28 December, 2024
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Grande partecipazione di cittadini ieri sera, a Portoscuso, alla Via Crucis contro la crisi promossa ieri sera dall’ufficio “Pastorale per i problemi sociali e del lavoro” della diocesi di Iglesias.
La tradizionale processione, dall’alta valenza religiosa e spirituale, alla quale erano presenti il cardinale mons. Arrigo Miglio ed amministratori di diversi Comuni del territorio, è stata caratterizzata per l’occasione da continui richiami alle svariate situazioni di crisi occupazionale del territorio, con particolare attenzione alle vertenze industriali a causa delle quali migliaia di persone, tra lavoratori precari o a rischio licenziamento, percettori di cassa integrazione e mobilità, vivono una situazione di gravissima incertezza verso il futuro.
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Carbonia era presente l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Ambiente, Manolo Mureddu.
«L’iniziativa promossa dal responsabile della Pastorale don Antonio Mura, alla quale ha partecipato il Cardinale, sua Eminenza Arrigo Miglio nonché numerosi rappresentanti del clero diocesanoha detto Manolo Mureddu -, è stata molto importante per accendere ancora una volta i riflettori verso la drammatica condizione in cui versano migliaia di lavoratori del territorio espulsi negli anni scorsi dai cicli produttivi o, attualmente, a rischio perdita del lavoro nelle realtà industriali esistenti in via di chiusura come l’ENEL e in crisi o avviate verso un incerto percorso di conversione produttiva come la Portovesme Srl. Con la nostra presenza a questa inedita Via Crucis, abbiamo voluto dare un segno di vicinanza a questi lavoratori e, nel contempo, testimoniare il nostro impegno al fianco delle organizzazioni sindacali e delle altre istituzioni per la risoluzione dei tavoli di crisi e in generale della crisi occupazionale del territorio.»

Si è riunito oggi il coordinamento degli appalti della Portovesme srl, con all’ordine del giorno, la gravissima situazione in cui si trovano i lavoratori degli appalti coinvolti in un drammatico inserimento in regime di cassa integrazione a zero ore.

«Dalla riunione odierna, a fronte delle continue riduzioni delle attività lavorative volute dalla Portovesme srl, in conseguenza della crisi energetica si legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM, FSM e UILM del Sulcis Iglesiente -, è emersa l’ulteriore difficoltà derivante dagli appalti che interessano la SKV, che ha deciso di tagliare tutte le lavorazioni con le aziende collaboratrici, le quali, trovandosi scariche di commesse, potrebbero immediatamente collocare tutta la loro forza lavoro in Cassa integrazione, mettendo a rischio anche le possibili anticipazioni. Comportamento da parte della SKV, in totale controtendenza con quanto avvenuto precedentemente; infatti, nel recente passato, in cui il lavoro o le conseguenti difficoltà, ci risulta fossero state equamente suddivise, permettendo di superare momenti di forte difficoltà e tensione tra lavoratori che quotidianamente lavorano fianco a fianco SKV, GSMI, FM e SCS, condizione che aveva permesso di non lasciare indietro nessuno.»

«La scelta odierna della SKV risulta incomprensibile e rischia invece di creare delle divisioni e delle tensioni irrecuperabili, con conseguenze inimmaginabili; per tali ragioni si chiede un immediato intervento della Committenteaggiungono le segreterie territoriali FIOM, FSM e UILM -. Diventa inoltre evidente, che la soluzione occupazionale ed economica, per i lavoratori degli appalti, non può essere la cassa integrazione, ma la ripresa produttiva dello stabilimento, motivo per cui, il Coordinamento tutto, rimane in attesa della convocazione del tavolo regionale, al fine di comprendere a che punto è lo stato della vertenza, in cui diventa fondamentale conoscere se si è in grado di raggiungere quella soluzione energetica che garantisca la ripresa produttiva e la conoscenza del piano industriale della Portovesme srl, quali i vantaggi o le eventuali criticità.»

Le segreterie dei metalmeccanici presenti al Coordinamento odierno, hanno confermato lo stato di agitazione, ritengono inaccettabile quanto sta accadendo, ed hanno convocato con carattere di urgenza l’assemblea generale dei metalmeccanici di tutte le aziende della Portovesme srl, per lunedì 27/02/2023, dalle ore 6.00, non escludono ulteriori iniziative e chiedono l’immediato intervento delle Confederazioni per coinvolgere e unire i lavoratori di tutte le categorie.

