Daniele Reginali sulla Portovesme srl: «La politica deve fornire risposte e mettere in campo ogni iniziativa per salvaguardare i posti di lavoro»
«Di fronte al gesto di protesta dei lavoratori della Portovesme Srl, che da questa notte sono asserragliati sulla ciminiera dell’impianto Kss, la politica non può rimanere indifferente. Troppe volte negli ultimi mesi sono state lasciate cadere le iniziative rivolte all’abbattimento del costo dell’energia e al salvataggio degli impianti di Portovesme e San Gavino, la cui chiusura avrebbe conseguenze catastrofiche su un territorio già duramente colpito dalla crisi economica e dalla disoccupazione. Nella giornata di oggi scadono i termini del verbale sottoscritto lo scorso mese di gennaio, e fino ad ora non è stato prodotto nessun provvedimento per calmierare il prezzo dell’energia e garantire la continuità produttiva. In questo modo, prende corpo il ricorso alla cassa integrazione di 1500 lavoratori, oltre al licenziamento di 62 interinali di Portovesme e San Gavino.»
Interviene così sulla crisi alla Portovesme srl Daniele Reginali, presidente del Consiglio comunale di Iglesias.
«Di fronte a questa situazione gravissima ed inaccettabile il mondo del lavoro chiede risposte che la politica, e in particolare le Istituzioni regionali, non sono riuscite a fornire, a causa di un immobilismo che mette a rischio l’intero polo industriale e la sua intera filiera produttiva – aggiunge Daniele Reginali -. Mentre la maggioranza in Regione è paralizzata dalle sue stesse contraddizioni, i lavoratori sono costretti a mettere in atto un gesto eclatante di protesta, e la mobilitazione è destinata a crescere nei prossimi giorni, a testimonianza della distanza che cresce tra il palazzo e chi vive la crisi economica sulle proprie spalle.
«Occorre intervenire in maniera immediata e decisa, con provvedimenti adeguati per difendere il lavoro, sia quello diretto che l’indotto, limitare il ricorso agli ammortizzatori sociali e salvaguardare l’attività del polo industriale e dei suoi programmi di rilancio, che in questo modo sono sempre più a rischio – conclude Daniele Reginali -. Siamo al fianco dei lavoratori e della loro mobilitazione, uniti insieme alle parti sociali per chiedere un intervento concreto e tempestivo. Non è più il tempo delle parole, occorre mettere in campo tutte le misure necessarie a salvaguardare il settore industriale e soprattutto i posti di lavoro.»