie per colmare gli svantaggi dell’insularità, checonclude il presidente Michele Paisnon possono essere affrontati con i soli strumenti autonomistici»

Ennesimo sequestro di reti metalliche nell’area boscata alle pendici del Monte Arci, si tratta di reti collocate allo scopo di facilitare la cattura di animali selvatici, in particolare cinghiali.

Durante un’ordinaria perlustrazione, nei giorni scorsi, il personale della Stazione forestale di Marrubiu, ha individuato lungo un sentiero impervio della montagna, in Località Ceddus, in agro del comune di Marrubiu, la presenza di spezzoni di rete metallica, per un’estensione di circa 150 metri, posizionata abusivamente tra la vegetazione, a cui era ben fissata con fil di ferro e spago.

Si tratta di attività di bracconaggio e contestuale occupazione abusiva di un’area di proprietà pubblica. La presenza della rete metallica è da ritenersi inoltre molto  pericolosa per i fruitori della montagna e per l’incolumità pubblica in generale, soprattutto, in caso di incendi. La pattuglia forestale ha provveduto immediatamente alla rimozione, sottoponendo la rete a sequestro penale ed informando l’Autorità Giudiziaria mediante un dettagliato rapporto.

Questa pratica illecita di caccia, oltretutto in periodo di silenzio venatorio, è finalizzata a facilitare la cattura degli ungulati, in quanto costringe la preda a dirigersi in appositi varchi nei quali si posiziona il bracconiere e così facendo si riduce al minimo il numero delle persone coinvolte nella battuta.

Il rinvenimento di questo tipo di reti nel Monte Arci non è una novità. Infatti durante lo scorso inverno, nella zona compresa tra le aree gestite dell’Agenzia Forestas ed il territorio comunale di Marrubiu, il personale della Stazione forestale ha rimosso in più punti della montagna diverse centinaia di metri di reti e paletti in ferro che fungevano da sostegno.

Gran parte del materiale è risultato di provenienza illecita in quanto sottratto furtivamente dalle chiudende dei cantieri di Forestas del Monte Arci e da un cantiere comunale di Villaverde.

Al termine dell’indagine, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il materiale è stato restituito ai legittimi proprietari e in parte distrutto.


Apprendo dalla stampa che il comune di Carbonia non solo non ha aperto una riflessione sui provvedimenti d’imposizione generalizzata di un canone sui passi carrai, ma pare voglia chiedere addirittura  gli arretrati degli ultimi cinque anni – a suo dire – non prescritti.

Ora, riservandomi un parere più esaustivo dopo la lettura delle carte, si può fin d’ora fare qualche osservazione critica.

I provvedimenti amministrativi devono essere preceduti da una fase conoscitiva (istruttoria), particolarmente attenta e completa, soprattutto quando si tratti d’imporre al cittadino tasse, imposte o comunque prelievi. Nel caso in esame, occorre accertare se le persone a cui si impone il canone hanno richiesto l’utilizzo del passo carraio o il cartello stradale che lo indica o hanno effettivamente, senza domanda, utilizzato il passo. Si ricordi, in proposito, che i marciapiedi con gli scivoli sono stati realizzati, senza richiesta, dal Comune in occasione dell’asfalto delle strade di Carbonia. Quindi, mentre il canone può essere imposto a chi ha fatto domanda, l’Amministrazione nulla sa o può provare al momento in relazione agli altri, che sono la stragrande maggioranza. Per costoro, non in blocco, ma uno per uno, occorre fare un’istruttoria per sapere se lo usano o no. Per coloro che utilizzano il passo si potrà imporre il canone, per gli altri no. Si comprende quindi che un provvedimento generalizzato presenta forti dubbi di legittimità, mancando l’istruttoria e la motivazione, elementi essenziali di qualunque provvedimento amministrativo.

Sulla base di queste considerazioni, l’Amministrazione dovrebbe ritirare d’ufficio i provvedimenti adottati e procedere alla verifica suindicata. Sarebbe auspicabile una leale interlocuzione con i cittadini per giungere ad una soluzione condivisa, anche perché è probabile che molti cittadini saranno disponibili a presentare la domanda, in quanto il passo carrabile è utile e indispensabile.
La situazione attuale ingenera conflittualità sociale e, probabilmente, darà luogo ad un contenzioso costoso e defatigante, eludibile con una condotta misurata e di buon senso.

Mi sia consentito, infine, la condotta del Comune appare poco rispettosa per una comunità, che nei momenti importanti, ha sempre dato prova di grande civismo e democraticità. Non dimentichiamo che Carbonia per molti decenni è stata la punta più avanzata nel movimento dei lavoratori in Sardegna.

Andrea Pubusa

Professore di diritto amministrativo all’Università di Cagliari