È il Sulcis con Carbonia, dopo Cagliari, Sassari, Oristano, Olbia e Tortolì la sesta tappa del percorso di formazione avviato dall’Associazione la Sardegna verso l’Unesco in collaborazione con la Fondazione di Sardegna e l’Ufficio scolastico regionale, che vede protagoniste le scuole. Seicento studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado si sono ritrovati questa mattina al teatro Centrale di Carbonia per una mattinata incentrata sulla valorizzazione del patrimonio nuragico in chiave di sviluppo sostenibile e sul percorso per il riconoscimento del suo valore presso l’Unesco.
Il presidente dell’Associazione, Pierpaolo Vargiu, accompagnato in questo viaggio indietro nel tempo dall’archeologo Nicola Dessì che ha ripercorso i passi e la storia dell’antica civiltà nuragica, ha tracciato le prospettive future, partendo dalla consapevolezza che, ha spiegato ai ragazzi, «la nostra antica civiltà oltre che sotto il profilo culturale ed identitario, può contribuire a un nuovo modello di sviluppo compatibile e sostenibile della nostra Sardegna».
«Tutti insieme ha evidenziato Pierpaolo Vargiu abbiamo il dovere di riscoprire, credere, valorizzare e investire sull’identità profonda che viene dalle radici storiche della Sardegna e della sua antica civiltà, che oltre a rappresentare una pietra miliare della cultura sarda, ha un inestimabile valore anche in termini economici e può finalmente rappresentare la chiave di volta per un nuovo modello di sviluppo sostenibile in grado di cambiare il futuro della Sardegna.»
E il progetto che ha portato all’inserimento della civiltà nuragica nella Tentative list Unesco – a cui hanno aderito i Comuni sardi, la Regione Sardegna, il Consiglio regionale, le Università, il mondo della scuola, dell’economia e dell’associazionismo – punta proprio a questo. Ottenere il riconoscimento dall’Unesco e far conoscere ai ragazzi l’articolato percorso intrapreso dalla Sardegna per arrivare al traguardo è stato proprio il cuore dell’appuntamento di Carbonia.
Con l’iniziativa odierna sono oltre 4.000 gli studenti che fino ad oggi hanno potuto conoscere meglio la civiltà nuragica attraverso gli incontri formativi promossi dall’Associazione “La Sardegna verso l’Unesco”.
 

«Si deve intervenire subito sulla strada provinciale n° 2, dove anche ieri hanno perso la vita due giovani, e per prima cosa occorre cambiarne la classificazione e trasferirne la gestione all’Anas.»
Lo sollecita il rappresentante provinciale della Fit Cisl, Simone Atzori, stessa richiesta che era stata fatta due settimane fa dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.
«Ogni giornoafferma il sindacalistariceviamo segnalazioni da parte dei lavoratori che percorrono la strada con camion, autobus o semplicemente con la propria autovettura e che verificano situazioni di pericolo su questa arteria: si va dalle condizioni del piano viabile ammalorato, con cedimenti del corpo stradale, all’insufficienza della segnaletica verticale, orizzontale e complementare che nelle ore notturne non aiuta e, anzi, crea disorientamento negli automobilisti. C’è poi la vegetazione non curata che oscura le aree di visibilità in corrispondenza di curve e aree di intersezione, l’assenza ed insufficienza delle opere di regimentazione delle acque meteoriche che, permanendo sulla strada, espongono gli utenti al rischio del fenomeno dell’ acquaplaning. Non ultima criticitàprosegue Simone Atzori, è rappresentata dall’assenza dello spartitraffico centrale, causa di frequenti scontri frontali, talvolta con esito mortale.»
Per la Fit è necessario riclassificare la strada provinciale n° 2 elevandola a strada statale, affidandone la gestione ad ANAS S.p.A., «che vanta un’esperienza di circa un secolo nella costruzione, manutenzione e gestione delle strade. Riteniamo anche necessaria la dotazione di fondi specifici per la progettazione e realizzazione degli interventi necessari al ripristino e all’adeguamento dei normali standard di sicurezza dell’arteria stradale».
«Gli interventi di messa in sicurezza potrebbero rivelarsi inutili qualora la gestione dell’arteria non dovesse essere affidata ad enti in grado di farlo», conclude Simone Atzori.

Da lunedì 27 febbraio gli utenti esterni possono nuovamente accedere alle prestazioni ambulatoriali del Laboratorio Analisi dei Presidi Ospedalieri della Asl Sulcis (Sirai e Cto) e di tutti i punti prelievi territoriali in modalità accesso diretto e senza necessità di prenotazione. Il servizio agli esterni era stato ripreso da qualche settimana in maniera parziale e graduale (con prenotazione e con un accesso limitato di pazienti).
Da lunedì prossimo, dunque, riprenderà l’attività senza limitazioni, con l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno del territorio: un risultato importante reso possibile dal potenziamento dell’organico, dalla collaborazione del personale in servizio e dalla disponibilità di tutte le dotazioni strumentali e dei reagenti necessari.
I prelievi vengono effettuati nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 7.15 alle 10.00: i pazienti devono presentarsi muniti della prescrizione del medico curante.
Sono naturalmente sempre garantire tutte le prestazioni in urgenza.

«Il rinvio a novembre della discussione sul Decreto Energia (DPCM) emanato dal Governo Draghi, disposto dal Consiglio di Stato su richiesta della Regione Sardegna, nel dilatare oltremodo i tempi, paralizza se non definitivamente pregiudica risposte e soluzioni fondamentali e non procrastinabili per la sopravvivenza del tessuto economico e produttivo sardo.»

Lo scrive, in una nota diffusa oggi, Confindustria Sardegna.

«Dare sollecito riscontro operativo alle questioni trattate dal DPCM, infatti, che pure rappresenta una risposta certamente parziale e bisognosa di correttivi rispetto agli equilibri energetici dell’isola, è assolutamente essenziale per scongiurare sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto economico ed occupazionale. Le imprese sarde non possono permettersi una indefinita situazione di stalloaggiunge Confindustria Sardegna -. Il Decreto rappresenta, comunque, un primo passaggio ineludibile per avviare, dopo decenni di attese, dibattiti, impegni, progettazioni e iter autorizzativi, quell’auspicato processo di metanizzazione della nostra regione, fondamentale anche per gestire la fase estremamente complessa della transizione energetica. Tempi dilatori rischiano di pregiudicare investimenti, credibilità e tenuta del sistema industriale e produttivo che attende da oltre cinquant’anni interventi per riequilibrare una diseconomia storica con l’Italia e con l’Europa e che ora rischia di diventare un obiettivo sempre più irraggiungibile.»

«Auspichiamo, pertanto, che in termini estremamente rapidi si riesca a trovare la convergenza di intenti e una volontà operativa condivisa tra Stato e Regione per dare esecuzione tempestiva ai progetti in campoconclude Confindustria Sardegna -, assumendosi la piena responsabilità delle conseguenze per l’economia, in particolare verso imprese e lavoratori che da queste scelte strettamente dipendono.»

Con il rinvio deciso dal Consiglio di Stato, la Regione scrive la sentenza contro i lavoratori e l’azienda Eurallumina.

La Rappresentanza sindacale aziendale CGIL CISL UIL Eurallumina ha commentato così il rinvio al 16 novembre 2023 deciso dal Consiglio di Stato del pronunciamento sul ricorso della Regione contro il DPCM energia approvato dal Governo Draghi.

«Il riavvio di Eurallumina genererebbe, attraverso il coefficiente economico occupazionale, circa 1.500 buste paga  tra lavoratori diretti e relativo indotto scrive in una nota la RSA CGIL CISL UIL Eurallunmina -! È bene sapere, dunque, che chi sta “giocando pericolosamente” sulle sorti di questa vertenza sta mettendo a serio rischio la possibilità che nel Sulcis possa generarsi un importante ricaduta economica che terrebbe conto del reddito da lavoro più che dignitoso di 1.500 tra padri e madri di famiglia con un orizzonte temporale a medio lungo termine (20 anni di attività come da progetto). Pare invece, salvo smentite, che nei fatti o meglio nei “non fatti” e nell’inconcludenza perpetrata sino ad oggi, il Partito che in fondo in fondo è disposto a “sacrificare” gli attuali oltre 200 lavoratori diretti attualmente in forza e delle ditte d’appalto e i fornitori che continuano nonostante tutto a varcare quotidianamente i cancelli del nostro stabilimento, conti tra le proprie fila “numerose/i iscritte/i”! Le lavoratrici e i lavoratori Eurallumina non hanno mai “sposato” un soluzione specifica alla risoluzione della propria pluriennale vertenza ma “la soluzione” intesa come quella più celere e tecnicamente fattibile, poiché sappiamo benissimo che per noi e la vertenza il “fattore tempo” non è mai stato una variabile indipendente né tanto meno trascurabile. Durante tutti questi anni diversi i progetti di volta in volta proposti e poi, per tutta una serie di vicissitudini ben note, che sono stati poi rigettati poiché non più accoglibili dagli attori politico-istituzionali ai vari livelli, dal naufragato progetto Galsi al progetto della costruzione di una caldaia-CHP da alimentare a carbon fossile, progetto poi abbandonato per il sopraggiungere dell’intesa con ENEL per la costruzione di un Vapordotto tra la vicina Centrale termoelettrica e lo stabilimento Eurallumina (Progetto, quest’ultimo, autorizzato nel dicembre 2019); si arriva infine al Progetto ultimo che prevede l’approvvigionamento energetico attraverso l’utilizzo del Gas metano (Gnl) a “bocca di stabilimento”, attraverso il posizionamento di una FSRU da ormeggiare nel porto industriale di Portovesme ad opera di SNAM rete gas (società leader nel settore e partecipata dal ministero dell’Economia e quindi dallo Stato). Un anno e mezzo per ottenerne la definizione attraverso un provvedimento di legge ad hoc, dal Decreto Semplificazioni (settembre 2020) al DPCM Energia (marzo 2022) e poi a far data da settembre 2022 i vari ricorsi di impugnazione da parte del presidente Solinas e la sua Giunta, prima al TAR e successivamente presso il Consiglio di Stato!! Il Consiglio di Stato oggi decreta di fatto, sollecitato da Regione e Governo, di non esprimere nessun parere a riguardo sino al 16 novembre 2023! È bene a riguardo dire chiaramente qual’è l’attuale stato della vertenza e le ripercussioni che tale decisione potrebbe generare nel futuro non troppo prossimo. Ad oggi la Regione Sardegna attraverso l’assessorato della Difesa dell’Ambiente non rilascia le autorizzazioni del procedimento PAUR (V.I.A. – A.I.A.), un procedimento autorizzativo, l’ennesimo affrontato dalla società nel corso degli anni, che si sarebbe dovuto chiudere in 180 giorni e invece perdura da oramai ben 2 anni, tergiversando e tirando di volta in volta problematiche che si sarebbero potute risolvere con l’utilizzo dell’istituto quale l’applicazione di determinate prescrizioni a riguardo, ma non lo si è voluto fare! In sede di Governo ancora si attende la sottoscrizione di un Nuovo Protocollo d’intesa aggiornando i precedenti del 2009 e del 2012 che, una volta condiviso il progetto definitivo, possa individuare le forme di tutela del reddito dei lavoratori sino alla realizzazione delle opere e ripartenza della produzione e la quota parte del cofinanziamento agli investimenti da parte dello Stato (un prestito e solo una minima parte a fondo perduto!) Con la sentenza odierna da parte del Consiglio di Stato che lancia la palla non in tribuna ma fuori campo sino a fine anno di fatto si decreterebbe la fine della vertenza Eurallumina nelle forme conosciute sinora poiché di fatto ad oggi la stessa Regione Sardegna, il suo Presidente e la sua Giunta, andando fuori tempo massimo, decreta la non sussistenza di un Progetto per l’approvvigionamento energetico fondamentale alla ripartenza della stessa Eurallumina; senza un progetto non sussisterebbero le condizioni affinché la proprietà di Eurallumina possa decidere di andare avanti e tradotto, significherebbe il licenziamento collettivo del personale dipendente in forza.»

«Questo scenario è stato scongiurato sino ad oggi, a distanza di 14 anni, poiché la Società e la Proprietà hanno “tenuto botta” e “cacciato i soldi per la gestione ordinaria e straordinaria e le bonifiche tutt’ora in corso, perché le bonifiche sono in corso!” e non da meno anzi “grazie alla straordinaria ed indispensabile lotta di resistenza portata avanti nel corso degli anni da parte del movimento delle lavoratrici e lavoratori dell’Eurallumina!”aggiunge la RSA CGIL CISL UIL Eurallumina. La società Eurallumina ha già dichiarato ufficialmente l’eventualità di uno scenario nefasto com’è quello del licenziamento collettivo, purtroppo, già visto nel passato non troppo lontano concretizzarsi in altre importanti aziende industriali del nostro territorio, qualora entro il 1° semestre di quest’anno in corso non si dovessero concretizzare le questioni che da anni ormai di fatto non si sono mai concretizzate!! È bene chiarire con questo comunicato che i lavoratori e le lavoratrici non rimarranno inermi e che l’eventuale lettera di licenziamento collettivo, oltre che un atto aziendale, avrà implicitamente la controfirma del presidente della Regione e della sua Giunta, in quanto corresponsabili dell’inconcludenza ed inadeguatezza, pertanto dolosa, che una tale vertenza non merita visto il proprio trascorso.»

«La Regione Sardegna è quindi responsabile di questa situazione di stallo ed altresì il Governo nazionale non ha finora esercitato la necessaria autorevolezza a riguardoconclude la RSA CGIL CISL UIL Eurallumina -. Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è sempre stato per noi un atto dovuto per garantire il sostentamento dignitoso delle nostre famiglie ed indirettamente dell’intero territorio, abbiamo sempre auspicato di poterne uscire definitivamente attraverso la risoluzione definitiva della vertenza ed il tanto auspicato ritorno al lavoro a tempo pieno; l’abbiamo sempre considerato uno strumento fondamentale ed indispensabile, temporaneo ma mai risolutivo poiché di risolutivo c’è solo la serenità e la dignità riconquistata attraverso il lavoro. Si annuncia con la presente ed in rappresentanza delle proprie iscritte ed iscritti l’avvio dello stato di agitazione permanente.»

Il Consiglio di Stato ha rinviato al prossimo 16 novembre il suo pronunciamento sul ricorso della Regione Sardegna al DPCM energia, per consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione ed alla presidenza del Consiglio dei ministri, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto.

Questa decisione, di fatto, congela per quasi un anno il progetto della SNAM sull’arrivo del GNL in Sardegna che il DPCM prevedeva dovesse avvenire attraverso la collocazione di due FSRU nei porti di Portovesme e Porto Torres e di un rigassificatore nel porto di Oristano, soluzione fortemente contestata dall’amministrazione comunale di Portoscuso e da alcune associazioni ambientaliste, con in testa Legambiente che non più tardi di due settimane fa ha tenuto una conferenza stampa a Portoscuso, nella sala consiliare e al porto di Portovesme, con i suoi massimi rappresentanti, il presidente nazionale Stefano Ciafani, la presidente regionale Annalisa Columbu ed il responsabile energia per la Sardegna Vincenzo Tiana, per dire no sia alla FSRU sia al gasdotto che, in base all’accordo stipulato esattamente un mese fa tra il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dovrebbe portare il gas in Italia attraversando la Sardegna con il Galsi.

Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato il bilancio di previsione triennale 2023-2025 con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza presenti in aula e l’astensione della consigliera Monica Atzori. Unitamente al bilancio, l’assemblea cittadina ha approvato il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2023-2025, il Programma biennale degli acquisti di beni e servizi 2023-2024, il Programma Triennale delle Opere pubbliche 2023-2025 e l’elenco annuale dei lavori pubblici relativo all’annualità 2023.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Pietro Morittu per l’approvazione di “un Bilancio di Previsione che, rispetto a quello deliberato lo scorso anno a soli pochi mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale, consente margini di manovra leggermente più ampi e prevede, in particolar modo, investimenti ingenti sulle opere pubbliche pari a un valore di quasi 70 milioni di euro. Andiamo incontro alle esigenze della cittadinanza e delle fasce economicamente deboli della popolazione con un aggiornamento delle tariffe dei servizi cimiteriali e dei canoni di concessione per l’anno 2023, con una riduzione del 15 per cento delle tariffe di rinnovo della concessione dei loculi cimiteriali, dei colombari, delle cellette e per il riutilizzo di cellette, loculi, colombari e cellette. Ringrazio i consiglieri di maggioranza per la compattezza dimostrata nella discussione ed approvazione di un atto strategico per l’Ente ed i consiglieri di opposizione per il contributo al dibattito e per le proposte costruttive presentate, le quali saranno oggetto di attenzione e valutazione allorché si avrà contezza dell’entità dell’Avanzo di Amministrazione di cui il comune di Carbonia potrà disporre”.
Nel corso della seduta del Consiglio comunale è stato osservato un minuto di silenzio in segno di cordoglio per la morte dei due giovani ragazzi, Nicola Medda e Federico Pinna, strappati alla vita nel tragico incidente verificatosi ieri mattina sulla strada provinciale 2.